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MIRABILE

Archivio digitale della cultura medievale
Digital Archives for Medieval Culture

Antonio di Tuccio Manetti in Manoscritti
Antonio di Tuccio Manetti
Trovati 5 records. Pagina 1 di 11


Descrizione desunta

Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale II.IV.126 (Magl. VII.1336)

Naz6

sec. XV metà data stimata
cart.
ff. III, 77; numerazione antica (sei-settecentesca) 1-77; resti di numerazione antica spesso rifilata; fascicoli I (5), II-IX (8): richiami non regolari; i primi 5 fogli sono stati aggiunti
disposizione del testo: versi in colonna

scritture e mani umercantesca; ; mano identificata da Giuliano Tanturli con Antonio Manetti
note generali sulla scrittura: Una sola mano di metà Quattrocento, che scrisse prima ff. 7r-76v, poi 1r-4v, 5r e 6v (5v-6r bianche). Giunta di mano coeva a ff. 76r-77v


Lingua copisti italiano
Area dialettale u Fiorentino

Presenza di note
Postille di mano recenziore a f. 41v

Iniziali decorate: grandi iniziali ad oro con fregi a bianchi girari a ff. 7r e 40r, azzurre da f. 8r. L'iniziale di f. 76r è lasciata in bianco
rubricato: rubriche rosse a ff. 1-4, 6v, 14v, 39v


Nomi Antonio di Tuccio Manetti (v. 1423-1497), copista

Bibliografia De Robertis, Dante. Rime (2002) vol. I* pp. 214-6

Responsabile scheda: Alessio Decaria

Schede derivate:
LIO

Altri progetti collegati:
MEL

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Descrizione diretta

Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale II.IV.126

Naz6

sec. XV metà data stimata
cart.
ff. VI + III, 77, II'; numerazione antica (sec. XVII-XVIII) 1-77; resti di numerazione antica, spesso rifilata, ai ff. 46-61; altri resti di numerazione ai ff. 15-22, 30-38, 40. I fogli di guardia sono numerati modernamente a lapis I-VIII, con f. I n.n.; i primi sei fogli di guardia sono stati aggiunti e riportano alcune informazioni sulla provenienza del codice e un breve sommario (sec. XIX). Anche i due fogli di guardia finali sono seriori (il primo numerato a lapis 78, I'); fascicoli I (1), II (4), III-VII (16), VIII (2): richiami in finale dei fascicoli III-VI. Secondo De Robertis la fascicolazione è I (5), II-IX (8), con richiami non regolari (cfr. De Robertis, Dante. Rime, I*, p. 214).
dimensioni: mm. 290 × 220; specchio di scrittura: mm. 135 × 205
disposizione del testo: versi in colonna; a f. 5r il testo è disposto su due colonne.

scritture e mani umercantesca; ; mano identificata da Giuliano Tanturli come di Antonio Manetti
note generali sulla scrittura: una sola mano di metà Quattrocento, identificata da Giuliano Tanturli come di Antonio Manetti, che scrisse prima i ff. 7r-76v, poi 1r-4v, 5r e 6v (5v-6r bianchi). Giunta di mano coeva ai ff. 76r-77v.



Lingua copisti italiano
Area dialettale u Fiorentino

Presenza di note
Postille di mano recenziore a f. 41v

Iniziali decorate: grandi iniziali ad oro con fregi a bianchi girari a ff. 7r e 40r, azzurre da f. 8r. L'iniziale di f. 76r è lasciata in bianco
rubricato: rubriche rosse a ff. 1-4, 6v, 14v, 39v


Legatura moderna in tela e mezza pelle

Nomi Antonio di Tuccio Manetti (v. 1423-1497), copista
Storia del manoscritto
Nella rubrica di f. 16v Manetti sostiene che i successivi testi sarebbero stati quelli scelti da Dante per il Convivio: «Queste xiiij° Canzone ch(e) seghuono alla fila sono quelle chedante comincio | acome(n)tare p(er)fare elsuo convivio Esposene queste 3p(ri)me»; da cfr. con la nota di Manetti a f. 13r del ms. Riccardiano 1044. Il codice è appartenuto in precedenza all'Accademia della Crusca. Precedenti segnature: «Magl. VII.1336», «VII P. 4», «Accademia della Crusca n. 20»

