Giancarlo Abbamonte Considerazioni sulla presenza dei modelli classici nella narrazione storica di Bartolomeo Facio ReMed 12, 1
(2011)
107-30
Abstract
In apertura l'A. segnala come la maggior parte delle opere di Bartolomeo Facio attenda ancora un'edizione valida accompagnata da un adeguato commento. Procede poi all'analisi di una di queste, i
Rerum gestarum Alfonsi regis , dedicati alla venuta in Italia del sovrano aragonese dal 1420 al 1454 e tra i primi episodi di scrittura storica su fatti contemporanei. L'umanista spezzino - divenuto storiografo ufficiale del regno nell'ottobre 1446 dopo che l'opera del Valla (
Gesta Ferdinandi regis ) aveva deluso le attese del sovrano - offrì il suo scritto ad Alfonso nel giugno 1457, definendo un modello storiografico di straordinario successo fondato sulla
brevitas della narrazione e sulla
dignitas dei protagonisti. Nella sua opera storica sul regno di Alfonso il Magnanimo, Bartolomeo attinge alle fonti a lui coeve per le questioni prettamente storiche (con una cospicua presenza di fonti diplomatiche) ma ricorre con frequenza anche ai modelli classici attraverso citazioni, temi, suggestioni, comparazioni con i grandi episodi dell'Antichità. L'A. valuta nello specifico i rapporti con queste
auctoritates e le capacità di «manipolazione» dimostrate da Bartolomeo attraverso l'analisi dei passi relativi alle battaglie condotte da Alfonso, individuando dipendenze e suggestioni provenienti dai
Commentarii di Cesare, dalle
Historiae di Livio, dalle
Catilinariae di Cicerone e dall'
Eneide di Virgilio. Si segnalano i mss. Besançon, BM, 837, 838 e 839 (che trasmettono rispettivamente la prima, la terza e la quarta decade delle
Historiae di Livio). Il saggio è chiuso da una scheda bibliografica (pp. 127-30).
Riduci
Argomenti e indici Bartholomaeus Facius n. ante 1410, m. 1457 ,
Rerum gestarum Alfonsi regis libri (Etsi nonnullos viros haec aetas tulit qui, praestanti ingenio atque doctrina praediti... Martinus Quintus pontifex maximus, is qui sacrosanctam potestatem pontificiam, tyrannorum quorundam scelere prope eversam, restitu Alphonsus V Aragoniae rex n. 1396 ca., m. 27-6-1458 Caesar , Fortleben,
De bello civili Caesar , Fortleben,
De bello Gallico Cicero M. Tullius, Fortleben ,
Orationes. Catilinariae Laurentius Valla n. 1407, m. 1-8-1457 ,
Gesta Ferdinandi regis Aragonum Livius, Fortleben ,
Ab Urbe condita Vergilius poeta, Fortleben ,
Aeneis
Manoscritti
Risorse esterne collegate RM. Reti medievali 2011 (Abbamonte)
Scheda N: 34 - 545
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-considerazioni-sulla-presenza-dei-modelli-classic/627895
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Gabriella Albanese I «Commentarii de vita et rebus gestis Frederici Urbinatis». Filelfo storico e la mitopoiesi di Federico da Montefeltro Francesco Filelfo. Opere storiche e politiche cur. Gabriella Albanese - Paolo Pontari , Firenze, SISMEL. Edizioni del Galluzzo 2017 (Il ritorno dei classici nell'Umanesimo. IV. Edizione nazionale dei testi della storiografia umanistica 2.1) pp. XX-257, 61-126
Abstract
L'A. conduce un'analisi dettagliata dei
Commentarii de vita et rebus gestis Frederici Urbinatis di Francesco Filelfo, a partire dalla genesi e dal ruolo dell'opera, unica prova della storiografia filelfiana riconducibile alla più rigorosa precettistica di genere e la prima biografia storica latina del condottiero divenuto
princeps . L'umanista lavora ai
Commentarii nella prima metà degli anni Settanta del Quattrocento, e li abbandona definitivamente nel 1476, lasciandoli incompiuti. L'opera copre il periodo dalla nascita del condottiero fino al 1461. Precedentemente, anche la progettata biografia di Francesco Sforza venne abbandonata da Filelfo, data la priorità attribuita alla
Sphortias . Spostatosi a Urbino per la precaria situazione venutasi a creare sotto il governo di Galeazzo Maria Sforza, il Tolentinate delibera di dirottare il progetto di una grande biografia storica su Montefeltro. Ricorre per la propria scrittura alla biografia federiciana scritta in volgare da Pierantonio Paltroni, segretario del duca. Il testo si presenta come una biografia plutarchea, alla quale si uniscono caratteristiche della prosa ciceroniana e cesariana; risulta inoltre collegata alla trattatistica
