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MIRABILE

Archivio digitale della cultura medievale
Digital Archives for Medieval Culture

Descrizione diretta

Firenze, Biblioteca Riccardiana 1103

R103

sec. XV in. data stimata
cart.
ff. II, 164; numerazione moderna a macchina 1-164 che indica l'ordine reale dei ff. rilegati disordinatamente; una numerazione antica (sec. XV o XVI), 1-154, numera i ff. a partire dal secondo fascicolo e cioè dall'inizio dei testi (num. mod. 11), coincide fino al f. 152 (num. ant. 142) con la moderna e prosegue secondo l'ordine attuale dei fogli dell'ultimo fascicolo (dunque il disordinamento di questo risale ad epoca anteriore). Tracce di una terza numerazione più antica fino a f. 152 (penultimo fascicolo); fascicoli I-VIII (10), IX (12), X-XV (10), XVI (12): i due ff. interni del penultimo fascicolo (143-152) furono scambiati tra loro probabilmente dal moderno legatore (attuale successione: 143-145, 147, 146, 149, 148, 150-152), una mano mod. aggiunge nel margine sinistro in alto delle letterine in rosso da a a f per rendere conto dell'ordinamento originale; dell'ultimo fascicolo (153-164) il foglio interno (158-159) fu spostato all'esterno e il foglio esterno (153-164) ripiegato all'incontrario e inserito dopo l'originaria penultima (163); l'ordine attuale dei fogli è il seguente: 158, 154-157, 160-163, 164 + 153, 159). Bianchi i ff. 8v-10r.
dimensioni: mm. 290 x 210; delimitazione dello specchio di scrittura non sempre presente
disposizione del testo: versi in colonna con ampi margini.

note generali sulla scrittura: due mani principali: la mano a, cancelleresca / mercantesca settentrionale e databile ai primi decenni del sec. XV copia i fasc. I-XV; un'altra mano b, mercantesca con leggere influenze dell'umanistica, appartenente al Quattrocento avanzato, copia il fasc. XVI; giunte di tre mani diverse del tardo sec. XV ai ff. rimasti esterni alla rilegatura originaria e disordinata e cioè ff. 159v e 164v. Rare giunte e postille di mani varie dal sec. XV in poi. Per la mano a si individuano almeno tre fasi di copia successive sulla base dell'esecuzione di alcune lettere, una più antica (fasc. II, V-VII tranne f. 70r-v, XII, XIV, XV) una intermedia (fasc. III, VII, solo f. 70r-v, VIII, XI) una più tarda (fasc. I, IV, IX, X, XIII), in corrispondenza della quale il copista smette di lasciare uno spazio per l'iniziale decorata (eseguita dal miniatore solo nel fasc. III e alla c. 11r del fasc. II, altrimenti aggiunta successivamente dal copista) e aggiunge contestualmente alla copia le iniziali al tratto. Le rime dei fasc. II-XV sono numerate da mano del sec. XV che, superato il centinaio, si limita a indicare le unità e le decine.


Iniziali filigranate; Iniziali ornate; Disegni a penna: iniziale ad oro e colori con fregi a f. 11r di provenienza nordorientale, probabilmente padovana, e databile fra la fine del XIV sec. e l'inizio del XV secolo, altre rosse con fregi ad inchiostro sbiadito e azzurre con fregi rossi al f. 11r e nel fasc. III. A f. 10v disegno a penna di un orso sotto una pioggia di sassi con il motto «Inpotans passa la gran pluie»; in calce a f. 11r un leone rampante.
rubricato


Legatura moderna in cartone e mezza pelle, «Sonetti del Petrarca e di altri».

Nomi Zanobi, possessore (?)
Storia del manoscritto
Possibile nota di possesso a f. 8r, in alto, di mano del sec. XVI «Zanobi». Segnatura precedente: O. II. 10.

