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MIRABILE

Archivio digitale della cultura medievale
Digital Archives for Medieval Culture

Descrizione diretta

Siena, Biblioteca Comunale degli Intronati I.IX.18

sec. XV primo quarto data stimata

Luogo di copia Venezia (?)
membr.
ff. I, 124, I'; cartulazione ottocentesca a penna; guardie membr. antiche; fascicoli 1-15 (8), 16 (4): presenti richiami orizzontali, al centro del margine, ma assenti dal fascicolo 13
dimensioni: 247 x 172; specchio di scrittura: 22 [161] 64 x 28/6 [83] 55; rr. 37/ll. 36, rigatura a colore

scritture e mani littera textualis;
note generali sulla scrittura: tarda littera textualis principalmente di una mano ben individuabile per il tratteggio netto, pulito, con morfologie tondeggianti, del tutto inseribile tra le esecuzioni grafiche dell'area veneto-emiliana cui è stata riferita la decorazione; altra mano, leggermente più rigida, ai ff. 101r-119r (è stata proposta l'identificazione con la mano di Giovanni Bonafedi); ai ff. 119v-121r compare una mano non del tutto accostabile a queste due individuate


Lingua copisti volgare italiano

decorato: la decorazione è stata riportata al Maestro della Novella con una precisa indicazione della curatrice della voce (Simonetta Nicolini) in DBMI, p. 545: «Ultimo lavoro del Maestro [...] eseguito a Venezia nel 1410 per Giovanni Bonafé»
Iniziali filigranate; Iniziali figurate; Iniziali decorate; fascia decorativa: a f. 1r iniziale figurata su campo d'oro e fregio a cornice con medaglioni e stemma; ai ff. 27r, 41r, 65r iniziali decorate su campo d'oro con breve fregio; iniziali filigranate rosse e azzurre, alternate (ma spazi riservati ai ff. 25v, 26v, 98r e da 99r sino al termine)
rubricato: maiuscole toccate di giallo; rubriche (abrase ai ff. 112v-114r, 115v-116v)


Legatura antica (probabilmente del sec. XVI), in pelle impressa su assi; dorso a quattro nervature doppie; traccia di due fermagli; taglio dorato e goffrato

Sottoscritto
Stemma
Nomi Giovanni Bonafedi (ca. 1410), copista in parte (ca. aut post 1410); Maestro della Novella (ca. 1396-1410), miniatore (ca. aut post 1410); Lippo di Ghislieri (ca. 1478), possessore (sec. XV ultimo quarto, post 1478); Alessandrini Pierfrancesco (fl. XVII), possessore (sec. XVII); Feroni Leopoldo marchese (a. 1773-1852), possessore (sec. XIX)
Storia del manoscritto
Il manoscritto presenta diversi riferimenti al suo approntamento; a f. 114v: Cançon VIII di messer Antonio degli Alberti di Firenze, la quale questo dì XXIIII° di luglio 1410 ebbi da llui da Bologna, nella quale parla delle nobili donne Ysabella et Gratimana Morogine, della molto et maravigliosa loro belleça, della quale per più mie lettere in parte avisato et a mie' prieghi ne fé detta cançon; a f. 117v: Capitolo del nobile giovane Antonio de Guaçalotri di Prato, fatto a' prieghi di me, Iohanni Bonafedi, qui in Vinegia, anno MCCCC°X, el quale feci fare per mandare a madonna; a f. 104r: Qui cominciano cançoni et sonetti del nobile kavaliere messer Antonio di messer Nicolaio degli Alberti da Firençe et in questa prima parla a laude della nobile donna madonna Ysabella Morogini, la quale fece a' miei prieghi di me, Iohanni Bonafedi, et da Bologna la mi mandò con questa pistoletta che anche qui apresso scriverrò, e più altre con sonetti che seghuono mi mandò di poi.
Se sicura è la committenza per Giovanni Bonafedi, meno sicura è l'individuazione della sua mano (individuata ai ff. 119-121).
A f. 1r, nel margine inferiore, inserito nella decorazione, uno stemma («D'oro, al toro di rosso»).
Sulla controguardia posteriore, una nota di acquisto datata: Adì 9 de mazo (sic) 1478 io, Lippo di Ghisilerii, comprai questo libro lire [spazio bianco] da uno maestro stampitore de' libri a Lugo, in lo quale era iudice delle aque in la provincia de Romagna, per lo illustrissimo signore misere Herchule ducha de Ferrara et cetera.
A f. Iv, una formula ad liberandum equos a dolorem (sic) et tortionem (sic) ventris (sec. XV ex.). A f. I'v, due annotazioni e una prova di penna, di due mani diverse (sec. XVI). A f. Ir, una nota di possesso (sec. XVII): Di Pierfrancesco Alessandrini et a[micorum].
Sulla controguardia anteriore, una tavola del contenuto, di mano moderna; in alto, un cartellino con una vecchia segnatura (sec. XIX): 246, e in basso un altro cartellino con l'indicazione del contenuto.
Appartenuto al marchese Leopoldo Feroni di Firenze, pervenne alla Biblioteca senese per legato (cfr. in bibl. Iacometti Manoscritti e edizioni, p. 197).

