Cristina Aglietti L'iconografia della cappella di Santa Caterina d'Alessandria nella basilica inferiore di Assisi: il rapporto tra le fonti agiorafiche e la «Legenda» affrescata Iconographica 6
(2007)
85-108 tavv.
Abstract
La cappella Albornoz, dedicata a santa Caterina d'Alessandria,
... Leggi tutto La cappella Albornoz, dedicata a santa Caterina d'Alessandria, nella basilica inferiore di Assisi, fu commissionata nel 1362 dal cardinale Egidio Albornoz per accogliere le proprie spoglie. La decorazione pittorica è opera di Andrea de' Bartoli da Bologna mentre l'
actor intellectualis , e comunque committente diretto degli affeschi dopo la morte del cardinale, deve essere stato Fernando Álvarez, esecutore testamentario dell'Albornoz, dottore in diritto canonico a Bologna e arcidiacono di Toledo. Gli affreschi che rappresentano episodi della vita di santa Caterina sono disposti in otto riquadri, ognuno dei quali accompagnato da una banda orizzontale in calce nella quale è inserita una didascalia in latino, scritta in gotica minuscola e fortemente compendiata. L'A. evidenzia, riquadro per riquadro, il rapporto tra fonti agiografiche e rappresentazione pittorica ed esplicita l'ordine di lettura richiesto dal ciclo murale. Tra le fonti letterarie citate la versione latina definita
vulgata della vita della santa, il testo presente nella
Legenda aurea di Iacopo da Varazze e la cosiddetta
Passio Arechis (München, BSB, Clm 1133 e Vat. Arch. Cap. di San Pietro A 5).
Riduci
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Scheda N: 33 - 12168
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Vincenzo Aiello Il mito di Costantino nella Roma di Cola di Rienzo Costantino il Grande tra medioevo ed età moderna cur. Giorgio Bonamente - Giorgio Cracco - Klaus Rosen , Bologna, Il Mulino 2008 (Annali dell'Istituto storico italo-germanico in Trento. Quaderno 75) pp. 405, 81-120
Abstract
L'assunzione del titolo di tribuno augusto da parte di Cola di Rienzo avviene nel 1347 secondo una ben calcolata serie di cerimonie di marca costantiniana: tra le altre, riceve la dignità cavalleresca dello Spirito Santo in Laterano, donato secondo il
Constitutum al papa da Costantino, ma soprattutto si immerge nella vasca di porfido dalla quale secondo la tradizione degli
Actus Sylvestri (V secolo) il primo imperatore cristiano era uscito mondato dalla lebbra e convertito; l'A. ricostruisce l'immagine di Costantino diffusa a livello «popolare» nella Roma della metà del XIV secolo per verificare l'efficacia del progetto di Cola di costruire consenso intorno al suo tentativo politico ed ideologico, schierato anzitutto contro i baroni feudali romani e i pretendenti all'impero: nell'uso politico che nel
Constitutum si fa degli
Actus e della narrazione ortodossa della conversione costantiniana (per evitare le ipotesi di un battesimo ariano dell'imperatore) si insinuano le prime crepe di una descrizione «storica» di Costantino quale quella della
Legenda aurea di Iacopo da Varazze, che conosce una circolazione popolare diffusa e che impernia la figura dell'imperatore sulla leggenda della visione della croce prima della vittoria su Massenzio, ed è all'immagine che ne deriva di un Costantino
liberator Urbis e
dotator che Cola indirizza la propria azione di restituzione delle libertà a Roma e alle città d'Italia, cosicché il battesimo nella vasca collega a distanza la purificazione di Costantino dalla lebbra e la purificazione di Roma dalla tirannide. (Giulio Auciello)
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Argomenti e indici Scheda N: 30 - 3636
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Gabriella Airaldi Chiesa e Comune nelle istituzioni genovesi alla fine del Duecento Genova, Pisa e il Mediterraneo tra Due e Trecento. Per il VII centenario della battaglia della Meloria. Genova, 24-27 ottobre 1984 Genova, Società Ligure di Storia Patria 1984 =ASLSP 24
(1984)
111-9
Abstract
La cronaca di Iacopo di Varagine, arcivescovo di Genova, è considerata in un periodo ricco d'esperienze politiche, come un «manuale di teologia politica comunale»
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Argomenti e indici Scheda N: 9 - 1099
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Gabriella Airaldi Dialogo di due intellettuali intorno a Gerusalemme (sec. XIII ex.) In laudem Hierosolymitani. Studies in Crusades and Medieval Culture in Honour of Benjamin Z. Kedar cur. Iris Shagrir - Ronnie Ellenblum - Jonathan Riley-Smith , Aldershot, Ashgate 2007 (Crusades. Subsidia 1) pp. XXIII-468, 111-6.Argomenti e indici Scheda N: 31 - 2288
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Gabriella Airaldi Gli orizzonti aperti del medioevo. Jacopo da Varagine tra santi e mercanti Genova, Marietti 1820 20172 pp. 114 (Collana di saggistica [Marietti] 143)
Abstract
Nuova ed. rivista e corretta del vol. apparso nel 1988 col titolo
Jacopo da Varagine tra santi e mercanti (cfr. MEL XII 1399)
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Argomenti e indici Scheda N: 40 - 2238
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Gabriella Airaldi Il Duecento, età della trasformazione Il Paradiso e la Terra. Iacopo da Varazze e il suo tempo . Atti del Convegno internazionale, Varazze, 24-26 settembre 1998 cur. Stefania Bertini Guidetti , Firenze, SISMEL. Edizioni del Galluzzo 2001 (Millennio medievale 25. Atti di convegni 6) pp. XV-159, 105-14
Abstract
Nel Duecento il movimento di uomini e di merci, che trasforma città come Genova, apre la via alle missioni diplomatiche, pastorali e conoscitive dei frati domenicani e francescani verso l'Oriente. Questa apertura degli orizzonti si ritrova, secondo l'A., nelle opere di Iacopo da Varazze, dove si percepisce il senso di uno spazio storico e culturale europeo unitario in espansione verso il Mediterraneo. (Roberto Gamberini)
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Argomenti e indici Scheda N: 23 - 2003
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Gabriella Airaldi Jacopo da Varagine tra santi e mercanti Milano, Camunia 1988 pp. 166 tavv.