A cosa fatta non vale pentére, Cecco Angiolieri n. 1260 ca. - m. aq 25.2.1313, f. 138r
A·ffine di riposo sempre affanno, Benuccio Salimbeni m. 1330, f. 135v
A pie' de' colli ove la bella vesta (1), Francesco Petrarca, f. 12v
A quella parte ov'io fui prima accesa, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, f. 41v
Ahi bella libertà come tu m' ài, Francesco Petrarca, f. 58r
Ahi lasso me durerà sempre il foco, Francesco Malecarni, f. 159v
Ahi Morte, impensabile, empia nimica, Lorenzo Moschi sec. XIV, ff. 105v-106r
Al cader d'una pianta che si svelse, Francesco Petrarca, f. 29v
Al tradimento non pò reparare, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, f. 133v
Alba d' oro Dïana pronomai, Francesco Petrarca, f. 30v
Alessandro lassò la segnoria, Butto da Firenze sec. XIV, f. 139r
Alma felice che sovente torni, Francesco Petrarca, f. 75v
Almo Sol quella fronde ch'io sola amo, Francesco Petrarca, f. 98r
Amica morte, i' ti richeggio e chiamo, Francesco Petrarca, f. 113v
Amico alcun non è che altrui soccorra, Antonio Pucci, f. 111r-v
Amico, i' voglio pur che ttu tti vesti, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, f. 122r-v
Amico mio barbier quando tu meni, Antonio Pucci, f. 111r
Amico mio di Femina pavento, Domenico di Giovanni (il Burchiello), f. 158r-v
Amor che meco al buon tempo ti stavi, Francesco Petrarca, f. 66v
Amor che 'ncende il cor d'ardente zelo, Francesco Petrarca, f. 33v
Amor che nel penser mio vive et regna, Francesco Petrarca, f. 84r
Amor che vedi ogni pensero aperto, Francesco Petrarca, f. 96v
Amor co la man dextra il lato manco, Francesco Petrarca, f. 40r
Amor con sue promesse lusingando, Francesco Petrarca, f. 54r
Amor et io sì pien' di meraviglia, Francesco Petrarca, f. 96v
Amor fra l'erbe una leggiadra rete, Francesco Petrarca, f. 72r
Amor io fallo et veggio il mio fallire, Francesco Petrarca, f. 33r
Amor m'à posto come segno a strale, Francesco Petrarca, f. 88r
Amor mi manda quel dolce pensero, Francesco Petrarca, f. 86r
Amor Natura et la bella alma humile, Francesco Petrarca, f. 37r
Amor piangeva et io con lui talvolta, Francesco Petrarca, f. 15v
Amor, Fortuna et la mia mente schiva, Francesco Petrarca, f. 88v
Amore e 'l cor gentil sono una cosa, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 141v
Andrea tu mi vendesti per pollastra, Antonio Pucci, f. 110r-v
Anima bella da quel nodo sciolta (1), Francesco Petrarca, f. 67r
Antonio mio, ben veggio che le spise, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, f. 134v
Apollo s' anchor vive il bel desio, Francesco Petrarca, f. 17v
Arbor victorïosa triumphale, Francesco Petrarca, f. 91v
Aspro core et selvaggio et cruda voglia, Francesco Petrarca, f. 63r
Aura che quelle chiome bionde et crespe, Francesco Petrarca, f. 100r
Aventuroso più d'altro terreno (1), Francesco Petrarca, f. 87v
Avvegna che 'l mio ingegno debol sia, Lorenzo Moschi sec. XIV, f. 107v
Beato in sogno et di languir contento, Francesco Petrarca, f. 99r
Ben ched io abbia il tuo volere udito, Antonio Pucci, f. 153v
Ben sapeva io che natural consiglio, Francesco Petrarca, f. 53r
Ben vegni tu, che per lo tuo parlare, Lorenzo Moschi sec. XIV, ff. 104v-105r
Benché non sia da tanto mia sentenza, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, f. 110r
Benché si fosse, per la tuo partita, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, f. 44r
Benedetta sia l'ora e la stagione, Lorenzo Moschi sec. XIV, f. 105v
Benedetto sia 'l giorno e 'l mese et l' anno, Francesco Petrarca, f. 148v
Biasiman molti spiacevoli Amore, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, f. 49r
Cadute son degli arbori le foglie (1), Giovanni Boccaccio ?, f. 49v
Cantai or piango et non men di dolcezza, Francesco Petrarca, f. 35r
Cara la vita et dopo lei mi pare, Francesco Petrarca, f. 101v
Caro mio amico, i tua prieghi onesti, Menghino Mezzani, f. 122v
Caro sonetto mio con gran piatà, Antonio Pucci, f. 153r
Cercando di trovar minera in oro, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 142v
Cesare poi che 'l traditor d'Egitto, Francesco Petrarca, f. 149r
Cesare, poi che recevé 'l presente, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, f. 70r
Che fai alma che pensi avrem mai pace (1), Francesco Petrarca, f. 78r
Che fai che pensi che pur dietro guardi, Francesco Petrarca, f. 25r
Che poss'i' far s'Amor me 'nduce e vòle, Lorenzo Moschi sec. XIV, f. 105r
Chi crederia giammai ch'esser potesse, Giovanni Boccaccio ?, f. 44v
Chi non può quel che vuol quel che può voglia, Antonio di Matteo di Meglio, f. 159v
Chi reputato è morto dalla gente, Bindo Bonichi n. 1260-m.1338, f. 137r-v
Chi vuol veder quantunque pò Natura (1), Francesco Petrarca, f. 47r
Chiunche il suo amore in donna pone, f. 137v
Citato sono a la corte d'amore, Monaldo da Sofena m. aq 7.2.1293, f. 151v
Come 'l candido pie' per l' erba fresca, Francesco Petrarca, f. 24v
Come per voï m'abbi preso Amore, Lorenzo Moschi sec. XIV, f. 106v
Come talora al caldo tempo sòle, Francesco Petrarca, f. 95r
Come va 'l mondo or mi diletta et piace, Francesco Petrarca, f. 27r
Conobbi quanto il ciel li occhi m'aperse, Francesco Petrarca, f. 73v
Così potess' io ben chiudere in versi, Francesco Petrarca, f. 57v
D'Omero non poté il celeste ingegno, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, f. 48v
D'oro crespi capelli ed annodati, Giovanni Boccaccio ?, f. 50v
D' un bel chiaro polito et vivo ghiaccio, Francesco Petrarca, f. 42r
Da' più belli occhi et dal più chiaro viso, Francesco Petrarca, f. 74r
Dalla mia donna gentile u· messaggio, Lorenzo Moschi sec. XIV, f. 108v
Dante, i' non odo in quale albergo soni, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 144v
Datemi pace o duri miei pensieri (1), Francesco Petrarca, f. 22v
Davanti a una donna i' fu' fedito, Lorenzo Moschi sec. XIV, f. 103r-v
De l'empia Babilonia ond'è fuggita (1), Francesco Petrarca, f. 31v
De' romitan direbbe meglio il vero, Filippo Scarlatti, f. 131v
Degno fa voi trovare ogni tesoro, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 142v
Deh fammi una canzon fammi un sonetto, Antonio Pucci, f. 110v
Deh, piangi meco tu, dogliosa petra, Dante Alighieri ?, f. 117r
Deh porgi mano a l'affannato ingegno (1), Francesco Petrarca, f. 39r
Deh qual pietà qual angel fu sì presto, Francesco Petrarca, f. 76r
