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Anna Bellettini Glosse e testi aggiunti Biografia di un manoscritto. L'Isidoro Malatestiano S.XXI.5 cur. Anna Bellettini - Paola Errani - Marco Palma - Filippo Ronconi , Roma, Viella 2009 (Scritture e libri del medioevo 7) pp. XII-176 + 1 CD-ROM, 35-56 tavv.
Abstract
Il manoscritto Cesena, Bibl. Malatestiana, S. XXI. 5 presenta molti segni di attenzione, prove di penna, postille e aggiunte. Alcuni risalgono al sec. IX e sono di poco successivi agli anni in cui fu esemplato il manufatto: testimoniano soprattutto una prima campagna di correzione del testo. Altri sono successivi: i lettori che l'A. denomina Q e R si collocano tra i secoli X e XI; i lettori S e T appartengono al sec. XIV. Q appone postille soprattutto di carattere giuridico, S interviene con brevi riassunti a margine e piccole correzioni del testo, T annota postille di interesse medico-botanico. Gli interventi di R sono quelli più interessanti in quanto sono molto numerosi e contemplano, oltre a molte postille, anche un'intensa opera di collazione con un altro manoscritto, di cui sono riportate le varianti. Tra le fonti cui R ha accesso sono annoverati anche testi rari, riemersi o diffusi entro ambienti vescovili vicini agli Ottoni: il
Liber medicinalis di Quinto Sereno nella famiglia testuale q (attestata in codici milanesi del sec. X) e i
Tres libri Codicis . Particolarmente interessante quest'ultimo testo, che in epoca preirneriana è testimoniato soltanto dal manoscritto di Cesena e dalla
Collectio Gaudenziana . La cultura del postillatore R induce l'A. a formulare l'ipotesi che possa essere identificato in Raterio di Verona. (Emilio Giazzi)
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Argomenti e indici Manoscritti
Scheda N: 33 - 2660
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Anna Bellettini Il codice del sec. IX di Cesena, Malatestiano S. XXI.5: le «Etymologiae» di Isidoro, testi minori e glosse di età ottoniana IMU 45
(2004)
49-114
Abstract
Indagine sul ms. Cesena, Malatestiana, S. XXI. 5, del IX sec., contenente le
Etymologiae di Isidoro e un
corpus di brevi testi ascetici copiato in età carolingia, con aggiunte di età ottoniana, del quale si fornisce anche la descrizione. Circa l'aerea di origine, l'A. considera sia i dati strettamente paleografici sia osservazioni relative alla recensione testuale delle
Etymologiae e di altri testi raccolti nel florilegio (omelie pseudoagostiniane; le
Interrogationes pseudoisidoriane; le note giuridiche di età ottoniana; il
Liber medicinalis di Quinto Sereno). La molteplicità dei dati raccolti rende difficile una precisa ipotesi sull'origine e sulla storia del codice, tuttavia l'A. ritiene di poter concludere che l'analisi paleografica e gli intrecci della tradizione dei testi delineino un quadro di vivaci scambi culturali nell'Italia settentrionale fra VIII e IX secolo, così come anche l'indagine sulle aggiunte di età ottoniana rinvii alla ricca circolazione di testi osservabile nel nord Italia fra X e XI secolo. Si descrivono anche i mss. Venezia, Marciana, lat. II 46 (2400), apografo del Malatestiano; il Sankt Gallen, Stiftsbibl., 44 e il Siena, Bibl. Comunale, F. V. 8 (contenenti Quinto Sereno).
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Argomenti e indici Manoscritti
Scheda N: 27 - 2794
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Anna Bellettini L'«editio princeps» di Quinto Sereno e la tradizione umanistica del «Liber medicinalis» in Italia nordorientale IMU 52
(2011)
197-226
Abstract
Il saggio ricostruisce i rapporti stemmatici di una delle famiglie umanistiche della tradizione testuale del
Liber medicinalis di Quinto Sereno. Si tratta di un gruppo di codici provenienti da un'area abbastanza omogena compresa tra Cesena, Bologna e Ferrara (Leipzig, UB, 1220; Cesena, Malatestiana, S XXV 5; Oxford, Bodl. Libr., Digby 129; Boston, MA, Public Libr., Q med. 20; Perugia, Bibl. Comunale Augusta, I 102; London, BL, Add. 15342; Paris, BNF, lat. 8022). Inoltre costituiscono l'unico gruppo di codici umanistici del
Liber che sembri rivelare un interesse prevalentemente medico (e non retorico) per l'opera. Si lega a questa famiglia testuale la presunta
editio princeps del poema di Quinto Sereno (IGI 8930; ISTC is00469000), trasmessa senza indicazione di data e di luogo, ma tradizionalmente ricondotta a Venezia. Secondo l'A. vi sono invece elementi per ricondurre la stampa all'ambiente bresciano, come dichiarato anche dal dorsetto della copia conservata a Firenze, Laurenziana, D'Elci 154. Anche la vicinanza testuale a codici ferraresi sembra un valido indizio in tal senso, essendo ormai stato assodato il legame tra la nascente tipografia di Brescia e maestranze ferraresi.