de principe e alla precettistica della
paideia principesca, con Vittorino da Feltre e Guarino Veronese come modelli. L'unico testimone che tramanda i
Commentarii è il Vat. Urb. lat. 1022. Lo stato di incompiutezza dell'opera filelfiana la rende opaca per la circolazione: a essa attinge Ludovico Odasi per la sua apologia di Federico, l'
Oratio in funere illustrissimi principis Federici Urbinatium ducis . L'A. procede con l'analisi delle varie fasi compositive dell'opera: Filelfo fa un primo accenno alla nuova impresa nell'epistola XXXV 32 del 16 luglio 1472 a Federico da Montefeltro. Egli ha però stretto rapporti amichevoli con la corte urbinate molto tempo prima, e conosce Federico a Milano nel 1439; li unisce l'appartenenza politica all'area di Francesco Sforza. Anche il primogenito di Filelfo, Gian Mario, si avvicina alla corte urbinate, scrivendo la
Martias , un poema epico-storico sul modello virgiliano e ovidiano; egli farà poi da precettore al primogenito del conte. In una prima fase, Filelfo invia in omaggio alcune opere a Federico, avendo ben percepito la mancanza nella corte di un progetto di scrittura storica ufficiale. Egli presenta ufficialmente l'opera al Montefeltro nell'epistola XXXVII 31 del 24 luglio 1473: a questa altezza ha già realizzato due libri a insaputa del
princeps (l'A. esclude la committenza della corte urbinate). Filelfo si tiene costantemente in contatto con Pierantonio Paltroni, che gli mette a disposizione i materiali sui quali il Tolentinate lavora dal 1472 al 1476. Nel 1476 chiede un incontro a Urbino, ma non gli viene data risposta; il silenzio del duca sulle parti del testo inviategli e la mancata risposta dell'altro intermediario, Ubaldini della Carda, alla richiesta di ulteriore materiale, costringono Filelfo a interrompere la propria opera al sesto libro. L'A. passa poi a esaminare le caratteristiche della costruzione del mito federiciano da parte dell'umanista: già alla seconda metà degli anni Quaranta, il Tolentinate ha delineato il suo modello e la sua idea di
princeps . Filelfo si erge dunque a fondatore della mitopoiesi principesca, costruendo un ritratto di Federico che si articola sulla struttura portante del catalogo delle virtù e che ne mette in evidenza la non comune prerogativa di dotto. La struttura della
laudatio principis interagisce quindi con la struttura portante della biografia plutarchea: Filelfo ripercorre le origini (
genus ) e la formazione (
institutio ) dell'Urbinate, rifacendosi per quest'ultima parte al modello senofonteo della
Ciropedia . Con il richiamo alle antiche
virtutes , l'umanista allontana dal Montefeltro l'accusa di fratricidio, che gli veniva mossa dai suoi detrattori: il passo ulteriore compiuto da Filelfo è la formalizzazione del ritratto del re filosofo, mediante il continuo ricorso all'esemplarità eroica e ai paradigmi storico-mitologici. L'A. prende inoltre in esame il codice Vat. Urb. lat. 1022, che contiene le prime due biografie umanistiche in latino di Federico da Montefeltro, quella del Filelfo e quella di Giovanni Antonio Campano, scritta quasi in parallelo a quella filelfiana. Entrambi gli autori hanno consapevolmente scelto di non autorizzare l'
editio del proprio testo. Il codice è di carattere composito: è frutto infatti dell'assemblaggio di due manoscritti, in origine autonomi, della biblioteca di Francesco Maria II della Rovere. Mentre l'autografia della vita campaniana è stata dimostrata, quella dei
Commentarii supposta nell'edizione curata da Zannoni, secondo l'A. va esclusa. Il testo sarebbe invece opera di uno scriba di corte, che avrebbe tratto una copia dei materiali dell'autore inviati in lettura a Federico. Un altro problema cruciale, secondo l'A. è quello linguistico e stilistico. Per Filelfo, la