Deh quanto è d' aver caro un buon compagno, Antonio Pucci, f. 70v
Deh, quanto è greve mia disaventura, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, f. 44r
Del mar Tirreno a la sinistra riva, Francesco Petrarca, f. 52v
Di dì in dì vo cangiando il viso e 'l pelo, Francesco Petrarca, f. 32r
Di finir questi assalti mi dispero, Francesco Petrarca, f. 144r
Dice con meco l'anima talvolta, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, f. 41r
Dicesette anni à già rivolto il cielo, Francesco Petrarca, f. 94v
Diletto nostro caro, la toa rima, Antonio de le Binde n. ca. 1300/1310 - m. 1355, f. 121v
Dime, Fortuna, tu che regi el mondo, Matteo Correggiaio sec. XIII ultimo quarto - XIV prima metà, f. 125v
Discolorato ài Morte il più bel volto, Francesco Petrarca, f. 26v
Dodici donne honestamente lasse, Francesco Petrarca, f. 79r
Dolce mio caro et precioso pegno, Francesco Petrarca, f. 73r
Dolci durezze et placide repulse, Francesco Petrarca, f. 38v
Dolci ire dolci sdegni et dolci paci, Francesco Petrarca, f. 99r
Due gran nemiche inseme erano agiunte, Francesco Petrarca, f. 65v
Due rose fresche et colte in paradiso, Francesco Petrarca, f. 36r
E io invidia, quando alcuno sguardo, Fazio degli Uberti 1301 ca. - post 1367, f. 118v
E' me recorda, cara mia valise, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, f. 134r-v
E' mi par d'or in hora udire il messo, Francesco Petrarca, f. 74r
E' non fu mai fanciul vago di lucciola, Matteo Correggiaio sec. XIII ultimo quarto - XIV prima metà, f. 125v
È questo 'l nido in che la mia fenice, Francesco Petrarca, f. 27v
Ecco, madonna, come voi volete, Giovanni Boccaccio ?, f. 50v
El mio desire ha sì ferma radice, Francesco Petrarca, f. 116v
Era il giorno ch' al sol si scoloraro, Francesco Petrarca, f. 28v
Era il giorno ch' al sol si scoloraro, Francesco Petrarca, f. 11r
Era tuo ingegno divenuto tardo, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, f. 43r
Era venuta nella mente mia (1), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 141r
Erano i capei d'oro a l'aura sparsi (1), Francesco Petrarca, f. 25v
Ercol, Timbrëo, Vesta e la Minerva, Pietro dei Faitinelli n. 1280-1290 ca. - m. novembre 1349, f. 117v
Falcon volar sopra rivere a guazo, Matteo Correggiaio sec. XIII ultimo quarto - XIV prima metà, f. 126r
Far potess'io vendetta di colei, Francesco Petrarca, f. 91v
Fera stella se 'l cielo à forza in noi, Francesco Petrarca, f. 23v
Fiamma dal ciel su le tue treccie piova (1), Francesco Petrarca, f. 85r
Figliuola mia po' che se' maritata, Antonio Pucci, f. 131r
Filosofando gia su si saliva, Pandolfo Malatesti, f. 116r
Fior di virtù sí è gentil coraggio, Folgóre da San Gimignano ?, f. 135v
Fontana di dolore albergo d' ira, Francesco Petrarca, f. 80r
Fortuna per ristor de mia gran dani, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, f. 123v
Fortuna volge in sua trama navicola, Francesco Petrarca, f. 80r
Fra sospir dolci il cor sovente spira, Antonio di Guido, f. 164v
Fra' verdi boschi ove l'erbetta bagna, Francesco Petrarca, f. 90r
Fratel mie car, tu m'hai tanto suspinto, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, f. 124r
Fratel mio caro, un gran penser m'ha vinto, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, f. 124r
Fresco ombroso fiorito et verde colle, Francesco Petrarca, f. 34r
Fu forse un tempo dolce cosa amore, Francesco Petrarca, f. 76v
Fúgano i sospir' miei, fugasi il pianto (2), Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, f. 46v
Fuggendo la pregione ove Amor m' ebbe, Francesco Petrarca, f. 53v
Fuggit'è ogni virtù, spent'è 'l valore, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, f. 42v
Gentil madonna i' non potrei contare, Antonio Pucci, f. 154r-v
Gentil madonna i' son a voi tornato, Antonio Pucci, f. 155r-v
Già desiai con sì giusta querela, Francesco Petrarca, f. 99v
Già fiammeggiava l' amorosa stella (1), Francesco Petrarca, f. 17r
Giunto m' à Amor fra belle et crude braccia, Francesco Petrarca, f. 32v
Gli antichi e bei pensier convien ch' io lassi, Francesco Petrarca, f. 59v
Gli occhi, che m'hanno il cor rubato e messo, Giovanni Boccaccio ?, f. 59r
Gli occhi che mi ferir' sì dolcemente, Lorenzo Moschi sec. XIV, f. 103r
Gli occhi di ch' io parlai sì caldamente (1), Francesco Petrarca, f. 64v
Glorïosa columna in cui s' appoggia, Francesco Petrarca, f. 13r
Gratie ch'a pochi il ciel largo destina, Francesco Petrarca, f. 99v
Griphon', lupi, leon', bisce et serpenti, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, f. 78v
Havrò io mai pace triegua o guerra, Niccolò Cieco, f. 86v
I' avea già le lagrime lasciate, Giovanni Boccaccio ?, f. 46r
I begli occhi ond' i' fui percosso in guisa, Francesco Petrarca, f. 54r
I cape' d'or, di verde fronde ornati, Giovanni Boccaccio ?, f. 49v
I dì miei più leggier' che nesun cervo, Francesco Petrarca, f. 69v
I dolci colli ov'io lasciai me stesso, Francesco Petrarca, f. 79v
I' ho già mille penne e più stancate, Giovanni Boccaccio ?, f. 44v
I' mi soglio accusare et or mi scuso, Francesco Petrarca, f. 23v
I' mi vivea di mia sorte contento, Francesco Petrarca, f. 24r
I' mi vivea di mia sorte contento, Francesco Petrarca, f. 24r
I' non so ch' io mi dica, s' io non taccio, Cecco d' Ascoli 1269 o 1280/90 -1327, f. 113v
I' ò pien di sospir' quest' aere tutto, Francesco Petrarca, f. 64r
I' ò pregato Amor e 'l ne riprego, Francesco Petrarca, f. 101r
I' pensava assai destro esser su l'ale, Francesco Petrarca, f. 67v
I' piansi or canto che 'l celeste lume (1), Francesco Petrarca, f. 40v
I' provai già quanto la soma è grave, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, ff. 133v-134r
I' pur ascolto et non odo novella, Francesco Petrarca, f. 102r
I' solea spesso ragionar d'amore, Giovanni Boccaccio ?, f. 60r
I' son la gola che consumo tutto, Fazio degli Uberti 1301 ca. - post 1367, f. 119v
I' son la magra lupa d'avarizia, Fazio degli Uberti 1301 ca. - post 1367, f. 119r
I' son la scellerata di lussuria, Fazio degli Uberti 1301 ca. - post 1367, f. 120r
I' vidi in terra angelici costumi, Francesco Petrarca, f. 82r
I' vo piangendo i miei passati tempi (1), Francesco Petrarca, f. 38v
Iddio vi salvi, donne oneste e care, Lorenzo Moschi sec. XIV, f. 104v
Il bell'occhio d'Apollo dal cui guardo, Pietro Dietisalvi, f. 115r
Il figliuol di Latona avea già nove, Francesco Petrarca, f. 19r
