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MIRABILE

Archivio digitale della cultura medievale
Digital Archives for Medieval Culture

Descrizione da mf. / desunta

Cologny (Genève/Genf), Bibliotheca Bodmeriana (Fondation Martin Bodmer) 131

Bd

sec. XIV ex. data stimata
membr.
ff. I, 180, I' (più due guardie incollate ai piatti interni della coperta); numerazione antica (qui seguita) posta nel margine superiore esterno 1-180 con salto del n. 8 (foglio asportato) e ripetizione del n. 141 (qui numerato 141bis), che include anche f. I'. Sul margine inferiore esterno è presente una numerazione moderna a lapis, apposta ogni cinque fogli, che conteggia il foglio incollato al piatto anteriore e salta un foglio tra 70 (f. 69) e 75 (f. 73) ma prosegue correttamente dal n. 80 (f. 79). Da f. 90r è leggibile sul margine destro inferiore una numerazione in rosso, parzialmente rifilata, che parte da 62. Una mano moderna numera a lapis, in margine, i testi. Bianchi ff. Iv, 178v-179v, 180v.; fascicoli I (8-1), II-XXI (8), XXII (12): i fascicoli sono dotati di richiami, assenti solo in fine dei fascicoli I (f. 7v), XVI (f. 128v), XVIII (f. 143v); il richiamo in fine del fascicolo VI (f. 48v) è evanido, forse eraso. Nel primo fascicolo è caduto il f. 8.
dimensioni: mm. 233 x 162
disposizione del testo: versi disposti in colonna

scritture e mani alittera textualis; ; mano principale, con variazioni di penna e di corpo
b; ; mano del rubricatore, che copia anche alcuni incipit nella tavola
c; ; trascrive il testo della pergamena incollata al piatto anteriore: «[.] in liber de montibus et fluuijs ubi dicitur de sorgha flu. | [.] Rodano cerca un bel paese tra gallia et nerbona / e in prouenza la presso avignione / Allonde casspe.i.mare | caspium ibi habitant [.] | Sorgia. a surgedo in narbonensi prouintia loco qui vulgus dicitur uallis clausa. nota expropecii quo dicit abditinssio saxej montis tanta | aquarum abundanti a et cetera in de multas asperrimas cautes. effluens paruo contenta cursu in rodanum mergitur Jnclitus | Vir F.P. se cessit noua babillonia postponita. Vbi componuit liber africe heroico carmine gesta primi scipionis | africani cantans. buccolicarum libero. de vita solitaria ad filippum episcopum cauallicensem | Solis fons in artcyca regione et est inmedio nemoris quod amonis dicitur | Sacer. fons est in epyro. | Alonde casspe id est mare casspium ibi habitant femine amacçone | et est in india. amonte casspio denominato. uel casspius | marem oriente attollitur per aquilonem urgiens pene usquem ad europam porrigit | Gange fluuius. vbi sunt homines qui solo odore cuiusdam pomi viuunt. et si longius eunt pomum secum ferunt et etiam occeanum trasnatant | Hermes fluuius dicitur arenis aureis habere. Yberus.flu. Yspanie. Yndo mare est in africa»
dumanistica; ; trascrive il sonetto di Petrarca sulla pergamena del piatto anteriore
elittera textualis; ; trascive sul recto della prima guardia la stanza dantesca imitando la mano a. A f. 180r aggiunge: «Meser francesco petrarcha / Nacque nel 1304 adarecço // Mori nel 1374 in quello de padua / a una uilla chiamata arquade // Vixe anni 70 meno uno di [al margine, matita moderna: «è vero»] / Adi 6 daprile nel 1327 senamoro de / Madonna laura . vede el sonecto acarta 88 Voglia mesprona // Mori madonna laura nel 1348 adi 6 daprile / sullora prima. Vede el sonecto acarta 126 torname / amente // Dipunto auna dramma visse anni 21 dalora che / meser .f. sennamoro di ley. Vede el sonecto / acarta 136 tenneme amore anni 21 ardendo.»


a = Toscano orientale o meridionale; d = italiano settentrionale

Presenza di glosse / note / correzioni
Sono presenti rasure, riscritture, integrazioni e varianti marginali; in margine anche note, glosse e manicule.

decorato
Iniziali filigranate; Iniziali; Iniziali decorate: la prima sezione del codice è aperta a f. 9r da una lettera incipitaria su 11 rr. decorata in blu, verde, viola, oro e rosso, con ampio fregio a cornice (parziale solo nel margine esterno) la cui decorazione è corredata di varie figure (draghi) e di un cartiglio: «Misercordia [sic] signior mio». Le iniziali dei testi e delle strofe sono in rosso filigranate in blu (fino a f. 13r decorate anche in oro), partizioni metriche marcate da iniziali di verso toccate di rosso e saltuariamente anche da un segno di paragrafo rosso (sestine e Rvf 29, ff. 19v-20v). In vari casi le iniziali sono corredate anche di fregi in blu (particolarmente elaborato quello di f. 23r). Decorata anche la tavola iniziale con iniziali rosse filigranate in blu, e iniziali degli incipit toccate di rosso. Nella seconda sezione stesse iniziali rosse filigranate in blu, con iniziali di verso sempre toccate di rosso. Iniziali rosse filigranate in blu per la stanza dantesca trascritta a f. Ir e più in basso iniziali in rosso («S», «AB», vedi infra) e al centro un riquadro rosso decorato in cui si legge «lyb».
rubricato: nella prima sezione rubriche di modulo più piccolo aggiunte in margine ai testi; nella seconda sporadicamente sono presenti attribuzioni in margine di mano moderna a lapis