Abstract
Biografia che pone in evidenza due componenti della vita di Jacopo: l'ordine domenicano e la città di Genova, della quale fu arcivescovo dal 1292 fino alla morte
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Argomenti e indici Scheda N: 12 - 1399; R - M
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Gabriella Airaldi Sotto il nome di Genova: etica economica e interpretazione del reale nell'opera di Jacopo da Varagine Jacopo da Varagine. Atti del I Convegno di Studi (Varazze, 13-14 aprile 1985) cur. Giovanni Farris - Benedetto Tino Delfino , Varazze, Comune di Varazze-Centro studi Jacopo da Varagine 1987 (Comune di Varazze, Centro studi Jacopo da Varagine. Atti e studi 1) pp. 237, 151-61
Abstract
Interpretata la visione storiografica di Jacopo secondo il modello di società proposto da s. Tommaso. (Luca Robertini)
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Argomenti e indici Scheda N: 12 - 1400
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Gabriella Airaldi Storia della Liguria. Dalle origini al 1492 Genova-Milano, Marietti 2010 pp. 611 carte (Collana di studi storici e regionali 1)
Abstract
Il volume si apre con tre capitoli rivolti alle origini dei Liguri e alla storia del territorio durante l'epoca romana, per poi illustrare l'età del dominio teodoriciano, la Liguria bizantina, la conquista longobarda del 643. Già a questa data Genova è centro riconosciuto del potere civile e religioso, fulcro ideale dei traffici tra Arles, Milano, l'Africa e le isole. Si seguono poi le tappe della cristianizzazione - con particolare riferimento a quella
Legenda sancti Syri ridefinita dal vescovo Iacopo da Varazze che rappresenta il vero mito fondativo della città - oltre allo stretto rapporto instauratosi sin dall'epoca longobarda con Milano. La seconda parte affronta i secoli della grande ascesa della città ligure. Una storia gloriosa, presto scandita dal lungo, altalenante e spesso contraddittorio rapporto con l'universo islamico e poi mongolo - lungo la costa, nel Tirreno, per tutto il Mediterraneo e nel Mar Nero - che si colora di nuove possibilità con la conquista carolingia e l'esaltazione della regione come frontiera strategica tra Europa, Mediterraneo e, più tardi, Atlantico (ma si potrebbe aggiungere Eurasia, se si pensa a quell'area che l'A. illustra nel paragrafo «C'è un'altra Liguria nel Mar Nero», pp. 473-7). L'«occasione crociata» determina senza alcun dubbio una svolta decisiva nei destini di Genova: asseconda quella vena avventuriera e mercantile ormai già pronunciata, apre ai suoi mercanti il Mediterraneo orientale e il Vicino Oriente, inasprisce le rivalità con Pisa e Venezia, introduce stabilmente la città ligure tra le potenze euromediterranee in grado di dialogare con regni, impero e papato, sviluppa qualità mercantili e finanziarie. La città è ormai tanto salda da potersi permettere un lungo confronto con l'impero, momentanei tracolli contro le avversarie di sempre e il perdurare delle tensioni istituzionali interne che si trascina per tutto il XV secolo. Il volume è corredato da due schede di orientamento bibliografico che chiudono rispettivamente la prima (pp. 245-52) e la seconda parte (pp. 603-11). (Luca Mantelli)
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Argomenti e indici Scheda N: 33 - 12455
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Gabriella Airaldi The Genoese Art of Warfare Across the Mediterranean Frontiers. Trade, Politics and Religion, 650-1450 . Selected Proceedings of the International Medieval Congress, University of Leeds, 10-13 July 1995, 8-11 July 1996 cur. Dionisius A. Agius - Ian Richard Netton , Turnhout, Brepols 1997 (International Medieval Research 1) pp. XIV-422, 269-82
Abstract
Si sottolinea l'importanza dell'arte navale genovese e del suo impiego in campo bellico. L'A. ripercorre alcune delle vittorie in mare più famose (come la battaglia della Meloria del 1284) attraverso cronache locali, fra cui quella di Iacopo da Varazze (Silvia Fiaschi)
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Argomenti e indici Scheda N: 21 - 10397
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