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MIRABILE

Archivio digitale della cultura medievale
Digital Archives for Medieval Culture

Descrizione da mf.

Parma, Biblioteca Palatina, Parm. 1081

Pr1

sec. XV data stimata

Luogo di copia Toscana occidentale (?)
cart.
ff. VI (mod.) + 119 + XX' (mod.) + 4 guardie moderne e antiche e posteriori aggiunte dal legatore. Caduta del f. 61, successiva alla numerazione sette-ottocentesca (e alla redazione della tavola); anteriormente a questa fase, dai rimandi interni sopra segnalati si evince la caduta degli originari ff. 1-33, di 3 ff. nell'intervallo compreso tra gli attuali ff. 4 e 9 (almeno uno tra f. 8 e f. 9), di 4 ff. nell'intervallo compreso tra gli attuali ff. 18 e 42; numerazione a penna anteriore alla caduta del f. 61 (sec. XVIII-XIX) 1-60, 62-120; f. 62 numerato «61» a lapis; la stessa mano numera 121-131 i ff. I'-XX' contenenti la tavola sette-ottocentesca; nessuna traccia della numerazione antica, ma i rimandi incrociati apposti da u ai componimenti trascritti due volte rinviano al f. 4 come all'originario f. 37, ai ff. 9 e 18 come agli originari ff. 45 e 54, ai ff. 42 e 43 come agli originari ff. 82 e 83; fascicoli I (8), II (14), III (1+2), IV (8), V (1+2), VI (12), VII (1+3), VIII (6), IX (4), X (12), XI (1+2), XII (14), XIII (16), XIV (12)
dimensioni: 270 x 200; specchio di scrittura: 20 [215] 35 x 45 [90] 65. Due colonne ai ff. 48r (in parte), 95v, 96v (in parte), 97v (in parte), 98rv, 108v, 113r, 114r-v, 116v; una colonna il rimanente, con testi aggiunti nei margini destro o sinistro; 40-43 righe di scrittura
disposizione del testo: versi in colonna

scritture e mani umercantesca;
note generali sulla scrittura: alle trascrizioni della mano principale u (mercantesca) aggiungono tre componimenti due mani a (Gaspare Totti; f. 97v: 362) e b (ff. 107v, 109v: 382, 385), che pure intervengono a correggere (f. 3v: 18) e glossare (f. 44v: 257) la trascrizione di u; numerosi interventi rubricatorii e annotazioni di mano sette-ottocentesca riconducibili all'iniziativa di Pietro Vitali, cui si deve l'allestimento della tavola


Lingua copisti italiano
Area dialettale a Veneto; b Veneto

Iniziali semplici: due tipologie: «gotiche, alte diverse righe, in inchiostro bruno e in pochi fogli [20v-23v] rosso [...] (ff. 1r-44v, 50r-91v [...]); tracciate rapidamente a penna con forma allungata, fuori dall'allineamento del testo, ai ff. 45v-49v, 91v-120v» (Brambilla Parm. 1081, p. 189)


Nomi Fabio Vitali abate (sec. XVIII), possessore; Pietro Vitali (sec. XVIII), possessore
Precedenti segnature HH.III.113
Storia del manoscritto
Appartenuto sul finire del sec. XVIII all'abate Fabio Vitali, proposto della Collegiata di Busseto, indi a Pietro Vitali suo parente