Legatura del sec. XV in assi di legno e cuoio

Colophon
«Explicit el libro delaComare mia | amen <...>» (f. 139v)
luoghi / enti collegati Toscana meridionale
Nomi Libreria Rauch (Mies), possessore (ante 1949); Martin Bodmer, possessore (post 1949); Gaetano Melzi, possessore (a. 1786-1851)
Storia del manoscritto
Il codice si compone di due canzonieri, forse uniti in un secondo momento come proverebbe il maggior deterioramento di f. 144, seppur non troppo evidente, che potrebbe dunque essere stato foglio esterno. La tavola iniziale è redatta per il primo canzoniere ma predisposta all'ampliamento (spazi bianchi al termine di ogni sezione alfabetica). Francesco Novati segnalava un'antica nota di possesso di «Geronimo Giniolino figlio di Giambattista Giniolino», a f. 129r, attualmente irreperibile sul codice; inoltre nella descrizione dello stesso studioso si dichiarava la presenza di fogli sciolti: «annessi al ms. sono diversi fogli volanti, ms. e stampati, tra cui vanno segnalate una 'Tavola delle rime di vani autori che si contengono nel presente codice oltre quelle di M. Francesco Petrarca, ed una lettera autografa di Giovanni Ant. Maggi a D. Gaetano Melzi in data 9 luglio 1840 da Milano, in cui dà il suo avviso sul cod. trasmessogli in esame e ne loda la lezione» (Codici petr. milanesi, p. 309). Alla fine del Settecento il codice è passato a Gaetano Melzi e successivamente alla Libreria Rauch di Mies fino a quando non è stato acquistato da Martin Bodmer (1949). Sul foglio di guardia anteriore si leggono delle iniziali che potrebbero anche appartenere a dei possessori antichi («S», «AB», «lyb»). A f. 1r nel margine superiore si legge in rosso «Incipit latauola detutto ellibro | delamia Comare (et) (etc.)», poco prima «Denasile». Sul foglio incollato al piatto posteriore, nell'estremo margine superiore, si legge con difficoltà «gliadonato[?] (secondo Allegretti gli adavante) r[.]co 1434». Precedenti segnature: «Melzi A»; «M.XX.6» (a lapis, di mano moderna, sul foglio incollato al piatto anteriore), «M. Ms. I 4» (a lapis, di mano moderna, sul foglio incollato al piatto posteriore)

