Descrizione diretta / desunta
Firenze, Biblioteca Riccardiana 1126
R126Composito
sec. XV data stimataNote datazione il poemetto iniziale celebra la vittoria di Braccio da Montone su Carlo Malatesta, conseguita nel luglio 1416; la composizione del testo dovrebbe collocarsi entro il 1424 (anno della morte di Fortebracci), cfr. Cabani Add. 25487 , p. 564 cart. ff. VI, 206, III'; nel margine superiore esterno una numerazione con numeratore meccanico, 1-206; al centro del margine superiore una seconda numerazione, 1-206, del sec. XVII o XVIII. Presenti varie numerazioni parziali: una ai ff. 1-30 (1-30, del sec. XVI), una ai ff. 198-206 (200-209, con 250 per 205 e salto del n. 207, del sec. XVI). Nel margine esterno superiore si trova una numerazione dei fascicoli V-XIII, in parte persa per rifilatura: distinguibili soltanto il 7 (f. 55r), 9 (f. 123r), 10 (f. 141r), 11 (f. 157r), 12 (167r), 13 (f. 187r); i primi due fogli di guardia sono moderni, seguono due bifoli, il secondo dei quali di formato minore (mm. 200 × 134), che ospitano rispettivamente un indice generale e un sommario dei testi poetici (due diverse mani, la prima di Lorenzo Mehus). I fogli di guardia finali sono tutti moderni, il primo di formato minore. Il foglio 1 in origine serviva da guardia; fascicoli I-II (16), III (12), IV (12-2), V (12-2+2), VI (12), VII (20), VIII (24), IX (18), X (16), XI (10), XII (20), XIII (20): richiami in finale dei fascicoli I e III. Nel IV fascicolo è caduto un foglio dopo f. 45 e uno dopo f. 53; nel V sono caduti gli ultimi due fogli, reintegrati con due fogli bianchi (65-66). Il fascicolo VIII presenta delle lacune testuali prima di f. 83 e prima di f. 89, «senza che si possano presumere appartenenti ad un unico f. e senza segni di lacuna negli interfogli corrispondenti» (De Robertis, Dante. Rime , I*, p. 373). dimensioni: mm. 219 × 145; specchio di scrittura: variabile disposizione del testo: versi in colonnanote generali sulla scrittura: esemplato da diverse mani del sec. XVLingua copisti italiano Cabani nota la presenza di diversi componimenti di ambito malatestiano, ricorrenti in particolare in codici di area umbro-abruzzese e marchigiana; secondo Pantani la veste formale del codice presenterebbe i tratti tipici di questa area, escludendo una possibile appartenenza all'area malatestiana (Rimini e Pesaro), vedi Cabani Add. 25487 , pp. 567-8 e Pantani Trad. rime G. de' Conti , p. 57. Presenza di note / correzioni Postille e interventi di almeno uno dei copisti e di mani seriori (secc. XVI, XVII, tra cui quella di Lorenzo Mehus e Anton Maria Salvini) rubricato: soltanto in alcune sezioni sono presenti rubriche dello stesso colore del testoLegatura moderna in cartone rivestito di pergamena. Sul contropiatto posteriore è incollato l'antico dorso pergamenaceo del codice: «Rime | antiche | (Sec. XIV-XV) | sec. XV.».
