Gabriele Abbondanza Middle Powers and Great Powers through History: The Concept from Ancient Times to the Present Day HPT 41
(2020)
397-418
Abstract
Un breve paragrafo è dedicato all'epoca medievale (pp. 405-8) in cui l'A. si sofferma su Tommaso d'Aquino (
De regimine principum ) e Bartolo di Sassoferrato.
Riduci
Argomenti e indici Scheda N: 42 - 4078
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Ulrico Agnati Il commento di Bartolo da Sassoferrato alla «lex quod Nerva» (D. 16,3,32). Introduzione, testi e annotazioni Torino, Giappichelli 2004 pp. 190 tavv.
Abstract
Rilievi critici del rec.Recensioni e segnalazioni
Argomenti e indici Scheda N: 29 - 564
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Jesús Alturo i Perucho - Tània Alaix i Gimbert A New Codex Fragment Produced in Lyon in Around AD 900, Which Transmits the Anonymous «Vita et passio sancti Desiderii episcopi et martyris» Hagiographica 26
(2019)
47-66 tavv.
Abstract
Studio codicologico e paleografico dei frammenti recentemente
... Leggi tutto Studio codicologico e paleografico dei frammenti recentemente scoperti a Seu d'Urgell, Arxiu de la Catedral, cassa 1926: si tratta di parti usate per rilegare una stampa della
Secunda super Digesto novo di Bartolo da Sassoferrato, pubblicata a Lione nel 1583 e conservata nel medesimo archivio della cattedrale. Dall'esame dei frammenti gli A. riescono a collocare la copia del testo che contengono intorno al 900 a Lione. Si avanza inoltre l'ipotesi che la
Vita tramandata nel frammento sia stata scritta da un monaco in epoca merovingia e costituisca la più antica attestazione agiografica su Desiderio, precedente quindi alla
Vita scritta da Sisebuto.
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Scheda N: 41 - 5333
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Bertrand Ancel Le commentaire de Bartole «ad legem Cunctos populos» sur la glose «Quod si Bononiensis» mis en français Mélanges en l'honneur d'Anne Lefebvre-Teillard cur. Bernard d' Alteroche - Florence Demoulin-Auzary - Olivier Descamps - Franck Roumy , Paris, Ed. Panthéon-Assas 2009 pp. 1069, 53-74Recensioni e segnalazioni
Argomenti e indici Scheda N: 33 - 544
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Lilian Armstrong - Piero Scapecchi - Federica Toniolo Gli incunaboli della Biblioteca del Seminario vescovile di Padova. Catalogo e studi cur. Pierantonio Gios - Federica Toniolo , praef. Giordana Mariani Canova , Padova, Istituto per la storia ecclesiastica padovana 2008 pp. XXIX-259 tavv. (Fonti e ricerche di storia ecclesiastica padovana 33)
Abstract
Il nucleo centrale della Biblioteca del Seminario vescovile di Padova è costituito dalla raccolta libraria del conte Alfonso Alvarotti, acquistato nel 1720, alla morte del suo proprietario. Il fondo incunaboli della biblioteca consta di 455 esemplari, spesso provvisti di note marginali manoscritte e di guardie in pergamena provenienti da mss. medievali. Ad esempio, nell'inc. 149 (segnatura L.4.39) la caduta di un f. è stata sanata con l'aggiunta di un f. manoscritto; gli inc. 8 (L.2.21) e 393 (M.1.11) hanno guardie membr. del sec. XII; la guardia dell'inc. 92 (M.4.30) è un f. musicato del sec. XIV, mentre quella dell'inc. 249 (M.3.25) è una pagina di grammatica e
sententiae della stessa epoca. L'inc. 306 (L.1.1) è composito: è infatti rilegato assieme a un codice della seconda metà del XV sec. contenente la
Lectura super tribus ultimis libris di Bartolo di Sassoferrato, un testimone ignoto anche al Dolezalek. Altri incunaboli del fondo sono pregevoli per la legatura alla greca. Non catalogati ma oggetto di descrizione sono i frustoli degli incunaboli distrutti dal bombardamento del 1944, di cui si descrivono anche i necessari e complicati interventi di restauro. Il catalogo, curato da P. Scapecchi, è corredato da saggi in cui si ripercorre la storia del fondo incunaboli della biblioteca del Seminario di Padova e si esaminano le xilografie e le miniature dei libri. Nel saggio di G. Mariani Canova,
Introduzione: la biblioteca di Alfonso Alvarotti (pp. IX-XXIX), si traccia una biografia inedita del conte padovano la cui collezione è parte importante del fondo incunaboli del Seminario di Padova; l'A. tenta di identificare i libri a lui appartenuti, che mancano di un ex libris esplicito: sembrano della sua collezione almeno 15 incunaboli e 21 mss. Fra questi ultimi il rec. di «Scriptorium» ricorda Padova, Seminario, 9 (
