L'A. prende in esame la fortuna negli autori classici e medievali delle due leggende di incesto di Edipo e Semiramide; sottolinea come le due storie siano considerate in maniera profondamente diversa dagli scrittori medievali rispetto a quelli classici e come i due protagonisti, entrambi colpevoli di incesto, ricevano un trattamento radicalmente diverso in età medievale. Sono passate in rassegna alcune opere, soprattutto medievali, in cui appaiono le figure di Edipo e di Semiramide; per il primo: il
Roman de Thèbes, la
Divina Commedia dantesca, il
De casibus virorum illustrium e il
De mulieribus claris di Boccaccio, il
Fall of Princes e il
Siege of Thebes di Lydgate, il
Troilus and Criseyde di Chaucer. L'A. ricorda anche le frequenti suggestioni che derivano dalla storia di Edipo nelle numerose vite dei santi di età medievale. Per la figura di Semiramide prende in esame l'opera di Diodoro Siculo, i
Moralia di Plutarco, le
Fabulae di Igino nell'epitome di Giustino, le
Historiae Philippicae di Pompeo Trogo, la
Naturalis historia di Plinio, le opere degli autori cristiani Orosio, Eusebio e Girolamo, la
Divina Commedia di Dante,
The Book of the City of Ladies di Christine de Pizan, il
Semiramis poema latino anepigrafo dell'XI secolo (ms. Paris, BNF, lat. 8121 A), il
De casibus virorum illustrium e il
De mulieribus claris di Boccaccio, il
Fall of Princes di Lydgate, i
Canterbury Tales di Chaucer. L'A. aggiunge infine che la figura di Semiramide, tanto duramente trattata nel medioevo, viene riabilitata nell'ultimo periodo di questo, tanto da venir spesso inserita nel canone delle nove donne più celebri.
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