From the 19th of September 2018, Mirabile will work with a new more efficient open source search engine. This new search engine will allow to implement new features in the future.
The search engine has been tested by the staff of the AIM (Integrated Archives for the Middle Ages).
However, if you encounter problems, expecially with complex queries, please contact the AIM staff at redazione@mirabileweb.it. Thank you for your collaboration

MIRABILE

Archivio digitale della cultura medievale
Digital Archives for Medieval Culture

Descrizione diretta / desunta

El Escorial, Real Biblioteca de San Lorenzo de El Escorial e.III.23

E
Composito

sec. XIII-XV (vedi De Robertis E, pp. 11-3). data stimata

Luogo di copia Veneto (?)
cart. e membr.
Cart. (U. C. I, II, III) e membr. (U. C. IV, V)
ff. III, 87 (34 + 12 + 8 + 10 + 8 + 15), II'; numerazione moderna a lapis nei ff. 1-87. Bianchi i ff. 37v, 45r-46v, 54r-v, 81r; fascicoli [U. C. I] I-III (10), IV (4); [U. C. II] I (12); [U. C. III] I (8); [U. C. IV] I (10); [U. C. V] I (8); [U. C. VI] I (10), II (6-1): nella I unità richiamo alla fine del III fasc., segnature a registro nei primi due (e1-e5, f1-f5), da cui si evince l'esistenza di altri quattro fascicoli nel codice di provenienza (nel III fasc. non visibile per una lacuna)
dimensioni: mm 241 × 170 [U. C. I]; mm 249 × 170 [U. C. II]; mm 243 × 168 [U. C. III]; mm 244 × 169 [U. C. IV]; mm 239 × 182 [U. C. V]; per l'ultima sezione vedi infra

note generali sulla scrittura: ai ff. 1r-34v una mano bastarda all'antica, di tipo settentrionale (forse veneta), del settimo-ottavo decennio del sec. XV, con interventi del copista (ff. 2v, 24v-29v) e a f. 16r due note di due mani del sec. XV ex. e XVI in; ai ff. 35r-44v una mano veneta del sec. XV in., in littera textualis semplificata con qualche variante corsiva, mentre una seconda e terza mano (di poco seriore) intervengono rispettivamente ai ff. 35v, 38r e ff. 36r-v, 42v-43r. La III e IV unità sono esemplate dalla stessa mano veneta, corsiva all'antica, della metà del sec. XV, ma in tempi diversi. I ff. 65r-72v sono copiati in littera textualis da una mano francese della metà del sec. XIII; per i ff. 73r-87v vedi infra.


Presenza di note / correzioni

Iniziali: A f. 1r iniziale non realizzata; a f. 35v iniziale non realizzata; nelle tavole della II unità alternanza di inchiostro nero e rosso. Qualche segno di paragrafo rosso e maiuscole toccate in rosso nella III unità; nella IV iniziale non eseguita a f. 55r e iniziali di capitolo in rosso. Iniziali toccate di rosso ai ff. 65r-72v. Assente la decorazione nella VI unità
rubricato: A f. 1r titolo in rosso; rubriche nella V sezione


Legatura del XVI secolo tipica della Biblioteca dell'Escorial
Stato di conservazione la I unità presenta macchie d'umidità e nel III fasc. una vasta lacuna nel margine inferiore, ma senza perdita di testo.

Storia del manoscritto
Composto da codici indipendenti e di diverso formato uniti in epoca antica, come si ricava dall'esame della legatura. La raccolta di rime italiane qui descritta è l'ultima sezione, corrispondente ai ff. 73r-87v. Il codice è appartenuto alla Real Biblioteca de San Lorenzo dal sec. XVI-XVII. Non ci sono prove documentarie sufficienti per poter affermare (come già Barbi Studi sul Canzoniere, p. 512) che il codice sia stato posseduto da Antonio Agustín, vescovo di Lerida (1556-1576) e arcivescovo di Tarragona (1576-1586), la cui biblioteca particolare fu incorporata ai fondi reali dell'Escorial alcuni anni dopo la sua morte (1591). Precedenti segnature: «III.F.24»; «V.A.2».

