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Trascrizione testuale completa dell'Antifonario ambrosiano ms. Milano, Bibl. Ambrosiana, Trotti 414: i formulari (integranti Messa e Ufficio, Temporale e Santorale), si succedono dalla IV domenica di Avvento ad Missam al sabato della I settimana di Quaresima ad Matutinum (incompleto); a seguire, dopo una lacuna, parte del comune feriale. La trascrizione è preceduta da due capitoli introduttivi: 1. Componente storico-paleografica; 2. Componente musicale, mentre si rimanda ad uno studio successivo l'analisi della componente liturgica. Nel primo capitolo si propone una diversa datazione del ms. rispetto a quelle formulate in precedenza da numerosi studiosi, tutti orientati a collocare questo Antifonario tra il X e l'XI sec.: basandosi su considerazioni storiche, sull'analisi paleografica e sul confronto con altri mss. (Città del Vaticano, BAV, Vat. lat. 82; Vat. lat. 83; München, BSB, lat. 343; Berlin, Staatsbibl. zu Berlin, Hamilton 552; Busto Arsizio, Bibl. Cap. della Basilica di S. Giovanni Battista, M.I.14; Milano, Bibl. Ambrosiana, A 28 inf.; Sankt Gallen, Stiftsbibl. 569; London, BL, Egerton 3763) l'A. ritiene che il Trotti 414 sia stato prodotto nello scriptorium arcivescovile milanese alla fine del IX sec., forse all'epoca dell'episcopato di Anselmo II (882-896). Nel secondo capitolo attraverso sei esempi (di cui si offre sia la riproduzione, sia una trascrizione e una tavola riassuntiva) si indaga la notazione neumatica adiastematica presente in modo frammentario solo su alcuni passi dei brani tràditi: si tratta di una notazione «nord-italiana, ma con spiccate affinità alla notazione sangallese». In appendice si riporta a titolo esemplificativo dei responsori cum infantibus, che nel Trotti 414 vengono citati attraverso rimandi, il responsorio del mattutino di Natale Congratulamini secondo l'ed. musicale curata da E.T. Moneta Caglio (Giuffré, 1957). Altri mss. citati: Milano, Bibl. Ambrosiana A 24 inf.; A 24 bis inf.; Trotti 251. (Stefania Vitale)
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Der Vf. zeichnet die Geschichte des Hymnars vom 6. bis zum 10. Jh. nach. An ihrem Beginn steht das «Alte Hymnar», dessen Bestand sich aus den Klosterregeln des Benedikt, Caesarius von Arles und Aurelian, den ältesten Hss. des ambrosianischen Hymnars (Vatic. lat. 82 u. 83; München, BSB, clm 343), Bedas De arte metrica, der Hs. London, BL, Cotton Vespasian A.i (Vespasian Psalter) sowie zwei verlorenen Hss. erschließen lässt. Es breitete sich von Mailand ausgehend in Italien, Frankreich, Westdeutschland und England aus und blieb dort bis zum 8./9. Jh. das übliche Hymnar. In Nordostfrankreich und Südwestdeutschland wurde es im 8./9. Jh. durch das in 6 Hss. (Vat. Reg. lat. 11; Paris, BNF, lat. 528, 13159 u. 14088; Oxford, Bodl. Junius 25; Zürich, Zentralbibl., Rheinau 34) überlieferte «Fränkische Hymnar» mit deutlich erweitertem Hymnenbestand abgelöst. Beide Hymnare wurden im Verlauf des 9. Jh. durch das «Neue Hymnar» verdrängt, das vermutlich in Zusammenhang mit der Reform Benedikts von Aniane unter Ludwig dem Frommen entstand. Es ist in folgenden Hss. überliefert: Düsseldorf, UB, B.3; St. Paul in Kärnten, Stiftsbibl., 86b/1; Karlsruhe, BLB, Aug. Perg. CXCV; Paris, BNF, lat. 13388 u. 14986; Manchester, John Rylands University Library, 116 (Crawford 133); Bern, Burgerbibl., 303 u. 455; Trier, Stadtbibl., 592/1578 u. 1245/597; Zürich, Zentralbibl., Rheinau 111; Turin, BN, 1166 (G.VII.18); Köln, Dombibl., 106; St. Gallen, Stiftsbibl., 20; Paris, Bibl. de l'Assemblée Nationale, 1; Verona, Bibl. Cap., XC (85). Die Bestände der Hymnare sind im Anhang aufgeführt.
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Nell'affrontare la tematica della salmodia nel rito ... Leggi tutto

Nell'affrontare la tematica della salmodia nel rito ambrosiano l'A. pone come punto di partenza l'analisi di tre antichi Salteri-Innari ambrosiani (sec. IX^3/4), senza indicazioni musicali, ma che offrono i testi per l'Ufficio feriale dell'anno, ovvero lo strato più antico della liturgia ambrosiana: München, BSB, Clm 343; Città del Vaticano, BAV, Vat. lat. 82; Vat. lat. 83 (tutti dettagliatamente descritti in appendice). Dopo un rapido excursus sull'Innario e sulla disposizione del Salterio per la recita dell'Ufficio (simile a quella del rito gallicano), viene dimostrato come le brevi e semplici antifone del Salterio fossero parte dell'antica salmodia responsoriale attestata ad est come ad ovest dal IV al VI secolo. Nel capitolo Responsorial Psalmody and Antiphonal Psalmody, analizzando le indicazioni offerte dai mss. Paris, BNF, Lat. 11947 (Salterio di St.-Germain vescovo di Parigi, sec. VI) e Milano, Bibl. Ambrosiana, T 27 sup. (Rituale, sec. XI: ed. Lambot 1931), testimoni della liturgia utilizzata in due centri del nord Italia (Monza e Aquileia), si ipotizza come l'antico responsorium, sotto l'influsso della salmodia antifonata introdotta dall'Oriente, sia stato riutilizzato nei grandi responsori dell'Ufficio e negli psalmelli della Messa per le 5 domeniche di Quaresima (tabella 6.3), in stretto collegamento con la preparazione al battesimo. Da ultimo viene presa in esame la struttura melodica della salmodia ambrosiana dimostrando come anche nel canto ambrosiano il passaggio dalla salmodia responsoriale a quella antifonata comporti una diversa relazione e trattamento tra la finale dell'antifona e il recitativo della successiva salmodia. (Gionata Brusa)
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