Descrizione diretta
Firenze, Biblioteca Riccardiana 2735
R735Composito
sec. XV med. data stimata cart. I, 32 + 20, I'; nel margine inferiore esterno è apposta con numeratore meccanico una numerazione complessiva 1-52; ulteriore numerazione complessiva, ma antica, posta nel margine superiore, 139-190, da confrontare con il ms. Riccardiano 2729, che presenta la numerazione 30-109 (perduti i ff. 38-39 e 42-43) e con il Riccardiano 2734 con la numerazione 191-219 (cfr. anche la nota moderna sotto il sommario di f. IIv)Legatura in assi e pelleStoria del manoscritto Il codice è costituito da due unità unite in epoca antica, che facevano parte di uno Zibaldone più ampio, forse allestito da Giovan Matteo di Meglio, di cui resta parte nei Ricc. 2729 e 2735. Precedenti segnature: «O.III.21»Bibliografia De Robertis Censimento II (1961) pp. 234-5 (n. 164); Brincat, Di Meglio. Rime (1977) pp. 3-13; Contini Fiore (1984) p. 476; De Robertis, Dante. Rime (2002) vol. I* pp. 413-6 (tavola parziale); Piccini, Sennuccio. Rime (2004) pp. XCVII-XCVIII; Piccini, Bruzio. Rime (2007) p. 41; Decaria Stratigrafia (2011) pp. 306-31; MDI XXIII (2013) p. 34 (scheda n. 55), tav. 101, ma anche pp. 32-4; Lorenzi, Fazio. Rime (2013) pp. 80-1; Manzi Rime spurie di Dante. Tesi (2014) pp. 105-6; Decaria, Albizzi. Rime (2015) pp. 53-4; Aldinucci, Cecchi. Rime (2019) pp. 78-9
Altri codici correlati
Firenze Biblioteca Riccardiana 2729 ; Firenze Biblioteca Riccardiana 2729 ; Firenze Biblioteca Riccardiana 2734 ; Firenze Biblioteca Riccardiana 2734
U.C. I
autografo parzialmente datato sec. XV med. data stimata; post 1437 - ante 1463Note datazione A f. 15vb si conserva un testo la cui composizione è datata al 1437 («Sonetto fatto p(er)me michele dinofrj . astanza. | duno Innamorato et asuo p(r)oposito nel 1437»), mentre Michele del Giogante, probabile copista della prima sezione, muore nel dicembre del 1463. cart. ff. II, 32; numerazione originale, forse del copista, 1-32, parzialmente perduta; numerazione complessiva, antica, 139-170 (che prosegue 171-190 nella seconda unità), da confrontare con i Ricc. 2729 e 2734 (vedi sopra).; fascicoli I (16), II (6), III (4), IV (6): secondo De Robertis la prima unità è composta di due fascicoli di 8 fogli (cfr. De Robertis, Dante. Rime , I*, p. 413) dimensioni: mm. 297 × 220; specchio di scrittura: mm. 250 × 180 disposizione del testo: testo disposto su due colonne; a piena pagina ai ff. 1r (indice) e 32v; versi in colonna.note generali sulla scrittura: il copista principale dovrebbe essere Michele di Nofri del Giogante, in base anche alla sottoscrizione di f. 15vb; tuttavia sono state riscontrate alcune somiglianze con la mano di Sandro di Piero de' Lotteringhi, che copia il Riccardiano 2729 (mano a2 che si sottoscrive a f. 14r nel luglio 1448 e che già Brincat aveva notato essere molto simile a quella di Michele di Nofri, cfr. Brincat, Di Meglio. Rime , p. 9). Ai ff. 16r, 26r, 28vb, 32rb-v, lasciati bianchi dalla mano principale, Giovan Matteo di Meglio aggiunge sonetti e detti morali Presenza di correzioni Sovrascritture, rasure, correzioni nell'interlinea superiore e in margine Iniziali: iniziali di verso e terzine semplici, saltuariamente toccate in giallo; iniziali incipitarie non realizzate nella sezione copiata da Michele di Nofri rubricato: rubriche di mano del copista e dello stesso colore del testoNomi Giovanni di Matteo di Meglio (sec. XV), possessore; Giovanni di Matteo di Meglio (sec. XV), copista delle aggiunte; Michele di Nofri del Giogante (1387-1463) , copista; Sandro di Pietro di Lotteringho Pagagnotti (1422-1500) , copista (?)A¨mme soletto il mio danno rinprovero , Giovan Matteo di Meglio , f. 16ra-bDa poi che quella voce alpestra et cruda , Zenone da Pistoia , ff. 3va-4vbDappoi che i nomi dell' antica fama , Zenone da Pistoia , ff. 12va-13vaE' ci è venuto un medico Rosato , f. 34va-bGià molte volte non sol una o due , Giovan Matteo di Meglio , f. 26ra-bI' non posso altro far che io non torni , Zenone da Pistoia , ff. 7ra-8raI' non so chi si sia che sopra 'l core , Niccolò Tinucci 1390 ca. - 20 agosto 1444 , f. 28vbIo dico ritornando ove partire , Zenone da Pistoia , ff. 14vb-15vbIo piango e piangerò piangendo tanto , Zenone da Pistoia , ff. 8ra-9raIo ti scongiuro per gli sagri dèi , Bartolomeo da Castel della Pieve , ff. 27rb-28vaL' arco la corda i grevi colpi e doppi , Neri Carini , f. 28vaLa dolce