A faticosa via stanco corriero, Francesco Petrarca, f. 143r-v
A la dolce ombra de le belle frondi (1), Francesco Petrarca, ff. 69v-70r
A pie' de' colli ove la bella vesta (1), Francesco Petrarca, f. 10v
A qualunque animale alberga in terra, Francesco Petrarca, f. 13v
Africa, puoi ch'abandonò le spoglie, Francesco Petrarca, f. 140r
Ahi bella libertà come tu m' ài, Francesco Petrarca, f. 45v
Aï faus ris, pour quoi traï aves, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 175v-176v
Al cader d'una pianta che si svelse, Francesco Petrarca, f. 118v
Al cor gentil rempaira sempre amore, Guido Guinizelli n. 1230 ca. - m. aq 14.11.1276, ff. 173r-174v
Al poco giorno ed al gran cerchio d'ombra, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 158v-159v
Alma felice che sovente torni, Francesco Petrarca, f. 110r
Almo Sol quella fronde ch'io sola amo, Francesco Petrarca, ff. 80v-81r
Alto intelletto il qual durando godo, Francesco Petrarca, f. 141bisr
Amor che meco al buon tempo ti stavi, Francesco Petrarca, f. 115r
Amor che movi tua vertù dal cielo, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 156r-157r
Amor che 'ncende il cor d'ardente zelo, Francesco Petrarca, f. 79v
Amor che nel penser mio vive et regna, Francesco Petrarca, f. 69r-v
Amor che nella mente mi ragiona (2), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 152v-154r
Amor che vedi ogni pensero aperto, Francesco Petrarca, f. 75r
Amor co la man dextra il lato manco, Francesco Petrarca, f. 92r
Amor con sue promesse lusingando, Francesco Petrarca, f. 40r-v
Amor, da che convien pur ch'io mi doglia, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 170r-171v
Amor et io sì pien' di meraviglia, Francesco Petrarca, f. 74r-v
Amor fra l'erbe una leggiadra rete, Francesco Petrarca, f. 79r
Amor io fallo et veggio il mio fallire, Francesco Petrarca, f. 94r
Amor m'à posto come segno a strale, Francesco Petrarca, f. 66r-v
Amor mi manda quel dolce pensero, Francesco Petrarca, f. 76r-v
Amor mi sprona in un tempo et affrena, Francesco Petrarca, f. 78v
Amor Natura et la bella alma humile, Francesco Petrarca, ff. 79v-80r
Amor piangeva et io con lui talvolta, Francesco Petrarca, f. 17r
Amor quando fioria (1), Francesco Petrarca, ff. 120v-121r
Amor se vuo' ch' i' torni al giogo anticho, Francesco Petrarca, ff. 105v-107r
Amor, tu vedi ben che questa donna, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321
Amor, tu vedi ben che questa donna, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 159v-160v
Amor, Fortuna et la mia mente schiva, Francesco Petrarca, f. 58r
Amore e 'l cor gentil sono una cosa, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 148v-149r
Anima bella da quel nodo sciolta (1), Francesco Petrarca, f. 115v
Anima che diverse cose tante (1), Francesco Petrarca, f. 84v
Anima dove sei ch'ad ora ad ora, Francesco Petrarca, ff. 128v-129r
Anzi tre di creata era alma in parte, Francesco Petrarca, ff. 88v-89r
Apollo s' anchor vive il bel desio, Francesco Petrarca, f. 22r
Arbor victorïosa triumphale, Francesco Petrarca, f. 101r
Aspro core et selvaggio et cruda voglia, Francesco Petrarca, f. 103v
Aura che quelle chiome bionde et crespe, Francesco Petrarca, f. 92r
Aventuroso più d'altro terreno (1), Francesco Petrarca, f. 49v
Ballata, i' voi che tu ritrovi Amore, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321
Ballata, i' voi che tu ritrovi Amore, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 148r-v
Beato in sogno et di languir contento, Francesco Petrarca, f. 88r
Ben mi credea passar mio tempo omai, Francesco Petrarca, ff. 85v-87r
Ben sapeva io che natural consiglio, Francesco Petrarca, f. 34v
Benche 'l cammin sia faticoso e stretto, Francesco Petrarca, f. 142v
Benedetto sia 'l giorno e 'l mese et l' anno, Francesco Petrarca, f. 32v
Cantai or piango et non men di dolcezza, Francesco Petrarca, f. 92v
Cara la vita et dopo lei mi pare, Francesco Petrarca, ff. 100v-101r
Cercato ò sempre solitaria vita, Francesco Petrarca, f. 100r
Cesare poi che 'l traditor d'Egitto, Francesco Petrarca, ff. 46v-47r
Che debb' io far? che mi consigli Amore (1), Francesco Petrarca, ff. 104r-105r
Che fai alma che pensi avrem mai pace (1), Francesco Petrarca, f. 72r
Che fai che pensi che pur dietro guardi, Francesco Petrarca
Che fai che pensi che pur dietro guardi, Francesco Petrarca, ff. 107v-108r
Chi è fermato di menar sua vita (1), Francesco Petrarca, f. 41r-v
Chi vuol veder quantunque pò Natura (1), Francesco Petrarca, f. 97v
Chiare fresche et dolci acque, Francesco Petrarca, ff. 59v-60v
Come 'l candido pie' per l' erba fresca, Francesco Petrarca, f. 75v
Come talora al caldo tempo sòle, Francesco Petrarca, f. 69v
Come va 'l mondo or mi diletta et piace, Francesco Petrarca, f. 112r
Conobbi quanto il ciel li occhi m'aperse, Francesco Petrarca, f. 127r-v
Conte Ricciardo quanto più ripenso, Francesco Petrarca, f. 57r
Correr suole agli altar colui che teme, Francesco Petrarca, f. 143v
Così nel mio parlar vogli'esser aspro, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321
Così nel mio parlar vogli'esser aspro, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 150r-151v
Così potess' io ben chiudere in versi, Francesco Petrarca, f. 45r
D' un bel chiaro polito et vivo ghiaccio, Francesco Petrarca, f. 84r
Da' più belli occhi et dal più chiaro viso, Francesco Petrarca, f. 132v
Datemi pace o duri miei pensieri (1), Francesco Petrarca, f. 108r
De l'empia Babilonia ond'è fuggita (1), Francesco Petrarca, ff. 52v-53r
Degli occhi della mia donna si move, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 178r
Deh peregrini che pensosi andate (2), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 149v-150r
Deh porgi mano a l'affannato ingegno (1), Francesco Petrarca, f. 129r
Deh qual pietà qual angel fu sì presto, Francesco Petrarca, f. 131r
Del cibo onde 'l signor mio sempre abonda (1), Francesco Petrarca, f. 127v
Del mar Tirreno a la sinistra riva, Francesco Petrarca, f. 34r
Di dì in dì vo cangiando il viso e 'l pelo, Francesco Petrarca, f. 82r-v
Di pensier in pensier di monte in monte (1), Francesco Petrarca, ff. 64v-65v
Di rider ho gran voglia, Francesco Petrarca, ff. 50r-52r
Di tempo in tempo mi si fa men dura, Francesco Petrarca, ff. 71v-72r
Dicemi spesso il mio fidato speglio (1), Francesco Petrarca, f. 136r
Dicesette anni à già rivolto il cielo, Francesco Petrarca, f. 57v
Discolorato ài Morte il più bel volto, Francesco Petrarca, f. 110r-v
Dodici donne honestamente lasse, Francesco Petrarca, f. 91v
