Nell'epoca della lotta per le investiture, la tensione fra impero e papato si mostra anche nel trattamento della venerazione per Pietro, che assume connotazioni faziose diverse a seconda dei luoghi e delle circostanze. L'A. indaga la situazione della Sassonia fra il 1024 e il 1125, considerando le fonti storiografiche, agiografiche e liturgiche: documenti, sigilli, monete, iscrizioni e stemmi araldici offrono i dati maggiori sul significato che Pietro e il suo patrocinio assumono per le singole persone e per le istituzioni. Nei primi due capitoli, dunque, dopo un preambolo sullo stato dell'arte e l'inquadramento della tematica affrontata, l'A. elenca il materiale indagato, che include un ritratto della figura dell'apostolo come emerge dal Nuovo Testamento, le diverse agiografie non canoniche (citate indirettamente dagli studi esistenti), le occorrenze liturgiche, la simbologia legata a Pietro, una panoramica delle chiese e delle confraternite legate al nome dell'apostolo, insomma un quadro di tutti i modi in cui Pietro veniva onorato. L'A. specifica poi la natura e la consistenza di queste forme di devozione, per le quali va distinta la rappresentazione visiva del santo da quella formulata a parole, nelle aree oggetto dello studio: le chiese dedicate all'Apostolo a Brema, Minden, Osnabrück e Zeitz, nonché il monastero di Abdinghof presso Paderborn. Ne emerge l'importanza della lettura dei diplomi imperiali per l'identificazione dei patrocini di Pietro nel territorio. Dopo aver elencato tali patrocini, l'A. esamina i testi e in generale le fonti che ne parlano, traendo ancora una volta le informazioni dagli studi e dalle edizioni esistenti. Per Brema (trattata assieme ad Amburgo) si citano i manoscritti Manchester, John Rylands Libr., lat. 87; Hannover, Kestner-Museum, W.M. XXI.a.37; München, BSB, Clm 9475; Bamberg, SB, Bibl. 96 (A.II.20); Bremen, UB, msb. 21; Roma, Vallicelliana, B. 141; Udine, Bibl. Capitolare, 1; Münster, Landesarchiv, Nordrhein-Westfälisches Staatsarchiv, Msc I, Nr. 228; Wolfenbüttel, HAB, Gud. lat. 142. Come fonti in particolare la
Vita Anskarii di Rimberto, il
Chronicon breve Bremense e i
Gesta pontificum di Adamo di Brema. Per Minden: Berlin, SB, theol. lat. fol. 2; theol. lat. qu. 3; theol. lat. qu. 1; theol. lat. qu. 11 (questi ultimi due attualmente in deposito presso la Bibl. Jagiellonska di Cracovia); theol. lat. qu. 15; theol. lat. oct. 1; theol. lat. qu. 3 frag.; theol. lat. qu. 15; germ. qu. 42; Wolfenbüttel, HAB, Helmst 1008; Helmst 1151; Vat. Pal. lat. 828; Bruxelles, Bibl. Bollandiana, 197; Rouen, BM, 1383 (Y. 80); Münster, Nordrhein-Westfälisches Staatsarchiv, Msc VII, Nr. 2606; come fonti gli
Annales Quedlinburgenses, i
Flores epitaphii sanctorum di Teofrido di Echternach, il
Catalogus episcoporum Mindensium di Ermanno di Lerbeck, gli scritti su Gorgonio BHL 3621, BHL 3622, BHL 3614, BHL 3617 e BHL 3618. Per Osnabrück: Osnabrück, Stadtarchiv, Rep. 2 Nr. 184; Rep. 2 Nr. 185; Bischöfliches Archiv, Ma 6; Ma 5; Ma 1; Paderborn, Erzbisch. Generalvikariat, Archiv, Aktenband 19 rot (
Liber ordinarius di Paderborn); Archiv des Metropolitankapitels, B.I.1; B.I.3a. Come fonti la
Passio di Crispino e Crispiniano (BHL 1990-1993), la
Vita di Bennone II di Osnabrück di Norberto di Iburg (BHL 1167a-b) e il
Liber de controversia di Guido di Osnabrück. Per Naumburg-Zeitz si citano lettere di Pier Damiani, di Valeramno di Naumburg e di Herrand di Halberstadt, di Anselmo, nonché il codice Trier, Bistumarchiv, Abt. 95 Nr. 62 (una miscellanea realizzata nel monastero di Abdinghof presso Paderborn, contenente i
Miracula sancti Leonhardi ai ff. 63r-75v). La rassegna delle fonti è seguita da uno studio comparativo utile a dare una misura dell'importanza del patronato di Pietro in ciascun luogo e di come persone e istituzioni si rapportavano a esso: così, nell'ultimo capitolo, l'A. mette in luce le particolarità del culto di Pietro in ciascuna delle città considerate. Completano il volume un lungo riassunto dei contenuti esposti, l'elenco dei manoscritti citati e delle fonti edite, la bibliografia e gli indici dei nomi di persona e di luogo. Il volume è recensito da Rudolf Schieffer in «Historische Zeitschrift» 306 (2018) 532-3 e da Michael Belitz in «Francia» (2018-1). (Marianna Cerno)
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