Sottoscritto
Al f. 1r sono presenti varie note di possesso, in parte non leggibili: «Questo [libro] e di Zanobi di benedetto di charocco deglistro[...] | (et) Suor(um) disce(n)de(n)tiu(m) dalato di[....]» (De Robertis propone la lettura «d[iacopo?]») del sec. XV. Sotto, cassato: «Questo. libro. edipiero. diZanobi strozi» (sec. XV). A f. 1r, in gotico del sec. XVI: «Iste ljber est fr(at)ris gherardj depi(n)telis | Alla ancisa p(raedicatorum) or(din)is». A circa metà del foglio 1r: «Alexander Dinellus» (secc. XVI ex. - XVII). Nel verso del foglio, cassato: «Questo ljibro edime ant(oni)o di | Zanobi di charoccio strozzi. | [...]».Nomi Alexander Dinellus , possessore (sec. XVI ex. - XVII); Gherardi de Pintelis frater , possessore (sec. XVI); Piero di Zanobi Strozzi , possessore (sec. XV); Zanobi di Benedetto di Caroccio degli Strozzi , possessore (sec. XV); Anton Maria Salvini , postille di; Antonio di Zanobi di Caroccio Strozzi , possessore; Lorenzo Mehus (n. 1717 - m. 1802), indice di; Lorenzo Mehus (n. 1717 - m. 1802), interventi diStoria del manoscritto Il codice, messo insieme in età antica, si presenta come un assemblaggio di fogli e fascicoli di vario contenuto e scrittura, ma opera di un unico collettore, che interviene su testi esemplati da altre mani e copia lui stesso parte dei fogli. Dalle note di possesso Pantani nota che il codice - passando per Roma (cfr. la nota di difficile lettura a f. 1r: «L[...] [..]imo(n) [?] igiornj echonp(rato) [...]te inroma p(ro)p(ter) Lxxx t[...]») - giunge presto in ambito fiorentino (cfr. Pantani Trad. rime G. de' Conti , p. 57). Precedenti segnature: «O.III.11».Al cader d'una pianta che si svelse , Francesco Petrarca , f. 76vAl fine de le sue parole il ladro , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , ff. 128v-129rAl tempo che rinova i mie' sospiri , Francesco Petrarca , ff. 33r-35vAmor che nel penser mio vive et regna , Francesco Petrarca , f. 73r-vAmor che vedi ogni pensero aperto , Francesco Petrarca , f. 74vAmor et io sì pien' di meraviglia , Francesco Petrarca , f. 74rAmor piangeva et io con lui talvolta , Francesco Petrarca , f. 67rApollo s' anchor vive il bel desio , Francesco Petrarca , f. 67vArder la notte et agghiacciare al sole , Giusto de' Conti , f. 160rAve nuovo monarca inclito e vero , Niccolò Cieco , ff. 104v-106vAve pastor della tua santa madre , Niccolò Cieco , ff. 94v-96vAventuroso più d'altro terreno (1) , Francesco Petrarca , f. 141rBeato in sogno et di languir contento , Francesco Petrarca , f. 120vBen mi credea passar mio tempo omai , Francesco Petrarca , ff. 202r-203rBenedictus Dominus Deus Israel , Simone Serdini , ff. 117r-118rCesare poi che 'l traditor d'Egitto , Francesco Petrarca , f. 106vChe debb' io far? che mi consigli Amore (1) , Francesco Petrarca , f. 70vChe giova la cagion de' nostri guai , Giusto de' Conti , f. 164rChe pensi cuor di tigre a che pur guardi , Giusto de' Conti , f. 163rChi caccia e chi è cacciato , Niccolò Soldanieri , f. 143vChi darà agli occhi miei sì larga vena , Giusto de' Conti , ff. 164v-166rCome 'l candido pie' per l' erba fresca , Francesco Petrarca , f. 75rCome talora al caldo tempo sòle , Francesco Petrarca , f. 73vCome va 'l mondo or mi diletta et piace , Francesco Petrarca , f. 203vCorrer suole agli altar colui che teme , Francesco Petrarca , f. 153vCosì potess' io