veritas historica si identifica con la versione ufficiale fornita dai protagonisti o dalle cancellerie; egli lavora solitamente su un ipotesto prodotto dalle segreterie, vergato nella maggior parte dei casi in un volgare di servizio. Come emerso dagli studi di Ianziti, l'umanista è sempre alla ricerca di testimonianze ufficiali di prima mano. L'aspetto stilistico e linguistico è dunque il primo discrimine tra la sua dotta
historia , che applica fedelmente la teoria storiografica di Luciano, e gli archivi di materiali grezzi: sebbene non abbia che una posizione marginale nel dibattito sulla questione della lingua parlata a Roma antica, Filelfo è perfettamente allineato ai suoi contemporanei, che limitano il volgare a lingua della comunicazione quotidiana effimera e strumentale. Al Tolentinate è ascritta una produzione in greco limitata a 110 lettere e alla poesia lirica; per la storiografia egli adopera il latino, rivolgendo la propria propaganda politica a un pubblico che non conosce il greco. Guarda a Cicerone, secondo il quale la scrittura della storia si colloca sul piano retorico, e a Cesare. Nell'uso del latino, Filelfo preferisce aderire alla linea del purismo, risemantizzando termini e titoli dell'Antichità e aprendosi verso le pochissime neoformazioni bassomedievali in ambito bellico. L'A. conclude con un'analisi del metodo storiografico di Filelfo. Egli accerta la
veritas storica attraverso la
recensio e il confronto delle testimonianze, uniti a una vera e propria critica delle fonti. Per l'elaborazione della biografia federiciana, ricorre ai commentari di Paltroni e al proprio archivio personale, raccolto nel corso della vasta
recensio delle fonti più disparate sulle
res Italicae operata a Milano. Ricerca inoltre informazioni nelle opere di altri storici coevi, con i quali è in contatto diretto, e utilizza anche materiali autobiografici. La collaborazione con Giovanni Simonetta alla revisione dei suoi
Commentarii fornisce a Filelfo ulteriori informazioni. A un rigoroso rispetto della base documentaria, il Tolentinate unisce una scrittura arricchita retoricamente, attuando commistioni dotte tra commentari e altri generi di successo. La sua opera progredisce infatti verso un genere situato ai confini tra storia, biografia e memorialistica: attraverso la forma retorica dei commentari, Filelfo veicola una narrazione che riunisce
narratio e biografia eroica, ottenendo un'opera storiografica documentata e fededegna ma retoricamente impegnata. L'umanista esibisce inoltre una vasta erudizione di stampo classicistico, e si appoggia costantemente alla filosofia platonica e aristotelica; il testo è poi ricco di digressioni per istituire una continuità con Roma antica. Egli sfrutta inoltre la peculiarità stilistica della
brevitas , una caratteristica retorica che permette di selezionare gli avvenimenti per filtrare la storia e piegarla ai fini dell'apologia politica; tra i modelli vi sono sicuramente i
Commentarii rerum memorabilium del Piccolomini, con i quali si attua il superamento del genere tradizionale della storia universale. Filelfo attua dunque una metamorfosi interna al modello cesariano e lo innalza alle altezze erudite. Il debito con la tradizione oratoria si esplica poi attraverso la trasposizione dei
dicta , con particolare attenzione alle orazioni: il Tolentinate riprende la tradizione liviana di raccontare la storia anche attraverso le parole dei personaggi, ma i discorsi riportati da Filelfo sono sempre basati su una testimonianza storica e documentaria. Adopera molta attenzione a mettere in evidenza le qualità oratorie di Federico, anche attraverso sottili rimandi stilistici alle
auctoritates classiche. L'A. conclude mettendo in luce come i
Commentarii filelfiani travalichino la breve stagione del successo di questo sottogenere cesariano e precorrano le nuove e opposte prospettive della storiografia umanistica antiquaria. (Laura De Luisa)
Riduci
Argomenti e indici Franciscus Philelphus n. 25-7-1398, m. 31-7-1481 ,