Il fulgor de' belli occhi, che m'avampa, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, f. 41v
Il mar tranquillo, producer la terra, Giovanni Boccaccio ?, f. 59r
Il mio adversario in cui veder solete, Francesco Petrarca, f. 19v
Il successor di Karlo che la chioma, Francesco Petrarca, f. 16r
In dubbio di mio stato or piango or canto (1), Francesco Petrarca, f. 75r
In ira al cielo al mondo et a la gente, Francesco Petrarca, f. 71r
In mezzo di duo amanti honesta altera, Francesco Petrarca, f. 92r
In nobil sangue vita humile et queta, Francesco Petrarca, f. 35r
In qual parte del ciel in quale ydea, Francesco Petrarca, f. 81v
In quel bel viso ch'i' sospiro et bramo, Francesco Petrarca, f. 102v
In tale stella duo belli occhi vidi, Francesco Petrarca, f. 101r
Infra·ll'escelso coro d'Ilicona, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, f. 43v
Intorn'ad una fonte, in un pratello, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, f. 47v
Io amai sempre et amo forte anchora, Francesco Petrarca, f. 56r
Io avrò sempre in odio la fenestra (1), Francesco Petrarca, f. 56r
Io canterei d' amor sì novamente (1), Francesco Petrarca, f. 31v
Io maladico il dì ch'io vidi imprima, Cino da Pistoia ?, f. 148v
Io mi credea del tutto esser partito, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 140r
Io mi credea troppo ben l'altrieri, Giovanni Boccaccio ?, f. 49r
Io mi rivolgo indietro a ciascun passo (1), Francesco Petrarca, f. 30r
Io non fu' d' amar voi lassato unquancho, Francesco Petrarca, f. 55v
Io sentia dentr' al cor già venir meno, Francesco Petrarca, f. 20r
Io solo son ne' tempestati fiumi, Cecco d' Ascoli 1269 o 1280/90 -1327, f. 143r
Io son de l' aspectar omai sì vinto, Francesco Petrarca, f. 58r
Io son già stanco di pensar sì come (1), Francesco Petrarca, f. 53v
Io son sì stanco sotto 'l fascio antico (1), Francesco Petrarca, f. 55r
Io son sì vago de la bella luce, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 150v
Io temo sì de' begli occhi l' assalto, Francesco Petrarca, f. 18r
Iscinta e scalza, con le trezze avvolte, Giovanni Boccaccio ?, f. 45v
Ite caldi sospiri al freddo core, Francesco Petrarca, f. 91r
Ite rime dolenti al duro sasso (1), Francesco Petrarca, f. 71v
L' alma mia fiamma oltra le belle bella (1), Francesco Petrarca, f. 64v
L'alto et novo miracol ch'a' dì nostri, Francesco Petrarca, f. 68r
L'alto signor dinanzi a cui non vale, Francesco Petrarca, f. 33r
L' amaro lagrimar che voi faceste, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 142r
L' arbor gentil che forte amai molt' anni, Francesco Petrarca, f. 51v
L'arco degli anni tuoi trapassat'hai, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, f. 43v
L' ardente nodo ov' io fui d' ora in hora, Francesco Petrarca, f. 21r
L' ardente nodo ov' io fui d' ora in hora, Francesco Petrarca, f. 97r
L' aspectata vertù che 'n voi fioriva, Francesco Petrarca, f. 115v
L' aspetto sacro de la terra vostra (1), Francesco Petrarca, f. 53r
L'aura che 'l verde lauro et l'aureo crine, Francesco Petrarca, f. 85r
L'aura et l'odore e 'l refrigerio et l'ombra, Francesco Petrarca, f. 85v
L'aura serena che fra verdi fronde, Francesco Petrarca, f. 34v
L'aura soave al sole spiega et vibra, Francesco Petrarca, f. 98v
L'avara Babilonia à colmo il sacco, Francesco Petrarca, f. 84v
L' oro et le perle e i fior' vermigli e i bianchi, Francesco Petrarca, f. 21r
L'ultimo lasso de' miei giorni allegri, Francesco Petrarca, f. 38r
La bella donna che cotanto amavi (1), Francesco Petrarca, f. 57r
La dolce passïon che ve martella, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, f. 121r
La donna che 'l mio cor nel viso porta, Francesco Petrarca, f. 81v
La femina fa l' uom viver contento, Antonio Pucci, f. 158v
La gola e 'l somno et l' otïose piume, Francesco Petrarca, f. 12v
La guancia che fu già piangendo stancha, Francesco Petrarca, f. 51r
La povertà m'ha sì disamorato, Cecco Angiolieri n. 1260 ca. - m. aq 25.2.1313, f. 146v
La santa fama de la qual son prive, Muzio Stramazzo da Perugia Sec. XIV, f. 143v
La sera desiare odiar l'aurora, Francesco Petrarca, f. 102r
La stremità mi richèr per figliuolo, Cecco Angiolieri n. 1260 ca. - m. aq 25.2.1313, f. 152r
La vanagloria che è vento del mondo, Bindo Bonichi n. 1260-m.1338, f. 140r
La vita fugge et non s' arresta una hora, Francesco Petrarca, f. 25r
La volontà più volte è corsa al core, Giovanni Boccaccio ?, f. 58v
L'alta bellezza tua è tanto nova, Sennuccio del Bene 1270/1275 - 1349, f. 145r
Lasciato ài Morte senza sole il mondo, Francesco Petrarca, f. 73v
Lassare il velo o per sole o per ombra, Francesco Petrarca, f. 13v
Lasso Amor mi trasporta ov'io non voglio, Francesco Petrarca, f. 100v
Lasso ben so che dolorose prede (1), Francesco Petrarca, f. 91r
Lasso ch' i' ardo et altri non me 'l crede, Francesco Petrarca, f. 86r
Lasso che mal accorto fui da prima, Francesco Petrarca, f. 52v
Lasso quante fïate Amor m'assale, Francesco Petrarca, f. 85v
Lasso! s'i' mi lamento io n'ho ben donde, Giovanni Boccaccio ?, f. 78v
Le nevi sono e le piogge cessate, Giovanni Boccaccio ?, f. 45r
Le stelle il cielo et gli elementi a prova, Francesco Petrarca, f. 88r
Levommi il mio penser in parte ov' era (1), Francesco Petrarca, f. 66r
Li angeli electi et l'anime beate, Francesco Petrarca, f. 77r
Liete et pensose accompagnate et sole, Francesco Petrarca, f. 72v
Lieti fiori et felici et ben nate herbe, Francesco Petrarca, f. 72v
Ma poi che 'l dolce riso humile et piano, Francesco Petrarca, f. 152v
Ma poi che 'l dolce riso humile et piano, Francesco Petrarca, f. 19r
Maestro Antonio, i' so che di Fiorenza, Antonio Pucci, ff. 109v-110r
Maestro mio ben puoi d' amor cantare, Antonio Pucci, f. 156r
Maestro mio deh non mi mandar piu, Antonio Pucci, ff. 154v-155r
Maestro mio tu mi tien poco caro, Antonio Pucci, ff. 153v-154r
Maestro tu non parli cortesia, Antonio Pucci, f. 156v
Mai non fui in parte ove sì chiar vedessi, Francesco Petrarca, f. 81r
Mai non fui in parte ove sì chiar vedessi, Francesco Petrarca, f. 63v
Mai non vedranno le mie luci asciutte (1), Francesco Petrarca, f. 69v
Mente mia che presaga de' tuoi damni, Francesco Petrarca, f. 68v
Mentre che 'l cor dagli amorosi vermi, Francesco Petrarca, f. 66v
Mie venture al venir son tarde et pigre, Francesco Petrarca, f. 51r