A tal è giunto el mondo, Bindo Bonichi n. 1260-m.1338, ff. 50v-51v
Aï faus ris, pour quoi traï aves, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 38v-39v
Al poco giorno ed al gran cerchio d'ombra, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 24v-25r
Amor che movi tua vertù dal cielo, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 21v-22v
Amor che nella mente mi ragiona (1), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 17v-19r
Amor, da che convien pur ch'io mi doglia, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 36v-37v
Amor, tu vedi ben che questa donna, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 25r-26r
Amore e 'l cor gentil sono una cosa, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 13r
Amore ha sì mutato sua natura, Mariotto Davanzati, f. 3r
Ballata, i' voi che tu ritrovi Amore, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 11v-12v
Benché scontento e sol milite mio, Mariotto Davanzati, f. 5ra-b
Chi dorme o mal ve', forse, Bindo Bonichi n. 1260-m.1338, ff. 49r-50r
Chi è in aversitate, Bindo Bonichi n. 1260-m.1338, ff. 64r-65r
Chi tolle altru' tesoro, Bindo Bonichi n. 1260-m.1338, ff. 56v-57v
Cosa amistà verace, Bindo Bonichi n. 1260-m.1338, ff. 43r-44r
Così nel mio parlar vogli'esser aspro, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 15r-16r
Deh peregrini che pensosi andate (2), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 14r-v
Del ciel discese un falcon pellegrino, Mariotto Davanzati, f. 2r
Del tempo l' uom passato, Bindo Bonichi n. 1260-m.1338, ff. 46r-47v
Dispregiar valimento, Bindo Bonichi n. 1260-m.1338, ff. 40r-41r
Doglia mi reca nello core ardire, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 34r-36v
Donna pietosa e di novella etate, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 8r-9v
Donne ch' avete intelletto d' amore, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 7r-8r
E' m'incresce di me sì duramente, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 27v-29r
El papa ch' è tiranno, Bindo Bonichi n. 1260-m.1338, ff. 59v-60v
Era venuta ne la mente mia (2), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 13v-14r
Esser credia beato, Bindo Bonichi n. 1260-m.1338, ff. 61r-62r
Guai a chi nel tormento, Bindo Bonichi n. 1260-m.1338, ff. 52r-53r
I' mi son pargoletta bella e nova, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 38r
Il fiero sguardo e 'l non dovuto sdegno (2), Mariotto Davanzati, f. 1r
Io porto sempre Troia agli occhi avante, Mariotto Davanzati, f. 3v
Io sento sì d'Amor la gran possanza, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 23r-24v
Io son venuto al punto della rota, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 26v-27v
Io vidi in mezzo di vermiglio e bianco, Mariotto Davanzati, f. 1v
L' esser non giusto move, Bindo Bonichi n. 1260-m.1338, ff. 44r-45v
L' omo ch' è infelice, Bindo Bonichi n. 1260-m.1338, ff. 62v-63v
L' ultimo giro della folle rota, Mariotto Davanzati, f. 3r
L' uomo ha tre signoraggi, Bindo Bonichi n. 1260-m.1338, ff. 55r-56r
La dispietata mente che pur mira, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 31r-32r
Le dolci rime d'amor ch'i' solia (1), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 19r-21v
Li occhi dolenti per pietà del core, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 10r-11r
Lo stato mio è sì dubbioso e fosco, Mariotto Davanzati, f. 2v
Magnificando Amore, Bindo Bonichi n. 1260-m.1338, ff. 65v-66v
Morte è privar di vita, Bindo Bonichi n. 1260-m.1338, ff. 58r-59r
Ne l'om discreto e saggio, Bindo Bonichi n. 1260-m.1338, ff. 41v-42v
Non tien Minos in Dite alma sì ria, Mariotto Davanzati, f. 1v
O per me lieto e fortunoso giorno, Mariotto Davanzati, f. 2v
O specchio di Narciso o Ganimede, Simone Serdini, ff. 76r-77v
O voi che per la via d' Amor passate (2), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 11v
Oltre la spera che piu larga gira (2), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 14v
Ornatissimo spirto e chiaro ingegno, Francesco Accolti, f. 4r
Pel nunzio fatto a te da Gabriello, Mariotto Davanzati, f. 4v
Piangete occhi mia lassi perch' io temo, Mariotto Davanzati, f. 5ra
Po' Deo creò Adamo, Bindo Bonichi n. 1260-m.1338, ff. 68v-69v
Poscia ch'Amor del tutto m'ha lasciato, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 29v-31r
Qual mirabile fato il terzo cielo, Mariotto Davanzati, f. 2r
Quantunque volte lasso mi rimembra, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 13r-v
S' or la mia spenta fantasia raccende, Mariotto Davanzati, f. 4v
Se è d' Eva e d' Adam tutto, Bindo Bonichi n. 1260-m.1338, ff. 53v-54v
Sopra a natural corso o di ciel segno, Mariotto Davanzati, f. 4r
Spesse fiate vegnonmi a la mente, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 12v-13r
Tanta alta groria spesso al cor m' accende, Mariotto Davanzati, f. 1r
Tanto prudenza porta, Bindo Bonichi n. 1260-m.1338, ff. 47r-48v
Tolto v' ha morte il più leggiadro oggetto, Mariotto Davanzati, f. 3v
Tre donne intorno al cor mi son venute, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 32v-34r
Trovâr sottil' vïaggi, Bindo Bonichi n. 1260-m.1338, ff. 67r-68r
Veloce in alto Mar solcar vedemo (2), Antonio Manetti, f. 5ra
Voi che 'ntendendo il terzo ciel movete (1), Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 16v-17v

