Il saggio si apre con un elenco di codici miscellanei contenenti soprattutto
exempla epistolarum risalenti al periodo di Giangaleazzo Visconti. Tali raccolte continuarono a circolare anche in manoscritti più tardi, della fine del XV secolo o inizi del XVI. Si tratta di Milano, Ambrosiana, C 141 inf., Paris, BNF, n.a. lat. 1151 e n.a. lat. 1152, Milano, Bibl. dell'Univ. Cattolica, Visconti di Modrone 2, Ambrosiana, H 211 inf. e D 223 inf., Trivulziana, 97 e 751; Praha, Knihovna Metropolitní Kapituly, K 37. Dall'analisi comparata di questi codici emerge la presenza di molte epistole redatte dalla cancelleria fiorentina degli anni di Coluccio Salutati, nel periodo del duro confronto con Milano. Nonostante le ostilità, la cancelleria milanese adottò come esempio della nuova epistolografia proprio il cancelliere fiorentino. Le miscellanee viscontee presentano infatti una prassi costante nel materiale epistolare, ovvero l'accostamento della
missiva e della relativa
responsiva. Questo tipo di disposizione giustifica la presenza, accanto alle lettere, di alcune
declamationes. Maestro di tale genere fu proprio il Salutati, del quale l'A. ne studia la produzione con lo scopo di definirne le tecniche di composizione e le principali caratteristiche. Dopo una parte dedicata alla storia della
declamatio e soprattutto alla conoscenza che di questo genere classico ne ebbe il Salutati (si cita ad es. il Firenze, BNC, Conv. soppr. I.5.27, contenente le
Declamationes di Seneca, che appartenne al Salutati), l'A. si sofferma sulla
Declamatio Lucretiae (tramandata da molti codici tra cui Milano, Ambrosiana, C 141 inf., ff. 67r-68v; Paris, BNF, n.a. lat. 1152; Milano, Univ. Cattolica, Archivio Visconti di Modrone 2, ff. 1r-2v; Milano, Trivulziana, 97, ff. 12v-14r; 751, ff. 13r-15v; Praha, Knihovna Metropolitní Kapituly, K 37, ff. 96v-99r), sulla
Declamatio Priami (Todi, Bibl. Comunale, 53, f. 51r), sulla
Questio coram Decemviris (tramandata tra gli altri dal ms. Paris, BNF, n.a. lat. 1152, ff. 2v-4r) e sulla cosiddetta
Disputatio de regno (ms. autografo Vat. Capponi 147, ff. 39r-43r). Il saggio si conclude con lo studio di altre due
declamationes, coeve o di poco posteriori a quelle del Salutati: la
Declamatio Didonis (Praha, Knihovna Metropolitní Kapituly, K 37, ff. 56r-64v e H 5, ff. 102v-108r), con molta probabilità di Antonio Loschi, e la
Declamatio di Avogaro da Orgiano (Praha, Knihovna Metropolitní Kapituly, K 37, ff. 33r-39v e Paris, BNF, n.a. lat. 1151, ff. 32r-37v). (Carlotta Tomaselli)
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