Jeremy DuQuesnay Adams Sidonius and Riothamus: A Glimpse of the Historical Arthur? ArthL 12
(1993)
157-64
Abstract
The A. suggests that the British war-leader Riothamus, to whom
Sidonius Apollinaris addressed one letter (III.9) in c. 470, will have been a contemporary of the historical Arthur, and indeed (given that the British name means something like «high king») might have been Arthur himself. Following earlier suggestions by G. Ashe, the A. suggests that Geoffrey of Monmouth's «certain very ancient book» may have concerned this same Riothamus.
Riduci
Argomenti e indici Scheda N: 15 - 1101
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-sidonius-and-riothamus-a-glimpse-of-the-historica/66500
David Amherdt (comm.) Sidoine Apollinaire Le quatrième livre de la corrispondance Frankfurt a.M.-Berlin-Bern, P. Lang 2001 pp. 592 (Sapheneia 6)
Abstract
L'analisi filologica e letteraria delle 25 lettere contenute nel IV libro dell'epistolario di Sidonio Apollinare, scritte fra il 465 e il 477, ne pone in rilievo l'influsso stilistico su Avito di Vienne, Venanzio Fortunato e Gregorio di Tours
Riduci
Recensioni e segnalazioni
Argomenti e indici Scheda N: 24 - 4232
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/le-quatrième-livre-de-la-corrispondance/433246
Marc-Aeilkò Aris (ed. comm.) Aus fuldischen Handschriften. Fragment einer Sidonius-Handschrift (Marburg, Hessisches Staatsarchiv Hr 4,15) AMRKG 391-9
Abstract
Descrizione codicologica ed edizione di un frammento di
Epist. l. IV, probabilmente derivato da un codice del IX sec. conservato a Fulda (e ricordato nel catalogo del XV sec.). Le peculiarità testuali inducono a identificare l'antigrafo nel ms. Oxford, Bodl. Libr., Laud. Lat. 104, appartenuto all'abbazia di Lorsch
Riduci
Recensioni e segnalazioni
Argomenti e indici Manoscritti
Scheda N: 24 - 4233
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/aus-fuldischen-handschriften-fragment-einer-sidoni/436618
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Alexander Arweiler Die Imitation antiker und spätantiker Literatur in der Dichtung «De spiritalis historiae gestis» des Alcimus Avitus. Mit einem Kommentar zu Avit. carm. 4, 429-540 und 5, 526-703 Berlin-New York, W. de Gruyter 1999 pp. XI-384 tavv. 6 (Untersuchungen zur antiken Literatur und Geschichte 52)
Abstract
Der A. nähert sich Avits Dichtung aus drei Blickwinkeln. Er analysiert das Verhältnis von Exegese und Poesie, wobei unter dem Stichwort «Sensus spiritalis» die Verarbeitung exegetischer Fachliteratur durch den Dichter untersucht wird und charakteristische Auswahlprinzipien in der christlichen Lehrdichtung herausgearbeitet werden. Unter der Überschrift
Sensus moralis widmet sich der A. der Hinweistechnik und dem Einfluß der Rhetorik und der Charakterzeichnung der Figuren als Mittel moralischer Belehrung. Ein Seitenblick gilt dem Verhältnis von Dichtung und bildender Kunst. Den zentralen Teil der Studie bildet der Kommentar zu den im Titel genannten Abschnitten aus
De spiritalis historiae gestis . Im dritten Abschnitt untersucht der A. unter dem Stichwort «Dichtung als Handwerk» Avits Imitationstechniken. Am Beispiel von Avits Schilderungen der Sintflut und des Zuges durch das Rote Meer können die Episierung und Moralisierung sowie der Versuch der Überbietung und der Überblendung christlicher und paganer Referenztexte (u.a. Ovid, Lucan, Valerius Flaccus, Seneca, Marius Victor, Dracontius, Prudentius, Sidonius) aufgezeigt werden. Abschließend werden Besonderheiten von Avits Sprache und der Aufbau seiner Hexameter diskutiert. Literaturverzeichnis und Indizes. (Christian Heitzmann)
Riduci
Recensioni e segnalazioni
Argomenti e indici Scheda N: 21 - 525; 22 - 597
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-die-imitation-antiker-und-spätantiker-literatur-i/372619
Maria Grazia Bajoni Da Ausonio a Giovanni di Garlandia: un possibile percorso della «rota Vergilii» Emérita 65
(1997)
281-5
Abstract
L'A. analizza la genesi della cosiddetta
rota Vergilii , che nella
Poetria di Giovanni di Garlandia è lo schema dei tre stili retorici e può essere considerata un'evoluzione della diffusissima metafora classica del carro delle Muse. Ausonio e Sidonio Apollinare testimoniano che quest'immagine fu sfruttata anche dai maestri di scuola durante la tarda antichità: da questo ambiente culturale sarà trasmessa alla cultura medievale.
