Studio dedicato alla tradizione manoscritta in area anglo-sassone dei
Synonyma di Isidoro di Siviglia e ai loro aspetti pedagogici nell'intento di definirne l'utilizzo in ambito scolastico; questo sulla base dell'analisi delle glosse presenti in due testimoni dell'opera, Cambridge, CCC, 448 e London, BL, Harley 110, e in uno dei più significativi codici della tarda riforma benedettina, il Cotton Tiberius A. III. La prima parte del saggio riguarda i codici anglo-sassoni dei
Synonyma (alle pp. 97-8 elenco dei testimoni appartenuti a centri anglo-sassoni in Inghilterra o sul Continente sulla base dell'elenco di Gneuss: Sankt-Peterburg, Rossijskaja Nacionalnaja Biblioteka, lat. Q.v.I.15, sec. VIII prima metà; Würzburg, UB, M.p.th.f. 79, sec. VIII prima metà; London, BL, Cotton Vespasianus D. XIV, sec. IX primo quarto; Cambridge, CCC, 448 ff. 1-86, sec. X prima metà o med.; London, BL, Harley 110 ff. 3-53, sec. X ex.; Salisbury, Cathedral Libr., 173, sec. X ex.; London, BL, Cotton Tiberius A. III [epitome in OE], sec. XI med.; London, BL, Royal 5.E.XIX, sec. XI ex.; a p. 103 altri testimoni associati con fondazioni anglo-sassoni sul Continente: Fulda, HLB, Bonifatianus 2, sec. VIII prima metà; Würzburg, UB, M.p.th.q. 28a ff. 1r-36v, sec. VIII-IX; M.p.th.q.28b ff. 43r-64v, sec. VIII-IX; M.p.th.f.33 ff. 16r-37r e 56r-57r, a. 833-842; New York, Columbia University, Plimpton 129 + Pierpont Morgan Library, M. 559, sec. VIII-IX; Basel, UB, F.III.15c ff. 1r-27v, sec. VIII seconda metà). La parte centrale dello studio analizza le glosse nei codici Cambridge, CCC, 448 e London, BL, Harley 110, di contenuto analogo e inseribili in un contesto didattico: i due terzi delle glosse latine (lessicali e morfosintattiche), copiate contestualmente ai
Synonyma da un esemplare comune e glossato, probabilmente dagli stessi scribi, sono praticamente identici nei due codici; le glosse, in quanto distribuite su tutto il testo, erano ritenute un complemento significativo, se non indispensabile, al testo ed erano intese per uso didattico sia esso di scuola o privato; anche il layout, che è simile nei due codici, indirizza ad un uso scolastico. L'ultima parte è dedicata all'influenza del testo isidoriano sulla produzione scolastica dei
colloquia, in particolare sul
colloquium 28 (ed. Gwara - Porter) di Elfrico Bata; a questo riguardo si considerano le interpolazioni al testo dei
Synonyma effettuate da Bata e se ne discute l'origine in rapporto ai codici Corpus e Harley; infine si evidenziano i rapporti tra il Tiberius A. III e Bata (Bata poté avere un qualche ruolo nella produzione del codice, nel periodo in cui fu maestro a Christ Church, Canterbury), in relazione soprattutto alla versione del
Colloquium di Elfrico di Eynsham presente nel codice e a quella nel ms. Oxford, St. John's College, 154 e alle corrispondenze testuali tra la versione Tiberius e il
colloquium 28 («Such an association is certainly attractive since it would not only emphasize Bata's familiarity with the Synonyma ... but also their inclusion (though in the form of a vernacular epitome) in a miscellany such as Tiberius A. iii, which seems connected with Bata», p. 121). (Lucia Pinelli)
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