A cosa fatta non vale pentére, Cecco Angiolieri n. 1260 ca. - m. aq 25.2.1313, f. 118r
A faticosa via stanco corriero, Francesco Petrarca, ff. 6v-7r
A la dolce ombra de le belle frondi (1), Francesco Petrarca, ff. 79v-80r
A qualunque animale alberga in terra, Francesco Petrarca, f. 52r-v
A quella parte ov'io fui prima accesa, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, f. 23r
Ad uno altar dinanzi in ginocchione, Francesco Petrarca, ff. 24v-25r
Agnel son bianco e vo belando «bè», f. 92r
Ahi lassa sconsolata la mia vita, Francesco Petrarca, ff. 42v-43r
Al poco giorno ed al gran cerchio d'ombra, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 102v
Al tradimento non pò reparare, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, ff. 24r-24v
Amico caro, non fiorisce ogni erba, Folgóre da San Gimignano n. 1265-1275 - m. pq 1317 aq 1332, ff. 17r-17v
Amor che movi tua vertù dal cielo, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 100r-v
Amor che nella mente mi ragiona (2), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 99rv
Amor co la man dextra il lato manco, Francesco Petrarca, f. 34r
Amor con sue promesse lusingando, Francesco Petrarca
Amor, da che convien pur ch'io mi doglia, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 109v
Amor mi fa sovente, Enzo (Re) n. 1220 ca. - m. 14.3.1272, f. 96va-b
Amor quando fioria (1), Francesco Petrarca, f. 85v
Amor se vuo' ch' i' torni al giogo anticho, Francesco Petrarca, ff. 83v-84v
Amor, tu vedi ben che questa donna, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 103r-v
Amore amaro, a morte m' ài feruto, Meo Abbracciavacca m. aq dicembre 1313, f. 47v
Amore in c[h]ui pietà nulla si troua, Nicolò del Preposto, f. 112r-v
Anzi tre di creata era alma in parte, Francesco Petrarca, f. 80r-v
Assai sem raggirati in alto mare, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, f. 43v
Ben mi credea passar mio tempo omai, Francesco Petrarca, ff. 52v-53v
Ben potete celarmi il chiaro sguardo, Francesco Petrarca, f. 26v [mg sx]
Ben sapeva io che natural consiglio, Francesco Petrarca, f. 16v
Benché si fosse, per la tuo partita, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, ff. 23r-23v
Cadute son degli arbori le foglie (1), Giovanni Boccaccio ?, f. 4v
Cara la vita et dopo lei mi pare, Francesco Petrarca, f. 29r
Cercato ò sempre solitaria vita, Francesco Petrarca, f. 35r
Cesare poi che 'l traditor d'Egitto, Francesco Petrarca, f. 19v
Che debb' io far? che mi consigli Amore (1), Francesco Petrarca, f. 50r-v
Che fai alma che pensi avrem mai pace (1), Francesco Petrarca, f. 3r
Che fai che pensi che pur dietro guardi, Francesco Petrarca, f. 8r
Chi de l'altrui farina fa lasagne, Cecco Angiolieri ?, f. 113v
Chi è fermato di menar sua vita (1), Francesco Petrarca, ff. 69v-70r
Chi troppo al fuoco si lassa appressare, f. 113 [mg dx]
Chi vuol veder quantunque pò Natura (1), Francesco Petrarca, f. 26r
Chiare fresche et dolci acque, Francesco Petrarca, f. 74r-v
Color d'amore e di pietà sembianti (1), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 46r
Colui che per viltà sul grado estremo, Francesco Petrarca, f. 8r-v
Come 'l fantin ca ne lo speglio smira, Chiaro Davanzati n. 1230-1240 - m. pq 20.8.1303 aq 27.4.1304, f. 47v
Conobbi quanto il ciel li occhi m'aperse, Francesco Petrarca, f. 39r
Correr suole agli altar colui che teme, Francesco Petrarca, f. 46v
Così del mondo a stato alcun ti fida, Niccolò Soldanieri, ff. 117r-118r
Così nel mio parlar vogli'esser aspro, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 118r
Cosi potrei io viver sanza amore, Francesco Petrarca, f. 17r
Credesi l'augelletto in sulla rama, Rinaldo (ser) da Cepparello, f. 26v [mg sx]
Da' più belli occhi et dal più chiaro viso, Francesco Petrarca, f. 28r
Dal viso bel che fa men chiaro il sole, Dante Alighieri pseudo, f. 45v
Date beccare all' ugellino [...], f. 115v [mg dx]
Datemi pace o duri miei pensieri (1), Francesco Petrarca, f. 27r
De l'empia Babilonia ond'è fuggita (1), Francesco Petrarca, f. 7r
Deh! com' sarebbe dolce compagnia, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 120v
Deh porgi mano a l'affannato ingegno (1), Francesco Petrarca, ff. 42r-42v
Deh qual pietà qual angel fu sì presto, Francesco Petrarca, f. 39v
