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Charles M. Atkinson The Earliest «Agnus Dei» Melody and Its Tropes Embellishing the Liturgy. Tropes and Polyphony cur. Alejandro Enrique Planchart , praef. Thomas Forrest Kelly , Burlington, VT, Ashgate 2009 (Music in Medieval Europe) pp. LIV-559, 387-405
Abstract
Articolo già pubblicato in «Journal of the American Musicological Society» 30 (1977) 1-19. Lo studio si propone di fare luce su quanto è ancora oscura la relazione tra i tropi e i canti originali nell'ordinario della Messa tra IX e XI secolo. Viene presa in esame, in particolare, la melodia 226 dell'agnus Dei secondo il catalogo di M. Schildbach, appartenente al secondo ciclo di canti dell'ordinario, quello per le feste della prima classe. Viene confrontata la forma della melodia 226 (in rapporto ad altre melodie dell'agnus) secondo il
Graduale Romanum e i mss. franco-occidentali Paris, BNF, lat. 1118; lat. 1240; lat. 1084; Bibl. de l'Arsenal, 1169; Cambridge, CCC, 473; e con i mss. franco-orientali London, BL, Add. 19768; Wien, ÖNB, 1888; Sankt-Gallen, Stiftsbibl., 484 e 381; Paris, BNF, lat. 9448; Vat. Pal. lat. 489. Da quest'analisi risulta che la melodia dell'agnus e i versi che la accompagnano, classificabili come tropi di abbellimento, sono stati composti in diversi periodi. (Ernesto Mainoldi)
Riduci
Argomenti e indici Manoscritti
Cambridge, Corpus Christi College, Ms. 473 (N. 38) Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Pal. lat. 489 London, British Library, Add. 19768 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 9448 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1084 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1118 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1240 Paris, Bibliothèque Nationale de France. Bibliothèque de l'Arsenal, 1169 Rés. (637 T.L.) Sankt Gallen, Stiftsbibliothek, 381 Sankt Gallen, Stiftsbibliothek, 484 Wien, Österreichische Nationalbibliothek, 1888 Scheda N: 32 - 6037
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-the-earliest-agnus-dei-melody-and-its-tropes/584205
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d'Arco Silvio Avalle (ed.) Alcune particolarità metriche e linguistiche della «Vita ritmica di San Zeno» d'Arco Silvio Avalle Le forme del canto. La poesia nella scuola tardoantica e altomedievale cur. Maria Sofia Lannutti , Firenze, SISMEL. Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini 2017 (Quaderni di «Stilistica e metrica italiana» 7) pp. VIII-566, 495-527
Abstract
Versione rivista e integrata del saggio già pubblicato in
Linguistica e filosofia. Omaggio a Benvenuto Terracini Milano 1968 pp. 11-38. La
Vita , che risale al secolo VIII ex., è conservata nel ms. Verona, Bibl. Capitolare, XC (85) del secolo IX-X. Il carme, in asclepiadei minori di dodici sillabe con cesura alla sesta e andamento sdrucciolo, offre all'A. l'opportunità di trattare alcuni problemi prosodici che investono tanto la produzione latina quanto quella in volgare: l'anisosillabismo, la struttura strofica, la lingua. L'anisosillabismo, fenomeno frequente in questo testo e in altri coevi, tra cui la
Verone rythmica descriptio (fine VIII sec.) e il carme
De Pippini regis victoria Avarica (796), è caratteristico di un certo tipo di poesia popolare e presente anche nei testi italiani e spagnoli delle origini; si noti che sembra sempre investire, in ambito mediolatino e volgare, solo una sillaba (in più o in meno). Un altro aspetto interessante della
Vita , che appartiene ai carmi abecedari, è che presenta dopo ogni strofa un ritornello in tre varianti, che si alternano senza un ordine apparente (casi analoghi sono gli inni escatologici
Apparebunt ante summum o
Ad te Deus gloriose ), ma qui derivati dalla prima strofa, secondo la tecnica del «double refrain». Anche questa caratteristica torna in testi altomedievali come quelli del
corpus studiato da Strecker e da lui collocato a San Gallo in epoca precarolingia (altri studiosi li collocano o genericamente in Europa o tra Moissac e Ripoll), ma uno dei casi più antichi è il