ben chiudere in versi , Francesco Petrarca , f. 122vDa poi che Morte triumphò del [nel] volto , Francesco Petrarca , ff. 54r-55vDa poi che sotto 'l ciel cosa non vidi , Francesco Petrarca , ff. 62v-64vDe l' aureo albergo co l' aurora inançi , Francesco Petrarca , ff. 60r-62rDeh torci gli occhi dallo soperchio lume , Giusto de' Conti , f. 161r-vDel cibo onde 'l signor mio sempre abonda (1) , Francesco Petrarca , f. 203vDel mar Tirreno a la sinistra riva , Francesco Petrarca , f. 154r-vDhé non esser Jason s'io fui Medea , Medea Aleardi , f. 84vDicemi spesso il mio fidato speglio (1) , Francesco Petrarca , f. 204rDonna gentil, nel tuo vago cospetto , Matteo Frescobaldi ? , ff. 188r-189vEra il giorno ch' al sol si scoloraro , Francesco Petrarca , f. 67rEra sì pieno il cor di meraviglie , Francesco Petrarca , ff. 35v-38rEsser non può che nel terrestro sito , Simone Serdini , f. 84vFera stella se 'l cielo à forza in noi , Francesco Petrarca , f. 75vFiamma dal ciel su le tue treccie piova (1) , Francesco Petrarca , ff. 72v-73rFontana di dolore albergo d' ira , Francesco Petrarca , f. 73rFra scogli in alto mar pien di disdegno , Giusto de' Conti , f. 162rFresco ombroso fiorito et verde colle , Francesco Petrarca , f. 68rFuggendo la pregione ove Amor m' ebbe , Francesco Petrarca , f. 121vGloria in excelsis deo potete dire , Pucino da Pisa , f. 83vI' ò pien di sospir' quest' aere tutto , Francesco Petrarca , f. 198rI' pensava assai destro esser su l'ale , Francesco Petrarca , f. 204rI' provai già quanto la soma è grave , Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374 , f. 90vI' son la donna che volgo la rota , Gano da Colle sec. XIV in. - 1349 ... , ff. 93r-94rI' vo pensando et nel penser m' assale , Francesco Petrarca , ff. 68v-70rI' vo piangendo i miei passati tempi (1) , Francesco Petrarca , f. 204vIn dubbio di mio stato or piango or canto (1) , Francesco Petrarca , ff. 75v-76rIngegno usato alle question profonde , Francesco Petrarca , f. 112rIo amai sempre et amo forte anchora , Francesco Petrarca , f. 121rIo avrò sempre in odio la fenestra (1) , Francesco Petrarca , f. 121vIo canterei d' amor sì novamente (1) , Francesco Petrarca , f. 72vIo guardo i crespi e i biondi capelli , Fazio degli Uberti 1301 ca. - post 1367 , f. 84rIo non sapea da tal vista levarme , Francesco Petrarca , ff. 58r-60rIo piango spesso et meco Amor talvolta , Giusto de' Conti , f. 159rIo son sì stanco sotto 'l fascio antico (1) , Francesco Petrarca , f. 121rIo ti scongiuro per gli sagri dèi , Bartolomeo da Castel della Pieve , ff. 191r-193rIo vedo ben ch' amore è traditore , Leonardo Giustinian , ff. 150r-153rIte caldi sospiri al freddo core , Francesco Petrarca , f. 78vL' alma mia fiamma oltra le belle bella (1) , Francesco Petrarca , f. 205rL' ardente nodo ov' io fui d' ora in hora , Francesco Petrarca , f. 154rL'aura che 'l verde lauro et l'aureo crine , Francesco Petrarca , f. 68rL'avara Babilonia à colmo il sacco , Francesco Petrarca , f. 73rL' inclita fama e le magnifiche opre , Simone Serdini , ff. 112v-114rLa bella donna che cotanto amavi (1) , Francesco Petrarca , f. 122rLa dispietata mente che pur mira , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , f. 109r-vLa gloria triunfale e 'l dolce nome , Pellegrino da Castiglion Fiorentino , ff. 179v-181vLa gola e 'l somno et l' otïose piume , Francesco