Descrizione |
Nel cristianesimo il significato di santità corrisponde a perfezione, che non vuol dire indefettibilità: una statica, immutabile assenza di aspetti negativi; né la sublimazione di una qualità umana o di un aspetto dello spirito. Si tratta piuttosto di uno stato che non esclude limiti, sofferenze fisiche o psicologiche, angosce, perfino debolezze e cattiverie, soprattutto se disseminate in un lungo percorso dinamico che culmina comunque con il raggiungimento della pienezza: conseguire cioè una personalità compiuta sul modello di Gesù Cristo, che rende ogni santo, come ogni altro essere umano, un unicum irripetibile. L'invito infatti alla santità interessa tutti, anche se è sempre lo Spirito Santo a trasfondere lo stato di grazia, ovvero la vita del Dio-amore o carità. Nel IV secolo dopo Costantino e Teodosio, nacque la «cristianità», una coesa compagine sociale che nella forma e nei mezzi di espressione attingeva al cristianesimo, tanto in Occidente, quanto in Oriente. Le differenze tra i due ambiti geografici divennero rilevanti per le rispettive vicende storiche, ma soprattutto per le distinte riflessioni teologiche che determinarono la successiva divaricazione: l'Est dominato dal pensiero di Origene e dei Cappadoci; l'Ovest dove prevale l'ideologia di Agostino. Nella prima area è il monaco, uomo eterodiretto da Dio, l'immagine del perfetto: a lui spetta la direzione spirituale, fino al vertice dell'episcopato, sul popolo, che ha solo un ruolo marginale nella liturgia. Nella seconda area prevale invece la dottrina agostiniana su peccato e grazia, dono quest'ultimo che richiede un atto di rinuncia al male, con la confessione, il pentimento e la riparazione. Su questa linea emerge l'importanza dell'azione secondo due direttive principali e complementari: la profezia e la penitenza. Sulla prima linea si situano, in ordine storico: dopo Salviano di Marsiglia, nell'alto medioevo Gregorio Magno, che individua il vescovo come un profeta del suo tempo; più tardi Ildegarde di Bingen, Gioacchino da Fiore, Caterina da Siena, Brigida di Svezia e Girolamo Savonarola. Circa il secondo ambito, penitenziale, spiccano soprattutto i monaci irlandesi, come Colombano, per capacità di elaborare strumenti efficaci per l'espiazione. Entrambi gli aspetti subordinano comunque alla contemplatio, la visione di Dio, l'actio, che si esplica anche con l'apostolato, la predicazione in modo da convertire Germani, Ungari e Slavi dell'Europa orientale, anche a costo della vita, sebbene dopo il XII secolo appaiano esempi di martirio intra-cristiano, come nei casi di Thomas Becket e Margherita Porete. Perfino nel monachesimo occidentale sussistono tracce cospicue di interventi attivi, non solo nelle forme irlandesi o iro-franche, ma anche, più avanti, nei nuovi ordini cisterciense e soprattutto vallombrosano, vista l'originaria valenza anti-simoniaca collocabile in età gregoriana. Quest'epoca in particolare crea un novo margine della santità incarnata dai vescovi e, al culmine della gerarchia, nella figura del pontefice: capo della chiesa che ha guadagnato un autonomo spazio storico, lontano dalle interferenze secolari. Ma è per lo più con gli ordini mendicanti che la scoperta dell'aspetto umano in Dio determina il prevalere sul concetto di contemplatio dell'idea di imitatio. Nella riformulazione e rifondazione del monachesimo diviene predominante l'attività predicatoria. Nello stesso filone umano-divino rientrano anche le figure dei santi-patroni tema centrale del convegno I santi patroni. modelli di santità, culti e patronati in Occidente Milano 1999, che alle pp. 9-15 è stata la prima sede di pubblicazione per lo studio: in origine intercessori di un morente davanti a Dio, divennero in seguito capaci di estendere protezione contro ogni avversità, materiale e spirituale, personale od ostile a una specifica realtà locale come le invasioni germaniche o saracene. Più che un vero e proprio modello, furono paradigmi trasversali alle varie tipologie occidentali, connesse comunque fra loro per il dato comune dell'incorporazione a Cristo. |
Argomenti |
Agiografia Birgitta Suecica n. 1303 ca., m. 23-7-1373 Catharina Senensis OP n. 25-3-1347, m. 29-4-1380, Vitae, miracula, passiones, translationes et alia hagiographica Cisterciensi Columbanus Luxoviensis et Bobiensis abbas n. 543 ca., m. 23-11-615 Filosofia e teologia Gregorius I papa n. 540 ca., m. 604 Hieronymus Savonarola n. 21-9-1452, m. 23-5-1498 Hildegardis Bingensis abbatissa n. 1098, m. 17-9-1179 Ioachim de Flore n. 1135 ca., m. 30-3-1202 Margarita Porete m. 1-6-1310 Mendicanti Monachesimo e ordini religiosi Thomas Becket n. 21-12-1117, m. 29-12-1170 Vallombrosani |