Descrizione diretta
Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 90 sup. 135, 1
L135
parzialmente autografo parzialmente datato sec. XV ultimo quarto data stimata; a. 1477Note datazione A f. 114r si indica l'anno 1477 come data di trascrizione, ma il seguito fu scritto anche parecchi anni dopoLuogo di copia Firenze cart. Il f. I' è membranaceo III, 168, I'; numerazione moderna a penna sul margine inferiore esterno I-V (comprende le tre guardie anteriori moderne), 1-169 (comprende il foglio membranaceo finale, che faceva parte della coperta originale); sul verso di f. I è incollato un frammento di mano del copista; fascicoli I (10-2), II-XVI (10), XVII (10+1): con richiami fino a f. 138; il codice è acefalo (si apre infatti con l'explicit di un testo) e il primo fascicolo ha perduto due carte all'inizio dimensioni: mm. 288 x 204; specchio di scrittura: 34 [186] 68 x 27 [115] 62 fino a f. 155v, dopo estremamente variabile disposizione del testo: versi in colonna; scrittura a una colonna, salvo ff. 1r-2r e 168v-169v, a duescritture e mani umercantesca; note generali sulla scrittura: un'unica mano mercantesca (u), di Metteo Cerretani, che si sottoscrive a f. 114r. Il copista trascrisse il codice in più momenti e con notevoli mutamenti di ductus , penna e inchiostro. Ai ff. 119-158 lo scriba riempie gli spazi bianchi con la parte finale di testi iniziati altroveLingua copisti italianoArea dialettale u Fiorentino Presenza di note / correzioni Rare postille del copista e di mani seriori Iniziali semplici: iniziali lasciate in bianco fino a f. 155v, poi sempliciLegatura moderna in cartone rivestito di tela, con dorso in pelle
Sottoscritto
«finito q(uest)o | di xxviii didjcenb(r)e / 1477 / p(er) mateo cierretani» (f. 114r)Nomi Matteo Cerretani , copista; Niccolò di Matteo Cerretani (fl. 1521), possessoreStoria del manoscritto Non vi sono più tracce della nota di possesso di Nicolò di Matteo Cerretani («di me Nicholo di Mateo Cerretani adi xvii settembre MDxxi»), di cui dà notizia Bandini Catalogus , col. 406. Il codice appartenne poi alla biblioteca GaddianaBen dico certo che non è riparo , Cino da Pistoia ? , f. 169vbE' non è legno di sì forti nocchi , Cino da Pistoia ? , f. 169vbGuarda ben ti dich' io guarda ben guarda , Antonio di Matteo di Meglio , ff. 1r-2rIo son sì vago de la bella luce , Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37 , f. 168vaLunga quistion fu già tra' vecchi saggi , Leonardo Bruni , f. 169raO dolci rime che parlando andate , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , f. 168vbO Venere formosa o sacro lume , Leonardo Bruni , f. 169ra-vbVoi che savete ragionar d'amore , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , f. 168vb-aGuido Cavalcanti sec. XIII, seconda metà Bibliografia Bandini Catalogus (1774) vol. V pp. 405-6 (con tavola); De Robertis Censimento III (1962) pp. 148-50 (n. 221) (con bibliografia precedente); Ageno, Dante. Convivio (1995) vol. I* pp. 7-8 (con tavola); De Robertis, Dante. Rime (2002) vol. I* pp. 116-7 (con tavola limitata alle rime); Arduini Implicazioni (2009) pp. 103, 108, 112-4; Manzi Rime spurie di Dante. Tesi (2014) pp. 81-2
Note Fonte dei dati: descrizione De Robertis + ms. [21.9.2004]
Regesto
Miscellanea di prose e poesie due-tre-quattrocentesche - f. IVv Rime (1-2): sonetti di Matteo Cerretani - f. V bianco - f. 1r Explicit della Monarchia di Dante volgarizzata da Marsilio Ficino - ff. 1r-2r Rime (3): frottola di Antonio di Matteo di Meglio (ma attribuita a Guido Cavalcanti) - ff. 2v-7r Soprascritte di lettere latine di Leonardo Bruni - ff. 7r-114r Convivio di Dante - ff. 114v-118v Commento, tradotto in volgare, di Egidio romano alla canzone d'amore di Guido Cavalcanti Donna me prega (interrotto) - ff. 119r-153v Vita di Dante del Boccaccio (prima redazione), adespota e anepigrafa - ff. 153v-155v Invettiva contro a certi calunniatori di Dante di Cino Rinuccini (mutila) - ff. 156r-158v Regole di vita cristiana dettate da Girolamo Savonarola quando era in carcere - f. 159r Inno della domenica delle Palme (in latino) - ff. 159r-168va Continuazione del commento di Egidio romano alla canzone del Cavalcanti - ff. 168va-169vb Rime (4-10): sonetti e canzoni di (o attribuiti a) Dante e Leonardo Bruni, ma anche di Cino da Pistoia (anche dubbio).
Responsabile scheda: Alessio Decaria
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