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Argomenti e indici Scheda N: 20 - 2290
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-da-ausonio-a-giovanni-di-garlandia-un-possibile-p/345954
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Michel Banniard La rouille et la lime: Sidoine Apollinaire et la langue classique en Gaule au Ve siècle De Tertullien aux Mozarabes. Antiquité tardive et Christianisme ancien cur. Louis Holtz - Jean-Claude Fredouille - Marie-Hélène Jullien , Paris, Institut de Recherche et d'Histoire des Textes (IRHT)-Institut d'études augustiniennes 1992 (Collection des études augustiniennes. Série Antiquité 132. Collection des études augustiniennes. Série Moyen Age et Temps Modernes 26) pp. 660-274-LXXI, I 413-27
Abstract
L'A. esamina la testimonianza di Sidonio Apollinare sulla corruzione del latino parlato e sull'evoluzione della lingua all'interno dell'aristocrazia nella Gallia del sec. V. (Luca Robertini)
Riduci
Argomenti e indici Scheda N: 15 - 3312
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-la-rouille-et-la-lime-sidoine-apollinaire-et-la-l/70011
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Gereon Becht-Jördens Venantius Fortunatus und die Renovierung der Kirche St. Gereon zu Köln durch Bischof Carentinus KJB 43
(2010)
57-69
Abstract
Sono oggetto dell'articolo le prime fonti, letterarie, epigrafiche e documentarie, della chiesa di San Gereone a Colonia, fondazione della seconda metà del IV sec. che assume le forme odierne, nel suo corpo principale, nella prima metà del XIII. La testimonianza più antica è costituita dal carme III 14 di Venanzio Fortunato, indirizzato al quarto vescovo di Colonia Carentino (si riproduce il testo del carme alla p. 61). Della basilica di Colonia, dedicata ai martiri della legione di Tebe e definita
ad sanctos aureos - forse in riferimento ai suoi mosaici tardoantichi dorati - tratta anche Gregorio di Tours nei
Libri miraculorum I, 61. Anche l'anonima
Passio ss. Geronis, Victoris, Cassii et Florentii, Thebaeorum martyrum , del X sec., discute le origini della chiesa e attribuisce all'iniziativa di s. Elena la fondazione del luogo di devozione. L'A. discute più diffusamente i contenuti del carme di Venanzio e individua come possibile modello letterario l'epistola IV 18 di Sidonio Apollinare, in cui si tratta della fondazione di una basilica in memoria di Martino di Tours. (Maddalena Betti)
Riduci
Argomenti e indici Venantius Fortunatus n. 530, m. 601 ,
Carmina Gereon, Victor, Cassius, Florentius et soc. Thebaeae legionis Helena imperatrix m. ca. 328 Köln, Storia delle chiese cattedrali e locali Martinus Turonensis episcopus Gregorius Turonensis episcopus n. 30-11-538/539, m. 594 ca. ,
Libri VIII miraculorum [comprehenduntur: Liber in gloria martyrum, Liber de passione et virtutibus sancti Iuliani martyris, Libri I-IV de virtutibus sancti Martini episcopi, Liber vitae patrum, Liber in gloria confessorum ] Sidonius Apollinaris , Fortleben,
Epistolae
Scheda N: 34 - 4111
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-venantius-fortunatus-und-die-renovierung-der-kirc/626895
Philippe Bernard A-t-on connu la psalmodie alternée à deux choeurs, en Gaule, avant l'époque carolingienne? I Examen critique des sources («à suivre») RB 114
(2004)
291-325
Abstract
L'A. nel preparare l'edizione critica di due brevi trattati liturgici, falsamente attribuiti al vescovo Germano di Parigi († 576), che sono stati in realtà redatti da un anonimo chierico, verosimilmente all'inizio del sec. VIII, è stato attirato dall'espressione
alternis vocibus usata dall'autore per qualificare il modo di cantare la