Donne ch' avete intelletto d' amore, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 1r-2r
Amor, tu vedi ben che questa donna, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 12v-13v
Spesse fiate vegnonmi a la mente, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 98r
Omè Comun come conciar ti veggio, Antonio Pucci, f. 98v
Se nel mio ben ciascun fosse leale, Antonio Pucci, f. 98v
Ballata, i' voi che tu ritrovi Amore, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 99r-v
Amore e 'l cor gentil sono una cosa, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 99v
Quantunque volte lasso mi rimembra, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 99v-100r
Era venuta ne la mente mia (2), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 100r
Deh peregrini che pensosi andate (2), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 100r-v
Oltre la spera che piu larga gira (2), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 100v
A l'alto iddio del ciel nostro signiore, ff. 101r-102v
Io son venuto al punto della rota, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 13v-14v
Composizione poetica, Leonardo Bonafedi sec. XV, f. 103r
Chi netto si conserva, Francesco da Barberino n. 1264 - m. aprile 1348, f. 103r
I' non so chi si sia che sopra 'l core, Niccolò Tinucci 1390 ca. - 20 agosto 1444, f. 103v
O Alma pellegrina che del nido, f. 103v
Di pugno a Cesar mosse il santo uccello, f. 103v
Se Apollo al nostro stil fusse più grato, Antonio degli Alberti n. 1356-1358 / 1363 - m. 10/09/1415, ff. 104r-105r
Poscia che Morte la mia donna al cielo, Antonio degli Alberti n. 1356-1358 / 1363 - m. 10/09/1415, ff. 105r-106r
Fra l'Ariete e 'l Tauro è giunto il giorno, Antonio degli Alberti n. 1356-1358 / 1363 - m. 10/09/1415, ff. 106r-107r
Morte, po' che tu vuoi, Antonio degli Alberti n. 1356-1358 / 1363 - m. 10/09/1415, f. 107r-v
Omè il bel viso e omè il dolce sguardo, Antonio degli Alberti n. 1356-1358 / 1363 - m. 10/09/1415, ff. 107v-108r
E' m'incresce di me sì duramente, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 14v-16r
Cesare poi che de le belle braccia, Antonio degli Alberti n. 1356-1358 / 1363 - m. 10/09/1415, f. 108r
La Donna che già fe' trionfar Roma, Antonio degli Alberti n. 1356-1358 / 1363 - m. 10/09/1415, f. 108r-v
Io ardo, donna, in un possente foco, Antonio degli Alberti n. 1356-1358 / 1363 - m. 10/09/1415, f. 108v
L'antico giogo d'Amor ch'io solea, Antonio degli Alberti n. 1356-1358 / 1363 - m. 10/09/1415, ff. 108v-109v
Nel bel giardin ch' Italia tutta onora, Antonio degli Alberti n. 1356-1358 / 1363 - m. 10/09/1415, ff. 109v-110v
Tanta speranza, Amor, ne la mia mente, Antonio degli Alberti n. 1356-1358 / 1363 - m. 10/09/1415, f. 111r
O gloriosa Italia, a che vil fine, Antonio degli Alberti n. 1356-1358 / 1363 - m. 10/09/1415, f. 111r-v
Amore è passion d' alcuno obietto, Antonio degli Alberti n. 1356-1358 / 1363 - m. 10/09/1415, ff. 111v-112r
Non verde lauro mai, abete o pino, Antonio degli Alberti n. 1356-1358 / 1363 - m. 10/09/1415, f. 112r
O giustizia di Dio, quanto tu peni, Antonio degli Alberti n. 1356-1358 / 1363 - m. 10/09/1415, f. 112r-v
Poscia ch'Amor del tutto m'ha lasciato, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 16r-18r
Piovuta m' è dal ciel per grazia manna, Antonio degli Alberti n. 1356-1358 / 1363 - m. 10/09/1415, f. 112v
Come che 'l debil senso a l'alta impresa, Giovanni Bonafedi ... 1410 ..., f. 113r
Spirito peregrin, che sempre accesa, Antonio degli Alberti n. 1356-1358 / 1363 - m. 10/09/1415, f. 113r
Se giusto fosse Febo, i tuo' be' raggi, Giovanni Bonafedi ... 1410 ..., f. 113v
Quando avvien che Titan ne l' onde caggi, Antonio degli Alberti n. 1356-1358 / 1363 - m. 10/09/1415, f. 113v
Giovan niente la mia buona fé, Giovanni Bonafedi ... 1410 ..., f. 114r
Giova, né nuocer può la buona fe', Antonio degli Alberti n. 1356-1358 / 1363 - m. 10/09/1415, f. 114r
Due donne, anzi due stelle, sopra l' acque, Antonio degli Alberti n. 1356-1358 / 1363 - m. 10/09/1415, ff. 114v-115v
Di vari pensier meco pensando, Antonio degli Alberti n. 1356-1358 / 1363 - m. 10/09/1415, f. 115v
Stella felice fu che, lusingando, Giovanni Bonafedi ... 1410 ..., f. 115v