Del cibo onde 'l signor mio sempre abonda (1), Francesco Petrarca, f. 39v
Di pensier in pensier di monte in monte (1), Francesco Petrarca, ff. 77v-78v
Di questo mondo ognun si faccia beffe, f. 70v [mg sx]
Di tempo in tempo mi si fa men dura, Francesco Petrarca, f. 56r
Di tutte cose mi sento fornito, Cecco Angiolieri n. 1260 ca. - m. aq 25.2.1313, f. 118r
Dice Bernardo a Cristo e' c'è arrivato, Domenico di Giovanni (il Burchiello), f. 35v [mg sx]
Dice con meco l'anima talvolta, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, f. 44r
Dicemi spesso il mio fidato speglio (1), Francesco Petrarca, f. 41r
Discolorato ài Morte il più bel volto, Francesco Petrarca, f. 27v
Distretto core e amoroso, Odo delle Colonne sec. XIII, 107v
Dodici donne honestamente lasse, Francesco Petrarca, f. 30v
Dolce mio caro et precioso pegno, Francesco Petrarca, f. 39r
Dolci durezze et placide repulse, Francesco Petrarca, f. 42r
Dolci ire dolci sdegni et dolci paci, Francesco Petrarca, f. 31v
Domine ne in furore tuo arguas me, Simone Serdini, f. 110r-v
Donna che lieta col Principio nostro (1), Francesco Petrarca, ff. 40r-40v
Donna, la c[h]ui virtù nel gentil c[h]ore, Jacopo del Pecora da Montepulciano m. post 1405, f. 113v
Donne leggiadre cui d' Amor la spera (2), Antonio di Matteo di Meglio, ff. 94r-95v
Dov'è il gran senno, l'ardire e 'l valore, f. 48v
Due rose fresche et colte in paradiso, Francesco Petrarca, f. 30r
E' m'incresce di me sì duramente, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 105rv
E' non è legno di sì forti nocchi, Cino da Pistoia ?, f. 98vb
E' sono sì altamente innamorato, Cecco Angiolieri n. 1260 ca. - m. aq 25.2.1313, f. 17r
Era tuo ingegno divenuto tardo, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, f. 23r
Era venuta nella mente mia (1), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 26v [mg sx]
Eran passati de l' inverno i giorni, Francesco Petrarca, f. 18r
Erano i capei d'oro a l'aura sparsi (1), Francesco Petrarca, f. 3r
Far potess'io vendetta di colei, Francesco Petrarca, ff. 28v-29r
Fece già Roma triuonfando festa, Franco Sacchetti, f. 114ra-va
Fiamma dal ciel su le tue treccie piova (1), Francesco Petrarca, ff. 14r-14v
Fontana di dolore albergo d' ira, Francesco Petrarca, f. 14r
Fu forse un tempo dolce cosa amore, Francesco Petrarca, f. 40r
Fuggendo la pregione ove Amor m' ebbe, Francesco Petrarca, f. 7r
Gentil mia donna i' veggio, Francesco Petrarca, ff. 67v-68v
Già desiai con sì giusta querela, Francesco Petrarca, f. 31r
Già fiammeggiava l' amorosa stella (1), Francesco Petrarca, ff. 9v-10r
Giovene donna sotto un verde lauro, Francesco Petrarca, f. 60v
Gli antichi e bei pensier convien ch' io lassi, Francesco Petrarca, f. 8v
Gli occhi di ch' io parlai sì caldamente (1), Francesco Petrarca, 23v [mg sx]
Gli occhi tuo' vaghi, i quai m' hanno nel c[h]ore, Jacopo del Pecora da Montepulciano m. post 1405, f. 113v
I dì miei più leggier' che nesun cervo, Francesco Petrarca, f. 36v
I dolci colli ov'io lasciai me stesso, Francesco Petrarca, ff. 31r-31v
I' ho già letto el pianto d' i Troiani, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, ff. 119r-120v
I' mi soglio accusare et or mi scuso, Francesco Petrarca, f. 15r
I' mi vivea di mia sorte contento, Francesco Petrarca, f. 30v
I' ò pien di sospir' quest' aere tutto, Francesco Petrarca, f. 9v
I' provai già quanto la soma è grave, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, f. 12v
I' pur ascolto et non odo novella, Francesco Petrarca, f. 28v
I' solea spesso ragionar d'amore, Giovanni Boccaccio ?, f. 23v
I' vo pensando et nel penser m' assale, Francesco Petrarca, ff. 82r-83r
I' vo piangendo i miei passati tempi (1), Francesco Petrarca, ff. 41v-42r
Il cantar novo e 'l pianger delli augelli, Francesco Petrarca, f. 30v
Il dì lo 'ngegno ove più m'arse il c[h]ore, Jacopo del Pecora da Montepulciano m. post 1405, f. 114va
Il ficto ben ci prende di leggiero, Muzio Stramazzo da Perugia Sec. XIV, f. 6r
Il figliuol di Latona avea già nove, Francesco Petrarca, f. 15v
Il mal mi preme et mi spaventa il peggio, Francesco Petrarca, f. 29v
Il selvaggiume che viene in Fiorenza, Adriano de' Rossi, f. 118v
In dubbio di mio stato or piango or canto (1), Francesco Petrarca, f. 26v