Versus Sibillae de die iudicii di Agostino (il cui salmo antidonatista del 393 era sempre abecedario), che consta di 27 esametri dattilici ma a un certo punto della tradizione il primo verso è trasformato in ritornello che torna dopo ogni distico. Uno dei primi testimoni dei
Versus che presenta questa innovazione è il ms. Paris, BNF, lat. 1154 (da Limoges), dove il ritornello ha una melodia propria; si trova simile anche nei mss. Paris, BNF, lat. 2832, lat. 5304, lat. 1139 (Limoges), lat. 781 (Limoges). Il testo agostiniano ha avuto una grande fortuna nel medioevo, a volte tradito come inno, ma più spesso tramutato in
versus , cioè in carme responsoriale o inno processionale (ms. Paris, BNF, lat. 1240); la sua particolare struttura si ritrova raccomandata nelle
Consuetudines Cluniacenses di Ulrico di Zell. Un trattamento simile subiscono testi del IV-VI secolo come il
Pange lingua gloriosi di Venanzio Fortunato o il
Tempora, florigero rutilant , entrambi inni trasformati in
versus ; per stabilire un confronto con un testo cronologicamente vicino alla
Vita è possibile ricorrere al
Gloria laus et honor tibi sit di Teodulfo. Alla fine di questo complesso
excursus l'A. sottolinea come la
Vita si ponga a metà strada tra i ritmi apocalittici a tre ritornelli e i
versus a ritornello semplice; altro dato interessante è il suo legame con la letteratura popolare e rustica, che lo apparenta al genere della laude e della ballata (entrambi carmi processionali). Gli elementi affini tra la
Vita e i carmi in volgare sono: 1)
prefatio cantata dal solista; 2) strofa a numero fisso di versi; 3) ritornello ripreso dalla
prefatio : alla struttura ternaria degli antichi
versus corrisponderebbe la struttura ternaria dei testi volgari con la ripresa, la strofa e il ritornello (anche la volta, in cui la rima finale riprende l'ultima rima del ritornello, si trova in numerosi
versus antichi). Il terzo punto dell'analisi investe l'aspetto linguistico (alcuni paralleli sono condotti sul
Sermo di Coronato): in ambito fonetico il fenomeno più vistoso è il consonantismo (caduta della dentale sorda finale, palatalizzazione; nel
Sermo le dentali non subiscono alterazione), sul piano morfologico si registrano vari fenomeni tra cui una certa semplificazione e alterazione dei casi (nel
Sermo la flessione è corretta). I numerosi volgarismi nell'uso dei verbi e del pronome relativo sono in linea con altri testi coevi mediolatini e col
Sermo , di tutti i fenomeni viene offerta ampia esemplificazione. Nelle osservazioni finali l'A. sostiene che, nella
Vita , le deroghe al latino sembrano calcolate per ottenere precisi effetti linguistici e stilistici e offre come paragone l'
Indovinello veronese , coevo alla
Vita , in cui le parole hanno ricevuto un processo di latinizzamento morfologico e grafico. Il trattamento subito dalla lingua nell'
Indovinello è molto diverso da quanto accade nella
Vita , il cui autore avrebbe attinto alla tradizione letteraria del
sermo rusticus di epoca merovingia il quale, al pari di altri registri intermedi, ha rapporti ambigui con la lingua parlata, ma sembra essere un precedente importante per le successive
scriptae romanze. Da qui deriva l'ipotesi dell'A., che riposa anche sul genere del componimento: la
Vita sarebbe basata sull'imitazione di canti popolari, cioè di quei componimenti definiti
vulgares (
sc . non compiutamente latini) e sanzionati in numerosi canoni conciliari dal IV all'VIII secolo. Esempi illustri non mancano: il salmo antidonatista di Agostino, ricalcato su canti popolari, avrà grande influenza nella letteratura galloromanza delle origini, così come i poemetti agiografici romanzi traggono ispirazione dagli inni religiosi mediolatini di stampo popolare. In appendice (pp. 524-7) si legge il testo edito dall'A. e già pubblicato in
Latino «circa romançum» e «rustica romana lingua». Testi del VII, VIII e IX secolo Padova 1960 pp. 11-8. (Elisabetta Bartoli)
Riduci
Argomenti e indici Coronatus notarius saec. VIII ,