La dispietata mente che pur mira, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 18r-19r
Quando il notturno sido, più lucente, Giovanni Bonafedi ... 1410 ..., f. 116r
Sì languir fa'mi dolorosamente, Antonio degli Alberti n. 1356-1358 / 1363 - m. 10/09/1415, f. 116r
Io son sì preso novamente al laccio, Antonio degli Alberti n. 1356-1358 / 1363 - m. 10/09/1415, f. 116v
Amor dal quale io vinto non mi slaccio, Giovanni Bonafedi ... 1410 ..., f. 116v
Quanto si può si de', sanza disnore, Benuccio Salimbeni m. 1330, f. 117r
O Fotivento nobile animale, Orso di Antonio sec. XV, f. 117r
Per gran forza d' amor commosso e spento (2), Antonio Guazzalotri, ff. 117v-119r
Se mai due soli in terra over due stelle, Antonio degli Alberti n. 1356-1358 / 1363 - m. 10/09/1415, f. 119r
Donne leggiadre, cui d'Amor la spera (1), Antonio degli Alberti n. 1356-1358 / 1363 - m. 10/09/1415, ff. 119v-121r
Tre donne intorno al cor mi son venute, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 19r-20v
Doglia mi reca nello core ardire, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 20v-23r
Amor, da che convien pur ch'io mi doglia, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 23r-24r
Aï faus ris, pour quoi traï aves, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 24r-25r
Signore Iddio, che 'l mondo volgi e giri, Dante Alighieri pseudo, f. 25r
Donna pietosa e di novella etate, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 2r-3r
Li occhi dolenti per pietà del core, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 25v-26v
O voi che per la via d' Amor passate (2), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 26v
I' ho già letto el pianto d' i Troiani, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, ff. 27r-29r
Quelle pietose rime in ch'io m'accorsi, Francesco Petrarca, f. 29r
O novella Tarpea, in cui s'asconde, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, f. 29rv
Ingegno usato alle question profonde, Francesco Petrarca, f. 29v
I' provai già quanto la soma è grave, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, ff. 29v-30r
Perché non caggi ne l'oscure cave, Francesco Petrarca, f. 30r
Antonio, cosa ha fatto la tua terra, Francesco Petrarca, f. 30r-v
L'arco che in voi nuova sita diserra, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, f. 30v
Così nel mio parlar vogli'esser aspro, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 3r-4v
E' me recorda, cara mia valise, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, ff. 30v-31r
Antonio mio, ben veggio che le spise, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, f. 31r
Que' che di tutte cose avanza 'l seme, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, f. 31r-v
Per l'angelica fama e l'opre sante, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, f. 31v
Bramo seguir nella città soave, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, f. 31v
Degna cos'è che lla nomea comparta, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, ff. 31v-32r
S'a leççer Dante mai caso m'accaggia, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, f. 32r
Vertù celeste in titol trïunfante, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, ff. 32v-34r
Io fui ferma Chiesa e ferma fede, Giannozzo Sacchetti, ff. 34r-35r
Le stelle universali e i ciel rotanti, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, ff. 35r-36v
Voi che 'ntendendo il terzo ciel movete (2), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 4v-5v
Verde selve aspre e fere, Simone Serdini, ff. 41r-42r
Per pace eterna inestimabil gloria, Simone Serdini, ff. 42r-43r
Gloriasi 'l celeste e l'uman langue, Simone Serdini, ff. 43r-45r
O folle o lieve iuventute ignota, Simone Serdini, ff. 45r-46r
Se le tempie d' Apollo omai s' ancilla, Simone Serdini, ff. 46v-47r
Poi che Fortuna il doloroso petto, Simone Serdini, ff. 47r-48v
Domine ne in furore tuo arguas me, Simone Serdini, ff. 48v-50r
Fra le più belle logge e' gran palazzi, Simone Serdini, ff. 50r-52r
Nel tempo che ci scalda il terzo segno, Simone Serdini, ff. 52r-53v
Il fronte il viso anzi Diana e 'l sole, Simone Serdini, ff. 53v-55r
