Descrizione |
Francesco d'Assisi è il capostipite per la spiritualità di tutte le figure coinvolte nella mostra iconografica dal titolo Sante e beate umbre tra il XIII e il XIV secolo. Chiara d'Assisi, Agnese d'Assisi, Margherita da Cortona, Angela da Foligno, Chiara da Montefalco, Margherita da Città di Castello Foligno 1986 (cfr. MEL X 7070) che, alle pp. 49-60, fu la prima sede di pubblicazione per lo studio. Se infatti nell'altomedioevo, e fino al XII secolo, l'immagine di Dio onnipotente e fulgido nella gloria, contro un uomo che solo a seguito di un lungo perfezionamento ascetico può attingere alla contemplazione, corrisponde alla dimensione monastica della santità, l'Assisiate invece coglie soprattutto la persona del Figlio: dall'umile nascita alla morte in croce, culmine del dolore e della negatività patita dal Verbo nell'incarnazione. Per analogia l'identificazione a Cristo è possibile solo nella povertà, da intendere in precisi termini mistici, come atto di diminuzione, fino all'annullamento di sé. Il messaggio, ma soprattutto la concreta presenza storica del santo, toccano Chiara d'Assisi, per renderla la sua partner mistica, unita in un rapporto sponsale, non sessuale, è ovvio, sebbene espresso con le medesime parole e immagini erotiche del Cantico dei cantici. Dietro all'ingombrante coniuge spirituale si cela la persona della religiosa, in misura superiore alla sorella Agnese, poco più giovane (ma morta nello stesso 1253): sua controparte attiva, missionaria itinerante, rispetto a una scelta che, pur francescana nell'ossequio dell'abnegazione, rimane però interna al monachesimo per il rifiuto della predicazione e di ogni componente pubblica, tale da coinvolgere non un solo ceto sociale, ma l'umanità in toto, anche la più misera, da portare alla santificazione senza intermediari religiosi. L'eredità di Francesco non appare solo in noti personaggi maschili, come Antonio da Padova o (una generazione dopo) Bonaventura da Bagnoregio, organizzatore della tradizione intellettuale in un'epoca di forti tensioni interne all'Ordine. Anche due donne umbre di fine Duecento, Angela da Foligno e Chiara da Montefalco, entrambe a lungo laiche e francescane nell'ispirazione, se non nell'inquadramento regolare, vissero le loro rispettive vicende interiori in riferimento alla povertà e alla croce: due aspetti omologhi, perfino complementari se assunti dalle distinte prospettive umana e divina, rispetto al medesimo significato di annullamento in vista della redenzione. È questo il retaggio più cospicuo dell'Assisiate, che incide anche sull'esperienza di altre figure, coeve e conterranee. Margherita da Cortona, Vanna da Orvieto, Margherita da Città di Castello, sono protagoniste, ciascuna a suo modo, di un singolare, talvolta tortuoso, addirittura incoerente percorso biografico che ha comunque per tutte alcuni caratteri analoghi: l'incomprensione e il rifiuto, oppure la vera mancanza familiare; il lavoro manuale, assistenziale e ordinario; una condizione sociale o fisica niente affatto felice; uno stato insomma del tutto fuori dall'eccezionalità, che si riscontra nell'essere membri del popolo, in un generico inquadramento religioso, terziario (francescano o domenicano), governato dagli ordini mendicanti, in modo da stabilire comunque una disciplina regolare. La distanza però dal monachesimo è notevole, nonostante l'importanza dell'ascesi (vissuta nell'ambito di molteplici esperienze, personali o collettive, non soltanto nella dimensione penitenziale). In particolare è l'idea di Dio come Cristo sofferente sulla croce della redenzione che discende l'umile impegno a favore degli ultimi e della concordia civica, sebbene spesso senza esito. Avanza in queste donne una spiccata vocazione pubblica, riscontrabile in definitiva nella profezia, carisma soprattutto di Caterina da Siena, che un secolo più tardi l'avrebbe combinato con gli altri suoi tratti caratteristici, quali la mistica, laicato, azione per il rinnovamento della chiesa. |
Argomenti |
Agiografia Agnes de Assisio n. 1197, m. 16-11-1253, Vitae, miracula, passiones, translationes et alia hagiographica Antonius de Padua OFM n. 1195 ca., m. 13-6-1231 Bonaventura de Balneoregio n. 1217/1221, m. 14/15-7-1274 Canticum canticorum, Biblia sacra Catharina Senensis OP n. 25-3-1347, m. 29-4-1380, Vitae, miracula, passiones, translationes et alia hagiographica Clara Assisiensis n. 1193/1194, m. 11-8-1253 Clara de Cruce apud Montem Falconem abbatissa n. 1268, m. 17-8-1308 Franciscus Assisiensis n. 1182, m. 4-10-1226 Iohanna Urbevetana virgo TORsD n. ca. 1264, m. 23-7-1307, Vitae, miracula, passiones, translationes et alia hagiographica Liber [Memoriale - Instructiones] Margarita de Civitate Castelli virgo TORsD 1287-1320, Vitae, miracula, passiones, translationes et alia hagiographica Margarita de Cortona n. 1247 ca., m. 22-2-1297 |