Divina Commedia ); 109 (Petrarca, datato a. 1463); 19 (
Candidae di Girolamo Bologni, probabilmente autografo); 74 (Burcardo di Monte Sion
Descriptio Terrae Sanctae ); 133 (Lucano); e alcuni mss. greci. Nello studio di L. Armstrong,
Gli incunaboli illustrati con xilografie nella Biblioteca del Seminario Vescovile (p. 171-228), si delinea l'evoluzione della tecnica xilografica, che ha origine negli anni Settanta del Quattrocento e coinvolge 70 incunaboli fra quelli del fondo padovano, provenienti da enti monastici del Triveneto o da collezioni private di nobili locali. Si istituiscono confronti con affreschi e pitture, ma anche con le miniature dei mss. Padova, Bibl. Seminario, 440; Paris, BNF, lat. 4730; Vat. Ross. 1195; Venezia, Marciana, lat. VI. 245; lat. XIV. 35. Il rec. in «Scriptorium» consiglia un confronto anche col ms. Padova, Bibl. Capitolare, D. 11. A F. Toniolo si deve il saggio
Gli incunaboli miniati della Biblioteca del Seminario vescovile: saggio critico e descrizione delle miniature (pp. 115-69)
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Argomenti e indici Manoscritti
Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Ross. 1195 Padova, Biblioteca Capitolare della Curia Vescovile, D. 11 Padova, Biblioteca del Seminario Vescovile, 440 Padova, Biblioteca del Seminario Vescovile, 9 Padova, Biblioteca del Seminario Vescovile, 109 Padova, Biblioteca del Seminario Vescovile, 133 Padova, Biblioteca del Seminario Vescovile, 74 Padova, Biblioteca del Seminario Vescovile, 19 Padova, Biblioteca del Seminario Vescovile, Forc. L.4.39 Padova, Biblioteca del Seminario Vescovile, Forc. L.2.21 Padova, Biblioteca del Seminario Vescovile, Forc. M.1.11 Padova, Biblioteca del Seminario Vescovile, Forc. M.4.30 Padova, Biblioteca del Seminario Vescovile, Forc. M.3.25 Padova, Biblioteca del Seminario Vescovile, Forc. L.1.1 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 4730 Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, lat. VI. 245 (2976) Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, lat. XIV. 35 (4054) Scheda N: 32 - 12051
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Armand Arriaza Noblesse politique et anoblissement: conception émergente au XIIIe siècle en France RHDFE 84
(2006)
333-51
Abstract
Il concetto di nobiltà politica, derivata dall'autorità di chi detiene il potere è stato trattato specialmente da Bartolo di Sassoferrato nel trattato
De nobilitate , scritto alla metà del XIV sec., che esercitò, a questo proposito una grande influenza nella cultura giuridica del suo tempo e anche in seguito. Ma gli atti di conferimento della nobiltà mediante le lettere di nobiltà, sorte e diffuse in Francia già alla fine del XIII sec., hanno anticipato la costituzione di una nobiltà politica ben diversa dall'aristocrazia di ascendenza nobiliare.
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Argomenti e indici Scheda N: 29 - 7223
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Mario Ascheri Bartolo da Sassoferrato: il civilista «globale» del Medioevo Bartolo da Sassoferrato a Siena nel VII centenario della nascita. Manoscritti, incunaboli, cinquecentine . Biblioteca Comunale degli Intronati, Fondo antico della Banca Monte dei Paschi, Biblioteca di Domenico Maffei, Biblioteca Comunale di Massa Marittima; con un ricordo di Domenico Maffei, Siena, Biblioteca Comunale degli Intronati, 18 settembre-18 ottobre 2014 cur. Enzo Mecacci - Maria Alessandra Panzanelli Fratoni , Siena, Società bibliografica toscana-Accademia senese degli Intronati 2014 pp. 255, 13-22.Argomenti e indici Scheda N: 38 - 634
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Mario Ascheri Dagli statuti universitari di Messina al problema dell'insegnamento giuridico e del diritto comune Dall'Università degli studenti all'Università degli studi cur. Andrea Romano , Messina, 1991 (Accademia peloritana dei Pericolanti. Classe di scienze giuridiche, economiche e politiche. Atti 60. Anno Accademico 262. Supplemento 1) pp. 196, 150-3
Abstract
Sull'insegnamento giuridico a Messina, attraverso l'esame degli statuti universitari. Nel ricordare la presenza di docenti stranieri a Messina, l'ausilio della
Glossa e di Bartolo da Sassoferrato nell'apprendimento del diritto, l'intreccio tra il patrimonio legislativo del regno e la legislazione regionale e locale, l'A. sottolinea l'obiettivo pedagogico che emerge: dare allo studente una formazione complessiva affinché in seguito, durante l'esercizio della professione, questi possa esser in grado, all'occorrenza, di risolvere questioni ermeneutiche di varia natura. (Vincenzo Mauro)
