Il contributo prende in considerazione la fase iniziale dell'elaborazione del concetto di notazione musicale, facendo riferimento alle principali fonti della trattatistica altomedievale. Sono distinte due concezioni alternative, di cui si analizzano impieghi e vantaggi: (1) la notazione alfabetica e la notazione dasiana, in cui ogni suono è rappresentato da un unico segno derivato dalla teoria musicale tardo antica; (2) la notazione neumatica, in cui gruppi di suoni sono rappresentati per mezzo di un sistema grafico flessibile e pratico, ma non privo di ambiguità. L'A. propone un'indagine terminologica relativa ai termini
nota / notula,
daseia e
neuma nelle opere di Marziano Capella, Boezio, Hucbald, Aureliano e nei trattati anonimi
Musica enchiriadis e
Scolica enchiriadis e nel cosiddetto Anonimo Vaticano (
Tractatus de cantu Gregoriano «quid est cantus?»). L'A., infine, affronta dettagliatamente il capitolo XIX del
Musica disciplina di Aureliano, discutendo uso e implicazioni dell'espressione «notarum figura». Sono esaminati in particolare i seguenti codici mss.: Bruxelles, Bibl. Royale «Albert Ier», 2750/65; München, BSB, Clm 9543; Valenciennes, BM, 148.
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