Partendo dagli studi preparatorii di A.H. Bredero che ne aveva acclarato la pluralità redazionale, viene edita la prima redazione della
Vita prima Bernardi, la cui tradizione ammonta a una sessantina di testimoni databili tra il XII e il XV secolo. I cinque libri che costituiscono l'opera sono stati realizzati da tre diversi autori: il
liber I da Guglielmo di St.-Thierry, il
liber II da Arnoldo di Bonneval e i
libri III-V da Goffredo d'Auxerre. La redazione A che viene qui pubblicata per la prima volta (le edizioni di Horstius del 1641 e quella successiva dei Bollandisti offrivano una forma mista del testo) si basa su quattro testimoni tutti precedenti alla fine del secolo XIII: Bruxelles, BR, IV 554 (A) proveniente da Aulne, filiazione di Clairvaux; München, BSB, lat. 22253 (B); Bruxelles, BR, IV 19 (C) del monastero premonstratense di Windberg; Brugge, Stadsbibl., 32 (D) proveniente da Ter Doest. Vengono delineati due rami stemmatici; il primo accomuna quattro manoscritti tutti appartenuti alla filiazione di Morimondo: A, B e i codici München, BSB, lat. 2630 e Verdun, BM, 62; il secondo è costituito da C, D e Baltimore, MD, Walters Art Museum, W. 71 di Himmerod, fondazione di Clairvaux. Dei testi preparatorii alla
Vita prima, vengono editi i
Fragmenta Gaufridi, scritti sicuramente prima della morte di san Bernardo, ampiamente utilizzati dai tre biografi e conservati oggi a Tamié, Archives de l'Abbaye, 29 del secolo XII. Breve descrizione viene offerta degli altri due testi preparatorii: l'
Historia miraculorum in itinere Germanico patratorum, che la tradizione manoscritta attesta talvolta come libro VI della
Vita prima, ma che è fonte principalmente dei libri III e IV; la lettera di Goffredo a Eskil, arcivescovo di Lund, sugli ultimi mesi di vita del santo e tradita dal ms. Düsseldorf, Universitäts- und Landesbibl., B 26 e rimaneggiata come trasmesso dal testimone Paris, BNF, lat. 7561, per poi entrare nel libro V della
Vita prima. (Lucia Castaldi)
Riduci