In ira al cielo al mondo et a la gente, Francesco Petrarca, f. 18v
In qual parte del ciel in quale ydea, Francesco Petrarca, f. 14r
In quel bel viso ch'i' sospiro et bramo, Francesco Petrarca, f. 29r
In quella parte dove Amor mi sprona, Francesco Petrarca, ff. 74v-76r
In tale stella duo belli occhi vidi, Francesco Petrarca, ff. 35r-35v
Io avrò sempre in odio la fenestra (1), Francesco Petrarca, f. 2r
Io canterei d' amor sì novamente (1), Francesco Petrarca, f. 10r
Io non fu' d' amar voi lassato unquancho, Francesco Petrarca, ff. 15r-15v
Io solo son ne' tempestati fiumi, Cecco d' Ascoli 1269 o 1280/90 -1327, f. 18v
Io son sì stanco sotto 'l fascio antico (1), Francesco Petrarca, f. 9r
Io son si traviato dal sentiero, Francesco Petrarca, f. 6r
Io son venuto al punto della rota, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 104r-v
Io sono stato e sono ancora in forse, f. 34v [mg sx]
Io udii già cantare, f. 114v
Io veggio il Mondo tutto arretrosito, Domenico di Giovanni (il Burchiello), f. 47r [mg dx]
Io viddi amor affaticharsi molto, Federico Frezzi n. ca. 1346 - m. 1416, f. 93r-v
Italia mia benché 'l parlar sia indarno, Francesco Petrarca, ff. 76r-77v
Ite caldi sospiri al freddo core, Francesco Petrarca, f. 13v
Ite rime dolenti al duro sasso (1), Francesco Petrarca, f. 23v
L' aere gravato et l' importuna nebbia, Francesco Petrarca, f. 65r-v
L'alto et novo miracol ch'a' dì nostri, Francesco Petrarca, f. 18r
L' arbor gentil che forte amai molt' anni, Francesco Petrarca, f. 1v
L' aspetto sacro de la terra vostra (1), Francesco Petrarca, f. 16r-v
L'aura celeste che 'n quel verde lauro, Francesco Petrarca, f. 32r
L'aura che 'l verde lauro et l'aureo crine, Francesco Petrarca, f. 30r
L'aura et l'odore e 'l refrigerio et l'ombra, Francesco Petrarca, f. 37r
L'aura gentil che rasserena i poggi, Francesco Petrarca, ff. 31v-32r
L'aura mia sacra al mio stanco riposo, Francesco Petrarca, f. 40v
L'aura serena che fra verdi fronde, Francesco Petrarca, f. 32r
L'aura soave al sole spiega et vibra, Francesco Petrarca, f. 31v
L'aurea sperienza vuol ch'io parli, Ciano del Borgo Sansepolcro, f. 113ra-b
L'avara Babilonia à colmo il sacco, Francesco Petrarca, f. 14v
L'oscure fami e ' pelaghi terrèni, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, f. 5v
L'ultimo lasso de' miei giorni allegri, Francesco Petrarca, f. 37v
La bella donna che cotanto amavi (1), Francesco Petrarca, ff. 7r-v
La fiera testa che d' uman si ciba 1, Francesco Petrarca, f. 91v
La fiera testa che d'uman si ciba pennis auratis volitum perquirit, f. 91v
La figlia di Tiresia non si stancha, f. 48v
La guancia che fu già piangendo stancha, Francesco Petrarca, f. 16r
La sera desiare odiar l'aurora, Francesco Petrarca, f. 28v
La vaga luce che conforta il viso, Francesco Petrarca, f. 11v
Là ver' l' aurora che sì dolce l' aura, Francesco Petrarca, f. 81r-v
La volontà più volte è corsa al core, Giovanni Boccaccio ?, f. 24v
Langue l' idolo mio langue la stella, Francesco Petrarca, f. 43r
Lasciato ài Morte senza sole il mondo, Francesco Petrarca, ff. 38v-39r
L'aspra carcier[a], lo sdegno, il torto e[t] l'ira, Jacopo del Pecora da Montepulciano m. post 1405, f. 114v
Lasso ch' i' ardo et altri non me 'l crede, Francesco Petrarca, f. 34v
Lasso che mal accorto fui da prima, Francesco Petrarca, f. 3v
Lasso, che quando immaginando vegno, Fazio degli Uberti 1301 ca. - post 1367, f. 54r-v
Lasso me ch' i' non so in qual parte pieghi, Francesco Petrarca, ff. 65v-66r
Lasso, per forza di molti sospiri (1), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 46r
Lasso! s'i' mi lamento io n'ho ben donde, Giovanni Boccaccio ?, f. 46v
Le dolci rime d'amor ch'io solea (2), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 101r-102r
Le stelle il cielo et gli elementi a prova, Francesco Petrarca, f. 25v
Levasi il sol tal volta in orïente, Giovanni Boccaccio ?, f. 4r
Lo badalisco a lo specchio lucente, Giacomo da Lentini ?, f. 47v
Mai non vedranno le mie luci asciutte (1), Francesco Petrarca, f. 10v
Mai non vo' più cantar com'io soleva (1), Francesco Petrarca, ff. 70v-71v
Mancando a la cicala che mangiare, f. 95vb
Mente mia che presaga de' tuoi damni, Francesco Petrarca, f. 36r
