L'A., rilevato come la glossa sia un genere letterario ... Leggi tutto

L'A., rilevato come la glossa sia un genere letterario in cui risulta labile la nozione di autore («secteur par excellence de la création continue à plusieurs mains très souvent anonymes», p. 246) e prendendo spunto dalla ripartizione proposta da C. Jeudy e Y.-F. Riou, a proposito delle glosse all'Achilleide di Stazio, tra glosse firmate o attribuite e glosse anonime (le prime dotate di una tradizione manoscritta, le seconde caratterizzate da una «démultiplication textuelle» a partire da un fondo manoscritto comune), propone un «essai de définition» delle glosse, ricordando la presenza, per quelle anonime, di redazioni successive, la perdita nel corso del tempo per alcuni nuclei del nome dell'autore (es. di Giovanni/Iupiter nel ms. Arras, BM, 880) e, viceversa, il passaggio dall'anonimato all'autorità nel caso di un'attribuzione ad un autore. Illustra quindi come si costruiscono le glosse (per aggiunte esogene e endogene; l'interazione con un nuovo commento che rompe la catena delle glosse; la reintroduzione di glosse antiche dopo la rottura) e si interroga sulla presenza e ruolo dell'autore in questo contesto. Conclude rilevando come l'anonimato non sia fattore negativo in caso di glosse, quanto la situazione normale dato il costituirsi dei testi come un lavoro collettivo che si sviluppa nel corso del tempo, e ricorda l'atteggiamento dei contemporanei che tende ad eliminare i nomi associati ai testi in quanto privi di garanzia di una reale autorità. (Lucia Pinelli)
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