Descrizione diretta
Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Conv. soppr. 519
Composito
cart. e membr. ff. V, 306, V'; numerazione recente a matita nel marg. superiore destro, che salta un foglio tra 170/171 giungendo fino a 305; cart. di restauroLegatura moderna in carta marmorizzata su cartone, dorso e punte in pergamenaEnte possessore Arezzo, SS. Laurentino e Pergentino, chiesa (?); Camaldoli (Arezzo), Eremo OSBCam (sec. XVI-XIX in.)Nomi Cristoforo del Biada (fl. XV. 2), copista in parte e possessore (sec. XV terzo quarto)Precedenti segnature omega 63, Camaldoli (Arezzo), Eremo OSBCam (sec. XVII ultimo quarto)Storia del manoscritto A f. 1r la nota di possesso Sacrae Eremi Camalduli I (nscript ), C (at ). è seguita dal numero 63 , senza l'usuale lettera omega che contraddistingue le segnature dell'inventario B, dove però il manoscritto è identificabile con una certa sicurezza (cfr. Spoglio inventariale e Magheri Cataluccio-Fossa in bibl.). A f. Ir, di mano recente, a matita, la segnatura Sopra la porta 153 e quella recente, ripetuta anche in inchiostro. A f. IIIr, tassello membranaceo con la segnatura: Camaldoli N° 243 (sec. XIX). A f. 305r, sopra il timbro della biblioteca, il nr. d'inventario a matita (sec. XX): 207023 ; sempre di mano recente, a matita: Di Camaldoli 153 . Sul dorso, il titolo in inchiostro di mano moderna Breviarium Camaldulense . Cartellino cartaceo ovale bordato d'azzurro, con la segnatura n. 153 sopra la porta ; cartellino rettangolare bordato d'azzurro con la segnatura attuale. In basso, il numero 153 a inchiostro di mano moderna.Bibliografia Del Furia Supplementum (1858) vol. III f. 249r; Magheri Cataluccio-Fossa, Biblioteca (1979) p. 466 (ms. non identificato)
Spoglio inventariale
63- Breviarium divini Officii secundum Ordinem Camaldulensem duplex in uno volumine. alterum in C. O. alterum vero in carta pecudina. in 4to .
U.C. I (ff. 1-93) sec. XV terzo quarto data stimataNote datazione ante 1469 (vd. Storia del ms.)Luogo di copia Arezzo, zona di (sec. XV terzo quarto) cart. e membr. filigranato: membr. f. 7; filigrana presente ma illeggibile in ottavo ff. 93; fascicoli 1 (7), 2-6 (10), 7-9 (12): il primo fascicolo presenta un ternione (per evidente caduta del foglio iniziale) e un foglio membranaceo incollato in fine; i fascicoli presentano dei rinforzi alla piegatura costituiti da parti di un manoscritto membranaceo con notazione musicale neumatica; richiami orizzontali tranne che nel primo e nell'ultimo fascicolo dimensioni: 198 x 137 (f. 13); specchio di scrittura: 15 [156] 27 x 14 [106] 18 (f. 13r); rr. 0 / ll. 32scritture e mani bastarda; note generali sulla scrittura: scrittura bastarda di mano del priore aretino Cristoforo del Biada decorato Iniziali semplici: toccature di giallo ai capoversi rubricatoNomi Cristoforo del Biada (fl. XV. 2), copista (sec. XV terzo quarto)Storia del manoscritto I ff. 6r-10v contengono una serie di motti, preghiere e brevi testi liturgico-devozionali e ricordi. A f. 8r: Qui in questo quaderno farò richordo io don Christofano priore di sancto Laurentino d'Arezzo del dare e dell'avere ed ogni mio richordo chominciando adì primo di magio 1469 . Ai ff. 9v e 10r, Cristoforo fa un inventario delle cose che lascia a Lionardo di Iachopo ; tra questi due quaderni da medicine e un libriccino da l'uficio di monaci . A f. 9r annota quanto ha richiesto a Antonio di Pippo Santo chartolaio in Firenze per la scrittura di un messale, e di seguito, nell'ottobre del 1471, per 22 quinterni di carta.Kalendarium , ff. 1r-5v acefalo e mutiloPsalterium liturgicum , ff. 11r-77r: PsalmiPsalterium liturgicum , ff. 77r-81v: Cantica Veteris TestamentiPsalterium liturgicum , ff. 81v-82r: Benedicite (Dn. 3, 57-88, 56)Psalterium liturgicum , ff. 82r-83r: Symbolum quicumquePsalterium liturgicum , ff. 83r-85r: LitaniaeOfficia defunctorum , ff. 85v-89rMissae nonnullae , ff. 89v-91rMissa in honore Arcangeli Raphaelis et alia