Mentr'io d'amor pensava udii gridare, Giannozzo Sacchetti, f. 112v [mg dx]
Mia benigna fortuna e 'l viver lieto, Francesco Petrarca, ff. 51v-52r [mg dx]
Mira quel colle o stanco mio cor vago (1), Francesco Petrarca, f. 30r-v
Molti volendo dir che fosse amore, Dante Alighieri ?, f. 8r
Morte à spento quel sol ch'abagliar suolmi, Francesco Petrarca, f. 41v
Ne l' età sua più bella et più fiorita, Francesco Petrarca, f. 35v
Ne la stagion che 'l ciel rapido inchina (1), Francesco Petrarca, ff. 62v-63v
Né mai pietosa madre al caro figlio, Francesco Petrarca, f. 27v
Negli occhi porta la mia donna Amore (1), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 45v
Nel dolce tempo de la prima etade (1), Francesco Petrarca, ff. 56v-58v
Nel tempo che s'infiora e cuopre d'erba, Fazio degli Uberti 1301 ca. - post 1367, f. 92v
Nel tempo lasso de la notte quando, Francesco Petrarca, f. 25v [mg sx]
Nel tempo quando l' aer si discioglie, Francesco Petrarca, f. 25v [mg sx]
Non à tanti animali il mar fra l'onde, Francesco Petrarca, ff. 80v-81r
Non al su' amante più Diana piacque, Francesco Petrarca, f. 55v
Non che 'n presenza de la vista umana, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 111r
Non d' atra et tempestosa onda marina, Francesco Petrarca, f. 2v
Non da l'hispano Hibero a l'indo Ydaspe, Francesco Petrarca, f. 31v
Non dispregiar virtù, rico villano, Stefano di Cino, f. 92r
Non è altrui ogni uom che chiama amico, Niccolò Soldanieri, f. 115r-v
Non e piaggia diserta o selva in terra, Francesco Petrarca, f. 11r
Non fossi attraversati o monti alteri, Francesco Petrarca, f. 24v
Non più dirò omai: così farò, Nicolò del Preposto, f. 111v
Non pò far Morte il dolce viso amaro, Francesco Petrarca, ff. 40v-41r
Non si sa dipartir dal modo usato, Jacopo del Pecora da Montepulciano m. post 1405, f. 116vb
Nova angeletta sovra l' ale accorta (1), Francesco Petrarca, f. 55v
Novo augelletto al mio fresco giardino, Francesco Petrarca, f. 25v [mg sx]
O aspectata in ciel beata et bella, Francesco Petrarca, ff. 59r-60v
O ch'Amor sia, o sia lucida stella, Giovanni Boccaccio ?, f. 4v
O chiara luce mia dove se' gita, Francesco Petrarca, f. 11v
O Cleopatra o madre d' Ismael, Antonio Loschi, f. 46v
O d' ardente vertute ornata et calda, Francesco Petrarca, f. 1r
O di saver sovran tesauriero, Muzio Stramazzo da Perugia Sec. XIV, f. 6v
O Divina potenza, tua giustizia, Dante Alighieri pseudo, f. 96r-v
O giorno di tristizia e pien di danno, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 98va
O giorno o hora o ultimo momento, Francesco Petrarca, f. 37v
O Giustitia regina, al mondo freno, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, f. 91v
O ignorante plebe o turba stolta, Niccolò Cieco, f. 118v
O misera et horribil visïone, Francesco Petrarca, ff. 26r-26v
O monti alpestri o cespugliosi mai (1), Francesco Petrarca, f. 3v
O tempo o ciel volubil che fuggendo (1), Francesco Petrarca, f. 38v
O tu che guardi in questa nostra tomba, Antonio Pucci ?, f. 47r [mg dx]
O Venere formosa o sacro lume, Leonardo Bruni, f. 49r-v
Occhi miei lassi che piangendo stanchi, Francesco Petrarca, f. 24v [mg sx]
Occhi miei oscurato è 'l nostro sole (1), Francesco Petrarca, f. 27r
Occhi piangete accompagnate il core (1), Francesco Petrarca, f. 9r
Ogni giorno mi par più di mill'anni (1), Francesco Petrarca, f. 40v
Oimè il bel viso oimè il soave sguardo, Francesco Petrarca, f. 19r
Omai fortuna chiama in cui si vede, Francesco Petrarca, f. 14v
Ome ch' io moro e morte non m' uccide, Francesco Petrarca, f. 55v [mg sx]
Omè! ch'io sono all'amoroso nodo, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 98vb
Omo ch' ha poco di leggier lo spende, Francesco Petrarca, ff. 13r-13v
Or ài fatto l'extremo di tua possa, Francesco Petrarca, f. 37r
Or vedi Amor che giovenetta donna, Francesco Petrarca, f. 56r
Ora che la freddore, Guittone d' Arezzo n. 1230-1240 - m. 21.8.1294, f. 48ra-b
Orso al vostro destrier si pò ben porre, Francesco Petrarca, f. 33v
Ov'è la fronte che con picciol cenno, Francesco Petrarca, ff. 18v-19r
Ove ch'i' posi gli occhi lassi o giri, Francesco Petrarca, f. 33r
Pace non trovo et non ò da far guerra, Francesco Petrarca, f. 1r
Padre del ciel dopo i perduti giorni (1), Francesco Petrarca, f. 16r