Doglia mi reca nello core ardire, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 167v-170r
Dolce mio caro et precioso pegno, Francesco Petrarca, ff. 127v-128r
Dolci durezze et placide repulse, Francesco Petrarca, f. 128r
Dolci ire dolci sdegni et dolci paci, Francesco Petrarca, f. 84v
Donna che lieta col Principio nostro (1), Francesco Petrarca, f. 132r-v
Donna me prega, - per ch'eo voglio dire, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, ff. 172v-173v
Donna mi vene spesso nella mente, Francesco Petrarca
Donna mi vene spesso nella mente, Francesco Petrarca, ff. 57v-58r
Donna pietosa e di novella etate, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. Ir
Donna pietosa e di novella etate, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 145r-146r
Donne ch' avete intelletto d' amore, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 144r-145r
Due gran nemiche inseme erano agiunte, Francesco Petrarca, f. 113r
Due rose fresche et colte in paradiso, Francesco Petrarca, ff. 96v-97r
E' m'incresce di me sì duramente, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 161v-163r
E' mi par d'or in hora udire il messo, Francesco Petrarca, ff. 132v-133r
È questo 'l nido in che la mia fenice, Francesco Petrarca, f. 119r
Era il giorno ch' al sol si scoloraro, Francesco Petrarca, f. 9r-v
Era venuta nella mente mia (1), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 149v
Erano i capei d'oro a l'aura sparsi (1), Francesco Petrarca, f. 43v
Far potess'io vendetta di colei, Francesco Petrarca, f. 99v
Fera stella se 'l cielo à forza in noi, Francesco Petrarca, f. 77v
Fiamma dal ciel su le tue treccie piova (1), Francesco Petrarca, f. 68r-v
Fontana di dolore albergo d' ira, Francesco Petrarca, ff. 68v-69r
Fresco ombroso fiorito et verde colle, Francesco Petrarca, f. 96r-v
Fu forse un tempo dolce cosa amore, Francesco Petrarca, f. 131v
Fuggendo la pregione ove Amor m' ebbe, Francesco Petrarca, f. 44r
Gentil mia donna i' veggio, Francesco Petrarca, ff. 37r-38v
Geri quando talor meco s'adira, Francesco Petrarca, ff. 78v-79r
Già desiai con sì giusta querela, Francesco Petrarca, f. 89v
Già fiammeggiava l' amorosa stella (1), Francesco Petrarca, ff. 21v-22r
Giovene donna sotto un verde lauro, Francesco Petrarca, ff. 20v-21r
Giunto Alexandro a la famosa tomba, Francesco Petrarca, f. 80v
Giunto m' à Amor fra belle et crude braccia, Francesco Petrarca, f. 77r
Gli antichi e bei pensier convien ch' io lassi, Francesco Petrarca, f. 98r-v
Gli occhi di ch' io parlai sì caldamente (1), Francesco Petrarca, f. 112v
Glorïosa columna in cui s' appoggia, Francesco Petrarca, f. 11r
Gratie ch'a pochi il ciel largo destina, Francesco Petrarca, f. 88v
I begli occhi ond' i' fui percosso in guisa, Francesco Petrarca, f. 40r
I dì miei più leggier' che nesun cervo, Francesco Petrarca, f. 118v
I dolci colli ov'io lasciai me stesso, Francesco Petrarca, f. 87v
I' mi soglio accusare et or mi scuso, Francesco Petrarca, f. 113r-v
I' mi vivea di mia sorte contento, Francesco Petrarca, ff. 92v-93r
I' ò pien di sospir' quest' aere tutto, Francesco Petrarca, f. 111v
I' ò pregato Amor e 'l ne riprego, Francesco Petrarca, f. 95v
I' pensava assai destro esser su l'ale, Francesco Petrarca, ff. 115v-116r
I' piansi or canto che 'l celeste lume (1), Francesco Petrarca, f. 92v
I' pur ascolto et non odo novella, Francesco Petrarca, f. 99r
I' vidi in terra angelici costumi, Francesco Petrarca, f. 73r-v
I' vo pensando et nel penser m' assale, Francesco Petrarca, ff. 101r-103r
I' vo piangendo i miei passati tempi (1), Francesco Petrarca, f. 137v
Il cantar novo e 'l pianger delli augelli, Francesco Petrarca, f. 90r
Il core ch' a ciascun di vita è fonte, Francesco Petrarca, f. 141bisv
Il figliuol di Latona avea già nove, Francesco Petrarca, f. 26r
Il lampeggiar degli occhi alteri e gravi, Matteo degli Albizzi sec. XIV sm
Il lampeggiar degli occhi alteri e gravi, Matteo degli Albizzi sec. XIV sm, f. 140r
Il mal mi preme et mi spaventa il peggio, Francesco Petrarca, f. 96v
Il mio adversario in cui veder solete, Francesco Petrarca, f. 26v
Il successor di Karlo che la chioma, Francesco Petrarca, f. 17v
Il tempo e 'l loco ove primo mi giunse, Francesco Petrarca, f. 141v
In dubbio di mio stato or piango or canto (1), Francesco Petrarca, f. 98v
In mezzo di duo amanti honesta altera, Francesco Petrarca, f. 53r
In nobil sangue vita humile et queta, Francesco Petrarca, f. 89r-v
In qual parte del ciel in quale ydea, Francesco Petrarca, f. 74r
In quel bel viso ch'i' sospiro et bramo, Francesco Petrarca, ff. 99v-100r
In quella parte dove Amor mi sprona, Francesco Petrarca, ff. 60v-62v
In tale stella duo belli occhi vidi, Francesco Petrarca, f. 100v
Ingegno usato alle question profonde, Francesco Petrarca, f. 57r
Io amai sempre et amo forte anchora, Francesco Petrarca, ff. 42v-43r
Io avrò sempre in odio la fenestra (1), Francesco Petrarca, f. 43r
Io canterei d' amor sì novamente (1), Francesco Petrarca, ff. 65v-66r
Io mi rivolgo indietro a ciascun passo (1), Francesco Petrarca, f. 12r
Io non fu' d' amar voi lassato unquancho, Francesco Petrarca, f. 42r
Io non pensava che lo cor giammai, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, ff. 176v-177v
Io non posso celar lo mio dolore, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, ff. 171v-172v
Io sentia dentr' al cor già venir meno, Francesco Petrarca, f. 27r
Io sento sì d'Amor la gran possanza, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 157v-158v
Io son de l' aspectar omai sì vinto, Francesco Petrarca, f. 45r-v
Io son già stanco di pensar sì come (1), Francesco Petrarca, f. 40r
Io son sì stanco sotto 'l fascio antico (1), Francesco Petrarca, ff. 41v-42r
Io son si traviato dal sentiero, Francesco Petrarca, ff. 142v-143r
Io son venuto al punto della rota, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 160v-161v
Io temo sì de' begli occhi l' assalto, Francesco Petrarca, f. 25r
Italia mia benché 'l parlar sia indarno, Francesco Petrarca, ff. 62v-6
Italia mia benché 'l parlar sia indarno, Francesco Petrarca, ff. 62v-64v
Ite caldi sospiri al freddo core, Francesco Petrarca, ff. 72v-73r
Ite rime dolenti al duro sasso (1), Francesco Petrarca, f. 126r
L' aere gravato et l' importuna nebbia, Francesco Petrarca, ff. 33v-34r
L' alma mia fiamma oltra le belle bella (1), Francesco Petrarca, ff. 111v-112r
L'alta speranza che mi reca Amore, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, ff. 174v-175v