Rhythmus de sancto Zenone (Audiant principes... ) Ad te, Deus gloriose (Ad te, Deus gloriose, rerum factor omnium... ) Aenigma Veronense De die iudicii I (Apparebunt ante summum saeculorum iudicem... ) De Pippini regis victoria Avarica (Omnes gentes qui fecisti, tu Christe, Dei sobules, terras, fontes, rivos, montes et formasti hominem, Avares, quos converstistis ultims temporibus... ) Iudicii signum tellus sudore madescet (Iudicii signum tellus sudore madescet... ) Versificazione e prosa ritmica Versus de Verona (Magna et praeclara pollet urbs haec in Italia... ) Zeno Veronensis episcopus saec. IV Augustinus Aurelius, Fortleben ,
Confessiones Augustinus Aurelius, Fortleben ,
Psalmus contra partem Donati Coronatus notarius saec. VIII ,
Sermo de vita sancti episcopi et confessoris Zenonis (In diebus illis in provincia Italia in civitate Verona in qua b. Zenonis... ) Theodulphus Aurelianensis episcopus n. 760 ca., m. 821 ,
Carmina Udalricus Cellensis prior n. 1029, m. 14-7-1093 ,
Antiquiores consuetudines Cluniacensis monasterii Venantius Fortunatus n. 530, m. 601 ,
Carmina
Luoghi: Limoges Moissac Ripoll Sankt Gallen
Manoscritti
Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1139 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1154 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1240 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 5304 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 2832 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 781 Verona, Biblioteca Capitolare, XC (85) Scheda N: 39 - 986
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/alcune-particolarità-metriche-e-linguistiche-della/715803
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d'Arco Silvio Avalle Preistoria dell'endecasillabo d'Arco Silvio Avalle Le forme del canto. La poesia nella scuola tardoantica e altomedievale cur. Maria Sofia Lannutti , Firenze, SISMEL. Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini 2017 (Quaderni di «Stilistica e metrica italiana» 7) pp. VIII-566, 179-209
Abstract
Lo studio (risalente al 1963) tratta della nascita dell'endecasillabo e della sue differenze rispetto al décasyllabe francese. Ripercorrendo lo stato degli studi, l'A. giunge a dimostrare che l'opinione di Dante secondo cui i due versi siano assimilabili (nel
De vulgari eloquentia ), facendo implicitamente derivare il verso italiano da quello francese, è corretta; quindi si sofferma in alcuni punti del dibatitto. Riguardo alla differenza tra endecasillabo e décasyllabe, poiché quest'ultimo avrebbe una forte pausa dopo la IV sillaba, l'A. non solo allude a varianti del décasyllabe elaborate nella Francia meridionale, i cui trovatori sono i maggiori modelli dei Siciliani, ma sostiene inoltre che probabilmente, nella sua prima versione, il décasyllabe era molto vicino a un verso di 4+6. L'uso occitanico di questo verso sarebbe per l'A. la causa prima della sua evoluzione verso forme meno rigide della cesura - rispetto a quelle ieratiche e solenni tipiche dei testi anglo-normanni del secolo XI - come quelle di Bertran de Born a cesura detta italiana, molto simili a quelle dei rimatori siciliani. Acclarata la derivazione dell'endecasillabo dal décasyllabe francese, rimane da indagare la fonte di quest'ultimo. Tra i versi classici più vicini al décasyllabe si citano il trimetro giambico scazonte (5+7) o l'endecasillabo alcaico, che però ebbero scarso seguito nella letteratura mediolatina; le clausole della sequenza di sant'Eulalia in tetrametro dattilico catalettico, molto usato nel medioevo per via del carme di Prudenzio
Germine nobis Eulalia , l'endecasillabo saffico, il trimetro giambico, il metro del
Planctus per la morte di Guglielmo il Conquistatore (che però è successivo alle prove romanze). Nessuna di queste alternative, tuttavia, persuade l'A. La ricerca procede quindi analizzando la
Vita di sant'Alessio , la prima attestazione romanza di décasyllabe: il testo è un tropo, genere paraliturgico diffuso e di cui si hanno attestazioni volgari a San Marziale di Limoges già intorno al 1096-1099 (ms. Paris, BNF, lat. 1240), circa trent'anni prima del Salterio di St. Albans (Hildesheim, Dombibl., St. God. 1), uno dei testimoni del
