L'A. studia la tradizione decorativa medievale inerente lo studio degli animali, ponendo il problema dei precedenti figurativi del «bestiario» di Leonardo. Il punto di partenza di quest'analisi è lo studio delle illustazioni del
Physiologus greco nel ms. Milano, Ambrosiana, E 16 sup. (databile all'XI sec.) e di quelle nel ms. Bern, Burgerbibl., 318 (ascritto alla scuola di Reims, secondo terzo del IX sec.): codici di questo genere sono stati la matrice di molte figurazioni nei bestiari medievali. Un altro esemplare importante che reca raffigurazioni animali è il ms. del
De bestiis di Sesto Placito (Firenze, Laurenziana, Pl. LXXIII 41, databile all'inizio del IX sec.), che mantiene l'iconografia tipica del bestiario-erbario-lapidario, ma presenta le figure animali con una certa immediatezza: di Placito esiste anche un esemplare della prima metà del XIII sec. conservato a Firenze, Laurenziana, Pl. LXXIII. 16, analogo al codice di Wien, ÖNB, 93, probabilmente in relazione con l'ambiente di Federico II. Un ulteriore ms. recante suggestive figurazioni animali è Venezia, Marciana, gr. 479, (datato prima metà dell'XI sec.), le cui immagini ricordano l'iconografia bizantina. L'A. analizza poi le immagini in alcuni mss. arabi come Paris, BNF, ar. 5847, London, BL, Oriental and India Office Coll. Add. 2784 e Paris, BNF, ar. 3465: uno studio dell'iconografia di questi codici dimostra sia la vivacità delle illustrazioni arabe sia la loro influenza sulle realizzazioni miniate successive. Successivamente l'A. ripercorre l'influenza di un gruppo di mss. occidentali con ricche raffigurazioni animali come il bestiario Paris, BNF, fr. 14964 (datato 1265) e fr. 14970 (1282 ca.) ed il Libro d'Ore di Paris, BNF, lat. 757, la cui decorazione e colorazione ricorda quella dei mss. arabi ed influenzerà alcuni codici lombardi come confermano i mss. Firenze, Laurenziana, Pl. LXXVI. 79, Firenze, BNC, Banco Rari 47 (contenente il
Fiore di Virtù) e Firenze, Riccardiana, 1711 (proveniente dalla bottega del Botticelli); è probabile che la decorazione di questi mss. abbia a sua volta influenzato il «bestiario» di Leonardo, come sicuramente ha fatto anche l'animalistica di Cristoforo De Predis, come emerge da un confronto con il ms. di Torino, Bibl. Reale, Varia 124.
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