L'alto et novo miracol ch'a' dì nostri, Francesco Petrarca, f. 116r-v
L'alto signor dinanzi a cui non vale, Francesco Petrarca, ff. 95v-96r
L' arbor gentil che forte amai molt' anni, Francesco Petrarca, f. 32r-v
L'arco degli anni tuoi trapassat'hai, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, ff. 140v-141r
L' ardente nodo ov' io fui d' ora in hora, Francesco Petrarca, f. 107r-v
L' aspectata vertù che 'n voi fioriva, Francesco Petrarca, f. 47r-v
L' aspetto sacro de la terra vostra (1), Francesco Petrarca, f. 34v
L'aspre montagne e·lle valli profonde, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, f. 141r
L'aura celeste che 'n quel verde lauro, Francesco Petrarca, ff. 82v-83r
L'aura che 'l verde lauro et l'aureo crine, Francesco Petrarca, f. 97r
L'aura et l'odore e 'l refrigerio et l'ombra, Francesco Petrarca, ff. 122v-123r
L'aura gentil che rasserena i poggi, Francesco Petrarca, f. 82r
L'aura mia sacra al mio stanco riposo, Francesco Petrarca, f. 131r-v
L'aura serena che fra verdi fronde, Francesco Petrarca, f. 82v
L'aura soave al sole spiega et vibra, Francesco Petrarca, f. 83r
L'avara Babilonia à colmo il sacco, Francesco Petrarca, f. 68v
L' industre esperto villanel che cole, Francesco Petrarca, f. 141bisv
L' oro et le perle e i fior' vermigli e i bianchi, Francesco Petrarca, ff. 26v-27r
L'ultimo lasso de' miei giorni allegri, Francesco Petrarca, f. 123r
La bella donna che cotanto amavi (1), Francesco Petrarca, f. 44r
La dispietata mente che pur mira, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 165r-166r
La donna che 'l mio cor nel viso porta, Francesco Petrarca, f. 50r
La gola e 'l somno et l' otïose piume, Francesco Petrarca, f. 10r-v
La guancia che fu già piangendo stancha, Francesco Petrarca, ff. 31v-32r
La sera desiare odiar l'aurora, Francesco Petrarca, f. 99r-v
Là ver' l' aurora che sì dolce l' aura, Francesco Petrarca, f. 95r
La vita fugge et non s' arresta una hora, Francesco Petrarca, f. 107v
Lasciato ài Morte senza sole il mondo, Francesco Petrarca, f. 127r
Lassare il velo o per sole o per ombra, Francesco Petrarca, f. 11r
Lasso Amor mi trasporta ov'io non voglio, Francesco Petrarca, ff. 93v-94r
Lasso ben so che dolorose prede (1), Francesco Petrarca, f. 46v
Lasso ch' i' ardo et altri non me 'l crede, Francesco Petrarca, f. 84r
Lasso che mal accorto fui da prima, Francesco Petrarca, f. 33r-v
Lasso che s' io mi doglio i' ho ben d' onde, f. 140r-v
Lasso me ch' i' non so in qual parte pieghi, Francesco Petrarca, ff. 34v-35v
Lasso quante fïate Amor m'assale, Francesco Petrarca, f. 49v
Le belle rose i gigli e i freschi fiori, Francesco Petrarca, f. 141r-v
Le dolci rime d'amor ch'io solea (2), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 154r-156r
Le stelle il cielo et gli elementi a prova, Francesco Petrarca, f. 74r
Levommi il mio penser in parte ov' era (1), Francesco Petrarca, ff. 114v-115r
Li angeli electi et l'anime beate, Francesco Petrarca, f. 132r
Li occhi dolenti per pietà del core, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321
Li occhi dolenti per pietà del core, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 146r-147v
Liete et pensose accompagnate et sole, Francesco Petrarca, ff. 90v-91r
Lieti fiori et felici et ben nate herbe, Francesco Petrarca, ff. 74v-75r
Ma poi che 'l dolce riso humile et piano, Francesco Petrarca
Ma poi che 'l dolce riso humile et piano, Francesco Petrarca, ff. 25v-26r
Mai non fui in parte ove sì chiar vedessi, Francesco Petrarca, f. 109v
Mai non vedranno le mie luci asciutte (1), Francesco Petrarca, f. 119r-v
Mai non vo' più cantar com'io soleva (1), Francesco Petrarca, ff. 47v-49r
Mente mia che presaga de' tuoi damni, Francesco Petrarca, f. 117v
Mentre che 'l cor dagli amorosi vermi, Francesco Petrarca, f. 115r
Mia benigna fortuna e 'l viver lieto, Francesco Petrarca, ff. 124v-125v
Mia ventura et Amor m'avean sì adorno, Francesco Petrarca, ff. 83v-84r
Mie venture al venir son tarde et pigre, Francesco Petrarca, f. 31v
Mille fïate o dolce mia guerrera, Francesco Petrarca, f. 13v
Mille piagge in un giorno et mille rivi, Francesco Petrarca, f. 78r-v
Mira quel colle o stanco mio cor vago (1), Francesco Petrarca, f. 96r
Mirando 'l sol de' begli occhi sereno, Francesco Petrarca, f. 77r-v
Morte à spento quel sol ch'abagliar suolmi, Francesco Petrarca, f. 136v
Movesi il vecchierel canuto et biancho, Francesco Petrarca, f. 12r-v
Né così bello il sol già mai levarsi, Francesco Petrarca, f. 70v
Ne l' età sua più bella et più fiorita, Francesco Petrarca, f. 109r
Ne la stagion che 'l ciel rapido inchina (1), Francesco Petrarca, ff. 27v-28v
Né mai pietosa madre al caro figlio, Francesco Petrarca, ff. 110v-111r
Né per sereno ciel ir vaghe stelle, Francesco Petrarca, f. 117r
Nel dolce tempo de la prima etade (1), Francesco Petrarca, ff. 13v-16v
Nel tempo quando l' aer si discioglie, Francesco Petrarca, ff. 141v-141bisr
Non à tanti animali il mar fra l'onde, Francesco Petrarca, f. 94r-v
Non al su' amante più Diana piacque, Francesco Petrarca, f. 29r
Non d' atra et tempestosa onda marina, Francesco Petrarca, f. 72r-v
Non da l'hispano Hibero a l'indo Ydaspe, Francesco Petrarca, ff. 87v-88r
Non fur ma' Giove et Cesare si mossi, Francesco Petrarca, f. 73r
Non nacque mai disio dolce e soave, Francesco Petrarca, ff. 141bisv-142r
Non pò far Morte il dolce viso amaro, Francesco Petrarca, f. 133r-v
Non pur quell'una bella ignuda mano, Francesco Petrarca, f. 83v
Non so in qual parte gli occhi miei son volti, Francesco Petrarca, f. 137r
Non Tesin Po Varo Arno Adige et Tebro (1), Francesco Petrarca, f. 71v
Non veggio ove scampar mi possa omai (1), Francesco Petrarca, f. 49r
Nova angeletta sovra l' ale accorta (1), Francesco Petrarca, f. 49r
O aspectata in ciel beata et bella, Francesco Petrarca, ff. 17v-19v
O bella man che mi destringi 'l core, Francesco Petrarca, f. 83r-v
O bestiuola che già fusti in pregio, Francesco Petrarca, f. 56v
O cameretta che già fosti un porto, Francesco Petrarca, f. 93v
O d' ardente vertute ornata et calda, Francesco Petrarca, f. 71r
O dolci sguardi o parolette accorte, Francesco Petrarca, ff. 98v-99r
O giorno o hora o ultimo momento, Francesco Petrarca, f. 123r-v
O Invidia nimica di vertute, Francesco Petrarca, f. 77r
O misera et horribil visïone, Francesco Petrarca, f. 98r
O monti alpestri o cespugliosi mai (1), Francesco Petrarca, f. 128v
O passi sparsi o pensier' vaghi et pronti, Francesco Petrarca, f. 74v
O tempo o ciel volubil che fuggendo (1), Francesco Petrarca, f. 129v