Sant'Alessio . Per quanto attiene all'aspetto prosodico, si hanno numerosi tropi latini in decasillabi cesurati 4+6 (nel tropario di San Marziale Paris, BNF, lat.1139); analogie si rilevano anche col volgarizzamento del Cantico in un sacramentario benedettino del X-XI sec. (Paris, BNF, lat. 2297). L'archetipo dell'alessandrino andrà dunque cercato nei tropari anteriori alla metà del sec. XI in un verso di dieci sillabe cesurato 4+6. Da una ricerca condotta negli
Analecta hymnica l'A. individua i tropi
Quem cuncta laudant (conservato nei tropari di San Marziale di Limoges: Paris, BNF, lat. 1240, lat. 1118 e lat. 1084 e in altri sette codici non specificati nel saggio, ma datati tra il secolo XI e XII) e
Hodie redemptor mundi (conservato in tropari inglesi e in quello di San Marziale del 933-936 Paris, BNF, lat. 1240): dunque il decasillabo latino cesurato 4+6 figura nella tradizione della scuola di Limoges dall'inizio del secolo X. Saranno quindi i tropatori i modelli dell'alessandrino, forti della grande tradizione di testi escatologici e apocalittici in settenari trocaici in cui il decasillabo compare come refrain, basti pensare a testi come
Apparebit repentina , citato da Beda nel
De arte metrica , che in tutti i più antichi codici è interrotto da un verso di questo tipo (
in tremendo 4;
die iudicii 6). Altre forme analoghe a questo refrain si trovano già a cavallo tra 700 e 800 nei ritmi
Ad te, Deus gloriose o
Apparebunt ante summum . (Elisabetta Bartoli)
Riduci
Argomenti e indici Versificazione e prosa ritmica Ad te, Deus gloriose (Ad te, Deus gloriose, rerum factor omnium... ) De die iudicii I (Apparebunt ante summum saeculorum iudicem... ) De die iudicii II (Apparebit repentina dies magna Domini... ) Eulalia Emeritae virgo martyr Gloria in excelsis Deo (Gloria in excelsis Deo et in terra pax hominibus bonae voluntatis... ) Hodie redemptor mundi ascendit coelos (Hodie redemptor mundi ascendit coelos... ) Planctus in mortem Guillelmi ducis Northmanniae (Flete, viri, lugete, proceres! Resolutus est rex in cineres... ) Psalteria, Libri liturgici Quem cuncta laudant (Quem cuncta laudant ut bona valde... ) Sacramentaria, Libri liturgici Sequentia sanctae Eulaliae (Cantica virginis Eulaliae... ) Troparia, Libri liturgici Tropi, Forme liturgiche Beda Venerabilis n. 672/673 ca., m. 26-5-735 ,
De arte metrica Dantes Alagherii n. 1265, m. 13/14-9-1321 ,
De vulgari eloquentia Prudentius, Fortleben ,
Peristephanon
Manoscritti
Hildesheim, Dombibliothek (olim Beverin'sche Bibliothek), St. God. 1 «St Albans Psalter» Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 2297 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1118 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1139 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1240 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1084 Scheda N: 39 - 5091
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-preistoria-dell-endecasillabo/715793
Gunilla Björkvall En marge des plus anciennes séquences médiévales RB 88
(1978)
170-3
Abstract
Presentazione dell'opera di R.L. Crocker
The Early Medieval Sequence Berkeley-Los Angeles 1977. Non si tratta di un'ed. critica in senso tradizionale, ma di una versione testuale e melodica la cui antichità è solidamente stabilita. I mss. base più importanti e più antichi sono: Paris, BN lat. 1240 (a. 923-936), 1084 (sec. X
2 ), 1118 (a. 987-996) e 1121 (dopo il mille). Partendo dall'analisi delle sequenze del
Liber hymnorum di Notker il Balbo, il Crocker presenta le diverse strutture delle sequenze del IX sec. e le confronta con le sequenze occidentali contemporanee. Nella seconda parte dell'opera l'A. affronta il problema del rapporto tra la sequenza e l'alleluia e fa l'ipotesi che la sequenza non si sia sviluppata a partire dall'alleluia, ma sia un prodotto originale dei Franchi, un genere liturgico nuovo che fu rapidamente inserito nella liturgia romana. Al giudizio globalmente positivo sul lavoro, l'A. fa seguire alcune critiche di dettaglio.