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Argomenti e indici Manoscritti
Boston, MA, Boston Public Library, Rare Books and Manuscripts G. 38.46 (De Ricci 20) Cesena (Forlì-Cesena), Biblioteca Comunale Malatestiana, S.XXV.5 Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, D'Elci 154 Leipzig, Universitätsbibliothek, 1220 London, British Library, Add. 15342 Oxford, Bodleian Library, Digby 129 (S.C. 1730) Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 8022 Perugia, Biblioteca Comunale Augusta, I 102 (708) Scheda N: 36 - 4703
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-l-editio-princeps-di-quinto-sereno-e-la-tradizion/658631
Anna Bellettini L'«editio princeps» di Quinto Sereno e la tradizione umanistica del «Liber medicinalis» in Italia nordorientale IMU 52
(2011)
197-226Recensioni e segnalazioni
Argomenti e indici Scheda N: 41 - 4439
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Anna Bellettini La tradizione umanistica di Quinto Sereno «Sammonico» e l'Accademia Romana IMU 51
(2010)
201-30
Abstract
Dopo aver brevemente riassunto gli aspetti salienti delle fasi più antiche della tradizione del
Liber medicinalis di Quinto Sereno, l'A. sofferma l'attenzione su una delle famiglie umanistiche della tradizione dell'opera, un gruppo di codici in buona parte riconducibili in qualche forma all'Accademia romana. Si tratta di cinque manoscritti (Holkham Hall, Libr. of the Earl of Leicester, 331; Napoli, BN, IV.E.39; il Vat. lat. 3293; London, BL, Sloane 777, di mano di Pomponio Leto; Wroclaw, BU, Rehd. 59) che testimoniano un'edizione del poema che contamina due diversi rami della tradizione medievale e tenta alcune prime riflessioni sulla figura e sulla contestualizzazione cronologica dell'autore. A questa famiglia può essere apparentata anche l'edizione del
Liber curata da Sulpizio Veroli (IGI 8931, ISTC is00470000). In appendice è offerta una descrizione analitica dei cinque manoscritti
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Recensioni e segnalazioni
Argomenti e indici Manoscritti
Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 3293/I Holkham Hall, Norfolk, Library of the Earl of Leicester, 331 London, British Library, Sloane 777 Napoli, Biblioteca Nazionale «Vittorio Emanuele III», IV.E.39 Wroclaw, Biblioteka Uniwersytecka, Rehdigeriana (olim Biblioteka Miejska) 59 Scheda N: 36 - 4704
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-la-tradizione-umanistica-di-quinto-sereno-sammoni/658621
Anna Bellettini La tradizione umanistica di Quinto Sereno «Sammonico» e l'Accademia Romana IMU 51
(2010)
201-30Recensioni e segnalazioni
Argomenti e indici Scheda N: 38 - 4759
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-la-tradizione-umanistica-di-quinto-sereno-sammoni/697424
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Anna Bellettini Nuovi elementi per la datazione del «Carmen medicinale» del diacono Crispo La «Collectio Salernitana» di Salvatore De Renzi . Convegno internazionale. Università degli Studi di Salerno, 18-19 giugno 2007 cur. Danielle Jacquart - Agostino Paravicini Bagliani , Firenze, SISMEL. Edizioni del Galluzzo 2008 (Edizione nazionale «La Scuola Medica Salernitana» 3) pp. XVII-262, 127-48
Abstract
Il
Carmen medicinale del cosiddetto Crispo, un breve poema medico in esametri, fondamentalmente un riarrangiamento di Quinto Sereno, presenta seri problemi di autenticità e di datazione. L'attribuzione a Benedetto Crispo, arcivescovo di Milano (681-732), è stata rifiutata con argomenti indiscutibuli, ma vi sono ancora numerosi problemi relativi alla datazione. La tradizione manoscritta finora nota, esclusivamente umanistica (Firenze, Riccardiana, 830; Paris, BNF, lat. 6864; Vat. Pal. lat. 1587; Vat. Urb. lat. 668; Wien, ÖNB, 4772), e la costante associazione a Quinto Sereno rafforzava l'ipotesi che si trattasse di un centone. La scoperta di un nuovo manoscritto del
Carmen (Leiden, Bibl. der Rijksuniversiteit, Voss. lat. O. 78, databile alla seconda metà del XIII secolo), che costituisce il primo e forse unico testimone medievale, induce a ripensare la genesi del
Carmen in una nuova prospettiva. (Agostino Paravicini Bagliani)
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Argomenti e indici Manoscritti
Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Pal. lat. 1587 Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Urb. lat. 668 Firenze, Biblioteca Riccardiana, 830 Leiden, Bibliotheek der Universiteit, Voss. lat. 8° 78 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 6864 Wien, Österreichische Nationalbibliothek, 4772 Scheda N: 31 - 1052
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