O voi che per la via d' Amor passate (2), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 147v
Occhi miei lassi mentre ch' io vi giro (1), Francesco Petrarca, ff. 11v-12r
Occhi miei oscurato è 'l nostro sole (1), Francesco Petrarca, f. 108r-v
Occhi piangete accompagnate il core (1), Francesco Petrarca, f. 42v
Ogni giorno mi par più di mill'anni (1), Francesco Petrarca, f. 133r
Oimè il bel viso oimè il soave sguardo, Francesco Petrarca, ff. 103v-104r
Oltre la spera che piu larga gira (2), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 150r
Onde tolse Amor l'oro et di qual vena, Francesco Petrarca, f. 90r-v
Or ài fatto l'extremo di tua possa, Francesco Petrarca, f. 122v
Or che 'l ciel et la terra e 'l vento tace, Francesco Petrarca, f. 75r-v
Or vedi Amor che giovenetta donna, Francesco Petrarca, f. 57r-v
Orso al vostro destrier si pò ben porre, Francesco Petrarca, ff. 45v-46r
Orso e' non furon mai fiumi né stagni, Francesco Petrarca, f. 25r
Ov'è la fronte che con picciol cenno, Francesco Petrarca, f. 114r
Ove ch'i' posi gli occhi lassi o giri, Francesco Petrarca, f. 73v
Pace non trovo et non ò da far guerra, Francesco Petrarca, f. 66r
Padre del ciel dopo i perduti giorni (1), Francesco Petrarca, f. 32v
Parrà forse ad alcun che 'n lodar quella, Francesco Petrarca, f. 97r-v
Pasco la mente d'un sì nobil cibo, Francesco Petrarca, f. 82r
Passa la nave mia colma d' oblio (1), Francesco Petrarca, f. 81r
Passato è 'l tempo omai lasso che tanto (1), Francesco Petrarca, f. 117r-v
Passer mai solitario in alcun tetto, Francesco Petrarca, ff. 91v-92r
Per fare una leggiadra sua vendetta, Francesco Petrarca, f. 9r
Per mezz' i boschi inhospiti et selvaggi, Francesco Petrarca, f. 78r
Per mirar Policleto a prova fiso (1), Francesco Petrarca, f. 40v
Perch' al viso d' Amor portava insegna, Francesco Petrarca, ff. 30v-31r
Perch' io t' abbia guardato di menzogna, Francesco Petrarca, f. 27v
Perché l'ecterno moto sopradicto, Francesco Petrarca, ff. 55v-56r
Perché la vita è breve (1), Francesco Petrarca, ff. 35v-37r
Perché quel che mi trasse ad amar prima, Francesco Petrarca, f. 32r
Persequendomi Amor al luogo usato, Francesco Petrarca, ff. 49v-50r
Piangete donne et con voi pianga Amore, Francesco Petrarca, f. 44r-v
Pien d' un vago penser che me desvia, Francesco Petrarca, f. 76v
Pien di quella ineffabile dolcezza (1), Francesco Petrarca, f. 53r
Piovonmi amare lagrime dal viso, Francesco Petrarca, f. 12v
Più di me lieta non si vede a terra (1), Francesco Petrarca, f. 17r-v
Più volte Amor m' avea già detto: Scrivi, Francesco Petrarca, f. 44v
Più volte già dal bel sembiante humano, Francesco Petrarca, f. 76v
Po ben puo' tu portartene la scorza, Francesco Petrarca, f. 79r
Poco era ad appressarsi agli occhi miei, Francesco Petrarca, ff. 28v-29r
Poi ch' al Fattor de l' universo piacque, Francesco Petrarca, f. 143v
Poi che a la nave mia l' empio nocchiero, Francesco Petrarca, f. 143r
Poi che di doglia cor conven ch'i' porti, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà
Poi che di doglia cor conven ch'i' porti, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 176v
Poi che 'l camin m' è chiuso di Mercede, Francesco Petrarca
Poi che 'l camin m' è chiuso di Mercede, Francesco Petrarca, f. 65v
Poi che la vista angelica serena, Francesco Petrarca, f. 108v
Poi che mia speme è lunga a venir troppo, Francesco Petrarca, f. 43v
Poi che per mio destino (2), Francesco Petrarca, ff. 38v-39v
Poi che saziar non posso gli occhi miei, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 171v
Poi che voi et io più volte abbiam provato, Francesco Petrarca, f. 46r
Ponmi ove 'l sole occide i fiori et l' erba, Francesco Petrarca, ff. 70v-71r
Poscia ch'Amor del tutto m'ha lasciato, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 163r-165r
Puglia Calavria Folcar e Provenza, Francesco Petrarca, f. 141bisr
Qual donna attende a glorïosa fama, Francesco Petrarca, f. 100v
Qual mio destin qual forza o qual inganno (1), Francesco Petrarca
Qual mio destin qual forza o qual inganno (1), Francesco Petrarca, f. 90v
Qual paura ò quando mi torna a mente, Francesco Petrarca, f. 97v
Qual più diversa et nova, Francesco Petrarca, ff. 66r-68r
Qual ventura mi fu quando da l'uno, Francesco Petrarca, f. 93r-v
Quand' io mi volgo indietro a mirar gli anni (1), Francesco Petrarca, ff. 113v-114r
Quand' io son tutto volto in quella parte (1), Francesco Petrarca, ff. 12v-13r
Quand' io v' odo parlar sì dolcemente, Francesco Petrarca, f. 70v
Quand' io veggio dal ciel scender l' Aurora (1), Francesco Petrarca, f. 112r-v
Quando Amor i belli occhi a terra inchina, Francesco Petrarca, f. 76r
Quando dal proprio sito si rimove, Francesco Petrarca, f. 25v
Quando fra l' altre donne ad ora ad ora (1), Francesco Petrarca, f. 11v
Quando giugne per gli occhi al cor profondo, Francesco Petrarca, ff. 44v-45r
Quando giunse a Simon l' alto concetto, Francesco Petrarca, ff. 40v-41r
Quando il soave mio fido conforto, Francesco Petrarca, ff. 129v-130v
Quando io movo i sospiri a chiamar voi, Francesco Petrarca, ff. 9v-10r
Quando 'l pianeta che distingue l' ore (1), Francesco Petrarca, ff. 10v-11r
Quando 'l sol bagna in mar l'aurato carro (1), Francesco Petrarca, f. 91r
Quando 'l voler che con duo sproni ardenti, Francesco Petrarca, f. 71r-v
Quando mi vène inanzi il tempo e 'l loco, Francesco Petrarca, ff. 77v-78r
Quant'era amata d'Aconzio Cidipe, Francesco Petrarca, f. 56r
Quanta invidia io ti porto avara terra, Francesco Petrarca, f. 114r
Quante fiate al mio dolce ricetto (1), Francesco Petrarca, ff. 109v-110r
Quanto più disiose l' ali spando, Francesco Petrarca, f. 69r
Quanto più m' avicino al giorno extremo, Francesco Petrarca, f. 21v
Quanto si può si de', sanza disnore, Benuccio Salimbeni m. 1330, f. 142r-v
Quantunque volte lasso mi rimembra, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 149r
Que' ch' infinita providentia et arte, Francesco Petrarca, f. 9v
Que' che 'n Tesaglia ebbe le man' sì pronte, Francesco Petrarca, f. 26r-v
Quel' antiquo mio dolce empio signore, Francesco Petrarca, ff. 133v-136r
Quel che d'odore et di color vincea, Francesco Petrarca, ff. 126v-127r
Quel foco ch' i' pensai che fosse spento, Francesco Petrarca, f. 31r
Quel rosignuol che sì soave piagne, Francesco Petrarca, ff. 116v-117r
Quel sempre acerbo et honorato giorno, Francesco Petrarca, f. 73v
Quel sol che mi mostrava il camin destro, Francesco Petrarca, f. 115v
Quel vago dolce caro honesto sguardo, Francesco Petrarca, f. 123v