Deh, non mi domandar perché sospiri, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37
Guarda crudel giudicio che fa Amore, Cino da Pistoia ?
Planetarium, Iacobus de Dondis n. 1293 ca., m. 1359, ff. 55-65
Stellae fixae verificatae tempore Alphonsi, Prosdocimus de Beldemandis n. 1370/1380, m. 1428

Federigo dall' Ambra sec. XIII
Nicolò de' Rossi 1289/90 - post 1348

Bibliografia De Robertis E (2009)

U.C. VI sec. XIII ex.-XIV prima metà data stimata

Luogo di copia Veneto
membr.
ff. 15 (è caduto il foglio solidale con 85); numerazione moderna a lapis nei ff. 1-87; nei ff. 73-87, la numerazione a lapis corregge una precedente numerazione ad inchiostro, probabilmente di mano del sec. XVI-XVII; fascicoli I (10), II (6-1): la sezione contenente rime italiane è attualmente composta da due fascicoli, un quinterno (ff. 73-82) e un duerno (ff. 83-87); il riassetto della fascicolazione suggerita da Barbi, Studi sul Canzoniere, p. 511 e accolta da De Robertis, Dante. Rime, I*, p. 79 propone l'allestimento di due duerni (il primo composto dai ff. 73, 83, 87, 82; il secondo dai ff. 84, 85, f. strappato e perso, 86) e di un quaderno (ff. 74-81), ma è arbitraria perché basata su tracce di numerazione recenzione (I-IV8)
dimensioni: 245 x 175; specchio di scrittura: 4 [210] 46 x 9 [167] 4
disposizione del testo: le mani a ed e trascrivono sonetti: ogni sonetto occupa 6 righe, due righe per ciascuna quartina, una riga per ciascuna terzina. La mano b trascrive ballate a mo' di prosa. Le mani c e d trascrivono rispettivamente una stanza di canzone e una ballata, entrambe a mo' di prosa

scritture e mani aminuscola cancelleresca; ; Questa mano conosce due varietà di scrittura (rispettivamente a1 e a2)
bminuscola cancelleresca;
note generali sulla scrittura: cinque mani minuscole cancelleresche, due principali (a e b) e tre secondarie (c, d, e). Mano a presenta due varietà di scrittura diverse corrispondenti a due momenti di copia distinti, indicati con a1 e a2; le due fasi si alternano nei ff. 73 e 82-87, mentre i ff. 74-75r (primi tre componimenti) sono interamente copiati nella fase a2; le postille e i marcatori alfabetici marginali ai ff. 73, 82-87 appartengono alla fase a2. La mano b trascrive i ff. 75r (ultimi tre componimenti)-80r. La mano c trascrive il primo componimento di f. 80v. La mano d trascrive il secondo componimento di f. 80v. La mano e trascrive gli otto sonetti di f. 81v


Lingua copisti italiano
Area dialettale a Padovano; b Emiliano/Veneto; e Padovano
Mano a e mano e genericamente padovane; mano b collocabile in un'area di transizione tra Veneto meridionale ed Emilia; le mani c e d non sono localizzabili perché trascrivono un solo componimento ciascuna

Spazio bianco per una miniatura mai realizzata a f. 74r. Restano le indicazioni per il miniatore disposte a colonna ai due lati dello spazio bianco
Iniziali semplici; Iniziali filigranate: capilettera filigranati e iniziali semplici nella sezione dei sonetti (ff. 73-75r metà sup.) di mano a e di mano e (f. 81v); iniziali semplici nella sezione delle ballate di mano b (ff. 75r [metà inf.]-80r). Le mani c e d usano solo iniziali semplici
Tutte le rubriche sono scritte con lo stesso inchiostro dei testi lirici


Precedenti segnature III.F.24; V.A.2
Storia del manoscritto
Appartenne alla Real Biblioteca de San Lorenzo dal sec. XVI-XVII. Non ci sono prove documentarie sufficienti per poter affermare (come già Barbi, Studi sul Canzoniere, p. 512) che il codice sia appartenuto ad Antonio Agustín, vescovo di Lerida (1556-1576) e arcivescovo di Tarragona (1576-1586), la cui biblioteca particolare fu incorporata ai fondi reali dell'Escorial alcuni anni dopo la sua morte (1591).

