Il volume contiene la prima edizione critica dell'
Historia Gothorum di Enea Silvio Piccolomini, un'epitome dei
Getica dello storiografo Giordane (sec. VI), portata a termine dall'umanista senese tra la fine del 1452 e gli inizi del 1453, quando si trovava in missione diplomatica a Vienna. La redazione dello scritto fu propiziata dal fortuito ritrovamento, nella biblioteca del monastero benedettino di Göttweig (nella Bassa Austria), di un esemplare dell'opera dello scrittore altomedievale. La prima parte del volume (pp. IX-XXII) si apre con la premessa e l'elenco delle abbreviazioni e delle sigle; segue l'introduzione suddivisa in due capitoli: il primo («Il ritrovamento dei
Getica di Giordane», pp. 3-15) ricostruisce le circostanze e le ragioni che spinsero il Piccolomini a redigere il compendio dell'opera dello storiografo altomedievale e ne inserisce la stesura nel quadro della copiosa produzione di epitomi (di testi antichi ma anche contemporanei) che si registra nel corso del Quattrocento (pp. 3-15); il secondo («Struttura e modalità compositive dell'
Historia Gothorum», pp. 15-29), suddiviso in due paragrafi, presenta l'articolazione del contenuto dell'opera e illustra i modi di utilizzazione della fonte da parte del Piccolomini, mettendo in evidenza le omissioni, le modifiche linguistiche e i fraintendimenti. Seguono la bibliografia (pp. 31-7) e la «Nota al testo» (pp. 41-84), articolata in quattro parti. La prima presenta la descrizione dei sei manoscritti e dell'edizione a stampa utilizzati: Augsburg, Staats-und Stadtbibl., 2° Cod. 132 ff. 1r-35r, sec. XV; Donaueschingen, Furstlich-Furstenbergische Hofbibl., Cod. 507 ff. 1r-45v, sec. XV; København, Det Arnamagnaeanske Institut, AM 4° 832 ff. 2r-27r, a. 1696-1705; Venezia, Marciana, lat. Z. 491 ff. 111r-133v, sec. XV; lat. XIV. 1 ff. 1r-41r, a. 1465; lat. X. 157 ff. 1ra-17va, sec. XV; l'edizione a stampa è quella realizzata da R. Duellius e pubblicata a Francoforte e Lipsia nel 1730. La seconda sezione della «Nota al testo» presenta la classificazione dei manoscritti e dell'edizione a stampa e si conclude con lo
stemma codicum (p. 62). Nella terza parte sono discussi numerosi
loci critici (pp. 62-77), mentre nell'ultima sezione sono esposti i criteri editoriali adottati anche sotto il profilo dell'ortografia. Il testo dell'
Historia Gothorum (pp. 87-204), suddiviso in paragrafi, è corredato dell'apparato critico e di un ricco commento di carattere sia filologico, sia storico-letterario ed erudito. Chiude il volume la serie degli indici, organizzati secondo lo schema previsto dalla collana: onomastico, toponomastico, dei manoscritti, degli autori e dei testi classici medievali e umanistici citati, dei nomi e delle tavole. (Beatrice Baragatti)
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