prophetia , cioè il cantico di Zaccaria (Lc. I, 68-79), che sembrerebbe sottintendere l'esistenza di un coro a due voci che si alternano cantando un versetto o un semiversetto a turno. Il proposito è quello di ricostituire non solamente le forme musicali di un canto molto originale, ma anche più in generale di misurare il grado di affidibilità del vocabolario usato dai testi tardoantichi per designare le realtà liturgiche e di cercare di sapere se esistono in questa epoca delle forme lessicali che permettono, perlomeno in modo verosimile, di reperire le differenti forme di salmodia praticate dai chierici. L'A., dunque, ricerca l'esistenza della salmodia alternata (o antifonata) nelle fonti tardoantiche: le fonti epigrafiche (l'epitaffio di Claudiano Mamerto, vescovo di Vienne morto nel 474 scritto da Sidonio Apollinare, e l'epitaffio di Nicezio vescovo di Lione nel 573), i testi normativi (gli atti dei concili che si sono tenuti in Gallia tra il concilio di Arles del 314 e il
Concilium Germanicum del 742/743), le regole monastiche (la
Regula monachorum di Colombano, la
Regula di Fruttuoso di Braga, l'
ordo officii degli
Statuta sanctarum virginum e della
Regula monachorum di Cesario di Arles e della
Regula ad monachos del suo secondo successore Aureliano di Arles) e le altre regole monastiche tardoantiche (la
Regula Magistri , la
Regula Benedicti e la
Regula Pauli et Stephani ), le fonti narrative (i
Decem libri historiarum , in particolare la celebre descrizione nel l. X cap. 1 della
septiformis letania organizzata a Roma da Gregorio Magno nel 590, il
De cursu stellarum ratio , il
Liber in gloria confessorum Gregorio di Tours; i
Dialogi di Gregorio Magno, la
Vita Columbani di Giona di Bobbio), le fonti agiografiche costituite dalle vite di 130 santi vissuti in Gallia, redatte tra la fine del IV e l'VIII secolo. Tutti i testi esaminati dimostrano che la salmodia alternata a due cori in realtà non viene pressoché menzionata nelle fonti anteriori all'epoca carolingia come nelle
Etymologiae e nel
De ecclesiasticis officiis di Isidoro di Siviglia, dove il termine
antiphona è attestato con il significato di voce alternata, sebbene tale definizione sia solo teorica. Le prime reali e chiare testimonianze sulla salmodia alternata a due cori si trovano solo in piena epoca carolingia come ad esempio nell'
Ordo Romanus XV (
paulo post 750), nell'
Istitutio de diversitate officiorum (ca. 800-811) di Angilberto, negli
Statuta Murbacensia (a. 816), nelle tre redazioni del
Liber officialis e nel
Liber de ordine antiphonarii di Amalario (†
paulo ante 852), e infine nell'
Ordo Romanus X della prima metà del sec. X (a cui si potrebbero aggiungere il
Memoriale qualiter della fine del sec. VIII e i
Capitula notitiarum redatti poco dopo l'817, in cui si parla dell'esistenza di un
sinister chorus e di un
dexter [
chorus ]). L'A. passa poi ad esaminare i trattati di teoria musicale come la
Musica disciplina redatta da Aureliano di Réome nella seconda metà del sec. IX, il cui ms. più antico (Valenciennes, BM, 148) è stato copiato nella seconda metà del sec. IX ed è appartenuto ai monaci di Saint-Amand, e la
Commemoratio brevis redatta tra la fine del sec. IX e l'inizio del X nel nord della Francia attuale. Alcune fonti carolingie tuttavia, come la
Regula canonicorum di Crodegango di Metz († 766), l'
Admonitio generalis di Carlo Magno, l'
Epistola ad Carolum Magnum imperatorem di Leidrado di Lione, l'
Epistola ad Nebridium di Helisachar, la
Vita Benedicti Anianensis di Ardo d'Aniane, il
Libellus de exordiis et incrementis di Valafrido Strabone, l'
Expositio in Regulam sancti Benedicti dell'abate Smaragdo di Saint-Mihiel, nelle anonime
expositiones missae e nei
Gesta Karoli di Notkero. Secondo l'A., pertanto, la lettura di tutta questa documentazione dimostra da una parte che l'epoca carolingia conosceva e praticava la salmodia alternata a due cori e dall'altra che il vocabolario per definirla deve ancora fissarsi. Tale pratica in seguito diviene il modo normale del canto dei salmi a Cluny nell'XI sec., come è attestato nelle
Consuetudines Cluniacenses messe a punto tra il 1079 e il 1086 dal monaco Uldarico di Ratisbona su richiesta dell'abate Ugo, preminenza confermata nel secolo successivo dagli statuti di Pietro il Venerabile (1146-1147). La salmodia alternata a due cori è dunque una pratica che comincia ad avere un'estensione significativa solo a partire dall'epoca carolingia e che s'impone alla fine divenendo a partire dal sec. XI, grazie a Cluny, il modo normale e universale di cantare i salmi in comunità.