Parmi talvolta, riguardando il sole, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, f. 5v
Parrà forse ad alcun che 'n lodar quella, Francesco Petrarca, f. 29v
Passa per via la bella giovinetta, Francesco Petrarca, f. 5r
Passato è 'l tempo omai lasso che tanto (1), Francesco Petrarca, f. 36r
Per liti e selve per campagne e colli, Francesco Petrarca, ff. 16v-17r
Per mezz' i boschi inhospiti et selvaggi, Francesco Petrarca, ff. 32v-33r
Per mirar Policleto a prova fiso (1), Francesco Petrarca, f. 2r
Perch' al viso d' Amor portava insegna, Francesco Petrarca, f. 65r
Perch' io t' abbia guardato di menzogna, Francesco Petrarca, f. 3v
Perché la vita è breve (1), Francesco Petrarca, ff. 66v-67v
Perché non caggi ne l'oscure cave, Francesco Petrarca, f. 13r
Perché quel che mi trasse ad amar prima, Francesco Petrarca, f. 56r
Perche ti volgi co' li occhi in terra, Francesco Petrarca, f. 13v
Perduto ho l' amo omai la rete e l' esca, Francesco Petrarca, f. 23v [mg sx]
Perir possa il tuo nome, Baia, e i·lloco, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, ff. 43v-44r
Pero che 'l dolce canto di quel Piero, Muzio Stramazzo da Perugia Sec. XIV, f. 6r
Però che non è donna ben che donna, Niccolò Soldanieri, f. 116r-va
Pianga el giusto voler del buon Catone, Niccolò Beccari ? 1330 - 1382, f. 19v
Piangete donne et con voi pianga Amore, Francesco Petrarca, f. 33v
Poco era ad appressarsi agli occhi miei, Francesco Petrarca, f. 12r
Poi ch' al Fattor de l' universo piacque, Francesco Petrarca, f. 24v [mg sx]
Poi che a la nave mia l' empio nocchiero, Francesco Petrarca, f. 6v
Poi che 'l camin m' è chiuso di Mercede, Francesco Petrarca, f. 1r
Poi che la vista angelica serena, Francesco Petrarca, f. 4v
Poi che mia speme è lunga a venir troppo, Francesco Petrarca, f. 16v
Poi che per mio destino (2), Francesco Petrarca, ff. 68v-69v
Poscia ch'Amor del tutto m'ha lasciato, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 106r-107r
Povero pelegrin, salito al monte, Franco Sacchetti, f. 91v
Qual donna attende a glorïosa fama, Francesco Petrarca, f. 26v
Qual mio destin qual forza o qual inganno (1), Francesco Petrarca, f. 34v
Qual paura ò quando mi torna a mente, Francesco Petrarca, ff. 29r-29v
Qual più diversa et nova, Francesco Petrarca, ff. 78v-79v
Quand' io v' odo parlar sì dolcemente, Francesco Petrarca, ff. 33r-33v
Quand' io veggio dal ciel scender l' Aurora (1), Francesco Petrarca, f. 19r
Quando dal proprio sito si rimove, Francesco Petrarca, ff. 10v-11r
Quando giugne per gli occhi al cor profondo, Francesco Petrarca, f. 2v
Quando giunse a Simon l' alto concetto, Francesco Petrarca, f. 2v
Quando il soave mio fido conforto, Francesco Petrarca, ff. 50v-51v
Quando 'l sol bagna in mar l'aurato carro (1), Francesco Petrarca, ff. 34v-35r
Quando 'l voler che con duo sproni ardenti, Francesco Petrarca, f. 3r
Quando mi vène inanzi il tempo e 'l loco, Francesco Petrarca, f. 32v
Quando talora i miei pensier nascosti, Francesco Petrarca, f. 9v
Quanta invidia io ti porto avara terra, Francesco Petrarca, ff. 27v-28r
Quanto più disiose l' ali spando, Francesco Petrarca, f. 1v
Quel' antiquo mio dolce empio signore, Francesco Petrarca, ff. 88r-89v
Quel che d'odore et di color vincea, Francesco Petrarca, f. 38v
Quel foco ch' i' pensai che fosse spento, Francesco Petrarca, f. 65r
Quel rosignuol che sì soave piagne, Francesco Petrarca, f. 10v
Quel vago dolce caro honesto sguardo, Francesco Petrarca, ff. 37v-38r
Quel vago impallidir che 'l dolce riso, Francesco Petrarca, f. 17v
Questa anima gentil che si diparte, Francesco Petrarca, ff. 11v-12r
Questa donna gentil, che sempremai (1), Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 98va
Questo mio nicchio s' io non mel picchio, f. 115v [mg dx]
Questo nostro caduco et fragil bene, Francesco Petrarca, ff. 38r-38v
Qui dove mezzo son Sennuccio mio, Francesco Petrarca, f. 34r
Rapido fiume che d'alpestra vena (1), Francesco Petrarca, f. 31r
Ripensando a quel ch'oggi il cielo honora, Francesco Petrarca, ff. 39v-40r
Rotta è l' alta colonna e 'l verde lauro, Francesco Petrarca, f. 12r
S' al principio risponde il fine e 'l mezzo (1), Francesco Petrarca, f. 2r
S' Amor novo consiglio non n' apporta, Francesco Petrarca, ff. 27r-27v