Mille fïate o dolce mia guerrera, Francesco Petrarca, f. 145r
Mille piagge in un giorno et mille rivi, Francesco Petrarca, f. 37r
Mira quel colle o stanco mio cor vago (1), Francesco Petrarca, f. 33v
Mirando 'l sol de' begli occhi sereno, Francesco Petrarca, f. 32v
Mirando 'l sol de' begli occhi sereno, Francesco Petrarca, f. 28r
Misser Francesco, sì come ognun dice, Tommaso da Messina, 116r
Molti volendo dir che fosse amore, Dante Alighieri ?, ff. 133r-133v
Molto mi spiace e credo che dispiaccia, Antonio Pucci, f. 70r
Mort' è colui, Nicolò mio, che prima, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, f. 125r
Morte, merzé, se mi' prego t'è 'n grato, Cecco Angiolieri n. 1260 ca. - m. aq 25.2.1313, f. 147r
Mostraci el mondo pro e dacci danno, Bindo Bonichi n. 1260-m.1338, f. 136r
Movesi il vecchierel canuto et biancho, Francesco Petrarca, f. 14v
Natura dell'età gioiosa e bella, Lancillotto Anguissola m. 1359/1364, f. 120v
Né così bello il sol già mai levarsi, Francesco Petrarca, f. 95v
Ne l' età sua più bella et più fiorita, Francesco Petrarca, f. 21v
Né mai pietosa madre al caro figlio, Francesco Petrarca, f. 26r
Né per sereno ciel ir vaghe stelle, Francesco Petrarca, f. 27r
Negli occhi porta la mia donna Amore (1), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 141r
Nel dir non com' sofista persevero, Muzio Stramazzo da Perugia Sec. XIV, f. 144r
No si potria compiutamente dire, Sennuccio del Bene 1270/1275 - 1349, f. 145v
Non basta lingua umana ch'è più saggia, Menghino Mezzani, f. 122r
Non d' atra et tempestosa onda marina, Francesco Petrarca, f. 90r
Non da l'hispano Hibero a l'indo Ydaspe, Francesco Petrarca, f. 38r
Non fossi attraversati o monti alteri, Francesco Petrarca, f. 30v
Non fur ma' Giove et Cesare si mossi, Francesco Petrarca, f. 96r
Non pur quell'una bella ignuda mano, Francesco Petrarca, f. 98v
Non si disperin quelli de lo 'nferno, Cecco Angiolieri n. 1260 ca. - m. aq 25.2.1313, f. 150r
Non Tesin Po Varo Arno Adige et Tebro (1), Francesco Petrarca, f. 29v
Non veggio ove scampar mi possa omai (1), Francesco Petrarca, f. 93v
O aspectata in ciel beata et bella, Francesco Petrarca, f. 16v
O bella man che mi destringi 'l core, Francesco Petrarca, f. 32r
O cameretta che già fosti un porto, Francesco Petrarca, f. 39v
O ch'Amor sia, o sia lucida stella, Giovanni Boccaccio ?, f. 50r
O d' ardente vertute ornata et calda, Francesco Petrarca, f. 29r
O dì felice, o ciel chiaro sereno, Giovanni Boccaccio ?, f. 58v
O dolci sguardi o parolette accorte, Francesco Petrarca, f. 42r
O giorno o hora o ultimo momento, Francesco Petrarca, f. 89r
O Invidia nimica di vertute, Francesco Petrarca, f. 23r
O misera et horribil visïone, Francesco Petrarca, f. 75r
O monti alpestri o cespugliosi mai (1), Francesco Petrarca, f. 29r
O passi sparsi o pensier' vaghi et pronti, Francesco Petrarca, f. 30r
O passi sparsi o pensier' vaghi et pronti, Francesco Petrarca, f. 88v
O salute d'ogni occhio che ti mira, Sennuccio del Bene 1270/1275 - 1349, f. 145v
O scacciato dal ciel da Micael, Coluccio Salutati, f. 127r
O soma Providenzia, che governi, Matteo Correggiaio sec. XIII ultimo quarto - XIV prima metà, f. 126r
O somma podesta di vita eterna, Francesco Petrarca, f. 73r
O sommo Giove quanto a la natura, Francesco Petrarca, f. 82v
O spirito gentil, volgi la faccia, Lorenzo Moschi sec. XIV, f. 107v
O spirito gentil, volgi la faccia, Lorenzo Moschi sec. XIV, ff. 106v-107r
O tempo o ciel volubil che fuggendo (1), Francesco Petrarca, f. 76r
O tu che guardi in questa nostra tomba, Antonio Pucci ?, f. 117v
O velenoso mele o latte amaro, Francesco Petrarca, f. 83r
Occhi dolenti accompagnate il core, Francesco Petrarca, f. 80v
Occhi miei lassi mentre ch' io vi giro (1), Francesco Petrarca, f. 14r
Occhi miei oscurato è 'l nostro sole (1), Francesco Petrarca, f. 89r
Oh lasso a me tu m' hai si consumata, Antonio Pucci, f. 155v
Omo ch'è saggio non corre leggero, Guido Guinizelli n. 1230 ca. - m. aq 14.11.1276, f. 79r
Or ài fatto l'extremo di tua possa, Francesco Petrarca, f. 61r
Or ài fatto l'extremo di tua possa, Francesco Petrarca, f. 86v
Or che 'l ciel et la terra e 'l vento tace, Francesco Petrarca, f. 87r
Or che 'l ciel et la terra e 'l vento tace, Francesco Petrarca, f. 24v
Orso al vostro destrier si pò ben porre, Francesco Petrarca, f. 40v
Orso e' non furon mai fiumi né stagni, Francesco Petrarca, f. 18r
Ov'è la fronte che con picciol cenno, Francesco Petrarca, f. 66r
Ov'è la fronte che con picciol cenno, Francesco Petrarca, f. 74v
Ove ch'i' posi gli occhi lassi o giri, Francesco Petrarca, f. 97v
Pace non trovo et non ò da far guerra, Francesco Petrarca, f. 81r
Padre del ciel dopo i perduti giorni (1), Francesco Petrarca, f. 51v
Pallido, irato, et tutto transmutato, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, f. 48r
Parrà forse ad alcun che 'n lodar quella, Francesco Petrarca, f. 90v
Pasco la mente d'un sì nobil cibo, Francesco Petrarca, f. 35v
Passa la nave mia colma d' oblio (1), Francesco Petrarca, f. 34v
Passa per via la bella giovinetta, Francesco Petrarca, f. 50r
Passato è 'l tempo omai lasso che tanto (1), Francesco Petrarca, f. 27v
Per certo, quando il ciel con lieto aspetto, Giovanni Boccaccio ?, f. 46v
Per fare una leggiadra sua vendetta, Francesco Petrarca, f. 11v
Per me non luchi più né sol né luna, Vanni Fucci ?, f. 133r
Per mezz' i boschi inhospiti et selvaggi, Francesco Petrarca, f. 98r
Per mirar Policleto a prova fiso (1), Francesco Petrarca, f. 54v
Per mirar Policleto a prova fiso (1), Francesco Petrarca, f. 113r
Per quella via che·lla Bellezza corre, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 140v
Per quella via che·lla Bellezza corre, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 149r
Per un boschetto, sanza compagnia, Antonio della Foresta sec. XIV, f. 107r
Perch' al viso d' Amor portava insegna, Francesco Petrarca, f. 62v
Perch'io non truovo chi meco ragioni, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 144v
Perch' io t' abbia guardato di menzogna, Francesco Petrarca, f. 20r
Perch'om ti mostri bel piacere o rida, Pietro dei Faitinelli n. 1280-1290 ca. - m. novembre 1349, f. 148r
Perché non caggi ne l'oscure cave, Francesco Petrarca, f. 134r
Perché ver me pur dispermenti invano, Giovanni Boccaccio ?, f. 48v
Pero vi priego giovani ch' amate, Antonio Pucci, ff. 157v-158r