Riduci
Argomenti e indici Manoscritti
Scheda N: 1 - 3370
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-en-marge-des-plus-anciennes-séquences-médiévales/210842
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Gunilla Björkvall (ed. comm.) Prosules de la messe III Prosules de l'offertoire Stockholm, Stockholms Universitet 2009 pp. X-254 (Corpus troporum 11)
Abstract
Le 252 prosule edite sono relative a 62 offertori, quelli a cui appartengono gli 84 testi liturgici di base (a seconda dei casi l'antifona e/o un versetto o più versetti componenti l'offertorio) oggetto di tropatura. Le prosule d'offertorio sono infatti dei tropi melogeni, ossia testi (in questo caso in prosa) composti su melodie preesistenti (lunghi melismi, le cui note sono distribuite su un testo di nuova composizione, che viene così a innestarsi su quello originario). I 74 testimoni considerati (cfr. l'indice mss. in questo vol. di «Medioevo latino») coprono un arco cronologico cha va dal IX/X sec. al XIV (i testi sono stati composti per lo più tra il 900 e il 1100) e sono suddivisi in apparato nelle seguenti aree geografiche: Est (primo gruppo; secondo gruppo), Ovest (Nord-Ovest e zona di transizione; Sud-Ovest), Italia (del Nord; del Sud). Spiccano per la vastità del loro repertorio il tropario-sequenziario München, BSB, lat. 14322 (XI sec., Regensburg) e il ms. Cambrai, BM, 172 (167) (XII sec., Cambrai), contenente, oltre alle prosule d'offertorio, dei trattati di teoria musicale e un tonario. L'edizione critica, che porta a compimento un progetto iniziato da O. Marcusson e ripreso dall'A. alla fine degli anni '80, segue i criteri propri della collana ed è così strutturata: 1. Introduzione (fra i temi affrontati: le denominazioni delle prosule nei mss.; le tipologie delle fonti e il loro repertorio; le ricorrenze liturgiche con prosule in relazione alle aree geografiche; le questioni poste dalla presenza/assenza della notazione musicale nei diversi testimoni; i problemi connessi all'edizione dei testi in rapporto con le tecniche compositive. Due sono infatti i tipi di prosule d'offertorio: quelle che sottendono un solo melisma e quelle che ne sottendono più d'uno all'interno del medesimo versetto o della medesima antifona); 2-4. lista dei mss., ordine di collazione, abbreviazioni; 5. testi liturgici di base (i succitati 62 offertori sono riportati secondo l'ordinamento liturgico; a fianco di ogni singola parte, oggetto di tropatura, è indicato il numero arabo che, secondo l'ordine alfabetico, la contraddistingue nell'edizione delle prosule); 6. edizione delle prosule (quando a uno degli 84 testi liturgici di base corrisponde più di una prosula, esse sono distinte da lettere alfabetiche; l'edizione è corredata da apparato critico e commento). Completano il volume, oltre che la bibliografia generale e l'indice alfabetico delle prosule, diversi strumenti utili alla consultazione e al confronto dei dati: fra questi si segnalano la lista delle parole-chiave sui cui melismi si innestano le prosule. (Stefania Vitale)
Riduci
Argomenti e indici Manoscritti
Apt, Trésor de l'Eglise Sainte-Anne, 18 (4) Bamberg, Staatsbibliothek, Class. 24 (M.V.7) Bamberg, Staatsbibliothek, Lit. 5 (Ed.V.9) Bamberg, Staatsbibliothek, Lit. 4 (Ed.IV.3) Bamberg, Staatsbibliothek, Theol. 15 (Q.II.12) Benevento, Biblioteca Capitolare, 34 Benevento, Biblioteca Capitolare, 35 Benevento, Biblioteca Capitolare, 38 Benevento, Biblioteca Capitolare, 39 Benevento, Biblioteca Capitolare, 40 Bologna, Biblioteca Universitaria, 2824 (lat. 1508) Cambrai, Le Labo - Cambrai (olim Bibliothèque Municipale), 172 (167) Cambrai, Le Labo - Cambrai (olim Bibliothèque Municipale), 78 (79) Chartres, Médiathèque «L'Apostrophe» (olim Bibliothèque Municipale), 520 (222) (?) Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Ottob. lat. 1267 Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Reg. lat. 3797 Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Ross. 231 Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 10645 Cologny (Genève/Genf), Bibliotheca Bodmeriana (Fondation Martin Bodmer), 74 Einsiedeln, Stiftsbibliothek, 121 (Msc. 1151; Nr. XIII) Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 33.31 Ivrea (Torino), Biblioteca Capitolare, LX (91) Karlsruhe, Badische Landesbibliothek, Aug. Perg. CCLIX Karlsruhe, Badische Landesbibliothek, St. Peter Perg. 16 Karlsruhe, Badische Landesbibliothek, St. Peter Perg. 15 Kassel, Universitätsbibliothek Kassel - Landesbibliothek und Murhardsche Bibliothek der Stadt Kassel, Theol. 