Amor che nella mente mi ragiona (2), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 5v-7r
Nel tempo giovenil ch' amar c' invita, Simone Serdini, ff. 55r-56r
Fra 'l suon dell'ôra agli arboscelli scussa, Simone Serdini, ff. 56r-58r
Il tempo fugge e l'ore son sì brevi, Simone Serdini, ff. 58r-60r
Madens sub undis radiantis Phebi, Simone Serdini, f. 60v
De coris alma angelico tesoro, Simone Serdini, f. 60v
Preziosa virtù cui forte vibra, Simone Serdini, f. 61r
Esser non può che nel terrestro sito, Simone Serdini, f. 61r
Fugga virtù le corti o sensi acervi, Simone Serdini, f. 61r-v
Vince ragion pur vince il pravo senso, Simone Serdini, f. 61v
Se in fama di tal sangue prezioso, Simone Serdini, ff. 61v-62r
Le dolci rime d'amor ch'io solea (2), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 7r-9r
Più Acaronte Flegetón o Stige, Simone Serdini, f. 62r
Frusto è del fragil legno antenna e sarte, Simone Serdini, f. 62r
Io veggio bene omai che tua podesta, Simone Serdini, f. 62r-v
Se lagrime dolor pianti e martìri, Simone Serdini, f. 62v
Sopra un bel legno armato navigando, Simone Serdini, ff. 62v-63r
Le suavi orme e quella gentil fera, Simone Serdini, f. 63r
Tornato è il Sol che la mia mente alberga, Simone Serdini, f. 63r
Qual possa sempiterna o qual destina, Simone Serdini, f. 63v
Non fiori erbette impallidite e lasse, Simone Serdini, f. 63v
L'or che Titàn si scopre al chiaro manto, Simone Serdini, ff. 63v-64r
Amor che movi tua vertù dal cielo, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 9r-10r
Fra candide viole or gelse or rosa, Simone Serdini, f. 64r
Suavi passi o versi pianti in riso, Simone Serdini, f. 64r-v
Non per tranquillo pelago si scopre (1), Simone Serdini, f. 64v
Quello ardore e incendio e sacra vampa, Francesco Davizi, f. 64v
Lasso, che quando immaginando vegno, Fazio degli Uberti 1301 ca. - post 1367, ff. 65r-66r
Ahi donna grande, possente e magnanima, Fazio degli Uberti 1301 ca. - post 1367, ff. 66r-67r
Io guardo i crespi e i biondi capelli, Fazio degli Uberti 1301 ca. - post 1367, ff. 67r-68v
Nella tua prima età pargola e pura, Fazio degli Uberti 1301 ca. - post 1367, ff. 68v-70r
Io vorrei prima stare in mezzo a un fango, Monaldo da San Casciano ?, ff. 70r-71r
Il moto, il corso, e l'opra di fortuna, ff. 71r-72v
Io sento sì d'Amor la gran possanza, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 10r-11v
Morte, perch'io non truovo a cui mi doglia, Jacopo Cecchi sec. XIV, ff. 72v-73v
I' guardo in fra l'erbett' e per li prati, Fazio degli Uberti 1301 ca. - post 1367, ff. 73v-74v
O caro amico, omai convien ch'io lagrimi, Fazio degli Uberti 1301 ca. - post 1367, ff. 74v-75v
Quel che distinse 'l mondo in tre parte, Fazio degli Uberti 1301 ca. - post 1367, ff. 75v-76v
I' son la donna che volgo la rota, Gano da Colle sec. XIV in. - 1349 ..., ff. 76v-78r
O povertà, come tu sei un manto, f. 78r-v
O lento, pigro, ingrato, ignar che fai, Guido Cavalcanti pseudo, ff. 79r-80r
Cruda selvaggia fugitiva fera, Bartolomeo da Castel della Pieve, ff. 80v-81v
Senza posare el ciel tutto si volta, Bartolomeo da Castel della Pieve, ff. 81v-82v
O amoroso conforto il mio cor vive, Bartolomeo da Castel della Pieve, ff. 82v-83r
Al poco giorno ed al gran cerchio d'ombra, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 11v-12v
Gentil madonna, mia speranza cara, Matteo Correggiaio sec. XIII ultimo quarto - XIV prima metà, ff. 83r-85r
Subita volontà, nuovo accidente, Mino di Vanni d' Arezzo ... 1355 ..., ff. 85r-86v
El grave carco della soma trista, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, ff. 86v-87v
Però che 'l bene e 'l mal morir depende, Antonio Beccari (da Ferrara) 1315 - 1371/1374, ff. 87v-89r
Udirò tuttavia sanza dir nulla?, Gano da Colle sec. XIV in. - 1349 ..., ff. 89r-91r
Io ti scongiuro per gli sagri dèi, Bartolomeo da Castel della Pieve, ff. 91r-93r
Contento quasi ne' pensier' d'amore, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, ff. 93v-94r
Amor, dolce signore, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, f. 94r-v
O fior d'ogni città, donna del mondo, Giovanni Boccaccio ?, ff. 95r-96r
Quella virtù che 'l terzo cielo infonde, Bindo di Cione XIV sec., ff. 96r-98r