Persequendomi Amor al luogo usato, Francesco Petrarca, f. 31r
Piangete donne et con voi pianga Amore, Francesco Petrarca, f. 83v
Pien d' un vago penser che me desvia, Francesco Petrarca, f. 84v
Pien di quella ineffabile dolcezza (1), Francesco Petrarca, f. 31r
Piovonmi amare lagrime dal viso, Francesco Petrarca, f. 14v
Più di me lieta non si vede a terra (1), Francesco Petrarca, f. 16r
Più lichisati siete ch'ermellini, Folgóre da San Gimignano n. 1265-1275 - m. pq 1317 aq 1332, f. 149v
Più volte Amor m' avea già detto: Scrivi, Francesco Petrarca, f. 57r
Più volte già dal bel sembiante humano, Francesco Petrarca, f. 92r
Po ben puo' tu portartene la scorza, Francesco Petrarca, f. 22v
Po' che no' fummo ne la zambra entrati, Antonio Pucci, f. 157r
Po' quando fummo in su l' aprir del giorno, Antonio Pucci, f. 157r-v
Poco era ad appressarsi agli occhi miei, Francesco Petrarca, f. 20v
Poi ch'i' fu', Dante, dal mio natal sito, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 140v
Poi che 'l camin m' è chiuso di Mercede, Francesco Petrarca, f. 90v
Poi che la vista angelica serena, Francesco Petrarca, f. 22r
Poi che mia speme è lunga a venir troppo, Francesco Petrarca, f. 56v
Poi che voi et io più volte abbiam provato, Francesco Petrarca, f. 93r
Poscia che Troia dal vigor di Grescia, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, f. 126v
Prati, giardini, vaghi balli o canti, Giovanni Boccaccio ?, f. 60r
Prima ch'io voglia rompere o spezzarmi, f. 136r-v
Promeso m'è asai e poco ateso, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, f. 109r-v
Qua è dì chiaro alle sei ore e mezo, Domenico di Giovanni (il Burchiello), ff. 158v-159r
Qual donna attende a glorïosa fama, Francesco Petrarca, f. 47v
Qual mio destin qual forza o qual inganno (1), Francesco Petrarca, f. 100r
Qual paura ò quando mi torna a mente, Francesco Petrarca, f. 101v
Qual ventura mi fu quando da l'uno, Francesco Petrarca, f. 39v
Quand' io mi volgo indietro a mirar gli anni (1), Francesco Petrarca, f. 65v
Quand' io son tutto volto in quella parte (1), Francesco Petrarca, f. 15r
Quand' io v' odo parlar sì dolcemente, Francesco Petrarca, f. 95v
Quand' io veggio dal ciel scender l' Aurora (1), Francesco Petrarca, f. 77v
Quando Amor i belli occhi a terra inchina, Francesco Petrarca, f. 97v
Quando comincia a rischiarir le strade, Francesco Petrarca, f. 92v
Quando dal proprio sito si rimove, Francesco Petrarca, f. 18v
Quando fra l' altre donne ad ora ad ora (1), Francesco Petrarca, f. 14r
Quando giugne per gli occhi al cor profondo, Francesco Petrarca, f. 57v
Quando giunse a Simon l' alto concetto, Francesco Petrarca, f. 54v
Quando io movo i sospiri a chiamar voi, Francesco Petrarca, f. 12r
Quando io movo i sospiri a chiamar voi, Francesco Petrarca, f. 62r
Quando 'l pianeta che distingue l' ore (1), Francesco Petrarca, f. 13r
Quando 'l sol bagna in mar l'aurato carro (1), Francesco Petrarca, f. 37v
Quando 'l voler che con duo sproni ardenti, Francesco Petrarca, f. 96r
Quando la mia donna muove i begli occhi, Lorenzo Moschi sec. XIV, ff. 103v-104r
Quando mi vène inanzi il tempo e 'l loco, Francesco Petrarca, f. 36v
Quando s'accese prima quella fiamma, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, f. 59v
Quando talor da giusta ira commosso, Francesco Petrarca, f. 114v
Quanta invidia io ti porto avara terra, Francesco Petrarca, f. 26r
Quante fiate al mio dolce ricetto (1), Francesco Petrarca, f. 63v
Quante fïate per ventura il loco, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, f. 41r
Quanto più disiose l' ali spando, Francesco Petrarca, f. 95r
Quanto più m' avicino al giorno extremo, Francesco Petrarca, f. 17r
Quanto si può si de', sanza disnore, Benuccio Salimbeni m. 1330, f. 60v
Que' ch' infinita providentia et arte, Francesco Petrarca, f. 11v
Que' ch' infinita providentia et arte, Francesco Petrarca, f. 62r
Que' che 'n Tesaglia ebbe le man' sì pronte, Francesco Petrarca, f. 19v
Quel rosignuol che sì soave piagne, Francesco Petrarca, f. 78r
Quel sol che mi mostrava il camin destro, Francesco Petrarca, f. 67r
Quel vago dolce caro honesto sguardo, Francesco Petrarca, f. 92v
Quel vago impallidir che 'l dolce riso, Francesco Petrarca, f. 94v
Quell'amorosa luce, il cui splendore, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, f. 42v
Quella fenestra ove l'un sol si vede, Francesco Petrarca, f. 93r
Quella ghirlanda che la bella fronte, Francesco Petrarca, f. 82r
Quella, per cu' mai fatta no fu legge, Lorenzo Moschi sec. XIV, f. 106r-v
Quella per cui con Sorga ò cangiato Arno, Francesco Petrarca, f. 67v
Quelle pietose rime in ch'io m'accorsi, Francesco Petrarca, f. 97r
Quello spirto vezzoso, che nel core, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, f. 48r
Questa anima gentil che si diparte, Francesco Petrarca, f. 16v
Questa anima gentil che si diparte, Francesco Petrarca, f. 151r
Questa fenice de l' aurata piuma, Francesco Petrarca, f. 87r
Questa humil fera un cor di tigre o d'orsa, Francesco Petrarca, f. 87v
Questo nostro caduco et fragil bene, Francesco Petrarca, f. 75v
Qui dove mezzo son Sennuccio mio, Francesco Petrarca, f. 93v
Rallegrati, querceto, e le tue fronde, Lorenzo Moschi sec. XIV, f. 106r
Rapido fiume che d'alpestra vena (1), Francesco Petrarca, f. 36v
Real natura angelico intelletto, Francesco Petrarca, f. 36r
Rimansi a dietro il sestodecimo anno, Francesco Petrarca, f. 94r
Rotta è l' alta colonna e 'l verde lauro, Francesco Petrarca, f. 80v
S'a leççer Dante mai caso m'accaggia, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, ff. 121v-122r
S' al principio risponde il fine e 'l mezzo (1), Francesco Petrarca, f. 55r
S'amor non è che dunque è quel ch'io sento, Francesco Petrarca, f. 83v
S' Amor novo consiglio non n' apporta, Francesco Petrarca, f. 22r
S' Amore o Morte non dà qualche stroppio, Francesco Petrarca, f. 18v
S' Amore o Morte non dà qualche stroppio, Francesco Petrarca, f. 62v
S' i' avessi in mano gli capegli avvolti, Giovanni Boccaccio ?, f. 89v
S' i' fosse foco, ardere' il mondo, Cecco Angiolieri n. 1260 ca. - m. aq 25.2.1313, f. 146v
S'i' fussi stato fermo a la spelunca, Francesco Petrarca, f. 114r
S'i' fussi stato fermo a la spelunca, Francesco Petrarca, f. 23r
S' io avesse pensato che sì care, Francesco Petrarca, f. 65r
S'io avessi la moneta mia quassù, Luporo da Lucca sec. XIV prima metà, f. 148r
