Descrizione |
Domenica da Paradiso (1473-1553) visse a Firenze nel convento domenicano della Crocetta, dove delle opere dettate da lei, ana- o semialfabeta, ai propri confessori restano in manoscritti usati per l'edizione in due volumi a cura di G. Antignani Scritti spirituali Poggibonsi 1984-1985. Nello studio uscito per la prima volta in «Hagiographica» 14 (2007) 243-64, l'A. propone una panoramica sui testi in volgare per cogliere i principali tratti costituenti l'esperienza che la suora ebbe di Dio. Si tratta anzitutto di una figura profetica, ispirata a Caterina da Siena, e soprattutto al Savonarola, citato più volte negli scritti, non solo con un esplicito riferimento laudatorio, ma anche per l'uso di comuni espressioni evocatrici di «flagelli», riferibili a peccato e corruzione, che avrebbero suscitato, come conseguenza, le incombenti punizioni divine: la riforma protestante e l'avanzata dei Turchi, giunti nel 1530 fin quasi a Vienna. La mistica però è il centro nella spiritualità della religiosa che testimonia e proclama per tutti la necessità di partecipare all'amore di Cristo. Le pagine dei suoi testi rappresentano un rapporto intenso, dialettico, talvolta erotico, sempre molto aperto e franco, fino all'insistenza infantile, la minaccia, il ricatto da parte della donna. I suoi testi offrono ampi margini didascalici per le consorelle, destinatarie anche di più minute raccomandazioni ascetiche, perfino per gli aspetti più semplici della loro vita comune. |