2° 55 Kassel, Universitätsbibliothek Kassel - Landesbibliothek und Murhardsche Bibliothek der Stadt Kassel, Theol. 4° 25 Kremsmünster, Stiftsbibliothek, Fragm. II/38 London, British Library, Add. 19768 Madrid, Biblioteca de la Real Academia de la Historia, Códices 53 (F. 221; 51) Madrid, Biblioteca Nacional de España, Ms. 288 Modena, Biblioteca e Archivio Capitolare, O.I.7 Montpellier, Bibliothèque Interuniversitaire, Section de Médecine, H 159 Monza (Monza e Brianza), Biblioteca Capitolare, c-13/76 Monza (Monza e Brianza), Biblioteca Capitolare, c-12/75 München, Bayerische Staatsbibliothek, Clm 14083 München, Bayerische Staatsbibliothek, Clm 14322 (Em. D. 46) München, Bayerische Staatsbibliothek, Clm 14845 München, Bayerische Staatsbibliothek, Clm 27130 Novara, Archivio Storico Diocesano, Codici liturgici G 1 Oxford, Bodleian Library, Bodl. 775 (S.C. 2558) Oxford, Bodleian Library, Canon. liturg. 340 (S.C. 19426) Oxford, Bodleian Library, Douce 222 (S.C. 21796) Oxford, Bodleian Library, Selden supra 27 (S.C. 3415) Padova, Biblioteca del Seminario Vescovile, 697 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 10510 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1121 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 9449 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 887 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1138 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1338 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 776 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 903 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 9448 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1240 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1084 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1118 Paris, Bibliothèque Nationale de France, n.a. lat. 1235 Paris, Bibliothèque Nationale de France, n.a. lat. 1871 Pistoia, Archivio Capitolare, C.120 Praha, Archiv Prazského Hradu, Knihovna Metropolitní Kapituly, P. VII (1677) Provins, Bibliothèque Alain Peyrefitte (olim Bibliothèque Municipale), 12 (24) Roma, Biblioteca Angelica, 123 (B.3.18) Roma, Biblioteca Casanatense, Ms. 3830 Roma, Biblioteca Casanatense, Ms. 1741 Roma, Biblioteca Nazionale Centrale «Vittorio Emanuele II», Sess. 62 (1343) Sankt Gallen, Stiftsbibliothek, 381 Torino, Biblioteca Nazionale Universitaria, F.IV.18 (Ottino 37) Toulouse, Archives Départementales de la Haute-Garonne, I. 5 (121) Vercelli, Biblioteca Capitolare Eusebiana, CLXXXVI (211) Verona, Biblioteca Capitolare, CVII (100) Volterra (Pisa), Biblioteca Comunale Guarnacci, L.3.39 (inv. 5700; Mazzatinti 13) Wolfenbüttel, Herzog August Bibliothek, Helmst. 1008 (1110) Zürich, Zentralbibliothek, Rh. 62 (429) Scheda N: 31 - 6480
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/prosules-de-la-messe-iii-prosules-de-l-offertoire/579264
Clyde Waring Brockett jr. Letania and Preces. Music for Lenten and Rogations Litanies Ottawa, Institute of Mediaeval Music 2006 pp. IV-72 (Institute of Mediaeval Music. Musicological Studies. Wissenschaftliche Abhandlungen 85)
Abstract
Studio sugli aspetti musicali e musicologici di litanie quali
Dicamus omnes ,
Aufer a nobis ,
Exaudi Domine ,
Miserere , condotto su un cospicuo numero di fonti manoscritte, fra le quali spiccano un gruppo di codici parigini: Paris, BNF, lat. 776, lat. 780, lat. 903, lat. 904, lat. 1017, lat. 1120, lat. 1121, lat. 1240, lat. 10511, lat. 12584, lat. 17296
Riduci
Recensioni e segnalazioni
Argomenti e indici Manoscritti
Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1240 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 776 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 903 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1120 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1121 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 12584 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 780 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 904 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 17296 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1017 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 10511 Scheda N: 29 - 6430
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-letania-and-preces-music-for-lenten-and-rogations/540669
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Thomas P. Campbell Liturgical Drama and Community Discourse The Liturgy of the Medieval Church cur. Thomas John Heffernan - Edith Ann Matter , Kalamazoo, MI, Western Michigan University, Medieval Institute Publications 2001 pp. XVII-778, 619-44 tavv.
