Osservando come la liturgia fosse un elemento importante nella formazione culturale e spirituale di Francesco, e come lo studio di questo elemento possa aiutare a comprendere meglio l'esperienza cristiana del santo e della sua
fraternitas, l'A. prende in esame un aspetto della liturgia nella prima
fraternitas minoritica, rappresentato dalla preghiera per i defunti. Il testo dell'
Officium mortuorum, che l'A. intende esaminare, è trasmesso insieme all'
Officium beatae Mariae virginis da due fascicoli legati al codice composito noto come «Breviarium sancti Francisci», custodito presso il Protomonastero di S. Chiara d'Assisi. L'A. descrive il codice, ripercorrendo e discutendo i dati forniti in merito dalla bibliografia e si sofferma in particolare sull'attribuzione dei testi ad Aimone di Faversham; offre una sintesi dello
status quaestionis su questi due fascicoli e sulla loro presenza-assenza nel «Breviarium»; prende in esame il significato della preghiera per i defunti nella prima
fraternitas minoritica e la devozione del santo d'Assisi per la Vergine, che si esplica liturgicamente nella recita dell'
Officium, richiamando a tal proposito le prescrizioni dei capitoli generali. Per l'A. l'ufficio della Vergine corrisponde in quanto al contenuto a quello di Aimone di Faversham, ma presenta una diversa disposizione, a differenza di quello contenuto nel codice Vat. Reg. lat. 2051, che corrisponde in tutto a quello aimoniano. Infine, l'A. offre l'edizione dei due testi.
Riduci