L'A. presenta un sistematico manuale di riferimento per l'analisi dei manoscritti e delle collezioni agiografiche, in cui le indicazioni «normative» emergono dallo studio di casi specifici e sono proposte con il corredo di esempi e bibliografia. Nella prima sezione i codici agiografici sono trattati in una prospettiva tipologica generale, considerando la terminologia (moderna e medievale) che li identifica, il loro utilizzo e la loro organizzazione interna. Si esaminano la differenza tra i
libelli, arcaici e contenenti pochi testi, e i leggendari veri e propri; la distinzione tra passionari (con grande prevalenza di
passiones) e leggendari; l'esistenza di raccolte destinate alla lettura personale e a quella liturgica o comunitaria (lezionari agiografici) e di forme miste (leggendari-omeliari), che uniscono testi agiografici a omelie,
lectiones patristiche e talvolta libri biblici. Tra i nomi medievali, sono attestati:
libellus,
passionalis/-e o
passionarius/-m,
collectariolum,
vitalis; distinzioni in base al contenuto (
liber apostolorum,
confessorum,
virginum). Grande attenzione è dedicata alla presenza e alla conservazione di antichi
libelli in passionari più tardi, sia materialmente (in quanto rilegati insieme ad altro materiale) sia perchè servirono da modello di copia. La struttura interna dei passionari/leggendari si definisce in ragione del contenuto (specializzati, in senso locale o per trattare specifiche categorie di santi, o universali) e dell'ordinamento (
per circulum anni o meno, per categorie, gerarchico, cronologico); viene fornito un ampio prospetto delle frequenti anomalie e delle loro cause. La seconda sezione è dedicata allo studio del singolo volume. L'A. parte dalle caratteristiche codicologiche generali, la cui analisi deve contribuire alle informazioni essenziali (composizione, data e luogo di origine della raccolta agiografica) e fornire dati per individuare eventuali
membra disiecta o per ricostruire il processo di formazione di una collezione. L'importanza di spiegare le anomalie nella struttura codicologica è documentata con i casi del leggendario di Bovino (Napoli, BN, XV AA 14 e 15), dei mss. Gubbio, Archivio Capitolare, II D 5 e Paris, BNF, lat. 5323. Si devono poi considerare gli elementi propri delle collezioni agiografiche: tavole del contenuto (si propone un'ampia casistica di discrepanze tra
tabulae e contenuto effettivo del codice, tra cui il celebre ms. München, BSB, Clm 4554), numerazione dei testi, annotazione delle
lectiones e altre note relative all'utilizzo per la lettura liturgica e nel chiostro. L'analisi del contenuto deve esaminare la provenienza dei santi (universale, regionale o locale) e confrontarli con calendari, usanze e notizie su reliquie; la struttura e l'organizzazione del singolo codice ne rivelano la natura (esempio del ms. Lille, BM, 450 come supplemento alla
Legenda aurea). I santi più recenti si possono sfruttare per la datazione, quelli poco diffusi e poco noti per la localizzazione (Paris, BNF, lat. 3793, collocato a Sisteron grazie alla presenza della
Vita Donati presbyteri, BHL 2310; lat. 12617 a Saint-Germain-des-Pres). Elementi testuali e rubriche possono dare informazioni preziose (Paris, BNF, lat. 11705; lat. 3801; lat. 5607; lat. 3789), così come il testo di apertura (Roma, Bibl. Vallicelliana, t. XXIV; Paris, BNF, lat. 12600; Bruxelles, Bibl. des Bollandistes, 209; Cambrai, BM, 857; Reims, BM, 1411; Paris, BNF, lat. 13772; Admont, Stiftsbibl., 664) e le traslazioni o i sermoni (in genere di diffusione locale; Oxford, Bodl. Libr., Add. D. 106; Vat. Chigi. P.VIII.15; Paris, BNF, lat. 5360). Cataloghi antichi, inventari, liste di lettura consentono di identificare volumi conservati e dunque di datarli e localizzarli (Paris, BNF, lat. 5566) o di individuarne la provenienza (Paris, BNF, lat. 5312, 5293, 5315, 5361, 9739; Bruxelles, BR, II 2310; London, BL, Harley 4699). Nella terza sezione, l'A. esamina le cause e le vicende di trasmissione che hanno spesso portato i leggendari a essere smembrati (tra i casi proposti, il leggendario di S. Maria in Trastevere, Vat. lat. 1194, Vat. lat. 1193, Vat. lat. 1191, Vat. lat. 10999, e un leggendario di Châalis, Paris, BNF, lat. 16733 e lat. 16737). Osserva poi gli elementi da considerare per riunire i