Abstract
Secondo l'A., per una piena ed esauriente comprensione del fenomeno «dramma medievale» non si può partire da una prospettiva solo ed esclusivamente liturgica, bensì ampliare la griglia di riferimenti a tutto il contesto culturale. Come la liturgia, queste rappresentazioni fondevano parole e musica in una forma comune e ritualistica per meglio trasmettere i temi inerenti ai singoli giorni festivi. Alla ricerca di una risposta su come potessero essere effettivamente allestite queste rappresentazioni, l'A. traccia un itinerario storico del dramma liturgico adducendo vari esempi oggetto di analisi: Il
Quem queritis del 936 di San Marziale di Limoges (Parigi, BNF, lat. 1240), l'inglese
Regularis concordia del decimo secolo, alcune delle ulteriori
Visitationes sepulchri come quelle di Rouen (è citata anche una forma analoga alla
Visitatio , l'
Officium regum trium di Rouen), nonché altre rappresentazioni sempre nate a Rouen come per esempio il
Peregrinus che rappresenta il viaggio in Emmaus (Rouen, BM, 222), e la
Processio asinorum . Attraverso questi esempi l'A. tenta di dimostrare come il dramma liturgico non dipendesse nel suo significato necessariamente dalla liturgia. La liturgia può fornire un contesto per la sua rappresentazione, ma il significato del brano può estendersi ben al di là del servizio liturgico. Infine le mutevoli condizioni di rappresentazione e recezione, che dipendevano dal contesto culturale locale, fanno di questi drammi un oggetto flessibile, in divenire con la stessa cultura che li accoglie. (Paolo Mechelli)
Riduci
Argomenti e indici Manoscritti
Scheda N: 23 - 5605; B - P
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-liturgical-drama-and-community-discourse/425206
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Gisèle Clément Le processionnal en Aquitaine, IXe-XIIIe siècle. Genèse d'un livre et d'un répertoire Paris, Classiques Garnier 2017 (ISBN 978-2406056256) pp. 319 + 1 CD-ROM (Musicologie [Classiques Garnier] 2)ISBN: 978-2406056256
Abstract
Il volume è dedicato a una questione problematica, quella cioè della genesi del processionale in quanto libro autonomo. La criticità del tema si evidenzia fin dalla mancanza di un accordo sulla definizione di processionale e sui termini cronologici della sua comparsa. L'A. afferma che il primo processionale autonomo risalirebbe all'inizio del XIII secolo (Montpellier, BM, 20), ma che in realtà esisterebbe un repertorio di antifone processionali pregresso, che circolava in modo frammentario in libri liturgici di diverso utilizzo. Rileva poi la mancanza di un catalogo che raccolga le antifone processionali: tale strumento sarebbe infatti fondamentale per un avanzamento dello stato dell'arte. Pertanto l'A. si pone il compito di redigerlo, attraverso uno studio sistematico delle fonti e la raccolta di un'ingente quantità di dati: individua così le singole antifone, stabilisce la loro collocazione nella liturgia, rintraccia le rubriche che indicano la festività in cui venivano utilizzate, raccoglie le didascalie che fornivano indicazioni sugli atti performativi visivi, sonori e gestuali. Vista l'instabilità di questo repertorio e la suscettibilità a modifiche regionali e perfino locali, lo studio viene delimitato a una zona geografica, l'Aquitania, e a un lasso cronologico, dal X al XVI secolo. L'area presa in considerazione comprende i centri monastici e canonicali di Limoges, Saint-Yrieix, Moissac, Tolosa e Narbona, dei quali si inventariano 57 manoscritti tra graduali, tropari-prosari, antifonari, ma anche ordinari, sacramentari e pontificali che contengono canti processionali. Individua dunque il primo processionale autonomo aquitano nel ms. Madrid, BNE, 136, posseduto dalla cattedrale di Tolosa e redatto intorno al 1200. L'A. riconosce la difficile lettura dei dati collezionati, per la loro scarsa omogeneità e la frequente mancanza di elementi in comune. Alcune antifone inoltre non sono chiaramente riferibili a una destinazione liturgica. I dati quindi vengono confrontati con quelli già a disposizione nell'
Antiphonale missarum sextuplex (Bruxelles 1935) e in
Le Pontifical Romano Germanique du Xe siècle I-III (Città del Vaticano 1963, 1972), ai fini di comprendere la particolarità della genesi del processionale autonomo in Aquitania e fornire nuovo materiale alla discussione generale. I dati raccolti dall'esame dei mss. sono organizzati in una serie di grafici e tabelle, lo studio è corredato dagli indici dei nomi, dei luoghi, delle feste, delle rubriche, degli incipit dei canti e dei manoscritti, ma viene anche affiancato da un CD-ROM contenente il catalogo delle fonti aquitane, una tabella comparativa delle rubriche, una tabella che raccoglie le rubriche per ogni festa, le edizioni dei testi fuori dal
corpus e le tavole. Per l'elaborazione di questi dati e la formulazione di conclusioni l'A. divide il saggio in tre sezioni: la genesi del processionale e l'approccio alle fonti, lo studio della pratica liturgica attraverso rubriche e didascalie e l'individuazione dei processi nella costituzione vera e propria del repertorio aquitano di antifone processionali. Si segnalano di seguito i manoscritti selezionati dall'A.: Albi, BM, 11, 20 e 44; Bruxelles, BR, 10127-44 e II 3823; London, BL, Harley 4951; Madrid, BNE, 136; Montpellier, Archives départementales, G. 3803; BM, 20 e 21; Narbonne, BM, 165; Paris, BNF, lat. 776, lat. 778, lat. 779, lat. 780, lat. 887, lat. 903, lat. 909, lat. 933, lat. 944, lat. 1084, lat. 1085, lat. 1086, lat. 1088, lat. 1118, lat.1119, lat. 1120, lat. 1121, lat. 1132, lat. 1133, lat. 1134, lat. 1135, lat. 1136, lat. 1137, lat. 1154, lat. 1217, 1233, lat. 1240, lat. 1248, lat. 1320, lat. 1331, lat. 1341, lat. 2293, lat. 2819, lat. 4162 A, lat. 12050 e lat. 17436; n.a. lat. 638, n.a. lat. 1177, n.a. lat. 1871 e n.a. lat. 3001; Bibl. Sainte-Geneviève, 111; Solesmes, Abbaye Saint-Pierre, Réserve 28 e 63; Vic, Arxiu i Bibl. Episcopal, 117. Recensione in «Scriptorium» 72 (2018) 19* di Barbara Haggh-Huglo. (Francesca Tommaseo)