Commentarii de vita et rebus gestis Frederici comitis Urbinatis Ligae Italicae imperatoris [opus imperfectum] Aristoteles, Fortleben Caesar , FortlebenCicero M. Tullius, Fortleben Fridericus Urbini dux, Montisferetri comes n. 7-6-1422, m. 1482 Guarinus Veronensis n. 1374, m. 4-12-1460 Ovidius, Fortleben Plato, Fortleben Vergilius poeta, Fortleben Victorinus Feltrensis n. 1378 ca., m. 2-2-1446 Franciscus Philelphus n. 25-7-1398, m. 31-7-1481 ,
Epistolae Franciscus Philelphus n. 25-7-1398, m. 31-7-1481 ,
Sphortias [opus imperfectum] Franciscus Philelphus n. 25-7-1398, m. 31-7-1481 ,
Vita Francisci Sphortiae ducis Mediolanensium [opus deperditum] Iohannes Antonius Campanus n. 1429, m. 15-7-1477 ,
Friderici II, Urbini ducis, vitae fragmenta Iohannes Marius Philelphus n. 24-7-1426, m. 1480 ,
Martiados Iohannes Simoneta fl. 1440-1480, m. 1492 ,
Rerum gestarum Sfortiae commentarii Livius, Fortleben ,
Ab Urbe condita Lucianus, Fortleben ,
Verae historiae Ludovicus Odaxius Patavinus n. 1455, m. 1509 ,
Oratio habita in funere illustrissimi atque invictissimi Federici Urbini ducis Pius II papa n. 18-10-1405, m. 14/15-8-1464 ,
Commentarii rerum memorabilium quae temporibus suis contigerunt Plutarchus, Fortleben ,
Vitae parallelae Xenophon Atheniensis, Fortleben ,
Cyropaedia
Luoghi: Milano Urbino (Pesaro-Urbino)
Manoscritti
Scheda N: 40 - 1652
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-i-commentarii-de-vita-et-rebus-gestis-frederici-u/736474
Wolfram Ax Lorenzo Valla (1407-1457). Elegantiarum linguae Latinae libri sex (1449) Von Eleganz und Barbarei. Lateinische Grammatik und Stilistik in Renaissance und Barock cur. Wolfram Ax , Wiesbaden, Harrassowitz 2001 (Wolfenbütteler Forschungen 95) pp. 288, 29-57
Abstract
L'opera valliana condensa in sé le discussioni linguistiche
... Leggi tutto L'opera valliana condensa in sé le discussioni linguistiche del rinascimento intorno alla normativizzazione ed al recupero della purezza della lingua latina. Il rec. ricorda le teorizzazioni valliane intorno alle forme di comparativo e superlativo ed ai pronomi personali. Nelle
Elegantiae per la scelta del corretto uso delle forme linguistiche Valla indica come modelli di riferimento Cesare, Orazio, Ovidio, ma soprattutto Cicerone e Quintilliano
Riduci
Recensioni e segnalazioni
Argomenti e indici Scheda N: 24 - 2440; 26 - 3030
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-lorenzo-valla-(1407-1457)-elegantiarum-linguae-la/478030
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David Stewart Bachrach (trad.) Warfare and Politics in Medieval Germany, ca. 1000. «On the Variety of Our Times» by Alpert of Metz Toronto, Pontifical Institute of Mediaeval Studies (PIMS) 2012 voll. XXXVII-96 carte (Mediaeval Sources in Translation 52)
Abstract
Rilievi critici del rec., che ricorda anche le fonti classiche cui si richiama Alperto: Cesare, Sallustio, Cicerone, Tito Livio, Terenzio e Virgilio, autori che inevitabilmente sfuggono nella traduzione dell'opera offerta dal vol. e si possono rintracciare soltanto leggendo l'originale
Riduci
Recensioni e segnalazioni
Argomenti e indici Alpertus Mettensis monachus fl. 1005-1021/1025 ,
De diversitate temporum (Frater Immo causa amoris ad me venit... Apud Germanos qui circa Rhenum incolunt duo ditissimi, Wicmannus et Baldericus, summis opibus inter se de potentatu contendebant... ) Caesar , FortlebenCicero M. Tullius, Fortleben Sallustius Crispus, Fortleben Terentius Afer, Fortleben Vergilius poeta, Fortleben Livius, Fortleben ,
Ab Urbe condita
Scheda N: 37 - 201
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/warfare-and-politics-in-medieval-germany-ca-1000-o/684166
Isabel Beceiro Pita César, ancestro de la nación hispana y espejo de caballeros Euphrosyne 31
(2003)
369-78
Abstract
Se trata de analizar la recepción de la figura de César en la literatura castellana de la Edad Media, y se concluye que la evolución del tema refleja los cambios de la mentalidad: en una primera época, se trata del soberano ejemplar, en la segunda, se trata de ejemplificar las virtudes del buen gobernante y la fugacidad de lo mundano; en la tercera, representa el ideal del caballero instruido y culto que conjuga armas y letras (Alfonso de Palencia
Gesta Hispaniensia ).