Quel vago impallidir che 'l dolce riso, Francesco Petrarca, f. 58r
Quell' augellin che ne la primavera, Francesco Petrarca, f. 137r-v
Quella fenestra ove l'un sol si vede, Francesco Petrarca, f. 46r-v
Quella fiamma d' amor che mi consuma, Francesco Petrarca, f. 142r
Quella per cui con Sorga ò cangiato Arno, Francesco Petrarca, f. 116r
Quelle pietose rime in ch'io m'accorsi, Francesco Petrarca, f. 55v
Questa anima gentil che si diparte, Francesco Petrarca, f. 21r-v
Questa fenice de l' aurata piuma, Francesco Petrarca, f. 80r
Questa humil fera un cor di tigre o d'orsa, Francesco Petrarca, f. 72v
Questo nostro caduco et fragil bene, Francesco Petrarca
Questo nostro caduco et fragil bene, Francesco Petrarca, f. 129r-v
Qui dove mezzo son Sennuccio mio, Francesco Petrarca, f. 52v
Rapido fiume che d'alpestra vena (1), Francesco Petrarca, f. 87r-v
Real natura angelico intelletto, Francesco Petrarca, ff. 94v-95r
Rimansi a dietro il sestodecimo anno, Francesco Petrarca, f. 53v
Ripensando a quel ch'oggi il cielo honora, Francesco Petrarca, f. 131r
Rotta è l' alta colonna e 'l verde lauro, Francesco Petrarca, f. 105r-v
S' al principio risponde il fine e 'l mezzo (1), Francesco Petrarca, f. 41r
S'amor non è che dunque è quel ch'io sento, Francesco Petrarca, f. 66r
S' Amor novo consiglio non n' apporta, Francesco Petrarca, ff. 108v-109r
S' Amore o Morte non dà qualche stroppio, Francesco Petrarca, f. 25r-v
S'i' fussi stato fermo a la spelunca, Francesco Petrarca, ff. 75v-76r
S' i' 'l dissi mai ch' i' vegna in odio a quella, Francesco Petrarca, ff. 84v-85v
S' io avesse pensato che sì care, Francesco Petrarca, f. 112v
S'io credesse per morte essere scarco, Francesco Petrarca, f. 22v
S'onesto amor pò meritar mercede, Francesco Petrarca, f. 126r
S' una fede amorosa un cor non finto, Francesco Petrarca, f. 91r-v
Se Amor, li cui costumi già molt'anni, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, f. 140v
Se bianche non son prima ambe le tempie, Francesco Petrarca, f. 42r-v
Se col cieco desir che 'l cor distrugge (1), Francesco Petrarca, f. 31r-v
Se 'l dolce sguardo di costei m' ancide, Francesco Petrarca, f. 79v
Se l'onorata fronde che prescrive (2), Francesco Petrarca, ff. 16v-17r
Se 'l pensier che mi strugge, Francesco Petrarca, ff. 58v-59r
Se 'l sasso ond' è più chiusa questa valle, Francesco Petrarca, f. 53v
Se la mia vita da l' aspro tormento (1), Francesco Petrarca, f. 11v
Se lamentar augelli o verdi fronde, Francesco Petrarca, f. 109r-v
Se mai foco per foco non si spense (1), Francesco Petrarca, f. 27r
Se quell' aura soave de' sospiri (1), Francesco Petrarca, f. 111r
Se Virgilio et Homero avessin visto, Francesco Petrarca, f. 80r-v
Se voi poteste per turbati segni, Francesco Petrarca, f. 33r
Sennuccio i' vo' che sapi in qual manera, Francesco Petrarca, f. 52r-v
Sennuccio mio benché doglioso et solo, Francesco Petrarca, f. 111r-v
Sento l'aura mia anticha e i dolci colli, Francesco Petrarca, f. 119r
Sì breve è 'l tempo e 'l penser sì veloce, Francesco Petrarca, f. 110v
Sì come de la madre di Fetonte, Francesco Petrarca, f. 56v
Sì come eterna vita è veder Dio, Francesco Petrarca, f. 81v
Sì è debile il filo a cui s' attene (1), Francesco Petrarca, ff. 23r-24v
Sì tosto come aven che l' arco scocchi, Francesco Petrarca, f. 43r-v
Sì traviato è 'l folle mi' desio (1), Francesco Petrarca, f. 10r
Signor mio caro ogni pensier mi tira (1), Francesco Petrarca, f. 103v
Solea da la fontana di mia vita, Francesco Petrarca, ff. 123v-124v
Solea lontana in sonno consolarme, Francesco Petrarca, f. 98r
Soleano i miei penser' soavemente, Francesco Petrarca, f. 113r
Soleasi nel mio cor star bella et viva, Francesco Petrarca, f. 113r
Solo et pensoso i più deserti campi, Francesco Petrarca, f. 22r-v
Son animali al mondo de sì altera, Francesco Petrarca, f. 13r
Spesse fiate vegnonmi a la mente, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321
Spesse fiate vegnonmi a la mente, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 148v
Spinse amor et dolor ove ir non debbe, Francesco Petrarca, ff. 131v-132r
Spirto felice che sì dolcemente (1), Francesco Petrarca, f. 128r
Spirto gentil che quelle membra reggi, Francesco Petrarca, f. 29r
Spirto gentil che quelle membra reggi, Francesco Petrarca
Spirto gentil che quelle membra reggi, Francesco Petrarca, ff. 29r-30v
Standomi un giorno solo a la fenestra, Francesco Petrarca, ff. 119v-120v
Stato foss' io quando la vidi prima, Francesco Petrarca
Stiamo Amor a veder la gloria nostra, Francesco Petrarca, f. 81v
Tacer non posso et temo non adopre, Francesco Petrarca, ff. 121r-122v
Tempo era omai da trovar pace o triegua, Francesco Petrarca, f. 118r
Tennemi Amor anni ventuno ardendo, Francesco Petrarca, f. 136v
Tornami a mente anzi v'è dentro quella, Francesco Petrarca, f. 126v
Tra quantunque leggiadre donne et belle, Francesco Petrarca, f. 90r
Tranquillo porto avea mostrato Amore, Francesco Petrarca, f. 118r-v
Tre donne intorno al cor mi son venute, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 166r-167v
Tutta la mia fiorita et verde etade, Francesco Petrarca, ff. 117v-118r
Tutto 'l dì piango et poi la notte quando, Francesco Petrarca, f. 89v
Un clima, un zodiaco, un orizzonte, ff. 136v-137r
Una candida cerva sopra l' erba, Francesco Petrarca, f. 81r-v
Una donna più bella assai che 'l sole, Francesco Petrarca, ff. 53v-55v
Vago augelletto che cantando vai (1), Francesco Petrarca, f. 128v
Valle che de' lamenti miei se' piena (1), Francesco Petrarca, f. 114v
Verdi panni sanguigni oscuri o persi, Francesco Petrarca, ff. 19v-20v
Vergine bella che di sol vestita (1), Francesco Petrarca, ff. 137v-139v
Vergognando talor ch' ancor si taccia (1), Francesco Petrarca, f. 13r-v
Vidi fra mille donne una già tale, Francesco Petrarca, f. 126r-v
Vincitore Alexandro l'ira vinse, Francesco Petrarca, f. 93r
Vinse Hanibàl et non seppe usar poi, Francesco Petrarca, f. 47r
Vive faville uscian de' duo bei lumi (1), Francesco Petrarca, f. 100r
Voglia mi sprona Amor mi guida et scorge, Francesco Petrarca, f. 88r
Voi ch' ascoltate in rime sparse il suono (1), Francesco Petrarca, f. 9r
Voi che 'ntendendo il terzo ciel movete (2), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 151v-152v
Voi che savete ragionar d'amore, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 177v-178r
Volgendo gli occhi al mio novo colore, Francesco Petrarca, f. 33r
Volo con l'ali de' pensieri al cielo (1), Francesco Petrarca, f. 136r
Zephiro torna e 'l bel tempo rimena, Francesco Petrarca, f. 116v

