Descrizione da mf.
Firenze, Accademia della Crusca 22
CrComposito
sec. XVIII data stimata; sec. XIXNote datazione testi aggiunti da una mano del sec. XIX ai ff. 138r, 153v-154r cart. ff. I, 158, I'; numerazione a lapis, nel margine inferiore esterno, 1-158; presente un'altra numerazione coeva a penna nel margine superiore esterno, 1-76 (ai ff. 55-130) e I-XXVIII (ai ff. 131-158) dimensioni: varie dimensioni (vedi le singole U.C.)Legatura in cartone e mezza pergamena del sec. XIX. Nomi Alessandro Mortara (m. 1855), possessore (ante 1851); Francesco Moücke (sec. XVIII), possessoreStoria del manoscritto Il codice è il risultato dell'aggregazione di fascicoli o gruppi di fascicoli di diverso formato, talvolta interfogliati di carte diverse, qui descritti in quattro unità codicologiche. Raccoglie rime dantesche attinte da varie stampe e codici manoscritti, con varianti a margine tratte da più testimoni, in alcuni casi esplicitamente menzionati; tra le fonti principali troviamo in primo luogo Giunt, poi il codice Redi 184, un 'codice Martini' (cfr. Nuovi Acquisti 1049), il Plut. XC inf. 37, i Riccardiani 1050, 1088, 1091, 2846 e un 'codice Ricasoli', derivato della Raccolta Bartoliniana. Il codice venne donato da Alessandro Mortara (m. 1855) all'Accademia della Crusca il 25 novembre 1851; in precedenza era appartenuto anche a Francesco Moücke (1700-1758). Precedenti segnature: «Libri rari 1/20».De febribus , Iohannes de Aquila v. 1460, m. 1506 Dante da Maiano sec. XIII sm Bibliografia De Robertis, Dante. Rime (2002) vol. I* pp. 85-89 (con tavola parziale); Arvigo, G. Sacchetti. Rime (2005) pp. XXXII-XXXIII; Manzi Rime spurie di Dante. Tesi (2014) pp. 68-9; Aldinucci, Cecchi. Rime (2019) pp. 52-3
U.C. I sec. XVIII data stimata cart. ff. 34; numerazione complessiva del codice, a lapis, 1-34. Bianchi i ff. 14r, 16v-17r, 19v, 27v-28r, 31v-34v; fascicoli I-III (4), IV (8), V (14): nel margine inferiore interno sono presenti richiami alla fine dei fasc. I e II dimensioni: mm. 242 × 166 min ., 252 × 166 max . disposizione del testo: versi in colonnanote generali sulla scrittura: l'unità codicologica è esemplata da due mani: alla prima, mano a , si devono i ff. 1r-3r, 13r-22v, 24r-v, 26r-v, 29r-v, 31r; alla seconda, mano b , i ff. 3v-13r, 23r-v, 25r-v, 27r-28v e 30r-v Presenza di note / correzioni Entrambe le mani hanno apposto varianti ai testi dell'altra; sono poi presenti postille e varianti di altre mani rubricato: rubriche dello stesso colore del testo, di mano del copistaStoria del manoscritto L'unità codicologica si apre con un indice di rime di Dante, o a lui attribuite, reperibili nelle stampe della Giuntina del 1527 [Giunt], «Nell'edizione della Bella mano», dalla «Raccolta Allacci», «ne' fogli volanti» e «Crescimb. Ist. p. 18»; da f. 3v sono trascritti i testi con indicazione delle fonti: codice Redi di Rime varie antiche [Laur. Redi 184], Zibaldone Riccardiano [1050], codice Biscioni [Laur. XC inf. 37], Martini, Borghini etc.
U.C. II sec. XVIII data stimata cart. ff. 20; numerazione complessiva del codice, a lapis, 35-54. Bianchi i ff. 42v, 50v, 51v, 54v; fascicoli I (20) dimensioni: mm. 235 × 177 disposizione del testo: versi in colonnanote generali sulla scrittura: l'unità è esemplata dalla mano b Presenza di note / correzioni Postille, integrazioni e varianti di più mani
U.C. III sec. XVIII data stimata cart. ff. 76; numerazione complessiva del codice, a lapis, 55-130; nel margine superiore esterno è presente una numerazione originale, 1-76. I fascicoli sono numerati 1-6 nel margine superiore interno. Bianchi i ff. 123v, 129r-130v; fascicoli I-V (14), VI (6): richiami nel margine inferiore esterno dell'ultimo foglio dimensioni: mm. 280 × 220 min ., 290 × 220 max . disposizione del testo: versi in colonnanote generali sulla scrittura: l'unità codicologica è esemplata dalla mano b Presenza di note / correzioni Postille, integrazioni e varianti di varie mani, tra le quali quelle dei due copisti rubricato: rubriche dello stesso colore del testo, di mano del copista
U.C. IV sec. XVIII data stimata cart. ff. 28; numerazione complessiva del codice, 131-158; nel margine superiore esterno è presente una numerazione coeva in cifre romane, I-XXVIII. I due fascicoli sono numerati 7-8, in continuazione dell'U.C. III, ma da altra mano; fascicoli I-II (14) dimensioni: mm. 215 × 283 disposizione del testo: versi in colonnanote generali sulla scrittura: l'unità è esemplata dalla mano b , con integrazioni di testi di una terza mano del sec. XIX, c , ai ff. 138r, 153v-154r Presenza di note / correzioni Postille, integrazioni e varianti di varie mani, tra le quali quelle dei due copisti principali (mani a e b ) rubricato: rubriche dello stesso colore del testo, di mano del copista
Note Fonte dei dati: mf. + De Robertis + scheda Crusca [06.12.2021]
Regesto
U. C. I, ff. 1r-3r: incipitario di rime di Dante, o a lui attribuite, reperibili in varie edizioni a stampa - ff. 3v-31r: rime di Dante Alighieri, o a lui attribuite, tra cui la canzone «Patrïa degna di trïumfal fama» e rime di Cino da Pistoia (anche dubbie), Dante Alighieri pseudo, Folgóre da San Gimignano (dubbia), Butto da Firenze, Giannozzo Sacchetti, Francesco Petrarca e Antonio Beccari - ff. 31v-34v: bianchi - U. C. II, ff. 35r-54r: tavola alfabetica delle rime di Dante trascritte nelle successive sezioni - f. 54v: bianco - U. C. III, ff. 55r-128v: rime attribuite a Dante Alighieri, ma anche di Guido Cavalcanti, Cino da Pistoia, Jacopo Cecchi, Dante da Maiano e dubbie (fino a f. 119v riproduce i libri I e II di Giunt, ff. [1]r-46r) - ff. 129r-130v: bianchi - U.C. IV, ff. 131r-138r: sonetti attribuiti a Dante Alighieri e assenti nella Giuntina - ff. 138v-144v: bianchi - ff. 145r-154r: canzoni attribuite a Dante Alighieri e assenti nella Giuntina - ff. 154v-158v: bianchi
Risorse esterne collegate
I manoscritti della Crusca - digitalizzazione
I manoscritti della Crusca - scheda
Responsabile scheda: Irene TaniPermalink: http://www.mirabileweb.it/manuscript/firenze-accademia-della-crusca-22-manoscript/178582