A·nnulla guisa me posso soffrire, Meo dei Tolomei n. 1260-1265 - m. pq 1310, ff. 77v-78r
Accorri accorri accorri uom a la strada, Cecco Angiolieri n. 1260 ca. - m. aq 25.2.1313, f. 86r
Al turcaschio ch'a la centura porta, Guittone d' Arezzo n. 1230-1240 - m. 21.8.1294, f. 74v
Amico, s'egualmente mi ricange, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 75r
Amor, che tutte cose signoreggia, Federigo dall' Ambra sec. XIII, f. 74v
Amor dogliosa morte si pò dire, Guittone d' Arezzo n. 1230-1240 - m. 21.8.1294, f. 74r
Amor, la cui vertù per grazia sento, Girardo da Castelfiorentino ca. 1280-ca. 1330, f. 75r
Amor, la doglia mia non ha conforto, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 80r
Amor, la dolce vista di Pietate, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 77r
Amor, la donna che tu me mostrasti, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 78r
Amore e 'l cor gentil sono una cosa, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 83v
Amore è uno spirito ch'ancide, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 83v
Ancor me tegna Amor tanto temente, Guido Novello da Polenta n.1275 - m. 1333, f. 79v
Appresso che fatt'agio discernensa, Guittone d' Arezzo n. 1230-1240 - m. 21.8.1294, f. 74v
Audite la cagion de' miei sospiri, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 83v
Bene è forte cosa il dolce sguardo, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 83v
Biltà di donna e di saccente core, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 73v
Caro amico, guarda la figura, Guittone d' Arezzo n. 1230-1240 - m. 21.8.1294, f. 74r
Cecco, se Deo t'allegre di Becchina, Simone a. 1260 ca. - 1313, f. 82r
Chi è questa che vèn, ch'ogn'om la mira, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 73v
Chi vòl vantaggio aver a l'altre genti, Cecco Angiolieri n. 1260 ca. - m. aq 25.2.1313, f. 82r
Ciò ch'i' veggio di qua m'è mortal duolo, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 84v
Come non è con voi a questa festa, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 75r
Con gravosi sospir' traendo guai, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 87r
Con l'altre donne mia vista gabbate (1), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 83r
Consegliami et aita, Amor, di fede, Nicolò de' Rossi 1289/90-post 1348, f. 81v
D'amor non fo za mai veduta cosa, Guido Novello da Polenta n.1275 - m. 1333, f. 77r
De lui, cui dico morte, la figura, Guittone d' Arezzo n. 1230-1240 - m. 21.8.1294, f. 74r
Degli occhi della mia donna si move, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 73r
Degli occhi di quella gentil mia dama, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 73r
Deh, ascoltate come 'l mio sospiro, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 76r
Deh, bastat' oggimai, per cortesia, Cecco Angiolieri n. 1260 ca. - m. aq 25.2.1313, f. 86r
Deh, ch'or no m'avis'tu anzi mai digno, Girardo da Castelfiorentino ca. 1280-ca. 1330, f. 78v
Deh! com' sarebbe dolce compagnia, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 84r
Deh, dimi, Amore, or fostù mai pietoso, Nicolò de' Rossi 1289/90-post 1348, f. 81v
Deh, non mi domandar perché sospiri, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 87v
Deh, Violetta, che 'n ombra d'Amore, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 75r
Dixem' Amor: «Questa donna più vol te, Guido Novello da Polenta n.1275 - m. 1333, f. 79v
«Dolçe Sophïa!» «Che vòi, fiol meo?», Nicolò de' Rossi 1289/90-post 1348, f. 81v
Donna, il beato punto ch'e' m'avenne, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 77r
Donna, io vi miro e non è chi vi guidi, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 84v
Donna, vostro mirare, Botrico da Reggio ... 1310 ..., f. 79r
Donne, io non so di che mi preghi Amore, Dante Alighieri ?, f. 76r
Donne mie gentili, al parer meo, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 87r
E' non è neun con cotanto male, Cecco Angiolieri n. 1260 ca. - m. aq 25.2.1313, f. 86r
E' sento 'l summo bene, Guido Novello da Polenta n.1275 - m. 1333, f. 80r
Egli è maggior miracol, com'io vivo, Cecco Angiolieri n. 1260 ca. - m. aq 25.2.1313, f. 82r
El fuggir di Min Zeppa quando sente, Meo dei Tolomei n. 1260-1265 - m. pq 1310, f. 82v
Ell'è tanto gentile ed alta cosa, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 85v
En 'namorata mano coralmente, Guido Novello da Polenta n.1275 - m. 1333, f. 79r-v
Era l' aire sereno e lo bel tempo, Guido Novello da Polenta n.1275 - m. 1333, f. 80r
Era venuta nella mente mia (1), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 83r
[E]sso meraviglioso guai' ch'e' dico, Guittone d' Arezzo n. 1230-1240 - m. 21.8.1294, f. 74r
Gentil' donne valenti, ora m'aitate, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 83v
Gentil pensero che parla di vui, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 73r
Già per l'arco si mostra esser guerere, Guittone d' Arezzo n. 1230-1240 - m. 21.8.1294, f. 74v
Giovane bella, luce del mio core, f. 78v
Guaito 'na donna dov' eo la escontrai, Giovanni di Senno degli Ubaldini sec. XIII ex., f. 78r
Guarda crudel giudicio che fa Amore, Cino da Pistoia ?, f. 84v
Guardando a voi, in parlare e 'n sembianti, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 87v
Guardate en che beltà mia donna regna, Girardo da Castelfiorentino ca. 1280-ca. 1330, f. 76v