Petrarca , f. 67rLa notte che seguì l'orribil caso , Francesco Petrarca , ff. 46r-49rLa vita fugge et non s' arresta una hora , Francesco Petrarca , f. 206vLasso ben so che dolorose prede (1) , Francesco Petrarca , f. 122vLasso ben so che sì non arde il cielo , Giusto de' Conti , f. 162vLasso ch' i' ardo et altri non me 'l crede , Francesco Petrarca , ff. 153v-154rLasso che mal accorto fui da prima , Francesco Petrarca , f. 141vLe dolci rime d'amor ch'io solea (2) , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , ff. 77r-78vLe stelle il cielo et gli elementi a prova , Francesco Petrarca , f. 78vLe stelle il cielo et gli elementi a prova , Francesco Petrarca , f. 73vLevommi il mio penser in parte ov' era (1) , Francesco Petrarca , f. 205rLiete et pensose accompagnate et sole , Francesco Petrarca , f. 204vLieti fiori et felici et ben nate herbe , Francesco Petrarca , f. 74vMille piagge in un giorno et mille rivi , Francesco Petrarca , f. 155rMolti volendo dir che fosse amore , Dante Alighieri ? , f. 32rMorte à spento quel sol ch'abagliar suolmi , Francesco Petrarca , f. 205vMultipicar parole tra prudenti , Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374 , f. 92vNé Morte né Amor, tempo né stato , f. 92rNé per sereno ciel ir vaghe stelle , Francesco Petrarca , f. 76r-vNé pianto ancor né priego né lamento , Giusto de' Conti , f. 164rNé valle che di miei sospir sì ardenti , Giusto de' Conti , f. 160rNel cor pien d' amarissima dolceçça , Francesco Petrarca , ff. 49r-51vNon pò far Morte il dolce viso amaro , Francesco Petrarca , f. 205vNon porrà mai con tutta sua durezza , Giusto de' Conti , f. 160vNon son l'orecchie d'alti intelligenti , Menghino Mezzani , f. 92vNon veggio ove scampar mi possa omai (1) , Francesco Petrarca , f. 141rO Dio ch' al vento perdo le parole , Giusto de' Conti , f. 160vO dolci sguardi o parolette accorte , Francesco Petrarca , f. 76rO giorno o hora o ultimo momento , Francesco Petrarca , f. 141vO ignorante plebe o turba stolta , Niccolò Cieco , f. 97vO me o me o me o me dolente , Francesco da Battifolle (Conte di Poppi) , ff. 177v-179vO misera et horribil visïone , Francesco Petrarca , f. 76rO novella Tarpea, in cui s'asconde , Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374 , f. 112rO passi sparsi o pensier' vaghi et pronti , Francesco Petrarca , f. 74r-vO seconda Dïana al nostro mondo , Sinibaldo da Perugia n. ca. 1340 - m. 1384 , ff. 189v-190vO tempo o ciel volubil che fuggendo (1) , Francesco Petrarca , f. 206rOcchi miei oscurato è 'l nostro sole (1) , Francesco Petrarca , f. 109vOimè il bel viso oimè il soave sguardo , Francesco Petrarca , f. 70rOr che 'l ciel et la terra e 'l vento tace , Francesco Petrarca , ff. 74v-75rOra che il Sol s' asconde et notte invita , Giusto de' Conti , f. 163vOra era onde 'l salir non volea storpio , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , f. 130vOve ch'i' posi gli occhi lassi o giri , Francesco Petrarca , f. 74rPadre del ciel dopo i perduti giorni (1) , Francesco Petrarca , f. 120rParrà forse ad alcun che 'n lodar quella , Francesco Petrarca , f. 67rPassato è 'l tempo omai lasso che tanto (1) , Francesco Petrarca , f. 76vPensando e rimembrando il dolce tempo , ff. 145v-1Perché non caggi ne l'oscure cave , Francesco Petrarca , f. 90vPien d' infinita e nobil meraviglia , Francesco Petrarca , ff. 55v-58rPiù di me lieta non si vede a terra (1) , Francesco Petrarca , f. 67rPiù volte Amor m' avea già detto: Scrivi , Francesco Petrarca , f. 122rPiù volte già dal bel sembiante humano , Francesco Petrarca , f. 75rPoi che 'l camin m' è chiuso di Mercede , Francesco Petrarca , f. 72vPoscia ch'Amor del tutto m'ha lasciato , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , ff. 110r-111rPoscia che mia fortuna in força altrui , Francesco Petrarca , ff. 38v-41rPosto m' ho 'n cuor di dir cio che m' aviene 2 , Niccolò Soldanieri , f. 142rPrima vedrem di sdegno un cor gentile , Giusto de' Conti , f. 159vPrima vedrem le stelle a mezo il giorno , Giusto de' Conti , f. 159vPronto all' ufizio all' udienza umano , Niccolò Cieco , f. 97rQual più diversa et nova , Francesco Petrarca , ff. 70v-72vQuando ad un giogo ed in un tempo quivi , Francesco Petrarca , ff. 41r-44rQuando il soave mio fido conforto , Francesco Petrarca , ff. 198v-199rQuando 'l fanciul piccolino iscioccheggia , Antonio Pucci , f. 111vQuando 'l voler che con duo sproni ardenti , Francesco Petrarca , ff. 73v-74rQuanto più disiose l' ali spando , Francesco Petrarca , f. 142rQuanto più m' avicino al giorno extremo , Francesco Petrarca , f. 156rQuanto posso m' ingegno trar d' affanni , Giusto de' Conti , f. 162vQuel' antiquo mio dolce empio signore , Francesco Petrarca , ff. 199v-201vQuel sempre acerbo et honorato giorno , Francesco Petrarca , f. 153vQuella leggiadra e gloriosa donna , Francesco Petrarca , ff. 44v-46rQuella virtù che 'l terzo cielo infonde , Bindo di Cione XIV sec. , ff. 114v-117rQuesta anima gentil che si diparte , Francesco Petrarca Questa anima gentil che si diparte , Francesco Petrarca , f. 155vQuesta candida sacra anima pura , Francesco Petrarca , f. 155rQuesta fenice de l' aurata piuma , Francesco Petrarca , f. 155vQuesta humil fera un cor di tigre o d'orsa , Francesco Petrarca , f. 120rQuesto nostro caduco et fragil bene , Francesco Petrarca , ff. 76v-77rRimansi a dietro il sestodecimo anno , Francesco Petrarca , f. 154vRiposo ove non fu mai tutto intero , Giusto de' Conti , f. 163vRotta è l' alta colonna e 'l verde lauro , Francesco Petrarca , f. 32rS'i' fussi stato fermo a la spelunca , Francesco Petrarca , f. 120vS' i' 'l dissi mai ch' i' vegna in odio a quella , Francesco Petrarca , ff. 154v-155rSe' fati la scienza o la Fortuna , Niccolò Cieco , f. 97rSe fusse mio destino o gran valore , Giusto de' Conti , f. 159rSe l' alma non s' accorge dell' inganni , Giusto de' Conti , f. 162rSe 'l dolce sguardo di costei m' ancide , Francesco Petrarca , f. 203rSe l'onorata fronde che prescrive (2) , Francesco Petrarca , f. 90rSe san Pietro e san Paul da l'una parte , Immanuel Romano n. 1270 ca. - m. pq 1328 aq 1337 , f. 142vSi m' à inpaurito Cino o Bartolo , Simone Prodenzani , f. 198rSignor mio caro ogni pensier mi tira (1) , Francesco Petrarca , f. 70rSolea lontana in sonno consolarme , Francesco Petrarca , f. 75vSoleasi nel mio cor star bella et viva , Francesco Petrarca , f. 156vSolo et pensoso i più deserti campi , Francesco Petrarca , f. 67vSolo fra l' onde senza remi o sarte , Giusto de' Conti , f. 161rSon animali al mondo de sì altera , Francesco Petrarca , f. 111vStanco già di mirar non saçio ancora , Francesco Petrarca , ff. 51v-53vStato foss' io quando la vidi prima , Francesco Petrarca , f. 