L'A. si concentra sull'impiego di metalli nelle miniature del lezionario di Siegburg (London, BL, Harley 2889), che rivelano un collegamento con l'
ars sacra della scuola di Colonia. Si ripercorre brevemente la storia del manoscritto, il contenuto e la destinazione. Si passa poi a esporre la storia dell'abbazia benedettina di Siegburg, dalla sua fondazione, nel 1064, all'operato di figure rilevanti, quali l'arcivescovo Annone e al suo legame con l'abbazia di Frutturaria. Una parte dello studio è rivolto alla collezione libraria di Siegburg, di cui sembrano essere sopravvissuti trentadue manoscritti, cinque dei quali precedenti al 1183 e risalenti al secondo quarto del XII secolo: una copia del
De victoria verbi Dei di Ruperto di Deutz (München, BSB, Clm 14055); una copia dell'
Historia ecclesiastica di Beda (Leipzig, UB, Rep. I 58a); un codice con un martirologio e la
Regula di Benedetto proveniente dell'abbazia di Gladbach (New York, Pierpont Morgan Libr., M. 563), originariamente parte del
Necrologium Gladbacense (Mönchengladbach, Münsterarchiv, 9); un frammento del
De tribus diebus di Ugo di San Vittore (Köln, Museum für Angewandte Kunst, Inv. Nr. 09/68); una copia del
De divinis officiis di Ruperto di Deutz (München, BSB, Clm 14355). Dall'esame di tali manoscritti emerge l'eccezionalità e l'enorme
varietas del lezionario di Siegburg. Ciò si conferma anche con il confronto del codice in questione con altri lezionari miniati, quale quello confezionato presso l'abbazia di S. Pietro di Salisburgo (New York, Pierpont Morgan Libr., M. 780) o l'evangeliario prodotto a S. Massimimo di Treviri o di Hirsau (London, BL, Egerton 809). In generale, l'A. osserva che i lezionari non sono miniati: è il caso dei codici Oxford, Bodl. Libr., Canon. liturg. 324 e Köln, Erzbischöfliche Diözesan- und Dombibl., 59 e 143. Circa il programma figurativo dei primi fogli del manoscritto, si offre poi un confronto con i seguenti mss.: Köln, Schatzkammer St. Georg, s.n.; Historisches Archiv der Stadt Köln (Stadtarchiv), Best. 7010 (Handschriften - Wallraf) 244 e Best. 7010 (Handschriften - Wallraf) 312a; Paris, BNF, lat. 943. A proposito, infine, delle miniature cosiddette «incorniciate», si stabiliscono dei paralleli con i codici Bruxelles, KBR, 9916-7 e Chantilly, Bibl. du Musée Condé, 774 (1632). (Paola Mocella)
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