I' ho sì gran paura di fallare, Cecco Angiolieri n. 1260 ca. - m. aq 25.2.1313, f. 82r
I' son sì magro che quasi traluco (1), Cecco Angiolieri n. 1260 ca. - m. aq 25.2.1313, f. 86v
I' son sì magro che quasi traluco (2), Meo dei Tolomei n. 1260-1265 - m. pq 1310, f. 82v
I' trovo 'l cor feruto nella mente, Cino da Pistoia ?, f. 85r
In disnor e 'n vergogna solamente, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 87r
In questo mondo chi non ha moneta, Cecco Angiolieri n. 1260 ca. - m. aq 25.2.1313, f. 86v
In una ch'e danar mi dànno meno, Cecco Angiolieri n. 1260 ca. - m. aq 25.2.1313, f. 86r
Infin che gli occhi miei non chiude Morte, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 84r
Inn-abito di saggia messaggera, Dante Alighieri ?, f. 76v
Io sento pianger l'anima nel core, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 83r
Io vidi li occhi dove Amor si mise, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 73v
L'alta bellezza de placer compita, f. 80v
L'anima mia, che si va peregrina, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 84v
L'animo riposato aver solia, Cecco Angiolieri n. 1260 ca. - m. aq 25.2.1313, f. 82r
La bella donna che 'n vertù d'Amore, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 84v
La forma d'es[s]a morte dolorosa, Guittone d' Arezzo n. 1230-1240 - m. 21.8.1294, f. 74r
La gran beltà che ve donò Amore, Botrico da Reggio ... 1310 ..., f. 79r
La mïa donna m'ha mandato un messo, Cecco Angiolieri n. 1260 ca. - m. aq 25.2.1313, f. 86r
La povertà m'ha sì disamorato, Cecco Angiolieri n. 1260 ca. - m. aq 25.2.1313, f. 86v
La sovraditta morte per l'artilia, Guittone d' Arezzo n. 1230-1240 - m. 21.8.1294, f. 74v
Lacremando lassasti gli ochi mei, Guido Novello da Polenta n.1275 - m. 1333, f. 79v
Li atti vostri leggiadri e 'l bel diporto, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 85r
Li mie' foll' occhi, che prima guardaro, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 73v
Li più begli occhi che lucesser mai, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 78v
Li vostri occhi gentili e pien' d'amore, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 87v
Lo core meo che ne gli occhi si mise, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 84r
Lo dolor grande che me corre sovra, Cino da Pistoia pseudo, f. 84v
Lo fin piacer di quell'adorno viso, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 73r
Lo intelletto d'amor ch'io solo porto, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 84r
Lo meo zoioso stato, Girardo da Castelfiorentino ca. 1280-ca. 1330, f. 76v
Lo porporigno colore de l'ale, Guittone d' Arezzo n. 1230-1240 - m. 21.8.1294, f. 74v
Madonna, la beltà vostra infollìo, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 85v
Madonna, la pietate, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 78r
Madonna, lo coral desio ch'eo porto, Girardo da Castelfiorentino ca. 1280-ca. 1330, f. 78v
Madonna, per vertute, Guido Novello da Polenta n.1275 - m. 1333, f. 75v
Me' mi so cattiveggiar su 'n un letto, Cecco Angiolieri n. 1260 ca. - m. aq 25.2.1313, f. 86r
Meraveglia che gli signor Visconti, Nicolò de' Rossi 1289/90-post 1348, f. 81v
Mie madre disse l'altrier parol' una, Meo dei Tolomei n. 1260-1265 - m. pq 1310, f. 82v
Moviti, Pietate, e va incarnata, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 83v
Ne la mia mente regnava culei, Nicolò de' Rossi 1289/90-post 1348, f. 81v
Negli occhi porta la mia donna Amore (1), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 73r
Non v'accorgete voi d'un che·ssi more, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 83r
Nov' entelletto move 'l meo desire, Guido Novello da Polenta n.1275 - m. 1333, f. 75v
Novella zoia 'l core, Guido Novello da Polenta n.1275 - m. 1333, f. 79v
O dolci rime che parlando andate, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 83r
O donna mia, non vedestù colui, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 73v
O giorno di tristizia e pien di danno, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 87r
O lasso, ch'io credea trovar pietate, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 84v
O tu, Amor, che m'hai fatto martire, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 87r
O voi che siete ver' me sì giudei, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 84v
Occhi miei, fuggite ogni persona, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 87r
Ogne deletto e bene, Guido Novello da Polenta n.1275 - m. 1333, f. 77r
Ogne mie 'ntendimento mi ricide, Cecco Angiolieri n. 1260 ca. - m. aq 25.2.1313, f. 86v
Oi dio, come s'accorse in forte punto, Cino da Pistoia ?, f. 84r
Oimè, ch'io veggio per entr'un pensero, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 85v
Oimè lasso, or sonv'io tanto a noia, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 87r
Oïmè lasso, quelle trezze bionde, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 76r
Omo, lo cui nome per effetto, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 83v
Onde vieni, Amor, così soave, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 87v
Or dov'è, donne, quella in cui s'avista, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 75r
Or odite, signor, s' i' ho ragione, Cecco Angiolieri n. 1260 ca. - m. aq 25.2.1313, f. 86v