U.C. II (ff. 94-236) sec. XV. 2 data stimataLuogo di copia Arezzo, zona di (sec. XV. 2) membr. e cart. membr. i ff. 94-226 e il bifoglio esterno del fascicolo finale 227/236, che probabilmente riutilizza uno scarto dato che presenta un frammento di inno (coevo al ms.) a f. 236r ff. 144; fascicoli 1-7 (10), 8 (8), 9-13 (10), 14 (6), 15 (10): richiami orizzontali centrati dimensioni: 195 x 140 (f. 109); specchio di scrittura: ff. 92-117: 20 [126] 49 x 8 [3/37 /3 (7) 4/37 /3] 38 (f. 109r); ff. 228-231: 97 x 140 ; 26 [152] 19 x 16 [94] 30; rr. 38 /ll. 37; ff. 228-231: rr. 2/ ll. 33, rigatura a colorescritture e mani littera textualis; note generali sulla scrittura: littera textualis regolare, minuta, di buona qualità; la mano che copia i ff. 166vb (su rasura)-235r è sempre identificabile con quella di don Cristoforo del Biada, anche se più posata rispetto alla sez. I decorato Iniziali semplici; Iniziali filigranate; Iniziali decorate: a f. 94r, due iniziali decorate, rosa e blu su fondo oro; fregio floreale su due lati che ha inizio dalle due iniziali; asportato parte dell'incipit ; a f. 111v, due iniziali decorate, rosa e blu su fondo oro, con breve fregio fogliato, in cattive condizioni; da f. 94r a f. 123v, iniziali alternate rosse e blu, talvolta filigranate; iniziali semplici in rosso, (spesso solo spazi riservati e letterine guida); da f. 167, si trovano spesso iniziali toccate in giallo rubricatoNomi Cristoforo del Biada (fl. XV. 2), copista in parte e possessore (sec. XV terzo quarto)Storia del manoscritto L'unità è probabilmente un recupero di un nucleo di buona qualità continuato da don Cristoforo. La pagina decorata di apertura e il fatto che si parli nella rubrica espressamente di breviario secundum Ordinem Camaldulensem conferma la fisionomia di preesistenza dei fascicoli (fino a f. 166, dove la seconda colonna è su dilavamento dell'originaria).Breviarium secundum ordinem Camaldulensem , ff. 94ra-230rTabulae ad inveniendum aureum numerum , ff. 230v-236v
U.C. III (ff. 237-305) sec. XV. 2 data stimataLuogo di copia Arezzo, zona di membr. ff. 69; fascicoli 1-6 (10), 7 (9): l'ultimo fascicolo è mancante della carta finale; i ff. 297 e 305 sono parzialmente strappati; richiami orizzontali centrati dimensioni: 197 x 137 (f. 252); specchio di scrittura: 11 [151] 35 x 10 [105] 22 (f. 252); rr. 2 / ll. 42, rigatura a colorescritture e mani libraria; note generali sulla scrittura: mediocre, di mano unica decorato Iniziali semplici: iniziali in rosso rubricatoNomi Cristoforo del Biada (fl. XV. 2), possessore (sec. XV terzo quarto)Lectionarium-passionarium , ff. 237r-305r
Note Il manoscritto riunisce tre parti coeve e tematicamente complementari: la prima (ff. 1-93) tutta attribuibile a Cristoforo, priore della chiesa dei Ss. Laurentino e Pergentino di Arezzo, in anni di poco precedenti le date dei suoi ricordi ai ff. 8r-10r (1469-1471); la seconda (ff. 94-236) terminata dallo stesso Cristoforo; la terza (ff. 237-305), di mano diversa ma con un intervento marginale di Cristoforo a f. 286v. Don Cristoforo, nonostante la mediocre qualità grafica, risulta attivo anche come copista e a lui si deve anche il ms. Arezzo, Biblioteca Città di Arezzo, 423 (parimenti proveniente da Camaldoli), nel quale si sottoscrive compiutamente come Cristoforo del Biada . Stando a ricordi lasciati nel presente ms. potrebbe trattarsi di un copista specializzato nella scrittura di codici liturgici musicali. La presenza dei suoi manoscritti nel fondo camaldolese è giustificata dal fatto che la chiesa aretina, già appartenente alla Badia delle SS. Flora e Lucilla viene assegnata alla Congregazione Camaldolese nel 1204.
Responsabile scheda: Maria Luisa Tanganelli
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