Il volume offre il testo greco con traduzione francese a fronte dei primi quattro capitoli del
De divinis nominibus dello pseudo Dionigi (pp. 307-537). La traduzione è basata sull'edizione critica di B.R. Suchla (Berlin 1990; cfr. MEL XVII 1045). Il volume si apre con un'ampia parte introduttiva (pp. 7-213), che si divide in cinque sezioni. Nella prima, dopo un breve excursus sulla questione della pseudonimia e sulle finalità del trattato, l'A. si sofferma sulla sua struttura, dipendente dalla classificazione dei nomi divini. A questo proposito ripercorre le diverse formulazioni degli studiosi e propone la propria, che espone servendosi di uno schema. Sulla struttura dell'opera si sono espressi, nel medioevo, Tommaso d'Aquino nell'
Expositio super librum Dionysii De divinis nominibus e, in epoca moderna, E. von Ivánka (
Plato christianus. La réception du platonisme chez les Pères de l'Eglise Paris 1990 alle pp. 214-28; cfr. MEL XIV 9014), E. Corsini (
Il trattato «De divinis nominibus» dello Pseudo-Dionigi e i commenti neoplatonici al Parmenide Torino 1962), H.U von Balthasar (
La gloire et la croix. Les aspects esthétiques de la Révélation II
Style I
D'Irénée à Dante Paris 1968) e C. Schäfer. Nella seconda sezione l'A. tratta dell'origine, della natura e della celebrazione dei nomi divini. Presenta quindi la loro natura secondo Proclo (
Theologia Platonica) e secondo lo pseudo Dionigi. La terza sezione è dedicata invece alle fonti - bibliche, neoplatoniche (tra cui il
De mysteriis di Giamblico e Porfirio) e patristiche -, ad alcuni aspetti linguistici, allo stile e alle problematiche connesse alla traduzione dell'opera. La quarta parte è consacrata alla teologia platonica e cristiana nell'opera dello pseudo Dionigi. L'A. indaga sulle modalità in cui quest'ultimo utilizzò il pensiero neoplatonico per esprimere la teologia cristiana: si mostrano l'influenza del
Parmenides e del commento al
Parmenide di Proclo sul
De divinis nominibus, le relazioni dell'opera con la
Theologia Platonica e con il commento
In Platonis Alcibiadem primum di Proclo, con i
Libri X in Canticum canticorum di Origene, con il
De primis principiis di Damascio. L'A. passa poi allo studio della dottrina dionisiana relativamente alla cristologia, alla creazione e alla trinità in rapporto al neoplatonismo e al monofisismo, soffermandosi su alcuni passaggi del
De divinis nominibus e del
De mystica theologia. Nella quinta sezione, infine, l'attenzione è rivolta all'influenza esercitata dal
corpus dionisiano sulla letteratura in Oriente e in Occidente, dall'alto medioevo al presente. L'A. tratta degli
scholia di Massimo il Confessore e di Giovanni di Scitopoli e si sofferma poi sulle traduzioni in siriaco, armeno, georgiano, arabo, slavo, russo e latino. Il volume offre un'ampia bibliografia (pp. 219-306), che comprende le edizioni e traduzioni dello pseudo Dionigi e degli autori e testi antichi, gli studi sulla questione dionisiana e sui rapporti con la tradizione platonica e patristica, la bibliografia generale sul
corpus Dionysiacum. (Marzia Taddei)
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