S'io credesse per morte essere scarco, Francesco Petrarca, f. 17v
S'io il potessi far madonna bella, f. 70v
S'ïo mi son lungo tempo doluto, Lorenzo Moschi sec. XIV, f. 104r
S'io potesi saper con vera stima, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, f. 121r
S'io potesi saper con vera stima, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, f. 124v
S'io potessi lo specchio tenere, Giovanni Boccaccio ?, f. 45r
S'onesto amor pò meritar mercede, Francesco Petrarca, f. 61r
S' una fede amorosa un cor non finto, Francesco Petrarca, f. 37v
Se bianche non son prima ambe le tempie, Francesco Petrarca, f. 55v
Se col cieco desir che 'l cor distrugge (1), Francesco Petrarca, f. 20v
Se Dante piange, dove ch'el si sia, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, f. 76v
Se Febo al primo amor non è bugiardo, Francesco Petrarca, f. 115r
Se io credesse, Amor, che in costei, Giovanni Boccaccio ?, f. 46r
Se 'l dolce sguardo di costei m' ancide, Francesco Petrarca, f. 89v
Se l'onorata fronde che prescrive (2), Francesco Petrarca, f. 143v
Se 'l sasso ond' è più chiusa questa valle, Francesco Petrarca, f. 94r
Se la Fortuna t'ha fatto signore, Ventura Monachi ca. 1288 - 1348, f. 112v
Se la mia vita da l' aspro tormento (1), Francesco Petrarca, f. 147r
Se la mia vita da l' aspro tormento (1), Francesco Petrarca, f. 13v
Se lamentar augelli o verdi fronde, Francesco Petrarca, f. 21v
Se mai foco per foco non si spense (1), Francesco Petrarca, f. 28r
Se mi ricorda bene, i' ò già udito, Lorenzo Moschi sec. XIV, f. 108r-v
Se no fose che fermamente i' cregio, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, f. 124v
Se quell' aura soave de' sospiri (1), Francesco Petrarca, f. 77r
Se quelle trecce d'or che m'hanno il core, Giovanni Boccaccio ?, f. 45v
Se' tu colui c' hai trattato sovente, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 113r
Se Virgilio et Homero avessin visto, Francesco Petrarca, f. 34r
Se voi poteste per turbati segni, Francesco Petrarca, f. 52r
Sennuccio i' vo' che sapi in qual manera, Francesco Petrarca, f. 71r
Sennuccio mio benché doglioso et solo, Francesco Petrarca, f. 64r
Sento l'aura mia anticha e i dolci colli, Francesco Petrarca, f. 28v
Sento l'aura mia anticha e i dolci colli, Francesco Petrarca, f. 40r
Sì breve è 'l tempo e 'l penser sì veloce, Francesco Petrarca, f. 26v
Sì come eterna vita è veder Dio, Francesco Petrarca, f. 35v
Sì tosto come aven che l' arco scocchi, Francesco Petrarca, f. 56v
Sì tosto come il sole a·nnoi s'asconde, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, f. 60v
Sì traviato è 'l folle mi' desio (1), Francesco Petrarca, f. 12r
Signor mio caro ogni pensier mi tira (1), Francesco Petrarca, f. 63r
Solea lontana in sonno consolarme, Francesco Petrarca, f. 74v
Soleano i miei penser' soavemente, Francesco Petrarca, f. 65r
Soleasi nel mio cor star bella et viva, Francesco Petrarca, f. 77v
Solo et pensoso i più deserti campi, Francesco Petrarca, f. 79v
Son animali al mondo de sì altera, Francesco Petrarca, f. 15r
Sonetto mio i' feci per provarti, Antonio Pucci, ff. 156v-157r
Sonetto mio i' non fu' mai errato, Antonio Pucci, f. 156r-v
Sonetto mio molto ti ringrazio, Antonio Pucci, f. 154r
Sonetto mio tu di' bene el vero, Antonio Pucci, f. 155r
Sonetto no m' aver si per fanciulla, Antonio Pucci, f. 154v
Spirto, che fai? Che pur pensi d'amore?, Lorenzo Moschi sec. XIV, f. 103v
Spirto felice che sì dolcemente (1), Francesco Petrarca, f. 39r
Stiamo Amor a veder la gloria nostra, Francesco Petrarca, f. 84r
Superbia fa l'om essere arrogante, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, f. 120v
Tal'è che porta indoso gli ermelini, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, f. 126v
Tanto ciascuno ad aquistar tesoro, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, f. 43r
Tanto gentile e tanto onesta pare (1), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 142r
Tanto vi salvi Iddio donna chiarita, Antonio Pucci, f. 153r-v
Temendo che lo 'mperio non passasse, Domenico di Giovanni (il Burchiello), f. 159r
Tempo era omai da trovar pace o triegua, Francesco Petrarca, f. 69r
Tempo vene che sale chi discende, Enzo (Re) n. 1220 ca. - m. 14.3.1272, f. 137r
Tornami a mente anzi v'è dentro quella, Francesco Petrarca, f. 61v
Tornato son a' colpi del tri aso, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, f. 138v
Tornato son a' colpi del tri aso, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, f. 123v
Tosto ch'io intesi il domandato omaggio, Antonio della Foresta sec. XIV, ff. 108v-109r
Tra quantunque leggiadre donne et belle, Francesco Petrarca, f. 47r
Tranquillo porto avea mostrato Amore, Francesco Petrarca, f. 69r
Tu sei 'l grande Ascolan che 'l mondo allumi, Francesco Petrarca, f. 143r
Tutta la mia fiorita et verde etade, Francesco Petrarca, f. 68v
Tutto 'l dì piango et poi la notte quando, Francesco Petrarca, f. 83r
Un fattor che pe' Bardi ando in Vignone, Antonio Pucci, f. 130v
Una candida cerva sopra l' erba, Francesco Petrarca, f. 82v
Una che m'ha d'amore il cor ferito, Antonio Pucci, f. 108r
Uomo non truovo che viva contento, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, f. 109r
Vago augelletto che cantando vai (1), Francesco Petrarca, f. 25v
Valle che de' lamenti miei se' piena (1), Francesco Petrarca, f. 72r
Vergognando talor ch' ancor si taccia (1), Francesco Petrarca, f. 15v
Videro gli occhi miei quanta pietate (1), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 141v
Vidi fra mille donne una già tale, Francesco Petrarca, f. 61v
Vincitore Alexandro l'ira vinse, Francesco Petrarca, f. 100v
Vinse Hanibàl et non seppe usar poi, Francesco Petrarca, f. 24r
Vive faville uscian de' duo bei lumi (1), Francesco Petrarca, f. 102v
Vo' mi negate la virtù che nunca, f. 114r
Voglia mi sprona Amor mi guida et scorge, Francesco Petrarca, f. 71v
Voi ch' ascoltate in rime sparse il suono (1), Francesco Petrarca, f. 11r
Voi che portate la sembianza umile, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 151v
Voi gentil donne i' priego in cortesia, Antonio Pucci, f. 158r
Volesse Iddio che tti paresse il vino, Lorenzo Moschi sec. XIV, f. 104r-v
Volgendo gli occhi al mio novo colore, Francesco Petrarca, f. 52r
Zephiro torna e 'l bel tempo rimena, Francesco Petrarca, f. 68r

Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374
Antonio de le Binde n. ca. 1300/1310 - m. 1355
Bindo Bonichi n. ca. 1265-m.1336
Butto da Firenze sec. XIV pm
Cecco Angiolieri (n. ca 1260 - m. ante 25.02.1313)
Fazio degli Uberti 1301 ca. - post 1367
Folgóre da San Gimignano XIII-XIV (n. 1265/1275 - m. post 1317 ante 1332)
Guido Guinizelli n. 1230 ca. - m. aq 14.11.1276
Lancillotto Anguissola m. 1359-1364
Lapo Gianni ... 1298-1328 ...
Luporo da Lucca sec. XIV prima metà
Menghino Mezzani n. ca. 1299 - m. 1376
Muzio Stramazzo da Perugia sec. XIV
Pieraccio Tedaldi n. 1285 - m. 1350 ca.
Pietro dei Faitinelli n. 1280-1290 ca. - m. novembre 1349
Pietro Dietisalvi sec. XIII sm-XIVpm
Sennuccio del Bene 1270/1275 - 1349

Bibliografia Morpurgo, Mss. Riccardiana (1900) pp. 112-21, con tavola integrale; De Robertis Censimento II (1961) pp. 196-8 (n. 131) (con bibliografia precedente); De Robertis, Dante. Rime (2002) vol. I* pp. 365-69; Piccini, Sennuccio. Rime (2004) pp. XCIV-XCV; Leporatti, Boccaccio. Rime (2013) pp. LXXXV-LXXXVIII; Lorenzi, Fazio. Rime (2013) pp. 76-77; Manzi Rime spurie di Dante. Tesi (2014) pp. 102-3; Aldinucci, Faitinelli. Rime (2016) pp. 39-40; Vatteroni, Monachi. Sonetti (2017) p. 49; Morelli, Moschi. Sonetti (2017) pp. 275-7 (con tavola parziale); Limongelli, Poesie volgari (2019) pp. 38-9; Biancalana Ricc. 1103 (2020)

Note Fonte dei dati: ms. [2020] + Biancalana Ricc. 1103
Inserimento dati: Dario Pecoraro e Tommaso Salvatore [13.01.2021]

Regesto f. IIr: indice degli autori - ff. 1r-8r: indice alfabetico dei capoversi - ff. 8v-10r: bianchi - ff. 11r-102r: Canzoniere di Francesco Petrarca (quasi esclusivamente sonetti con ordinamento casuale) e rime a lui attribuite, fra le quali alcune disperse - ff. 103r-159v: sonetti di vari autori due-trecenteschi, adespoti e disperse petrarchesche - ff. 160r-164r: novella II 9 del Decameron adespota - f. 164v: canzone di Antonio di Guido

Risorse esterne collegate
PERI

Responsabile scheda: Simona Biancalana

Scheda derivata da: TRALIRO

Permalink: http://www.mirabileweb.it/manuscript/firenze-biblioteca-riccardiana-1103-manoscript/195852

MIRABILE



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