Ora che rise lo spirito mio, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 85r
Par Die, Min Zeppa, or son giunte le tue, Meo dei Tolomei n. 1260-1265 - m. pq 1310, f. 82v
Parole mie che per lo mondo siete, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 83r
Partuto star da voi, donna, me sento, Girardo da Castelfiorentino ca. 1280-ca. 1330, f. 79r
Per cotanto ferruzzo, Zeppa, dimmi, Meo dei Tolomei n. 1260-1265 - m. pq 1310, f. 82v
Perché non fuoro a me gli occhi dispenti, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 85r
Però che vede soa bellezza sola, Girardo da Castelfiorentino ca. 1280-ca. 1330, ff. 78v-79r
Pietà e Mercé, mi ricomande a vui, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 83v
Plove tutta la notte, tuona e venta, Nicolò de' Rossi 1289/90-post 1348, f. 81v
Poi ch'ài veduto Amor cum' si ritrae, Guittone d' Arezzo n. 1230-1240 - m. 21.8.1294, f. 74r
Poi che saziar non posso gli occhi miei, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 78r
Poscia ch'io vidi gli occhi di costei, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 85v
Qual è senza danari 'nnamorato, Cecco Angiolieri n. 1260 ca. - m. aq 25.2.1313, f. 86v
Qualunqu'om vuol purgar le sue peccata, Cecco Angiolieri n. 1260 ca. - m. aq 25.2.1313, f. 86r
Quando, donque, guarire, Guittone d' Arezzo n. 1230-1240 - m. 21.8.1294, f. 74r
Quando non ho denar, ogn'om mi schiva, Cecco Angiolieri n. 1260 ca. - m. aq 25.2.1313, f. 86v
Quando specchiate, donna, el vostro viso, Guido Novello da Polenta n.1275 - m. 1333, f. 80r
Quanto più fiso miro, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 78r
Quanto un granel de panico è minore, Cecco Angiolieri n. 1260 ca. - m. aq 25.2.1313, f. 82r
Questa donna ch'andar mi fa pensoso, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 83r
Questa donna gentil, che sempremai (1), Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 85r
Questa Gualtera è maraveglia nova, Nuccio Piacente ...1280-1300..., f. 75v
Questa leggiadra donna, ched i' sento, Cino da Pistoia ?, f. 85v
Questo ti manda a dir Cecco, Simone, Cecco Angiolieri n. 1260 ca. - m. aq 25.2.1313, f. 82r
S'Amor, da cui procede bene e male, Federigo dall' Ambra sec. XIII, f. 74v
S'io prego questa donna che Pietate, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 73v
Se l'omo avesse 'n sé conoscimento, Cecco Angiolieri n. 1260 ca. - m. aq 25.2.1313, f. 86v
Se 'l viso mio a la terra si china, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 73r
Se li occhi vostri vedesser colui, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 85r
Se non si muor, non troverà mai posa, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 84r
Se si potesse morir di dolore, Cecco Angiolieri n. 1260 ca. - m. aq 25.2.1313, f. 82r
Se tutta l'acqua balsamo tornasse, Cecco Angiolieri n. 1260 ca. - m. aq 25.2.1313, f. 86r
Se voi udiste la voce dolente, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 85r
Sendo da voi madonna mia lontano, Guido Novello da Polenta n.1275 - m. 1333, f. 80r
Senza tormento di sospir' non vissi, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 85v
Sguarda, amico, poi vei ciascuna parte, Guittone d' Arezzo n. 1230-1240 - m. 21.8.1294, f. 74v
Sì como quil ch' attende, Guido Novello da Polenta n.1275 - m. 1333, f. 76v
Sì dolcemente eo sento, Girardo da Castelfiorentino ca. 1280-ca. 1330, f. 78v
Sì è 'ncarnato Amor del suo piacere, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 87v
Signori, i' son colui che vidi Amore, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 84r
Spesse fiate vegnonmi a la mente, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 83r
Sta nel piacer de la mia donna Amore, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 87v
Stando nel mezzo de la oscura valle, Botrico da Reggio ... 1310 ..., f. 79r
Standome con ser Lippo l' altrer io, f. 75r
Tanto gentile e tanto onesta pare (1), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 73r
Tre cose solamente mi so' in grado, Cecco Angiolieri n. 1260 ca. - m. aq 25.2.1313, f. 86v
Tu che sei voce che lo cor conforte, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 84r
Tu m'hai sì piena di dolor la mente, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 73v
Tutto mi salva il dolce salutare, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 87v
Un penser ne la mente mia se chiude, Guido Novello da Polenta n.1275 - m. 1333, ff. 76v-77r
Un sospiro de l'aire scese çuso, Nicolò de' Rossi 1289/90-post 1348, f. 81v
Un spirto per mesaço me appario, Nicolò de' Rossi 1289/90-post 1348, f. 81v
Una donna mi passa per la mente, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 85v
Una ricca rocca e forte manto, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 85v
Valor dà Amor, e zientilezza 'l ciama, f. 80v
Vede perfettamente ogne salute (1), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 73r
Veder poteste, quando v'inscontrai, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 85r
Vedete, donne, bella creatura, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 87v
Vinta e lassa era l'anima mia, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 87v
Voi che per li occhi mi passaste 'l core, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 73v
Voi che per nova vista di ferezza, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 87r

