Descrizione |
Secondo le Scritture, soprattutto i brani evangelici sulla trasfigurazione di Cristo sul Monte Tabor, la «visione beatifica» supera la condizione della grazia, per un contatto senza alcuna mediazione, sensoriale, intellettiva, teologale, con il lume di gloria. Si tratta di una crescita che, data la costante omogeneità della vita divina concessa all'uomo, non ha senso ex parte Dei, ma hominis, dopo aver abbandonato l'inerenza alla sensorialità, per acquisire un'adesione, completa solo con la resurrezione dei corpi, nell'ultimo giorno, a Dio. A questo proposito la Vergine, in virtù dell'assunzione, gode già, rispetto a tutti gli altri santi, di una simile beatitudine; di questa esperienza comunque è possibile un'anticipazione anche durante la vita terrena, grazie a rapimento ed estasi, quali l'orsolina Lucia Mangano (1896-1946) ha avuto per tredici anni, dalle nozze mistiche del 28 ottobre 1933, alla morte. L'A., nella recensione (per la prima volta in «Renovatio» 2, 1967, pp. 154-9) al lavoro del padre passionista Generoso, confessore della donna, in base a numerosi passi tratti dai testi, ripercorre la sua vicenda spirituale, connotata da immobilità e leggerezza, da ricondurre comunque all'ambito della mistica, che invece, per sua natura, è dinamica e caratterizzata da profonde gioie e dolori. |