sec. XV. 2 data stimata cart. ff. I, 150, I', numerazione meccanica sul margine superiore esterno; i fogli di guardia, palinsesti di recupero, forse concepiti come controguardie, rimasero scollati dai piatti della legatura e ospitano sulle due facce un gran numero di annotazioni e probationes calami ; fascicoli 15 (10) Dimensioni: 214 x 142; specchio di scrittura: 17 [143] 54 x 17/5 [80] 6/34; rr. 23/ll. 22Legatura antica, in mezza pelle su piatti di legno; impronta di un tassello sul labbro anteriore cui corrisponde traccia del fermaglio trilobato sul labbro posterioreStato di conservazione Presenti macchie di umidità, particolarmente evidenti sui margini dei primi sette ed ultimi tre fascicoliNomi Florentius Thome de Campilia, possessore (sec. XV. 2); Iohannes Baptista ser Philippi de Vulterra, possessore (?); Philippus de Landini, possessore (?); Michele Fei di Volterra, possessore (?); Tolomeo di Michele Fei da Volterra, possessore (?)Storia del manoscritto Due brani di lettera sono trascritti, capovolti, l'uno sul marg. inf. dei ff. 88r e 87v e su parte del marg. est. di f. 87v, l'altro sui margini di f. 111v e parte del marg. inf. di f. 111r (scrittura del sec. XV. 2). A f. Ir: Res Florentii Thome de Campilia (sec. XV. 2), Antonio fratel ; a f. Iv il cartellino d'inventario è stato applicato su un'annotazione che sembra una nota di possesso, ma è illeggibile; a f. 1r, marg. sup.: Phylippo Lario Suberetano ; a f. 150v: Maestro Ioanfrancesco di maestro Francesco ari [?] Canpilia , Maestro Antonio fratel . Villa (cfr. in bibl.) legge alla lampada, a f. 2v: Liber meus est Iohannis Baptiste ser Philippi de Landini de Volteris e Ser Philippi de Landini ; fra le molteplici annotazioni presenti a f. 150v la studiosa legge inoltre: Questo libro fue de Michele Fei in Volterra , Questo libro fue de me Tolomeo de Michele Fei in Volterra , Questo libro fue di ... Gherardo Comucii da Volterra ; queste note non sono attualmente leggibili con sicurezza.Bibliografia Mazzatinti Inventari (1892), II p. 239 nr. 297; Funaioli Index Guarnacciana (1910), p. 95; Villa, Lectura (1984), p. 440 nr. 667
numero d'ordine: I
I. ff. 1r-28v Terentius Afer , Andria periocha inc. Sororem falso creditam meretricule genere prol. inc. Poeta cum primum appulit animum text., f. 1v inc. Sy. Vos istec intro auferte: abite Note La commedia è nella redazione di Calliopio, preceduta dalla periocha di Sulpicio Apollinare. A fine testo: Ego Caliopius recensui . numero d'ordine: II
II. ff. 28v-57r Terentius Afer , Eunuchus argumentum inc. Meretrix adolescentem cuius mutuo amore tenebatur prol., f. 29r inc. Si quisquam est qui placere se studeat bonis text., f. 30r inc. Quid igitur faciam? Non eam ne nunc quidem Note La commedia è nella redazione di Calliopio, preceduta dalla periocha di Sulpicio Apollinare. A fine testo: Ego Caliopius recensui . numero d'ordine: III
III. ff. 57v-83r Terentius Afer , Heautontimorumenos periocha inc. In militiam proficisci gnatum Cliniam prol. inc. Necui vestrum sit mirum cur partes text., f. 59r inc. Quamquam hec inter nos nuper notitia admodum sit Note La commedia è nella redazione di Calliopio, preceduta dalla periocha di Sulpicio Apollinare. A fine testo: Ego Caliopius recensui . numero d'ordine: IV
IV. ff. 83r-106r Terentius Afer , Adelphoe periocha inc. Duos cum haberet Demea adolescentulos prol., f. 83v inc. Poeta postquam sensit scripturam suam text., f. 84r inc. Storas! Non rediit hac nocte ad cenam Hescinus Note La commedia è nella redazione di Calliopio, preceduta dalla periocha di Sulpicio Apollinare. A fine testo: Ego Caliopius recensui . numero d'ordine: V
V. ff. 106v-126v Terentius Afer , Hecyra periocha inc. Uxorem duxit Pamphilus Philomenam cui quondam ignorans prol. inc. Hecchira est huic nomen fabulae. Haec cum data est nova novum text., f. 108r inc. Per Pol quam paucos reperias meretricibus Note La commedia è nella redazione di Calliopio, preceduta dalla periocha di Sulpicio Apollinare. A fine testo: Ego Caliopius recensui . numero d'ordine: VI
VI. ff. 126v-150r Terentius Afer , Phormio periocha inc. Chremetis frater aberat peregre Demipho relicto prol. inc. Postquam poeta vetus poetam non potest text., f. 127v inc. Amicus meus summus et popularis Geta heri Note La commedia è nella redazione di Calliopio, preceduta dalla periocha di Sulpicio Apollinare. A fine testo: Ego Caliopius recensui .