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MIRABILE

Archivio digitale della cultura medievale
Digital Archives for Medieval Culture

Descrizione diretta

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Conv. soppr. 343

sec. XII ex. data stimata
Note datazione la datazione del testimone, che per quanto non omogeneo è comunque il risultato di un allestimento in tempi ravvicinati, è condizionata dalla presenza del testo nr. 5, attribuito (ma dubitativamente) a Nicolaus de Flavigny (+1235)

Luogo di copia Toscana occidentale (?)
membr.
ff. V, 224, IV'; numerazione moderna a matita, nel margine superiore esterno, estesa anche alla guardia membr. posteriore numerata 224, ma non alla carta iniziale del primo fascicolo, con funzione di guardia e di recente numerata III; la numerazione antica a inchiostro, in numeri romani sul margine superiore sinistro del verso dei fogli, inizia dal f. 22v, numerato I e procede regolare fino a f. 214v (clxxxxiiii); interessa cioè la parte strettamente legata alla Concordia Evangelistarum, escludendo tavole, prologi e il testo di Nicolaus Chrysopolita, Interpretationes nominum in Evangelio; ff. IV e V (numerate recentemente I e II): guardie membr. antiche, come I' (numerata 224); ff. I-III e II'-IV' cart., moderne, coeve alla legatura (sec. XIX); fascicoli 1 (10), 2-11 (8), 12 (3), 13 (8), 14 (3), 15-28 (8), 29 (6), 30 (2): il fascicolo 1 (ff. III, 1-9) ha funzione di servizio ed è stato escluso per questo sia dal computo originale dei fascicoli che dall'antica cartulazione; il fascicolo 12 (ff. 90-92), nonostante l'esiguità, presenta regolare successione sia di richiamo che di nemerazione fascicolare; il fascicolo 14 (ff. 101-103) è stato invece decurtato di due fogli; infine la numerazione di fascicolo presente sull'ultimo, di soli due fogli, lascia ipotizzare la presenta di fascicoli successivi. I fascicoli iniziano dal lato pelo; numerazione dei fascicoli sincrona all'allestimento dell'insieme I-XXVIII, non estesa al primo con funzione si servizio; richiami orizzontali, talora parzialmente o integralmente raffilati (caduti ai fascicoli 21-23)
dimensioni: 364 x 233 (f. 17); specchio di scrittura: specchio rigato: 35 [224] 105 x 30 /4/4 [54 (5/4) 55] 5/8/36/28 (f. 17r); rr. 45/ll. 45 (f. 17r); rr. 48/ll. 48 (f. 58r); rr. 48/ll. 348 (f. 133r), rigatura a secco: fori di guida a sezione ovale, generalmente caduti per rifilatura

scritture e mani minuscola carolina;
note generali sulla scrittura: più mani si alternano nella copia del testo; la scrittura in minuscola carolina è piuttosto diritta, con curve contrapposte molto ravvicinate; è presenta la e cedigliata, d diritta e tonda, rare ma sempre rilevabili et in legatura (es. f. 167r); TR in nesso; raramente, ma in modo seguibile, è presente la legatura ri (con r bassa); la compagine presenta un medesimo stadio grafico in tutte le sue parti, anche se forse i ff. 10-103 potrebbero essere, in particolare sotto il profilo impaginativo, leggermente precedenti


Presenza di glosse / note
Aggiunte successive (sec. XIII e XV) di indici ai ff. Ir-IIr e I'; due fascie di glossa accuratamente paragrafate ai margini: la prima sincrona, la seconda, più esterna e in genere segnalata da segno di paragrafo solo in rosso, leggermente successiva (sec. XIII; es. ff. 20r, 65r, 66r, 79r...); annotazioni marginali di mano dello stesso copista e di altre mani; presenti numerosi maniculae e notabilia, di forma particolare (cfr. in bibl. Castellani, Virgolette)

decorato
Iniziali figurate; Iniziali decorate: ai ff. 7r-9v: struttura a colonne variamente decorate che incorniciano le tavole canoniche (i canoni Eusebiani); c'è una netta differenza tra la decorazione dei ff. 1-103 e quella della parte successiva; la prima parte presenta iniziali molto caratteristiche, in foglia d'oro con sottili motivi fito-zoomorfi appena delineati - con un effetto quasi graffito - in rosso (ai ff. 5v, 10r, 19v, 22r, 65v); a f. 65v al margine inf. e a dorso di penna è leggibile una minuta annotazione Hic desunt VIII. littere de minio (la nota potrebbe riferirsi a questa parte iniziale, che attualmente presenta decorazione completa); a f. 23r, esterna allo specchio di scrittura, una figura di evangelista a pennello si inquadra meglio nella decorazione della sezione successiva, che presenta appunto una decorazione a pennello; a f. 176v iniziale figurata di grandi dimensioni, in oro su fondo blu, con decorazioni geometriche rosse e blu e racemi; a f. 104r, iniziale zoomorfa di grandi dimensioni, in oro su fondo blu, con girari e decorazioni geometriche in blu e rosso nel corpo; a f. 214v, iniziale antropozoomorfa, su fondo blu; iniziali zoomorfe anche ai ff. 215r, 215v, 217v, 219r, su fondo giallo o blu, di dimensioni diverse; iniziali alternate in inchiostro rosso e blu, di moduli diversi
rubricato


Legatura recente (sec. XIX) in tela su cartone; dorso con quattro nervature semplici e punte in pelle