Riduci
Argomenti e indici Scheda N: 25 - 4615
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-césar-ancestro-de-la-nación-hispana-y-espejo-de-c/456033
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Emma Beddoe Memory and Identity in Flodoard of Reims: His Use of the Roman Past Texts and Identities in the Early Middle Ages cur. Richard Corradini - Rob Meens - Christina Pössel - Philip A. Shaw , Wien, Verlag der Österreichischen Akademie der Wissenschaften 2006 (Österreichische Akademie der Wissenschaften, Wien. Forschungen zur Geschichte des Mittelalters 12) pp. 460, 61-9
Abstract
Esamina l'
Historia Remensis ecclesiae , scritta da Flodoardo utilizzando anche le notizie che reperiva grazie al suo ruolo di archivista della chiesa di Reims, con particolare attenzione all'uso delle fonti storiche scritte ed orali. Infatti voleva includere nell'opera anche testi dell'antichità classica al fine di testimoniare gli stretti legami che avrebbero unito Roma a Reims fin dai tempi più remoti, ma dato che solo il
De bello Gallico di Cesare menzionava con un certo rilievo la città, Flodoardo cercò di supplire ricorrendo anche alle testimonianze monumentali conservate nella città. (Francesca Tropea)
Riduci
Argomenti e indici Scheda N: 28 - 1358
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-memory-and-identity-in-flodoard-of-reims-his-use-/521142
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Ferruccio Bertini Ancora su Nonio e Perotti Ferruccio Bertini «Inusitata verba» . Studi di lessicografia latina raccolti in occasione del suo settantesimo compleanno cur. Paolo Gatti - Caterina Mordeglia , praef. Jean-Louis Charlet , Trento, Università degli studi di Trento, Dipartimento di studi letterari, linguistici e filologici 2011 (Dipartimento di studi letterari, linguistici e filologici. Labirinti 133) pp. 332, 223-30
Abstract
Già apparso in
«Commemoratio». Studi di filologia in ricordo di Riccardo Ribuoli Sassoferrato 1986 pp. 7-12. L'A., dopo essersi soffermato sul lemma
laena citato nel
Cornucopiae , sottolineando che la definizione data dall'umanista combina quelle di Nonio, di Varrone e di Festo (tramite Paolo Diacono), passa ad analizzare alcune citazioni sallustiane che autorizzerebbero a presupporre l'esistenza di un
Nonius plenior come fonte intermedia per il vescovo sipontino. La prima è l'esemplificazione del lemma
praestare nel senso di
antecellere ; le altre due fanno parte dei «nuovi frammenti» ricordati dall'Oliver nel 1947: la definizione di
nemo e il passo in cui si discute la differenza tra
bellum e
proelium , in cui la presunta citazione sallustiana troverebbe conferma anche in Cesare
De bello Gallico VII 51, 4. (Federica Landi)
Riduci
Argomenti e indici Nicolaus Perottus n. 1429/1430, m. 14/15-12-1480 ,
Cornu copiae Caesar , Fortleben,
De bello Gallico Festus Pompeius, Fortleben ,
De verborum significatu [compendium operis Verrii Flacci] Paulus Diaconus n. 720/730, m. 797 ca. ,
Excerpta ex libris Pompei Festi de verborum significatione Sallustius Crispus, Fortleben ,
De coniuratione Catilinae Varro M. Terentius, Fortleben ,
De lingua Latina
Lessicali: antecello bellum laena nemo praesto proelium
Scheda N: 33 - 3176
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-ancora-su-nonio-e-perotti/620622
Concetta Bianca Bartolomeo Fonzio tra filologia e storia MedRin 18
(2004)
207-40
Abstract
Il saggio riguarda inizialmente l'
Oratio in historiae laudationem , prolusione al corso dell'anno accademico 1482-1483 dedicato alla
Pharsalia e al
De bello civili di Cesare. Per introdurre i due testi, rispettivamente in prosa e poesia, il Fonzio espresse il suo concetto di storia, collocabile in un settore a parte nella scala di merito che riguardava le altre discipline, in particolar modo la filosofia: la floridezza di uno stato induce i suoi governanti, imbevuti di