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Argomenti e indici Scheda N: 17 - 6599
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Mario Ascheri Dai «Consilia» di Bartolo a un... «consilium» attuale Bartolo da Sassoferrato nel VII centenario della nascita: diritto, politica, società . Atti del L Convegno storico internazionale Todi-Perugia, 13-16 ottobre 2013 Spoleto (Perugia), Fondazione Centro italiano di studi sull'Alto Medioevo (CISAM) 2014 (Accademia tudertina. Centro di studi sulla spiritualità medievale. Centro italiano di studi sul basso medioevo. Atti dei convegni. N.S. 27) pp. XI-724, 199-216
Abstract
Per arrivare a Bartolo, ogni studioso deve
in primis misurarsi con una vera «esplosione di letteratura», una bibliografia in costante incremento. L'A. segnala e passa in rassegna alcune valide e recenti pubblicazioni «complessive» (tra queste quelle di V. Colli sui codici ravennati; di S. Lepsius, curatrice della scheda bio-bibliografica CALMA con il repertorio di 598
consilia - cfr. MEL XXVI 13270 -; di F. Treggiari e G.R. Dolezalek; di G. Murano in
«Autographa». Autografi di italiani illustri Bologna 2012 - cfr. MEL XXXVI 6638), lamentando tuttavia la mancanza di un profilo unitario aggiornato, e rimproverando certi lavori storico-giuridici improntati all'accumulo e non alla selezione. L'A. prende poi in esame le problematiche specifiche della letteratura consiliare bartoliana: il
corpus dei 405
consilia dati alle stampe dal Diplovatazio contiene problemi di edizione e 28 sono di altra paternità; 76 risultano senza sottoscrizione e forse da non attribuire a Bartolo; si riscontrano
consilia duplicati e
initia con varianti, tanto da auspicare una revisione dell'incipitario; manca un censimento della letteratura consiliare custodita nelle biblioteche italiane (l'appello è a chi conosca la sorte della schedatura effettuata da E. Casamassima); le vicende di dispersione della biblioteca del giurista inoltre portano a supporre la circolazione autonoma di ulteriori
consilia . Viene dunque ribadito l'invito, rivolto già nel 1991 con il saggio
I consigli conservati negli archivi: una priorità? (in
Diritto medievale e moderno. Problemi del processo, della cultura e delle fonti giuridiche Rimini 1991 pp. 224-41), a investigare anche gli archivi per la ricerca consiliare. Tra i tanti suggerimenti di approccio, uno si impone per il suo carattere di urgenza e necessità (p. 206): dominare le stratificazioni della bibliografia, perché nessuna informazione e risultato raggiunto siano perduti per difetto di conoscenza (l'A. riferisce di simili incidenti), sarebbe più agevole con l'allestimento di un data-base internazionale di raccolta, continuo aggiornamento e spoglio della letteratura su Bartolo, in ottica interdisciplinare, di cui potrebbero farsi promotori gli stessi enti culturali organizzatori del convegno. (Annamaria Emili)
Riduci
Argomenti e indici Scheda N: 37 - 512
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Mario Ascheri Die andere Gewalt: Der italienische Stadtstaat und der Fall Siena Gewalt und ihre Legitimation im Mittelalter . Symposium des Philosophischen Seminars der Universität Hannover vom 26.-28. Februar 2002 cur. Günther Mensching , Würzburg, Königshausen & Neumann 2003 (Contradictio. Studien zur Philosophie und ihrer Geschichte 1) pp. 303, 81-112 tavv. 7
Abstract
Der monarchische Gedanke sei für das politische Denken des Mittelalter bis ins 13. Jahrhundert völlig unangefochten gewesen, was sich gerade in der Legitimation eigenständiger Herrschaftsgebilde in Ableitung von monarchischen übergeordneten Systemen zeige. Dem Beginn eines von der Monarchie unabhängigen Herrschaftsgedankens in den italienischen Städten entsprechen Ansätze zu einem republikanischen Staatsbegriff bei Brunetto Latini (
Livre dou Tresor ) und Bartolus von Sassoferrato (
Tractatus de regimine civitatis ). Der zweite Teil beschäftigt sich mit Lorenzettis Fresken im Palazzo pubblico in Siena, deren politische Ikonographie mit der Herrschaftspraxis der Kommune im späten 13. und frühen 14. Jahrhundert in Beziehung gesetzt wird. (Hartmut Beyer)
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Argomenti e indici Scheda N: 27 - 11191
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