Il francescano Chiaro da Firenze, cappellano e auditore della curia pontificia attivo nella seconda metà del XIII secolo e identificato per la prima volta nel 1939 da F.-M. Henquinet (
Clair de Florence, O.F.M., canoniste et pénitencier pontifical vers le milieu du XIIIe siècle «Archivum Franciscanum historicum» 32, 1939, pp. 3-48), è probabilmente vissuto tra il 1210 e il 1270 e ha redatto i
Casus intorno al 1265. Quest'opera, qui presentata in edizione critica con traduzione francese a fronte (pp. 1-225), si presenta come un insieme di
consilia riuniti senza un piano predefinito, in cui l'ordine dei
casus sembra abbastanza aleatorio. Che l'opera però venisse percepita come autonoma lo testimonia la marcata stabilità testuale (i testimoni dell'opera riportano tutti un numero di
casus assai simile, numero che oscilla tra i 138 e i 157, variabilità di poco conto se si tiene presente che in certi manoscritti alcuni
casus o sono raddoppiati o ne vengono distinti due là dove altri testimoni ne leggono uno soltanto) e la presenza di indici in cui il contenuto segue l'ordine del testo o un ordine alfabetico. I manoscritti che conservano i
Casus sono: C = Firenze, BNC, Conv. soppr. B.7.1166 ff. 23v-28v (138
casus); Pisa = Pisa, Bibl. Cathariniana, 100 ff. 46ra-66vb (127
casus; ma al manoscritto mancano senza dubbio gli ultimi tre fogli); Wad = Roma, Bibl. del Collegio di San Isidoro, 1/133 ff. 20v-56r (147
casus); F5 = Firenze, Laurenziana, Pl. 10 sin. 6 sul margine inferiore del f. 238v (il solo
casus 94); F4 = Pl. 7 sin. 8 ff. 24r-314ra (157
casus inseriti sui margini del manoscritto), f. 317rb (il solo
casus 8); S = Siena, Bibl. Comunale, [G.VII.24] ff. 1ra-21va (145
casus); N = Firenze, BNC, Conv. soppr. F.6.855 ff. 88rb-106v (147
casus); H = Claremont, CA, Honnold Libr. of Claremont Colleges, Crispin 38 [
recte 39] ff. 1r-74v (136
casus); O = Oxford, Bod. Libr., Canon. misc. 269 ff. 167v-203r; P = Padova, BU, 1159 ff. 12v-13v (9
casus); R = Roma, BNC, Vitt. Eman. 295 ff. 233v-234r (8
casus abbreviati); B = Bruxelles, BR, II 2509 (1708) ff. 113r-136v. Si dà l'edizione critica e la traduzione quindi di un doppio
consilium (pp. 226-39),
da attribuire con buona probabilità a Chiaro e che si trova nel ms. Wad ai ff. 64v-66v, e del testo che porta il titolo
Determinationes istorum casuum facte sunt in Curia Pape presente fratre Claro in Curia Romana (pp. 240-9) tratto dai mss. O ai ff. 204r-206r e P ai ff. 5v-6v. Seguono due testi probabilmente attribuibili a Manfredo di Tortona, un francescano contemporaneo di Chiaro, di cui dette notizia per primo F.-M. Henquinet (
Le Canoniste Fr. Manfroid de Tortona, O.F.M., disciple d'Alexandre de Halès et Jean de la Rochelle «Archivum Franciscanum historicum» 33, 1940, pp. 221-5) e più recentemente G. Ceccarelli e R. Frigeni (
Un inedito sulle restituzioni di metà Duecento: l'«Opusculum» di Manfredi da Tortona in
Biens mal acquis. La restitution des usures au Moyen Age Roma [in corso di stampa] che pubblicano l'
Opusculum de restitutione male ablatorum. Il primo testo (pp. 250-309) è il capitolo
De restitutionibus della
Summa «Nota sex tantum casus», un manuale di confessore certamente scritto poco tempo dopo la
Summa di Raimondo di Peñafort e conservato nei mss. Todi 2 = Todi, Bibl. Comunale, 50 ff. 185ra-205ra; Todi 3 = 136 ff. 1r-32v; N = Firenze, BNC, Conv. soppr. F.6.855 ff. 63v-87v; Tou = Toulouse, BM, 208 ff. 1r-47v; Lju = Ljubljana, Narodna in Univerzitetna Knjiznica, 34; Cam = Cambridge, Saint John's Coll., D. 8 ff. 131-174b; Firenze, BNC, Landau Finaly 66 ff. 1r-44v; Nuovi acquisti e accessioni 27 ff. 290va-291vb; Engelberg, Stiftsbibl., 259; Paris, Bibl. Mazarine, 1312; BNF, lat. 3265 A ff. 1-31; n.a. lat. 655 ff. 1-54; London, BL, Arundel 491 ff. 11-21; Frankfurt a.M., UB, Barthol. 88 ff. 273-284; Strasbourg, BNU, 57 [
recte 53]; Pisa, Bibl. Cathariniana, 100 ff. 1r-28rb; København, KB, NKS 663 8° ff. 1-31; Assisi, Bibl. Comunale, 518 ff. 148r-170v. Il secondo testo (pp. 310-47) è il
De diversitate contractuum quibus committitur peccatum usure, un trattato sui contratti che si trova alla fine del dossier dell'Astesano, tradito dai mss. S ai ff. 15va-16va (come i
casus dal 118 al 122 di Chiaro); F4 ai ff. 351va-352rb; Wad ai ff. 11r-16v; H (copiato ai primi fogli in continuità con i
casus di Chiaro); Philadelphia, PA, University of Pennsylvania Library. Lawrence J. Schoenberg Libr., LJS 450 ff. 129r-; Frankfurt a.M., UB, Barthol. 88 ff. 268vb-271rb; Leiden, BU, d'Ablaing 28. Un breve estratto (I 7) del
Tractatus de contractibus et restitutionibus et de sententia excommunicationis di Geraldo Odonis si è scelto qui di pubblicare e tradurre (pp. 348-55) perché assai vicino alle riflessioni di Chiaro (e infatti il
Tractatus prende posto alla fine del dossier dell'Astesano in prossimità dei
Casus di Chiaro). L'opera di Geraldo Odonis è tradita dai mss. Cortona, Bibl. Comunale, 57 ff. 96ra-134vb; El Escorial, Real Biblioteca, d.III.12 ff. 1r-39v; Siena, Bibl. Comunale, U.V.8 ff. 77r-110v; Troyes, BM, Fonds ancien 1522 ff. 1r-33r. Il volume si chiude quindi con sei appendici: 1) «Interpolation du manuscrit C (4 Casus)» (pp. 357-62): si pubblicano i
Casus 1 (f. 23vb), 90b (ff. 26vb-27ra), 317 (f. 28vb) e 318 (f. 28vb) dal ms. C; 2) «Table analytique de C (23vb-28vb)» (pp. 363-9); 3) «Table alphátique de Sienne» (pp. 371-5); 4) «La
Tabula des cas de Chiaro de Florence (F4 352va-353ra)» (pp. 377-87); 5) «Table du manuscrit de Bruxelles» (pp. 389-93); 6) «Table de concordance générale des manuscrits» (pp. 395-9). Infine sono presenti l'indice dei temi e del luoghi, l'indice delle fonti e la bibliografia. (Beatrice Baragatti)
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