melodia che a sé mi trasse , Zenone da Pistoia , ff. 13va-14vaLa lingua di colui ch' era sì pronta , Zenone da Pistoia , ff. 6ra-7raLa 'nvidiosa Fortuna m' ha rivolto , Michele di Nofri del Giogante , f. 15vbLa poca intelligenza dell' autore , Zenone da Pistoia , ff. 4vb-5vbLa voglia che m' accende quel desio , Zenone da Pistoia , ff. 10rb-11rbNé lungo immaginar né pensier doppi , Zenone da Pistoia , ff. 11rb-12vaNon è amicho ognun ch' è detto amicho , Giovan Matteo di Meglio , f. 16rbNuovo principio renda antico fine , Zenone da Pistoia , ff. 1va-2raO dolente mio chore chi¨tt' à ferito , Giovan Matteo di Meglio , f. 26raO quor gientili che amor provato avete , Giovan Matteo di Meglio , f. 16raO voi ch' avete l' intelletto pronto , Zenone da Pistoia , ff. 2ra-3raOr si diparte la speranza mia , Giovan Matteo di Meglio , f. 26rbPer gran forza d' amor commosso e spento (2) , Antonio Guazzalotri , ff. 26va-27rbPer te si può signor ciò che si vuole , Zenone da Pistoia , ff. 9ra-10raQual cerch' avere amici sotto 'l sole , Giovan Matteo di Meglio , f. 16raS' io fallii mai contra del to bel viso , Malatesta Malatesti , f. 28va-b
U.C. II sec. XV; post 1437; post 1443 cart. ff. 20, I'; numerazione complessiva del codice 33-52; nel margine superiore esterno è altra numerazione compessiva e antica 170-190, che prosegue quella dell rpima unità (139-170) e da confrontare con i Ricc. 2729 e 2734 (vedi sopra). A partire da f. 36 fino a f. 52 moderni, si trova una numerazione forse originale 2-18 (i numeri 17 e 18 sono parzialmente cancellati dall'altra numerazione); fascicoli I (16), II (4): secondo De Robertis la seconda unità è organizzata in un unico fascicolo, in cui il duerno centrale, ff. 41-44, è di natura diversa (cfr. De Robertis, Dante. Rime , vol. I*, p. 413) dimensioni: mm. 297 × 220; specchio di scrittura: mm. 250 × 180 disposizione del testo: testo su due colonne, a pagina piena ai ff. 33r-v e ff. 47v-52v. Versi in colonna, a mo' di prosa ai ff. 47v-52v (cfr. Decaria Stratigrafia , pp. 307-8)note generali sulla scrittura: scrittura di varie mani della prima metà del XV secolo, tra cui quella di Michele del Giogante (cfr. la prima unità) al f. 33r (prima parte). Una seconda mano del sec. XV in. copia i ff. 35ra-40vb, mentre una terza coeva i ff. 41ra-44ra. L'indice di f. 34r è copiato dalla seconda mano, ma include anche i testi copiati dalla terza. La rubrica di f. 41ra è della seconda mano. I fogli bianchi sono stati completati da Giovanni di Matteo di Meglio (ff. 33r (seconda parte), 33v, 34va-b, 35rb, 40vb), dello stesso anche le aggiunte nell'indice di f. 34r e la nota a f. 35rb. Nel verso del f. 33v Giovanni di Matteo di Meglio inizia il Trattato della moglie e della discordia che doveva continuare più avanti, ma il segno di richiamo posto in fine del foglio si trova al f. 8r del Riccardiano 2734. Presenza di note / correzioni Sovrascritture, rasure, correzioni nell'interlinea superiore e in margine Iniziali semplici rubricato A f. 33r leggiamo le date 12 ottobre 1443 e 22 novembre 1437 apposte da Michele del GioganteNomi Giovanni di Matteo di Meglio (sec. XV), possessore; Giovanni di Matteo di Meglio (sec. XV), copista delle aggiunte; Michele di Nofri del Giogante (1387-1463) , copista; Sandro di Pietro di Lotteringho Pagagnotti (1422-1500) , copista (?)Aï faus ris, pour quoi traï aves , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , f. 35vbAl poco giorno ed al gran cerchio d'ombra , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , f. 43ra-bAmor che movi tua vertù dal cielo , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , f. 42va-bAmor che nella mente mi ragiona (2) , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , f. 41va-bAmor, da che convien pur ch'io mi doglia , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , f. 39va-bAmor, tu vedi ben che questa donna , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , f. 43rb-vaAmor, tu·ssai ch' i' son col capo cano , Sennuccio del Bene 1270/1275 - 1349 , f. 51r-vChi della pelle del monton fasciasse , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , f. 40vbChi vuoi avere del paradiso fede , Giovan Matteo di Meglio , f. 35rbChonoscer non si può ben vero amicho , Giovan Matteo di Meglio , f. 34vbCosì nel mio parlar vogli'esser aspro , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , f. 41ra-bCruda selvaggia fugitiva fera , Bartolomeo