Riduci
Argomenti e indici Musica Actuum praeliminarium synodi primae Aquisgranensis commentationes (Ad memoriam vestram, fratres karissimi, revocare scripto decrevimus ea quae verbis et capitulis proxime a sancta synodo... ) Agiografia Benedictus Anianensis abbas n. 750 ca., m. 11-2-821 Claudianus Mamertus, Fortleben Columbanus (al. Columba) Luxoviensis et Bobiensis abbas n. 543 ca., m. 23-11-615 Commemoratio brevis de tonis et psalmis modulandis Concili e sinodi Consuetudines Cluniacenses Expositio brevis antiquae liturgiae Gallicanae (Capitula patrum traditionum suscipimus... Quia fauente Domino... ) Expositio missae (Introitus missae cui convenit?... ) Karolus Magnus rex Liturgia gallicana Memoriale qualiter (In primis, nocturnis horis... ) Ordines Romani Regole, consuetudini e capitoli Regula Magistri Regula Pauli et Stephani (Imprimis ergo hortamur, ut timorem Dei et mutuam charitatem et unanimitatem omnes in bonis studiis habeamus... ) Alcuinus n. 730/735, m. 19-5-804 ,
Admonitio generalis Amalarius Symphosius, Mettensis chorepiscopus n. 775 ca., m. 850/853 ,
De ordine antiphonarii Amalarius Symphosius, Mettensis chorepiscopus n. 775 ca., m. 850/853 ,
Liber officialis Angilbertus Centulensis abbas n. 750 ca., m. 18-2-814 ,
Institutio de diversitate officiorum Ardo Anianensis monachus n. 783, m. 7-3-843 ca. ,
Vita sancti Benedicti abbatis Anianensis et Indensis (Dominis merito venerabilibus... Iampridem, dilectissimi fratres, vestrae ad me delatae sunt litterae... Igitur vir ven. nomine et merito Benedictus ex Getarum genere... ) Aurelianus Arelatensis episcopus n. 523, m. 16-6-551 ,
Regula ad monachos Aurelianus Reomensis monachus fl. 840/850 ,
Musica disciplina Benedictus Casinensis abbas n. 480 ca., m. post 547 ,
Regula Caesarius Arelatensis episcopus n. 470 ca., m. 27-8-542 ,
Regula monachorum Caesarius Arelatensis episcopus n. 470 ca., m. 27-8-542 ,
Statuta sanctarum virginum Chrodegangus Mettensis episcopus n. 712, m. 6-3-766 ,
Regula canonicorum Columbanus Luxoviensis et Bobiensis abbas n. 543 ca., m. 23-11-615 ,
Regula monachorum Fructuosus Bracarensis episcopus n. 600/610, m. 9-4-665 ca. ,
Regula monachorum (Post dilectionem Dei et proximi domini quod est... Primae horae observanda mensura sancita est dicente propheta... ) Germanus Parisiensis episcopus pseudo ,
Expositio brevis antiquae liturgiae Gallicanae (Capitula patrum traditionum suscipimus... Quia fauente Domino... ) Gregorius I papa n. 540 ca., m. 604 ,
Dialogorum libri IV Gregorius Turonensis episcopus n. 30-11-538/539, m. 594 ca. ,
De cursu stellarum ratio (Plerique philosophorum, dum studiis... ) Gregorius Turonensis episcopus n. 30-11-538/539, m. 594 ca. ,
Decem libri historiarum Gregorius Turonensis episcopus n. 30-11-538/539, m. 594 ca. ,
Libri VIII miraculorum [comprehenduntur: Liber in gloria martyrum, Liber de passione et virtutibus sancti Iuliani martyris, Libri I-IV de virtutibus sancti Martini episcopi, Liber vitae patrum, Liber in gloria confessorum ] Helisachar v. 808, m. post 835 ,
Epistola ad Nibridium archiepiscopum Narbonensem [aa. 819-822; de emendatione antiphonarii Gallicani agitur ] (Reverentissimo meritoque venerando Nibridio Narbonensis aecclesiae flore virtutum exornato archiepiscopo, Helisachar inutilis et omnium exiguus in Domino Deo aeternae prosperitatis salutem... Meminisse credimus sanctam paternitatem vestram, quod dudum quando apud Aquasgrani palatium... ) Ionas Bobiensis fl. 618-659, m. post 659 ,
