Descrizione diretta
Pisa, Biblioteca Cathariniana 173
sec. XIV med. data stimata membr. ff. II, 283, I'; numerazione originale in cifre arabe al centro del margine superiore, ripetuta sul verso, ai ff. 12-139 e 142-281; cartulazione recente a matitache omette due fogli, ora segnati 203bis e 204bis e giunge fino a 281. La numerazione originale aiuta a comprendere la situazione attuale: inizia dall'attuale f. 12 in quanto non calcola i fogli della tavola iniziale, giunge fino al fascicolo 12, non è estesa al fascicolo 13, di inserimento successivo a sostituzione di originale caduto, riprende all'attuale fasc. 15 senza calcolare il bifoglio 14 che contiene la tavola dell'opera nr. 2. Il fascicolo 13 risulta reintegrare solo in parte una porzione di testo molto più lunga.; cartacee; il f. II è frontespizio del sec. XVIII; fascicoli 1 (10), 2 (13), 3-11 (12), 12-13 (4), 14 (2), 15-25 (12), 26 (8), 27 (2): Il fasc. 2 è un sesterno regolare cui è aggiunto, probabilmente con funzioni di guardia già ab antiquo , un foglio iniziale. I due fascicoli finali sono frutto di un errato intervento di restauro, che sposta ancheil foglio iniziale del primo dei due fascicoli (con numerazione antica 269) al penultimo posto. dimensioni: 188 x 132; specchio di scrittura: 12 [143] 33 x 14 [49 (5) 50] 15; rr. 36 / ll. 36 decorato Iniziali filigranate rubricatoLegatura modernaStato di conservazione il ms. è sfascicolato e alcuni fogli sono stati tagliatiEnte possessore Pisa, S. Caterina, convento OP Sermones quadragesimales , Iacobus de Varagine n. 1228/1229, m. 13/14-07-1298 , ff. 12ra-139rb lac. e interrottoLiber de exemplis naturalibus , Servasanctus de Faventia n. 1220/1230, m. 1300 ca. , ff. 142ra-281raBibliografia Mazzatinti Inventari (1916) vol. XXIV (G. Tamburini, Pisa, Biblioteca Cateriniana del Seminario , pp. 69-92); Schneyer (1990) vol. III p. 245
Note E' relativamente probabile che gli accidenti subiti dalla compagine proprio nella zona di passaggio tra i testi 1 e 2 siano dovuti ad una permanenza in situazione sfascicolata delle parti, che sono codicologicamente affini. Una mano strettamente coeva a quella che stende l'opera nr. 1 provvede a vergare la tavola iniziale complessiva, a numerare tutto il manoscritto, a inserire le rubriche dell'opera nr. 1 alternandosi in questo con il copista della nr. 2. Il manoscrittoè dunque valutabile come unitario non omogeneo.
Risorse esterne collegate
Pisa, BCath 173, f. 12r
Pisa, BCath 173, f. 142r
Responsabile scheda: CODEXScheda derivata da: MADOC
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