Descrizione diretta
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Pal. Panciatichi 12
Pn1
sec. XV data stimata; a. 1443Note datazione la data «1443» che si legge al f. 24r si deve probabilmente alla seconda mano e non si riferisce alla confezione del codice, ma solo alla trascrizione dei ff. 37v-38v cart. ff. II, 92, II'; è presente una numerazione antica (sec. XVIII, la mano è la stessa che numera i Panciatichiani 9 e 24) per 1-104, includente i ff. I'-II' con salto da 79 a 90 (corretto modernamente in 80 e di séguito 81-94). Bianchi i ff. 39-40 (originariamente bianchi i ff. 37v-40v), 48r-50r, 54v, 55v-56r (inizialmente bianchi anche i ff. 54v-56v), 86v-94v; fascicoli I-V (10), VI (6), VII-IX (10), X (6): i ff. I-II e I'-II' compongono due distinti fogli; il codice è formato da due serie di fascicoli differenti, rispettivamente di cinque quinterni più un ternione e di tre quinterni più un ternione, con questa seconda serie (dunque, fascicoli VII-X) di carta più sottile; nelle due serie di quinterni (fascicoli I-V e VII-IX) sono presenti richiami qualora segua carta scritta dimensioni: mm. 295 × 220 disposizione del testo: la prima mano trascrive i versi a mo' di prosa (ff. 1-31, 32-35, 36-37, 41-47, 51r-54r), mentre i Trionfi di Petrarca (ff. 57r-86r) sono trascritti con i versi in colonna note generali sulla scrittura: nel codice intervengono quattro mani. La prima fondamentale della prima metà del secolo trascrive ai ff. 1-31, 32-35, 36-37, 41-47, 51r-54r con variazioni di ductus , penna e inchiostro; dal f. 36r e ancora soprattutto dal f. 51r il tratto è più grosso e il corpo maggiore; fra la serie corrispondente ai ff. 32-35 e quella composta dai ff. 36-37 c'è continuità di testo, ma la scrittura della seconda è differente rispetto alle serie precedenti e seguenti; alla fine del f. 31v si trovava probabilmente una sottoscrizione, ora abrasa. Alla seconda, della metà del secolo circa, si devono i ff. 37v-38v; questa mano va forse identificata con quella che scrive il proprio nome al f. 24r sormontato dalla data «1443» (il nome è poi ripetuto per esteso al f. 92v «E dinicholaio dipiero dameleto») e che al f. 56v scrive «chiachatta mi Renda»; questa mano è responsabile di diverse postille, per lo più relative a testi da inserire. La terza mano opera ai ff. 57r-86r, dove troviamo postille sue e di altre mani. Alla quarta mano, sempre del sec. XV, si devono alcune scritte frammentarie (versi o parti di versi) aggiunte ai ff. 1r, 36r, 50v, 54r, 55r, 56v decorato Iniziali: per lo più realizzate con lo stesso inchiostro dei testi; ai ff. 32-35 le iniziali, in un primo momento lasciate in bianco, sono state anch'esse apposte a penna; ai ff. 36r-37r le iniziali sono state invece realizzate contestualmente al testo rubricato: le rubriche sono vergate con lo stesso inchiostro utilizzato per trascrivere i testiLegatura in assi di legno rivestite di pergamena, con sul dorso il titolo «Rime | del | Petrarca | e | di Dante» (appena leggibile)
Sottoscritto
Al f. 31v si leggeva probabilmente la sottoscrizione della mano fondamentale, ora abrasa, «Questo libro [.........]»Storia del manoscritto Al f. 92v si legge una nota di possesso «E dinicholaio di pietro dameleto». Precedenti segnature: «III 13»; «18»Al poco giorno ed al gran cerchio d'ombra , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , ff. 34v-35rAmor che movi tua vertù dal cielo , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , ff. 33v-34rAmor che nella mente mi ragiona (2) , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , ff. 32v-33rAmor, tu vedi ben che questa donna , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , f. 35rCanzoniere (Rerum vulgarium fragmenta) , Francesco Petrarca , ff. 1r-31vCosì nel mio parlar vogli'esser aspro , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , f. 32rDonna pietosa e di novella etate , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , f. 37rE' m'incresce di me sì duramente , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , ff. 35v-36rIo sento sì d'Amor la gran possanza , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , f. 34r-vIo son venuto al punto della rota , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , f. 35vLa dispietata mente che pur mira , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , f. 36vLe dolci rime d'amor ch'io solea (2) , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , f. 33r-vVoi che 'ntendendo il terzo ciel movete (2) , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , f. 32r-vBibliografia Catalogo Panciatichi vol. I, fasc. I pp. 10-12 (con tavola); Wilkins The making (1951) pp. 199-201, 230; De Robertis Censimento I (1960) p. 251 (n. 87) (con bibliografia precedente); De Robertis Cod. Chig. L. V. 176 (1974) pp. 55-9; De Robertis Tradizione (1976) pp. 70-8; Quaglio Un'antica reliquia (1979) p. 180 nota 16; De Robertis, Dante. Rime (2002) vol. I* pp. 319-21 (con tavola parziale); Leporatti, Boccaccio. Rime (2013) pp. LXXVI-LXXVII (con tavola parziale)
Note Fonte dei dati: ms. + De Robertis 2002 [09.03.2022]
Regesto
Contiene ai ff. 1r-31v: Francesco Petrarca, «Rerum vulgarium fragmenta» secondo la «forma Chigi» con minimi spostamenti interni (48-50 posposti a 53, 66-67, 84-85 invertiti, 120 posposto a 122), omissione di ballate e madrigali, trascritti in fine (vd. infra), dei sonetti 113 e 143, integrata dei sonetti 315-317 e della canzone 366 - ff. 32r-37r: canzoni di Dante Alighieri - ff. 37v-38v: sette delle ballate e madrigali di Francesco Petrarca saltati dalla prima mano - ff. 39r-40v: bianchi - ff. 41r-47v: altre rime di Petrarca (206-214, 237,239, 331-332, 359-360, 323, 325, 186, 355, 223, 187-188, 190-202) - ff. 48r-50r: bianchi - f. 50v: frammenti di versi - ff. 51r-54r: tre canzoni adespote già credute del Boccaccio - ff. 54v-56v: originariamente bianchi - ff. 57r-86r: Francesco Petrarca, i «Trionfi» con postille - ff. 86v-94v: bianchi.
Responsabile scheda: Benedetta AldinucciPermalink: http://www.mirabileweb.it/manuscript/firenze-biblioteca-nazionale-centrale-pal-panciati-manoscript/239965