Vita sancti Columbani (Dominis eximiis... Memini me ante hoc ferme triennium... Rutilantem atque eximio fulgore micantem ss. praesulum... Columbanus etenim, qui et Columba, ortus Hibernia insula ... Lux et occiduas pontum descendit in umbras...... ) Isidorus Hispalensis episcopus n. 560 ca., m. 4-4-636 ,
De ecclesiasticis officiis Isidorus Hispalensis episcopus n. 560 ca., m. 4-4-636 ,
Etymologiarum libri XX Karolus Magnus rex n. 742, m. 28-1-814 ,
Capitularia Leidradus Lugdunensis archiepiscopus m. 28-12-816 ,
Epistolae Notkerus Balbulus n. 840 ca., m. 6-4-912 ,
Gesta Karoli (Omnipotens rerum dispositor ordinatorque regnorum... ) Petrus Venerabilis n. 1092/1094, m. 25-12-1156 ,
Statuta Sidonius Apollinaris , Fortleben,
Epistolae Smaragdus Sancti Michaelis Virdunensis abbas fl. 819-830 ca. ,
Expositio in Regulam sancti Benedicti Udalricus Cellensis prior n. 1029, m. 14-7-1093 ,
Antiquiores consuetudines Cluniacensis monasterii Walahfridus Strabo n. 808/809, m. 18-8-849 ,
Libellus de exordiis et incrementis quarundam in observationibus ecclesiasticis rerum
Manoscritti
Scheda N: 27 - 5258
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-a-t-on-connu-la-psalmodie-alternée-à-deux-choeurs/503622
Simonetta Bianchini Orazio tra Goffredo di Vinosalvo e Folchetto di Marsiglia RCCM 39
(1997)
83-92
Abstract
Goffredo di Vinsauf, nel IV cap. della
Poetria Nova , utilizza un motivo oraziano derivante dall'
Ars Poetica analogamente a quanto fa il poeta provenzale Folchetto da Marsiglia (?-1231), legato ai Domenicani e divenuto poi vescovo di Tolosa, in una sua lirica. Folchetto avrebbe trovato il paragone con la pittura in una raccolta di
excerpta da utilizzare per la predicazione. Vengono citati Publilio Siro, Quintiliano, Sidonio Apollinare, Giacomo da Vitry, Dante, Giovanni di Garlandia, Sedulio Scoto, Francesco da Barberino. Si fa riferimento ai seguenti codici: Vat. Ott. lat. 1374 e Pal. lat. 402; Wolfenbüttel, Herzog August Bibliothek, Gud. 4564; Gud. 4591; Gud. 4428 e Gud. 4594; Paris, BNF, lat. 15150.
Riduci
Argomenti e indici Manoscritti
Scheda N: 20 - 1536
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-orazio-tra-goffredo-di-vinosalvo-e-folchetto-di-m/332922
Susanna Bonanni Il «Contra poetas vanos carmen» nel Par. Lat. 7558 RCCM 39
(1997)
71-8
Abstract
Il carme attribuito a Claudiano Mamerto dal Fabricius (1564) si trova nel ms. Paris, BNF, lat. 7558 del IX sec., il solo testimone dell'
Alethia di Claudio Mario Vittore. Il carme, scoperto probabilmente da Jean de Gagny nella biblioteca del monastero benedettino di San Martino all'Ile-Barbe (Lione), fu pubblicato nel 1536 dallo stesso Gagny e nel 1560 da Guillaume Morel. Il compilatore del manoscritto sarebbe identificabile con Floro di Lione. Nell'articolo sono citati Sidonio Apollinare, Venanzio Fortunato, Paolino di Nola ed il suo editore Iodoco Badio Ascensio (che utilizzò per il carme 22 di Paolino i mss. Bruxelles, BR, 10615-729 e Paris, BNF, lat. 2122), Alcimo Avito, Gennadio, Beda (
De re metrica ), Ausonio. È citato inoltre il ms. Vat. Reg. lat. 2077.
Riduci
Argomenti e indici Florus Lugdunensis diaconus m. 8-2-860 Ausonius, Fortleben Avitus Viennensis episcopus n. 460 ca., m. 518 Beda Venerabilis n. 672/673 ca., m. 26-5-735 Claudianus Mamertus, Fortleben Gennadius Massiliensis, Fortleben Iodocus Badius Ascensius n. 1462, m. 1535 Marius Victor, Fortleben Paulinus Nolanus, Fortleben Sidonius Apollinaris , FortlebenVenantius Fortunatus n. 530, m. 601
Manoscritti
Scheda N: 20 - 1293
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-il-contra-poetas-vanos-carmen-nel-par-lat-7558/332920