Il volume è un'antologia dei principali testi liturgici sulla figura del santo d'Assisi, in traduzione italiana, preceduti da una prima sezione costituita da tre saggi dei maggiori studiosi di francescanesimo medievale. Il saggio di J. Dalarun, «Dal Francesco storico al Francesco della storia» (pp. 9-28), è una riabilitazione dei testi liturgici quali veicolo di diffusione della figura del santo d'Assisi presso le masse. Il saggio di T.J. Johnson, «Il Francesco pregato» (pp. 29-65), si concentra sul tema della povertà, identità e preghiera di Francesco e dei primi frati Minori, entrando nel merito della localizzazione della preghiera, della «performance» liturgica e dell'istituzionalizzazione di essa. M. Bartoli infine, in «Francesco
forma minorum: i testi liturgici francescani nella storia dell'Ordine dei frati Minori» (pp. 67-94), affronta il tema dell'ufficio liturgico francescano dalle origini, con Francesco ancora in vita, ai suoi sviluppi succesivi. Le sezioni II-IV sono dedicate alla traduzione di undici monumenti liturgici, ognuno preceduto da una breve introduzione. La sezione II presenta l'ufficio scritto da Giuliano da Spira e altri e la congiunta
legenda liturgica dal ms. Chicago, IL, The Newberry Library 24. In seguito alla canonizzazione di Francesco fu redatto l'ufficio che lo celebrava: alcuni inni furono scritti da Gregorio IX, Tommaso da Capua e Raniero Capocci, mentre il resto dell'ufficio si deve a Giuliano da Spira; la
legenda è invece l'abbreviazione della
Vita beati patris nostris del Celano, scritta tra 1232 e 1239, a sua volta abbreviazione della
Vita prima dello stesso Celano. L'attribuzione al Celano anche di questa terza
legenda è senz'altro errata, mentre significativi indizi la fanno ritenere opera dello stesso Giuliano da Spira. Oltre che nel manoscritto di Chicago essa è contenuta anche in Assisi, Bibl. Comunale, 338 e Siena, Bibl. Comunale, F.VIII.13. Seguono la messa
Dilectus Deo dal codice Napoli, BN, VI.G.38; la sequenza
Letabundus, attribuita al cardinale Tommaso da Capua, e la
Caput draconis di Gregorio IX. La sezione III comprende le
legendae liturgiche dell'ordine dei frati Minori e riporta cinque testi: la
legenda del Breviario di santa Chiara di Tommaso da Celano; la
legenda liturgica vaticana per l'ottava, anonima, dal Vat. Reg. lat. 1738; la
Legenda minore del beato Francesco di Bonaventura da Bagnoregio; un estratto dalla
Vita beati patris nostris Francisci del Celano per la festa della traslazione dal ms. Vat. Chig. C.V.136; e infine il capitolo XV della
Legenda maior per la festa della traslazione. La sezione IV è dedicata alla liturgia di san Francesco fuori dall'ordine dei frati Minori e riporta: l'Ufficio, leggenda liturgica e messa di Châlons-en-Champagne (dal ms. Paris, Arsenal, 595, breviario a uso della cattedrale di Santo Stefano; con una versione abbreviata della
Vita di Giuliano da Spira); la
legenda liturgica di Chartres (dal ms. Chartres, BM, 500, un leggendario del XII secolo); la
Legenda liturgica e messa dei frati Predicatori di Umberto da Romans (Roma, Archivum Generale Ordinis Praedicatorum, XIV L 1 che riporta la liturgia dell'Ordine rivista dal generale Umberto tra 1254 e 1256); la
Legenda aurea in uso presso i Benedettini (dal ms. Montecassino, Archivio dell'Abbazia, 34, un innario-breviario del XIV secolo che, nel corso del XV secolo, ha avuto diverse aggiunte tra cui la
Vita di Francesco tratta dalla
Legenda aurea). Il volume, corredato da indice dei manoscritti, bibliografia, indice dei luoghi e dei nomi di persona e indice generale, è stato recensito da Aleksander Horowski in «Collectanea Franciscana» 86 (2016) 291-303. (Francesca Bongiovanni)
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