Giacomo de' Falconieri sec. XIV
Matteo degli Albizzi sec. XIV sm

Bibliografia Codici petr. milanesi (1904) pp. 308-10; Rauch Livres précieux (1949) pp. 127-8 (n. 124); Wilkins The making (1951) p. 232, p. 245; Contini Codici danteschi (1959) pp. 282-3; Besomi Codici petrarcheschi (1967) pp. 410-1; Pancheri Col suon chioccio (1993) p. 77; De Robertis, Dante. Rime (2002) vol. I* pp. 72-4; Allegretti Codici italiani (2003) pp. 76-97; Piccini, Matteo Albizzi. Rime (2003) pp. 67-8; La Renaissance italienne (2006) pp. 58-61; Leporatti, Boccaccio. Rime (2013) pp. XXV-XXVII; Manzi Rime spurie di Dante. Tesi (2014) p. 66

Note Fonte dei dati: mf. + bibliografia [I. Tani, 25.06.2015]

Regesto foglio incollato al piatto anteriore: Francesco Petrarca «Stato foss'io quando la vidi prima» - f. Ir: Dante Alighieri, «Donna pietosa e di novella etate» (frammento) - f. Iv: bianco - ff. 1r-7v: tavola dei componimenti - ff. 8r-143v: Francesco Petrarca, Rvf con disperse, seguono rime di Matteo degli Albizzi, Giovanni Boccaccio, Benuccio Salimbeni e altre disperse petrarchesche - ff. 144r-178r: rime principalmente di Dante Alighieri ma anche di Cino da Pistoia, Guido Cavalcanti, Guido Guinizelli - ff. 178v-179v: bianchi - f. 180r: nota su Petrarca - f. 180v: bianco.

Risorse esterne collegate
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e-codices
PERI

Responsabile scheda: Irene Tani

Scheda derivata da: MEL

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