membra disiecta. Gli esempi: Paris, BNF, lat. 12606 + Vat. Reg. lat. 301 + Roma, Bibl. Vallicelliana, G.98 (rara impaginazione a due colonne di 68 rr.); Köln, Stadtarchiv, W 163 + W* 172 (due testi citati nella
tabula del primo si trovano oggi nel secondo); Reims, BM, 296 + Paris, BNF, lat. 5275 (quattro testi strappati dal primo sono stati inseriti nel secondo); Saint-Omer, BM, 715 tomi I e IV (originariamente uniti); Liège, BU, 1952 (raccolta eterogenea smembrata in epoca moderna); Le Mans, BM, 214, 217, 227 (leggendario in più tomi fin dall'origine). La quarta sezione riguarda le grandi collezioni trasmesse in più esemplari strettamente imparentati, da quelle di età altomedievale (una variante aquitana del «Pasionario Hispánico» e il cosiddetto «Passionario di Fulda») alle grandi realizzazioni bassomedievali e monastiche: il leggendario di Windberg, trasmesso dai sei mss. München, BSB, Clm 22240-22245; il leggendario di St.-Maximin a Treviri, in nove volumi; il
Magnum legendarium Austriacum, il
Liber de natalitiis, il
Legendarium Flandrense, il
Legendarium Anglicum. Dopo un'analisi delle dinamiche di diffusione delle collezioni e delle modifiche cui esse andarono incontro nel corso della trasmissione, l'A. esprime un
desideratum per la ricerca: che le analisi dei singoli manufatti e la ricostruzione delle singole collezioni siano inserite in una più ampia prospettiva di storia delle collezioni, in cui siano considerati almeno gli altri leggendari della stessa epoca e della stessa regione. Altri mss. considerati: Admont, Bibl. der Benediktinerstifts, 664; Alençon, BM, 21; Arras, BM, 23 (14); 24 (813); 31 (823); Berlin, Staatsbibliothek Preußischer Kulturbesitz, Theol. lat. fol. 591; Bern, Burgerbibl., 24; Bruxelles, Bibl. des Bollandistes, 14; 209; BR, 11986; 982; 11987; 7462-81; 7483-86; 8646-52; II. 2310; 19385; IV.11; Cambrai, BM, 857; 816 (721); Charleville-Mézières, BM, 196f2; 213; 214; Chartres, BM, 125; Vat. Pal. lat. 846; Reg. lat. 301; Reg lat. 466; Reg lat. 483; Vat. lat. 1193; Vat. lat. 13501; Vat. lat. 1194, Vat. lat. 1193, Vat. lat. 1191, Vat. lat. 10999; Cividale del Friuli, Museo Archeologico, XXII; XII; XXI; Colmar, BM, 356; Dijon, BM, 641-3; 638-40; Douai, BM, 540; 855; 838; Firenze, Laurenziana, Acq. e doni 84; Frankfurt a.M., Stadt- und Universitätsbibl., Barth. 2-5; Gotha, Forschungs- und Landesbibl., 64; 's Gravenhage, Museum Meermanno-Westreenianum, 30; Gubbio, Cattedrale, II D 5 e II D 6; København, KB, GKS 170; Köln, Stadtarchiv, W 163 e W* 172; Kraków, Bibl. Jagiellonska, 1380; Le Mans, BM, 214, 217, 227; León, Colegiata de San Isidoro, VII; Liège, BU, 1952; Lille, BM, 216 (450); London, BL, Add. 36737; Egerton 2797; Harley 4699; Add. 17357; London, Gray's Inn, 3; Metz, BM, 1149; München, BSB, Clm 22240-22245; Clm 28565; Clm 4554; Napoli, BN, XV AA 14; XV AA 15; Newcastle, UL, 1; Novara, Archivio Storico Diocesano, P 2; Oxford, Bodl. Libr., Add. D. 106; Paris, Archives Nationales, AB XIX 1741; Bibl. de l'Arsenal, 300; Bibl. Mazarine, 1708 e 1711; Bibl. Sainte-Geneviève, 555-6; 553-4; Porto, Bibl. Pública Municipal, Santa Cruz 20-21; Reims, BM, 1407; 296; 427; 1408; Roma, Bibl. Angelica, 1269; Bibl. Vallicelliana, T. XXIV e G. 98; Bibl. Casanatense, 1408; BNC, Vitt. Em. 1501; Saint-Omer, BM, 715; Spoleto, Archivio Capitolare, Leggendario di San Felice di Narco, 1-2; Trento, Bibl. Comunale, 1566; Udine, Bibl. Civica, Joppi 142; Valenciennes, BM, 502, 501, 504; Verona, Bibl. Capitolare, XCV; Wien, ÖNB, 377; Paris, BNF, lat. 5612; lat. 11951; lat. 11752; lat. 5573; lat. 5310; lat. 11749; lat. 13761; lat. 13760; lat. 5278; lat. 5668; lat. 2627; lat. 5296B; lat. 5643; lat. 2475; lat. 5275; lat. 5362; lat. 5292; lat. 5547; lat. 17626; lat. 5323; lat. 12610; lat. 5672; lat. 5268; lat. 5269C; lat. 5311; lat. 5315; lat. 5343; lat. 5323; n.a. lat. 2663; lat. 5666; lat. 11761; lat. 5386; lat. 5369; lat. 5342; lat. 12618; lat. 5371; lat. 5563; lat. 2628; lat. 5346; lat. 12617; lat. 5371; lat. 11749; lat. 3793; lat. 3801; lat. 5607; lat. 3789; lat. 12600; lat. 13772; lat. 5566; lat. 5312; lat. 5293; lat. 9739; lat. 16733; lat. 16737; lat. 12606; lat. 5275; lat. 13090; lat. 12604; lat. 13091; lat. 12603; n.a. lat. 1496; lat. 11705; lat. 11754; n.a. lat. 1836; lat. 11885; Coll. Picardie 63bis. (Riccardo Macchioro)
Riduci