156vTennemi Amor anni ventuno ardendo , Francesco Petrarca , f. 156rTornami a mente anzi v'è dentro quella , Francesco Petrarca , f. 206rTre donne intorno al cor mi son venute , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , ff. 118v-119vUdite matta pazzia (2) , Jacopone da Todi , ff. 182v-186vUdite monti alpestri li miei versi , Giusto de' Conti , ff. 157r-158vUn novo et sì sfrenato raggio d' oro , Giusto de' Conti , f. 163rUna candida cerva sopra l' erba , Francesco Petrarca , f. 75r-vUna medesma lingua pria mi morse , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , f. 127rVago augelletto che cantando vai (1) , Francesco Petrarca , f. 31vVerde selve aspre e fere , Simone Serdini , f. 90rVergine bella che di sol vestita (1) , Francesco Petrarca , ff. 99r-101vVergognando talor ch' ancor si taccia (1) , Francesco Petrarca , f. 90rVoglia mi sprona Amor mi guida et scorge , Francesco Petrarca , f. 206vVoi ch' ascoltate in rime sparse il suono (1) , Francesco Petrarca , f. 153rZephiro torna e 'l bel tempo rimena , Francesco Petrarca , f. 31vAntonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374 Bindo di Cione ... 1338-1355 ... Fazio degli Uberti 1301 ca. - post 1367 Gano da Colle ... 1346-1353 ... Lancillotto Anguissola m. 1359-1364 Matteo degli Albizzi sec. XIV sm Matteo Frescobaldi n. 1297-m. 1348 Menghino Mezzani n. ca. 1299 - m. 1376 Salvi (ser) sec. XIV Bibliografia Morpurgo, Mss. Riccardiana (1900) vol. I pp. 154-8 (con tavola); De Robertis Censimento II (1961) pp. 201-3 (n. 135) (con bibliografia precedente); Cabani Add. 25487 (1983) pp. 564, 567-8; Pantani Trad . rime G. de' Conti (1989) pp. 57-8; De Robertis, Dante. Rime (2002) vol. I* pp. 373-5 (con tavola parziale); Lorenzi, Fazio. Rime (2013) pp. 77-8; Leporatti, Boccaccio. Rime (2013) p. XC; Cesaro, Gano da Colle. Rime (2022) pp. 142-3 (con tavola parziale)
Note Fonte dei dati: ms. [30.11.2016]
Regesto
f. 1r-v: bianco - ff. 2r-31r: poemetto in lode di Braccio Fortebracci - ff. 31v-78v: rime di Francesco Petrarca (a f. 32r Dante dubbio, «Molti volendo dir che fosse amore»; ff. 32v, 65r-66v: bianchi; canzone di Dante ai ff. 77r-78v) - ff. 79r-122v: rime volgari molte delle quali adespote (Alberto da Fabriano, Pucino da Pisa, Fazio degli Uberti, Simone Serdini, Medea Aleardi, Francesco Petrarca, Antonio Beccari, Seneca da Camerino, Menghino Mezzani, Gano da Colle, Niccolò Cieco, Dante Alighieri, Antonio Pucci, Bindo di Cione) - ff. 123r-132r: Le dodici fatiche di Ercole, Guido da Pisa (ai ff. 127r, 128v-129r, 130v: versi di Dante) - ff. 132r-138r: Parole del Tesoro - ff. 138v-140v: Istoria d'un filosofo chiamato Secundo - ff. 141r-166r: rime di Petrarca, Niccolò Soldanieri (o Burchiello), Immanuel Romano, Leonardo Giustinian, Giusto de' Conti e adespote - f. 166v: bianco - ff. 167r-177r: chiose alla Fiammetta di Giovanni Boccaccio - f. 177r: Chiose su Filippo di Francia e Giosuè - ff. 177v-181v: rime di Francesco da Battifolle e Pellegrino da Castiglion Fiorentino - f. 182r: nota su 'Re Assuero' - ff. 182v-206v: rime di Jacopone da Todi, Matteo Frescobaldi, Sinibaldo da Perugia, Bartolomeo da Castel della Pieve, Simone Prodenzani, Petrarca e adespote.
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Responsabile scheda: Irene TaniScheda derivata da: MEL
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