da Castel della Pieve , f. 45va-bDa·ppoi ch'i' ho perduta ogni speranza , Sennuccio del Bene 1270/1275 - 1349 , ff. 51v-52rDice Bernardo a Cristo e' c'è arrivato , Domenico di Giovanni (il Burchiello) , f. 34vaDoglia mi reca nello core ardire , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , ff. 38va-39vbDonna me prega, - per ch'eo voglio dire , Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà , f. 52vDonna pietosa e di novella etate , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , f. 35va-bE' ci è venuto un medico Rosato , f. 34va-bE' m'incresce di me sì duramente , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , f. 35ra-bE' m'incresce di me sì duramente , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , f. 36va-bE' m'incresce di me sì duramente , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , ff. 43vb-44rbEra nell'ora che·lla dolce stella , Sennuccio del Bene 1270/1275 - 1349 , f. 52rGuardò la giovin bella di celare , Riccardo degli Albizzi n. ca. 1300 - m. 27.5.1359 , f. 49r-vI' mi son pargoletta bella e nova , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , f. 40va-bIo guardo i crespi e i biondi capelli , Fazio degli Uberti 1301 ca. - post 1367 , f. 44rb-vbIo sento sì d'Amor la gran possanza , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , ff. 42vb-43raIo sento sì d'Amor la gran possanza , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , f. 36ra-bIo son venuto al punto della rota , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , f. 43va-bIo vego, lasso, con armata mano , Riccardo degli Albizzi n. ca. 1300 - m. 27.5.1359 , f. 50r-vLa dispietata mente che pur mira , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , f. 37va-bLasso, ch' i' sono al mezzo de la valle , Jacopo Cecchi sec. XIV , f. 48vLe dolci rime d'amor ch'io solea (2) , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , ff. 41vb-42vaLi occhi dolenti per pietà del core , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , f. 40ra-vaMal d'Amor parla chi d'amor non sente , Brizio (Bruzio) Visconti n. ca. 1320 - m. 1357 , ff. 47v-48rMorte, perch'io non truovo a cui mi doglia , Jacopo Cecchi sec. XIV , f. 48r-vNon era ancor duo gradi il sol passato , Riccardo degli Albizzi n. ca. 1300 - m. 27.5.1359 , ff. 49v-50rNon veggio dove far prencipio possa , Michele di Nofri del Giogante , f. 33rOgnun esser non può nel mondo 'l Soci , Giovan Matteo di Meglio , f. 34vbPoscia ch'Amor del tutto m'ha lasciato , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , ff. 36vb-37vaQuand'uom si vede andar inver' la notte , Sennuccio del Bene 1270/1275 - 1349 , ff. 50v-51rQuando dagli occhi de la crudel donna , Riccardo degli Albizzi n. ca. 1300 - m. 27.5.1359 , f. 49rQuasi come imperfetta creatura , Brizio (Bruzio) Visconti n. ca. 1320 - m. 1357 , f. 47ra-bQuella virtù che 'l terzo cielo infonde , Bindo di Cione XIV sec. , ff. 46ra-47aS'i' savessi formar quanto son begli , Fazio degli Uberti 1301 ca. - post 1367 , ff. 44vb-45rbSì giovin bella sottil furatrice , Sennuccio del Bene 1270/1275 - 1349 , f. 52r-vSofrir m'estuet, et plus non puis durer , Paolo da Firenze OSB ca. 1355 - ca. 1436 , f. 44vbTre donne intorno al cor mi son venute , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , f. 38ra-vaVoi che 'ntendendo il terzo ciel movete (2) , Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321 , f. 41rb-va
Note Fonte dei dati: ms. [04.03.2018]
Regesto
U.C.I, ff. 1va-15vb: Zenone da Pistoia, Pietosa Fonte (precede sommario a f. 1r) - ff. 15vb-16rb: epitaffio per Francesco Petrarca, sonetto di Michele del Giogante e testi di Giovan Matteo di Meglio - ff. 16va-25vb: Poemetto storico carrarese - ff. 26ra-28vb: capitoli, sonetti e motti adespoti - ff. 29ra-32ra: Pietro Canterino da Siena, Papalisto - ff. 32ra-v: prima parte del Trattato della moglie e della discordia - U.C. II, f. 33r-v: rime di Michele del Giogante, adespote ed excerpta vari - f. 34r: tavola dei componimenti - ff. 34va-44rb: rime di Dante Alighieri - ff. 44rb-52v: rime di Fazio degli Uberti, Bartolomeo da Castel della Pieve, Bindo di Cione, Brizio Visconti, Jacopo Cecchi, Riccardo degli Albizzi, Sennuccio del Bene, Guido Cavalcanti.
Risorse esterne collegate
MDI - Manoscritti datati d italia
Teca Digitale Biblioteca Riccardiana
Responsabile scheda: Irene TaniScheda derivata da: TRALIRO
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