Riduci
Argomenti e indici Manoscritti
Albi, Médiathèque Pierre Amalric (olim Bibliothèque Municipale), 20 (33) Albi, Médiathèque Pierre Amalric (olim Bibliothèque Municipale), 44 (30) Albi, Médiathèque Pierre Amalric (olim Bibliothèque Municipale), 11 (18) Bruxelles, KBR (olim Bibliothèque Royale «Albert Ier»), II 3823 Bruxelles, KBR (olim Bibliothèque Royale «Albert Ier»), 10127-44 (363) London, British Library, Harley 4951 Madrid, Biblioteca Nacional de España, Ms. 136 Montpellier, Archives Départementales de l'Hérault, G. 3803 Montpellier, Médiathèque Centrale d'Agglomération Emile Zola (olim Bibliothèque Municipale), 20 Montpellier, Médiathèque Centrale d'Agglomération Emile Zola (olim Bibliothèque Municipale), 21 Narbonne, Médiathèque du Grand Narbonne (olim Bibliothèque Municipale), 165 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1086 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1085 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1248 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1320 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1341 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1233 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 778 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1137 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1134 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1135 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1136 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1133 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 17436 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 944 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1088 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1331 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 2819 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 2293 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1217 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 909 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1084 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 776 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 903 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 4162 A Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 887 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 933 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 779 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1119 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1120 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1121 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 780 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 12050 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1132 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1118 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1154 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1240 Paris, Bibliothèque Nationale de France, n.a. lat. 1871 Paris, Bibliothèque Nationale de France, n.a. lat. 3001 Paris, Bibliothèque Nationale de France, n.a. lat. 638 Paris, Bibliothèque Nationale de France, n.a. lat. 1177 Paris, Bibliothèque Sainte-Geneviève, 111 Solesmes, Abbaye Saint-Pierre, Bibliothèque, Réserve 28 Solesmes, Abbaye Saint-Pierre, Bibliothèque, Réserve 63 Vic/Vich, Arxiu i Biblioteca Episcopal, 117 (CXXIV) Scheda N: 41 - 5756
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-le-processionnal-en-aquitaine-ixe-xiiie-siècle-ge/745286
Gisèle Clément-Dumas L'impact du politique dans l'organisation liturgique et musicale. L'exemple de Narbonne à la fin du XIe siècle EGrég 34
(2006-07)
59-100 tavv.
Abstract
Il rec. segnala che in appendice si trova l'elenco sinottico dei canti di processione trasmessi da un gruppo di mss. con notazione musicale originari della Francia centrale e sud-occidentale: Albi, BM, 20; 44; Bruxelles, BR, II 3823; London, BL, Harley 4951; Madrid, BN, 136; Montpellier, BM, 20; Paris, BNF, lat. 776; lat. 903; lat. 909; lat. 933; lat. 1086; lat. 1120; lat. 1121; lat. 1136; lat. 1217; lat. 1240; lat. 1248; lat. 2293; lat. 2819
Riduci
Recensioni e segnalazioni
Argomenti e indici Manoscritti
Albi, Médiathèque Pierre Amalric (olim Bibliothèque Municipale), 20 (33) Albi, Médiathèque Pierre Amalric (olim Bibliothèque Municipale), 44 (30) Bruxelles, KBR (olim Bibliothèque Royale «Albert Ier»), II 3823 London, British Library, Harley 4951 Madrid, Biblioteca Nacional de España, Ms. 136 Montpellier, Médiathèque Centrale d'Agglomération Emile Zola (olim Bibliothèque Municipale), 20 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1248 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 2293 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 2819 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1217 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1240 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 909 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 776 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 903 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 933 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1120 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1121 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1086 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1136 Scheda N: 30 - 6485
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-l-impact-du-politique-dans-l-organisation-liturgi/561971