L'A. ritrova nello zibaldone di Poliziano, il ms. Paris, BNF, gr. 3069, gli appunti per la prima parte del suo corso di filosofia tenuto allo Studio fiorentino sull'
Isagoge di Porfirio e sulle
Categoriae di Aristotele, di cui si conosceva in precedenza solo la
Praelectio, e ne pubblica alcuni
specimina. Il saggio si apre con un quadro della formazione filosofica di Poliziano e delle metodologie da lui adottate come docente di filosofia, per cui l'A. sfrutta soprattutto le dichiarazioni contenute nella
Lamia e nella già menzionata
Praelectio de dialectica. Passa poi a esaminare in dettaglio la sezione del codice oggetto del saggio (ff. 264r-286v), in cui sono trascritti estratti in greco e latino - talvolta parafrasati - da commenti neoplatonici all'
Isagoge e alle
Categoriae, raccordati tra loro da brevi frasi latine e accompagnati da schemi a piena pagina o nei margini. Le opere oggetto di commento non sono trascritte né tradotte. Per quanto riguarda il commento all'
Isagoge, Poliziano raccoglie estratti dai
Prolegomeni di David l'Armeno, che poteva consultare nelle copie Firenze, Laurenziana, Plut. 72.1 e Plut. 72.5, dal commento all'
Isagoge di Ammonio di Alessandria (di cui possedeva una copia personale, il Paris, BNF, gr. 1928), dalle
Quaestiones et responsiones di Neophytos Prodromenos e dalla
Synagoge di Pappo, forse a lui nota solo indirettamente. Vi sono poi possibili tracce di appunti per una lettura in classe del
De interpretatione aristotelico, basati sul commento di Ammonio allo stesso. Nella sezione relativa all'esegesi delle
Categoriae aristoteliche, Poliziano raccoglie estratti dai commenti di Simplicio (verosimilmente dal codice Firenze, Laurenziana, Plut. 71.5, da lui stesso annotato), di Porfirio (probabilmente dal ms. Firenze, Laurenziana, Plut. 71.30, con
marginalia autografi), Dessippo (verosimilmente tratte dal ms. Firenze, Laurenziana, Plut. 71.33, di proprietà dell'umanista, forse integrato con la copia Firenze, Laurenziana, Plut. 72.21) e Giovanni Filopono (dal Paris, BNF, gr. 1928). Egli fa raccogliere infine da un collaboratore estratti dalle due edizioni del commento boeziano all'
Isagoge.
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