Descrizione |
Analisi del Testamentum pseudolulliano alla luce delle teorie che pongono in rilievo lo scambio fra alchimia e medicina nel tardo medioevo, che si basa su quattro caratteristiche principali comuni alle due discipline: le corrispondenze epistemologiche fra le due scienze; le analogie strumentali; la comunanza di ingredienti e lavorazione che si può cogliere nell'alchimia operativa e ricettaristica; la presenza di dottrine comuni che indicano l'appartenenza di alchimia e medicina all'ambito più vasto della filosofia naturale. L'interesse medico del Magister rimase anche nel suo nuovo impegno nell'alchimia, tanto da poter essere considerato, insieme all'autore del Rosarius alchemico attribuito ad Arnaldo da Villanova: «uno dei primi alchimisti che interpretarono in senso esplicitamente medico-farmacologico il carattere di agente di perfezione del lapis philosophorum o elixir» (p. 79). Questa nuova linea di pensiero nell'ambito della ricerca sull'elixir determina un cambiamento rispetto all'alchimia latina del Duecento, che ha la sua maggiore rappresentazione tecnico-operativa nella Summa perfectionis magisterii di Paolo di Taranto-Geber latino e teoretico nel De mineralibus di Alberto Magno. L'A. rintraccia l'analogia lapis-medicina in queste due opere, considerando anche l'analogia alchimista-medico istituita da Alberto Magno e poi ripresa dal Magister Testamenti, che riprende l'idea baconiana della non subalternazione dell'alchimia alla medicina ma della loro dipendenza da una radice comune ravvisabile nella filosofia naturale. L'A. esamina quindi la specifica accezione del termine medicina nella seconda parte (Practica) del Testamentum, dedicata alla descrizione del processo di produzione dell'elixir. L'A. si occupa del riferimento ad un farmaco noto alla tradizione medica antica, che ricollega il Testamentum a due opere pseudo-baconiane: il De retardatione accidentium senectutis e il Liber de conservatione iuventutis, quest'ultimo parimenti attribuito ad Arnaldo da Villanova e a Raimondo Lullo. Entrambe le operette attribuite a Ruggero Bacone fanno accenno ad un'erba, la borissa, che ha la virtù di ringiovanire e ricondotta ad un Liber Hermetis. L'erba è indicata con una serie di nomi latini equivalenti nel ms. Cambridge, CCC, 395 e fra questi quello di lunaria, con cui viene indicata anche nel Testamentum tra gli ingredienti fondamentali per la preparazione dell'elixir. Solo l'alchimista è, secondo il Magister Testamenti, un medico perfectus e pergrandis. L'A. nota come il primo accostamento delle acque distillate per uso medico e di quelle alchemiche sia operato da Bonaventura di Iseo nel Liber Compostille, nonostante in quest'ultimo l'opus sia ancora di carattere esclusivamente metallurgico. D'altra parte l'influenza della medicina nell'ambito alchemico è fortemente rappresentata in quella scuola alchemica francescana catalana di ascendenza lulliana, ad esempio nel richiamo ai figli di Ermete nel De vinis, esplicito richiamo alla tecnica della distillazione per la preparazione dei vini medicinali. Da questo punto di partenza, l'A. sonda la medicina distillata dei medici, testimoniata dalle opere di Teodorico Borgognoni, Taddeo Alderotti e Vitale da Furno, che sembra giungere ad una sostanza dalle caratteristiche elementari, contenente ad un tempo e paradossalmente acqua e fuoco (aqua ardens); il nome di aqua vitae viene attribuito nell'Ars operativa medica pseudolulliana e nel Liber de consideratione quintae essentiae di Giovanni di Rupescissa ad una distillazione ripetuta in un vaso sigillato, con l'intento di trasformare la materia grossolana in sottile. Il Testamentum si pone a metà strada fra le istanze baconiane e quelle rupescissiane. Le elaborazioni della teoria secondo cui l'humidum radicale sarebbe il sostegno e il nutrimento della vita si trovano in Alberto Magno (De animalibus, De nutrimento et nutribili) e nel Liber chaos di Lullo. L'analisi della posizione del Magister Testamenti circa le elaborazioni teoriche connesse con l'humidum radicale permette all'A. di affermare che: «tali definizioni [...] mostrano tuttavia una convergenza profonda fra alchimia e medicina resa possibile dall'abbandono della distinzione aristotelica fra materia inanimata e materia vivente» (p. 101). La prospettiva ermetica rende del tutto inutile, per il Magister Testamenti, la distinzione fra un'«alchimia metallurgica» e quella «organica», tanto che spesso, in questa cosmologia in cui il vivente richiama ed è richiamato dall'inanimato, dal non organico, la creazione del lapis è equiparata a quella dell'embrione umano ed il menstruum non sarebbe altro che il solvente che permette la creazione del lapis. La conclusione dell'A. è che il Testamentum sembra anticipare Paracelso nell'orgoglioso atteggiamento polemico del medico reso perfectus et pergrandis dalla ricerca alchemica» (p. 108). |
Argomenti |
Alchimia Ars operativa medica Ars operativa medica (Domine Iesu Christe qui est vere... Cum ego Raymundus Ilerdae existens... ), Medicina Compostilla [libri duo] De animalibus De mineralibus et lapidibus libri quinque De nutrimento et nutribili De retardatione accidentium senectutis De retardatione accidentium senectutis, Medicina Liber chaos Liber de conservatione iuventutis, Medicina Liber de consideratione quintae essentiae Raymundus Lullus pseudo Rogerius Bacon pseudo Rosarius philosophorum Rosarius philosophorum Summa perfectionis magisterii Summa perfectionis magisterii (?) Testamentum Testamentum (Deus qui gloriose omnipotens existis... ) Thaddaeus Alderottus n. 1205/1223, m. 1295/1303 Theodericus de Borgognonibus Lucanus n. 1205, m. 24-12-1298 Tractatus de conservanda iuventute et retardanda senectute Tractatus de conservanda iuventute et retardanda senectute, Medicina Tractatus de testibus Vitalis de Furno n. 1260 ca., m. 16-8-1327 |