Ente possessore Camaldoli (Arezzo), Eremo OSBCam (sec. XV-XIX in.)
Precedenti segnature cxlviii, Camaldoli (Arezzo), Eremo OSBCam (a. 1406); omega 13, Camaldoli (Arezzo), Eremo OSBCam (sec. XVII ultimo quarto); Q.IV-4, Camaldoli (Arezzo), Eremo OSBCam (sec. XVII ex.)
Storia del manoscritto
Sul dorso il titolo impresso in oro: Z. Chrysopolitani Concordia Evangelistarum e, in basso, frammento di cartellino moderno con bordo azzurro.
Vergata ad inchiostro nel margine esterno di f. IIIr, la nota di possesso accompagnata dalla segnatura dell'inventario B: Sacrae Eremi Camalduli I(nscript). C(at). 13 Concordia Evangelistarum, il numero è depennato (cfr. Spoglio inventariale e Magheri Cataluccio-Fossa, p. 463 nr. 13). Sotto, di altra mano, la segnatura corrispondente al catalogo C: Q.IV-4 (cfr. Spoglio inventariale e Magheri Cataluccio-Fossa, p. 494 nr. 4, ms. non identificato). La stessa mano, a f. 10r, aggiunge il titolo: Unum ex quatuor evangelistis hoc est Concordia Evangelistarum, et desuper expositio continua exactissima diligentia edita a Zacharia Chrysopolyta. Vide Bibliotheca Patrum tom. 19 in fine hoc opus impressus e sotto: Sacrae Eremi Camalduli I(nscript). C(at). A f. Ir, di due mani recenti, la segnatura attuale accompagnata dal numero 333, scritto fra parentesi. Nel margine inferiore, a matita: Camaldoli 333 - 343. 
A f. 223v, in basso, il nr. d'inventario a matita (sec. XX): 206847.
A f. Ir (num. 224), nel margine inferiore, a matita di mano recente, l'annotazione Si rimetta.



Capitulare Evangeliorum, ff. Ir-IIr
Tabulae canonum, ff. IIIr-v, 1ra-7rb
Tabulae canonum, ff. 7r-9v
In unum ex quattuor, Zacharias Chrysopolitanus fl. 1131/1157, ff. 10ra-214va
Interpretationes nominum in evangelio, Nicolaus de Flavigny m. 7-9-1235, ff. 214va-218vb
Sententia de peccato, ff. 219ra-223va

Bibliografia Bandini Hodoeporicon vol. VII p. 208; Del Furia Supplementum (1858) vol. III ff. 292r-293r; Stegmüller (1950) vol. IV n° 5699. 2; vol. V n° 8400; Garrison Studies III (1957) pp. 66-68, 71, 81, tavv. 79-81; Garrison Studies IV (1960) pp. 89, 306; Berg Studies (1968) pp. 173, 255 scheda nr. 53; Magheri Cataluccio-Fossa, Biblioteca (1979) pp. 46, 152, 198, 200-201, 340 nr. 279, 463, 551; Zamponi Scrittura del libro (1989) p. 339 nr. 75; Castellani Virgolette (1996) p. 107 n. 2

Spoglio inventariale
Camaldoli (Arezzo) - Eremo. [Inventario A]144- cxlviii. Item Concordantiae evangeliorum, que incipit: 'de excellentia evangelii', et finit: 'Unum aliquando vitium vitio tollitur', in cartis pecudinis et tabulis.
Camaldoli (Arezzo) - Eremo. [Inventario B]13- Concordia Evangelistarum. in f°. Seu Unum ex quatuor Evangelistis, hoc est Concordia Evangelistarum, et desuper expositio continua exactissima diligentia edita a Zacharia Crysopolyta.
Camaldoli (Arezzo) - Eremo. [Inventario C]4- [Q.IV] Zachariae Chrisopolitae Concordia Evangelistarum.

Note La bibliografia, incentrata sugli aspetti decorativi, non è concorde né riguardo alla datazione né all'origine del manoscritto. Riferito a produzione fiorentina della fine sec. XII dal Berg (vd. bibl.) era stato in precedenza valutato più tardo e più problematico da Garrison che in poche righe passa da una posizione generica (History of med. painting, III, p. 66: « .non siamo, allo stato attuale delle conoscenze su Camaldoli, nella posizione di attribuirlo.») ad un deciso avvicinamento ad altro illustre testimone posseduto da Camaldoli (ma non per Camaldoli allestito) commissionato tra Pisa e Lucca attorno al 1240, il ms. London, British Library, Egerton 3036 (Ibid. p. 71). In realtà una accurata analisi codicologica svela una situazione più complessa, dove un un nucleo originario (ff. 10-103, corrispondente ai lb. I e II, mutilo del De concordia evangelistarum) è stato riutilizzato, rivisto e probabilmente completato sotto l'aspetto decorativo in periodo strettamente coevo. Il riutilizzo è ben evidente dalle piccole note che rendono conto dell'estensione, dopo il taglio per armonizzare il salto tra lb. II e III, dei quattro libri del De concordia (vd. al testo) e dalla nota che denuncia la mancanza di alcune iniziali (infatti i ff. 10-103 hanno decorazione totalmente differente dai fascicoli precedenti e successivi). E' molto probabile che il tutto sia avvenuto in una bottega e che, quanto a localizzazione, la zona tosco-occidentale suggerita da Garrison (che però non avverte la discontinuità della compagine) sia sostenibile ; la datazione comunque può forse arrivare a toccare il sec. XIII ma le fluide minuscole - di parecchie mani ad un medesimo stadio grafico in tutta la compagine - non hanno niente a che spartire con quel filone arcaizzante, un po' rigido e ripetitivo, che si riflette in pieno Duecento nell'Egerton 3036, che come riferimento di appoggio non sembra convincente.

Responsabile scheda: Maria Luisa Tanganelli

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