Botrico da Reggio ... 1310 ...
Cecco Angiolieri (n. ca 1260 - m. ante 25.02.1313)
Giovanni di Senno degli Ubaldini sec. XIII ex.
Girardo da Castelfiorentino ca. 1280 - ca. 1330
Guido Cavalcanti sec. XIII, seconda metà
Guido Novello da Polenta n.1275 - m. 1333
Guittone d' Arezzo n. 1230-1240 - m. 21.8.1294
Meo dei Tolomei XIII-XIV (n. 1260/1265 - m. post 1310
Nuccio Piacente ... 1280-1300 ...
Simone a. 1260 ca. - 1313

Bibliografia Antolín, Cat. Escorial (1911) vol. II pp. 86-87 (non descrive la sezione italiana dei ff. 73-87); Barbi Studi sul Canzoniere (1915) pp. 511-21 ((tavola a cura di Mario Casella)); Ruggieri Escorial (1930) p. 436; De Robertis Escorialense (1954) (con tavola); Favati Codice perduto (1955) pp. 212-24; Favati Escurialense (1957) pp. 176-90; De Robertis Censimento I (1960) pp. 172-4 (n. 18) (con bibliografia precedente); De Robertis, Dante. Rime (2002) vol. I* pp. 79-81; Capelli Nuove indagini (2004); Casu Stretegie attributive (2004) pp. 5-25; Capelli Sull'Escorialense (2006); Carrai-Marrani Canz.E e fram.Mc5 (2009); Manzi Rime spurie di Dante. Tesi (2014) p. 67