Bibliografia Volpi La vita e le rime (1890) (letteratura secondaria); Massera Rime (1914) pp. XLII, CLXIV-CLXVII (siglato S); Barbi Studi sul Canzoniere (1915) p. 281n.; Iacometti Manoscritti e edizioni (1921) pp. 202-213; Zambrini Opere (1929) vol. II p. 298; Mostr. miniatura (1953) pp. 155-156 nr. 228; Branca Tradizione (1958) vol. I pp. 62, 158n., 318n. (siglato S); Pasquini Capitolo (1961) (passim); De Robertis Censimento VII (1966) pp. 235-236 nr. 373; Bellucci Antonio da Ferrara Rime (1967) (passim); De Robertis A norma di stemma (1984) p. 144; De Robertis, Dante. Rime (2002) pp. 648-651; DBMI (2004) p. 545; Borriero La Tradizione I (2004) p. 152; Leporatti Rime (2013) p. 160; Atlante dei Canzonieri (2017) pp. 617-619, 687; Marin, Niccolai Antico testimone (2017) pp. 39 e 57 in part.

Risorse esterne collegate
Siena, BCI I.IX.18, f. 1r
Siena, BCI I.IX.18, f. 41r
Siena, BCI I.IX.18, f. 114v

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Scheda derivata da: LIO

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