S'i' fussi stato fermo a la spelunca, Francesco Petrarca, f. 33r
S' i' 'l dissi mai ch' i' vegna in odio a quella, Francesco Petrarca, ff. 58v-59r
S'io fossi savio più che non son stato, f. 70v [mg sx]
S' io pensai mai che chi il sa pensar pensi, Francesco Petrarca, f. 98vb
S'onesto amor pò meritar mercede, Francesco Petrarca, f. 38r
Se ' Adriana fu crudel Teseo, Bernardo Pulci, f. 44v
Se bianche non son prima ambe le tempie, Francesco Petrarca, f. 15v
Se col cieco desir che 'l cor distrugge (1), Francesco Petrarca, ff. 15v-16r
Se 'l dolce sguardo di costei m' ancide, Francesco Petrarca, f. 8v
Se 'l pensier che mi strugge, Francesco Petrarca, ff. 73r-74r
Se 'l sasso ond' è più chiusa questa valle, Francesco Petrarca, f. 34r-v
Se lamentar augelli o verdi fronde, Francesco Petrarca, f. 35v
Se le parti del corpo mio destrutte, Giacomo Colonna, f. 10r-v
Se Mercé non m'aiuta, il cor si more, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 115v
Se quell' aura soave de' sospiri (1), Francesco Petrarca, f. 12v
Sennuccio i' vo' che sapi in qual manera, Francesco Petrarca, f. 8v
Sento l'aura mia anticha e i dolci colli, Francesco Petrarca, f. 37r
Sì breve è 'l tempo e 'l penser sì veloce, Francesco Petrarca, f. 5r
Sì è debile il filo a cui s' attene (1), Francesco Petrarca, f. 62r-v
Si m' à inpaurito Cino o Bartolo, Simone Prodenzani, f. 46v [mg dx]
Si mi fan risentire a l'aura sparsi, Francesco Petrarca, f. 11r
Sì tosto come il sole a·nnoi s'asconde, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, f. 44r
Solea da la fontana di mia vita, Francesco Petrarca, f. 87r-v
Solea lontana in sonno consolarme, Francesco Petrarca, f. 26r
Soleano i miei penser' soavemente, Francesco Petrarca, f. 9r
Soleasi nel mio cor star bella et viva, Francesco Petrarca, f. 10r
Solo soletto ma non di pensieri, Francesco Petrarca ?, ff. 13v-14r
Solo una cosa m' e conforto e scudo, Francesco Petrarca, f. 13r
Somma felicità, sommo tesoro, Francesco Landini, f. 92r
Son certi uccei sì vaghi della luce, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, f. 5r
Spinse amor et dolor ove ir non debbe, Francesco Petrarca, f. 40r
Spirto felice che sì dolcemente (1), Francesco Petrarca, f. 43r
Spirto gentil che quelle membra reggi, Francesco Petrarca, ff. 63v-64v
Spirto gentile da quel gremio sciolto, Niccolò Malpigli, f. 97r-v
Standomi un giorno solo a la fenestra, Francesco Petrarca, ff. 84v-85v
Tacer non posso et temo non adopre, Francesco Petrarca, ff. 85v-87r
Tal mi fa guerra che mi mostra pace, Nicolò del Preposto, f. 92r
Tempo era omai da trovar pace o triegua, Francesco Petrarca, f. 36v
Tennemi Amor anni ventuno ardendo, Francesco Petrarca, f. 41v
Tocami il viso Zephiro talvolta, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, f. 5v
Tornami a mente anzi v'è dentro quella, Francesco Petrarca, f. 28r
Tosto che l'alba del bel giorn' apare, f. 111v
Tranquillo porto avea mostrato Amore, Francesco Petrarca, f. 36v
Tre donne intorno al cor mi son venute, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 108r-vb
Tu sei 'l grande Ascolan che 'l mondo allumi, Francesco Petrarca, ff. 18r-18v
Tutta la mia fiorita et verde etade, Francesco Petrarca, f. 36r
Tutto ciò ch'altrui agrada a me disgrada, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 98va
Tutto 'l dì piango et poi la notte quando, Francesco Petrarca, ff. 25v-26r
Un fattor che pe' Bardi ando in Vignone, Antonio Pucci, f. 48r [mg dx]
Una donna più bella assai che 'l sole, Francesco Petrarca, ff. 71v-73r
Vago augelletto che cantando vai (1), Francesco Petrarca, f. 42v
Valle che de' lamenti miei se' piena (1), Francesco Petrarca, f. 15r
Vede perfettamente ogne salute (1), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 44v
Veggio l' antica dritta e ferma scala, Braccio Bracci sec. XIV, f. 48v [mg dx]
Verdi panni sanguigni oscuri o persi, Francesco Petrarca, f. 55r-v
Vergine bella che di sol vestita (1), Francesco Petrarca, ff. 90r-91v
Verrà mai tempo, o singular mio bene, Niccolò Beccari 1330 - 1382, f. 19r-v
Vidi fra mille donne una già tale, Francesco Petrarca, f. 38r
Vive faville uscian de' duo bei lumi (1), Francesco Petrarca, f. 35r
Volo con l'ali de' pensieri al cielo (1), Francesco Petrarca, f. 41r

Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374
Cecco Angiolieri (n. ca 1260 - m. ante 25.02.1313)
Cecco d' Ascoli 1269 o 1280/90 -1327
Chiaro Davanzati n. 1230-1240 - m. pq 20.8.1303 aq 27.4.1304
Ciano del Borgo Sansepolcro sec. XIII
Enzo (Re) n. 1220 ca. - m. 14.3.1272
Fazio degli Uberti 1301 ca. - post 1367
Folgóre da San Gimignano XIII-XIV (n. 1265/1275 - m. post 1317 ante 1332)
Giacomo Colonna m. 1341
Giacomo da Lentini sec. XIII
Giovanni Quirini n. aq 1295 - m. aq 01/12/1333
Guittone d' Arezzo n. 1230-1240 - m. 21.8.1294
Lancillotto Anguissola m. 1359-1364
Meo Abbracciavacca m. aq dicembre 1313
Muzio Stramazzo da Perugia sec. XIV
Odo delle Colonne sec. XIII

Bibliografia Vitali Lettera (1820); Costa Parmense 1081 (1889) pp. 81-108 (tavola); Costa Appendice (1889); De Robertis Censimento I (1960) pp. 268-70 (n. 102) (con bibliografia precedente); De Robertis, Dante. Rime (2002) vol. I** pp. 578-81; Brambilla Parm. 1081 (2002) pp. 177-89 (tavola); Duso, Quirini. Rime (2002) pp. XXXVII-XXXVIII; Lorenzi, Fazio. Rime (2013) pp. 93-4; Limongelli, Poesie volgari (2019) pp. 43-4

Regesto Rerum vulgarium fragmenta e rime due- tre- quattrocentesche - ff. 1-42v Rime (1-248): Petrarca, sonetti dai Rvf (con frammisti altri sonetti, adespoti; ulteriori sonetti aggiunti a margine) - ff. 42v-49v Rime (249-291): sonetti e canzoni due- tre- quattrocenteschi - ff. 50r-91v Rime (292-344): Petrarca, canzoni sestine madrigali ballate dai Rvf (con l'intrusione di una canzone di Fazio degli Uberti, 297; sonetti e ballate aggiunti a margine); Rvf 28 e 128 (307 e 330) con il commento attribuito a Luigi Marsili - ff. 91v-92r Rime (345-351): madrigali trecenteschi - ff. 92v-120v Rime (352-420): canzoni di Dante, pseudodantesche e d'altri rimatori due- tre- quattrocenteschi, con sonetti ballate e cacce aggiunti a margine e negli spazi vacanti) - ff. I'r-XX'r Tavola alfabetica del contenuto, di mano di Pietro Vitali (sec. XIX)

Responsabile scheda: Alessandro Pancheri

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