Note Fonte dei dati: [Sezione Principale] De Robertis E [Redazione LIO, 14.09.2022]; [U. C. VI] ms. + De Robertis, Dante. Rime [R. Capelli 1.12.2003]

Regesto U. C. I, ff. 1r-34v: Marsilio Ficino, «De voluptate» - U. C. II, ff. 35r-44v: Immanuel ben Iacob Bonfils, «Canones tabularum» (f. 37v bianco) - ff. 45r-46v: bianchi - U. C. III, ff. 47r-53v: Immanuel ben Iacob Bonfils, «Canones tabularum» e «Tabulae sive Alae sex» - f. 54r-v: bianco - U. C IV, ff. 55r-64v: «Commentarium in Iacobi de Dondis Planetarium» - U. C. v, ff. 65r-72: ««Ex vetere et novo testamento carmina» - U. C. VI, rime di vari autori due-trecenteschi, articolate in sezioni di sonetti (Dante Alighieri, Guido Cavalcanti, Cino da Pistoia, Guittone d'Arezzo, Cecco Angiolieri, Meo de' Tolomei, Nicolò de' Rossi) e ballate (Dante Alighieri, Cino, da Pistoia, Guido Novello da Polenta, Girardo da Castelfiorentino e altri rimatori minori toscani) - f. 73: Rime (1-16): sonetti di Dante Alighieri e Guido Cavalcanti - ff. 74-75r: Rime (17-33): Trattato d'Amore di Guittone d'Arezzo + 3 sonetti di Cino - ff. 75r-80r: Rime (34-79): 1 sonetto anonimo + ballate di autori vari, 1 stanza di canzone di Guido Novello, 1 canzone di Cino da Pistoia, 1 caribetto di Meo de' Tolomei - f. 80v: Rime (80-81): una stanza di canzone e una ballate anonime - f. 81r bianco - f. 81v: Rime (82-89): Sonetti di Nicolò de' Rossi - ff. 82-87: Rime (90-184): Sonetti di Dante Alighieri, Guido Cavalcanti, Cino da Pistoia, Cecco Angiolieri e Meo de' Tolomei.

Responsabile scheda: Roberta Capelli

Altri progetti collegati:
CALMA

MEL

Permalink: http://www.mirabileweb.it/manuscript/el-escorial-real-biblioteca-de-san-lorenzo-de-el-e-manoscript/126807

MIRABILE



Impostazioni Privacy



Questo sito Web utilizza i cookie per consentirci di offrire la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni di riconoscimento quando ritorni sul nostro sito web e aiuta il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili. E' possibile regolare tutte le impostazioni dei cookie navigando le schede sul lato sinistro. Per maggiori informazioni consulta la nostra Pagina Privacy visualizzare i nuovi termini.

Cookie strettamente necessari



I Cookie strettamente necessari devono essere abilitati in ogni momento in modo che possiamo salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie.

Disabilitato

I cookie tecnici devono essere sempre abilitati per poter usufruire dei servizi di base sel sito web.

Cookie policy



Maggiori informazioni sulla nostra Cookie Policy