doctrina , a valorizzare il sapere ed invogliare gli uomini agli studi con la speranza di ottenere gloria e ricompense. Successivamente l'umanista propone una lunga disamina degli storiografi dall'antichità ai suoi tempi. Lo studio si conclude considerando gli
Annales suorum temporum , scritti approssimativamente nello stesso periodo della prolusione e riguardanti gli anni dal 1448 al 1483: si tratta di un'opera legata alla tradizione delle cronache, piuttosto che a quella dei memoriali e dei diari, dove storia familiare e cittadina si intersecano.
Riduci
Argomenti e indici Scheda N: 27 - 552
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-bartolomeo-fonzio-tra-filologia-e-storia/487200
Concetta Bianca Bartolomeo Fonzio tra filologia e storia MedRin 18
(2004)
207-40
Abstract
Il rec. cita inoltre mss. autografi di Fonzio (Wolfenbüttel,
... Leggi tutto Il rec. cita inoltre mss. autografi di Fonzio (Wolfenbüttel, HAB, Aug. 2° 43, testimone ai ff. 145r-153r dell'
Oratio in historiae laudationem , destinato alla biblioteca di Mattia Corvino e Firenze, Riccardiana, 1172, testimone ai ff. 36r-45r degli
Annales suorum temporum ) e codici di storici antichi posseduti (Firenze, Laurenziana, Pl. 35.15, Pl. 68.14 - attraverso i quali Fonzio conosceva la
Pharsalia di Lucano e il
De bello civili di Cesare - e Pl. 63.9; Riccardiana, 662 e Venezia, Marciana, lat. X 31). Ricorda inoltre altri mss. citati dall'A.: Firenze, Laurenziana, Acquisti e doni 233, Ashb. 1174, Pl. 63.32, 64.30, 65.8, 67.2, 67.23, 66.7 e 76.50; BNC, Capponi 77; Riccardiana, 152, 153, 274, 673, 893, 907 e 914; London, BL, Harl. 33090; Oxford, Bodl. Libr., Lat. misc. D. 85; Vat. lat. 3920
Riduci
Recensioni e segnalazioni
Argomenti e indici Manoscritti
Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 3920 Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Acquisti e doni 233 Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Ashburnham 1174 Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 65.8 Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 66.7 Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 35.15 Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 68.14 Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 63.9 Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 63.32 Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 64.30 Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 67.2 Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 67.23 Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 76.50 Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Pal. Vincenzo Capponi 77 Firenze, Biblioteca Riccardiana, 274 Firenze, Biblioteca Riccardiana, 662 Firenze, Biblioteca Riccardiana, 907 Firenze, Biblioteca Riccardiana, 893 Firenze, Biblioteca Riccardiana, 152 Firenze, Biblioteca Riccardiana, 1172 Firenze, Biblioteca Riccardiana, 673 (M.I.25) Firenze, Biblioteca Riccardiana, 914 (N.III.11) Firenze, Biblioteca Riccardiana, 153 London, British Library, Harley 33090 Oxford, Bodleian Library, Lat. misc. d. 85 Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, lat. X. 31 (3585) Wolfenbüttel, Herzog August Bibliothek, Aug. 2° 43 (2522) Scheda N: 29 - 550
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-bartolomeo-fonzio-tra-filologia-e-storia/534617
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Concetta Bianca La biblioteca della famiglia Manetti «Dignitas et excellentia hominis» . Atti del Convegno internazionale di studi su Giannozzo Manetti. Georgetown University-Kent State University. Fiesole-Firenze, 18-20 giugno 2007 cur. Stefano Ugo Baldassarri , Firenze, Le Lettere 2008 (Saggi [Le Lettere] 72) pp. 359, 105-15
