Descrizione |
Lo studio è apparso per la prima volta in Les fonctions des saints dans le monde occidental (IIIe-XIIIe siècle). Actes du colloque organisé par l'Ecole française de Rome avec le concours de l'Université de Rome «La Sapienza». Rome, 27-29 octobre 1988 Roma 1991 pp. 507-16 (cfr. MEL XIV 4352). Nel secolo VIII le profonde trasformazioni politiche influirono sull'evoluzione dei modelli incarnati dai santi nelle loro biografie. Agli anni Venti e Trenta, quando Beda redasse le due vite, in prosa e poesia, di Cutberto (presente anche in una lunga sezione all'interno dell'Historia ecclesiastica gentis Anglorum), si attesta il punto di partenza, che in realtà consiste in un approdo: la sintesi di tutti gli aspetti preminenti che, dal tardo antico all'alto medioevo, l'agiografia aveva elaborato. Il monaco, l'abate, il predicatore capace di convertire con la parola; il taumaturgo ed esorcista, in virtù dell'assidua orazione; il profeta, consigliere di sovrani; il vescovo ed eremita; il martire; l'uomo sempre e comunque eterodiretto dalla mano divina, sono i tratti che incontrano piena consequenzialità diegetica nel testo bedano, con due novità salienti rispetto alla precedente tradizione letteraria: l'interesse per il quadro biografico in senso proprio; il rilievo della mitezza (soprattutto nella descrizione della morte, che nel racconto ha un ritmo lento e solenne, quale torna nella rappresentazione delle ultime ore dello stesso Beda, nel racconto ad opera del discepolo che, per una singolare complessiva coincidenza metaletteraria, aveva il nome di Cutberto). Più tardi, tra i decenni settimo e decimo, la stessa tradizione agiografica anglosassone, trapiantata però sul Continente, mostra un deciso cambiamento, incentrato sulla figura di Villibaldo di Eichstätt (morto nel 787), prima come autore della Vita Bonifacii, poco oltre la metà del secolo VIII, poi come personaggio letterario nelle biografie di Ugeburga, monaca a Heidenheim: un testo sul di lui fratello, Vunebaldo (morto nel 761) e una vita a lui dedicata. Bonifacio infatti, nella narrazione che lo riguarda, appare come un uomo colto, monaco e predicatore, ma soprattutto un fabricator di chiese, cioè di una vera e propria constructio ecclesiastica fra i Germani di Assia e Turingia: i popoli da convertire secondo il mandato iuxta canonum iura, di Gregorio II. Circa il ruolo di guida spirituale e storica, svaniscono tutti i caratteri profetici, come del resto accade anche per esorcismi, miracoli e perfino la preghiera come forma di intercessione. A giustificare l'azione del santo basta la norma ecclesiastica, pontificia o canonica, laddove la sua iniziativa personale, nel ripetuto tentativo di convertire i Frisoni è sempre un insuccesso, fino alla morte, ma soprattutto al contro-martirio per la strage effettuata su questo popolo per rappresaglia, dagli eserciti cristiani. In ogni modo sulla struttura creata si innesta l'apostolato di Vunebaldo, l'instancabile pellegrino predicatore (e monaco) inglese: il populi pedagogus che spicca, con il fratello, per le due attività del doceree persuadere, rare nella narrativa agiografica. Ma è soprattutto Villibaldo protagonista della biografia che lo riguarda a interessare, per la presenza di un novità, nel consolidato schema narrativo tipico del milieu agiografico di Heidenheim: la descrizione, ricca di dettagli, quasi un diario del viaggio compiuto, con Vunebaldo e il padre, dall'Inghilterra fino in Palestina per fare apostolato, più che un esempio del tipico pellegrinaggio irlandese e inglese come forma di penitenza, è una ricognizione topografica della santità nell'orbe cristiano. Si tratta di una risposta, in età carolingia, all'agiografia e, più in generale, alla letteratura che faceva capo ad Alcuino, promotore di un'ideologia incentrata sull'assolutismo di Carlo Magno, signore anche della chiesa e di un clero ridotto ad apparato burocratico del potere secolare. A un simile ricorso costantiniano si riconnettono dunque non solo l'affermazione del diritto canonico e, sulla sua base, della costruzione ecclesiastica, ma anche la panoramica che investe la chiesa di Roma e d'Oriente come uniche alternative storiche. |
Argomenti |
Agiografia Alcuinus n. 730/735, m. 19-5-804 Beda Venerabilis in Anglia monachus n. 672/673 ca., m. 26-5-735, Vitae, miracula, passiones, translationes et alia hagiographica Bonifatius (Winifridus) Moguntinus episcopus n. 675 ca., m. 5-6-755, Vitae, miracula, passiones, translationes et alia hagiographica Cuthbertus Lindisfarnensis episcopus n. 634 ca., m. 687, Vitae, miracula, passiones, translationes et alia hagiographica Epistola de obitu Bedae Gregorius II papa sedit 715-731, m. 11-2-731 Historia ecclesiastica gentis Anglorum Karolus Magnus rex n. 742, m. 28-1-814 Vita metrica sancti Cuthberti (Domino ... Iohanni... Dici non potest, dilectissime in Christo domine... Multa suis Dominus fulgescere lumina saeclis... Alma Deo cari primo caelestis ab aevo... ) Vita sancti Bonifatii (Dominis ss. ... Lullo et Megingozo... Praecepto piae paternitatis vestrae... Inlustrem igitur ac vere beatam s. Bonifatii summi pontificis... ) Vita sancti Cuthberti (Domino ... Eadfrido... Quia iussistis, dilectissimi, ut in libro quem de vita... Principium nobis scribendi de vita b. Cuthberti Hieremias... ) Vita sancti Willibaldi (Venerandis immoque in Christo carissimis omnibus... Primum igitur venerabilem summique Dei sacerdotis atque pontificis primordium... ) Vita sancti Wynnebaldi (Originem vitae exordiumque virtutum... ) Willibaldus Eichstetensis episcopus n. ca. 700, m. 7-7-787, Vitae, miracula, passiones, translationes et alia hagiographica Wynnebaldus Heidenheimensis abbas m. 761, Vitae, miracula, passiones, translationes et alia hagiographica |