Abstract
Prendendo le mosse dall'epistola indirizzata da Giannozzo Manetti a Niccolò V, in risposta al breve, forse redatto da Poggio Bracciolini, con il quale il papa richiedeva un antico codice di Filone, l'A. compie un
excursus sulla biblioteca manettiana. È messo in particolare risalto l'interesse di Giannozzo per i «pezzi importanti (...), appartenuti ad importanti possessori», in particolare d'argomento storico. Fra essi sono ricordati, ad es., i mss. Vat. Pal. lat. 899 (
Historia Augusta ; ms. appartenuto a Petrarca), Pal. lat. 897 (Svetonio; ms. appartenuto a Giovanni Tinto Vicini), Pal. lat. 903 (Valerio Massimo; ms. appartenuto a Giovanni Malpaghini), Pal. lat. 919 (collezione di
Vitae plutarchee), Pal. lat. 915 e 916 (
De rebus Alexandri di Curzio Rufo), Pal. lat. 817 (
Chronica Eusebii, Hieronymi et Prosperi ), Pal. lat. 831 (
Chronica Martiniana ), Pal. lat. 878-880 (Livio), Pal. lat. 881 (Cesare), Pal. lat. 941 (Leonardo Bruni
Historia Florentina ), Pal. lat. 947 (Biondo
Decades ), Pal. lat. 817 e 819 (Matteo Palmieri
De temporibus ). Sono poi indagati i motivi per i quali Giannozzo lasciò la raccolta libraria, faticosamente costruita, in eredità al figlio Agnolo. (Elisabetta Guerrieri)
Riduci
Argomenti e indici Iannotius Manettus n. 5-6-1396, m. 27-10-1459 Angelus Manettus n. 15-12-1432, m. 1479 Franciscus Petrarcha n. 20-7-1304, m. 19-7-1374 Historia Augusta Iohannes Malpaghinus de Ravenna n. 1346 ca., m. 1417 ca. Nicolaus V papa n. 15-11-1397, m. 24-3-1455 Philo Alexandrinus, Fortleben Poggius Bracciolinus n. 11-2-1380, m. 30-10-1459 Blondus Flavius n. 1392, m. 4-6-1463 ,
Historiarum ab inclinatione Romanorum imperii decades Caesar , Fortleben,
De bello Gallico Curtius Rufus, Fortleben ,
Historiae Alexandri Magni Eusebius Caesariensis, Fortleben ,
Chronica Hieronymus Stridonius, Fortleben ,
Chronici Eusebiani canonum versio Latina ad Gallienum et Vincentium Iannotius Manettus n. 5-6-1396, m. 27-10-1459 ,
Epistolae Leonardus Brunus n. 1370 ca., m. 9-3-1444 ,
Historia Florentini populi Livius, Fortleben ,
Ab Urbe condita Martinus Oppaviensis n. 1230 ca., m. ante 23-12-1279 ,
Chronicon pontificum et imperatorum Matthaeus Palmerius n. 13-1-1406, m. 13-4-1475 ,
De temporibus Plutarchus, Fortleben ,
Vitae parallelae Prosper Aquitanus, Fortleben ,
Epitoma chronicorum Svetonius Tranquillus, Fortleben ,
De vita XII Caesarum Valerius Maximus, Fortleben ,
Factorum et dictorum memorabilium libri IX Manoscritti
Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Pal. lat. 899 Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Pal. lat. 903 Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Pal. lat. 941 Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Pal. lat. 897 (deperditus) Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Pal. lat. 919 Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Pal. lat. 915 Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Pal. lat. 916 Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Pal. lat. 817 Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Pal. lat. 878 Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Pal. lat. 879 Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Pal. lat. 880 Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Pal. lat. 881 Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Pal. lat. 947 Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Pal. lat. 831 Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Pal. lat. 819 Scheda N: 31 - 2330
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