Bindo Bonichi n. ca. 1265-m.1336

Bibliografia Barbi Vita Nuova 1907 (1907) p. LXXI; De Robertis Censimento I (1960) pp. 190-1 (n. 28) (con bibliografia precedente); IMBI (1990) vol. X pp. 132-3 (con tavola); De Robertis, Dante. Rime (2002) vol. I* pp. 214-6 (tavola parziale) ; Arduini Ricc. 1044 (2007) p. 78 e nota 22; Arduini Implicazioni (2009) p. 111; Dante e il suo tempo (2021) vol. I pp. 193-4 (tav. 95)

Note Fonte dei dati: De Robertis 2002 + ms.

Regesto ff. 1r-5r: rime di Mariotto Davanzati, ma anche di Francesco Accolti e Antonio Manetti - ff. 5v-6v: bianchi - ff. 7r-39v: rime di Dante Alighieri - ff. 40r-69v: rime di Bindo Bonichi - ff. 70r-76r: capitoli ternari adespoti - ff. 76r-77v: Simone Serdini, «O specchio di Narciso o Ganimede».

Responsabile scheda: Irene Tani

Scheda derivata da: TRALIRO

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Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Conv. soppr. G.2.1501

Composito


datato
a. 1441; a. 1466; post 1482
cart.
ff. I, 143 (144), I'


Sottoscritto
Nomi Antonio di Tuccio Manetti (v. 1423-1497), copista e possessore; Federicus Boninus Euphrosini filius (sec. XVI), possessore; Girolamo Pasqualini (1438-1480), interventi di
Storia del manoscritto
prov.: Badia a Ripoli

Bibliografia Coluccio Salutati pp. 56-8; MDI V (2002) pp. 94-5, n. 98, pp. LIV

U.C. I
ff. 1-22
dimensioni: 298 x 218


U.C. II
datato
a. 1441
ff. 23-50
dimensioni: 306 x 202


U.C. III
ff. 51-84
dimensioni: 295 x 220


U.C. IV
85-94
dimensioni: 298 x 218


U.C. V
datato
a. 1466, 8 settembre
ff. 95-116 e 142-143
dimensioni: 298 x 218


Sottoscritto
Nomi Antonio di Tuccio Manetti (v. 1423-1497), copista

U.C. VI
ff. 117-141
dimensioni: 298 x 218


Altri progetti collegati:
MEL

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Descrizione da mf.

Firenze, Biblioteca Riccardiana 1044

R44

sec. XV data stimata; a. 1460-1470
Note datazione secondo Arduini il codice è trascritto dai Manetti nel decennio 1460-1470 (Arduini Ricc. 1044, p. 70)
cart.
ff. III, 117; nel margine superiore esterno una numerazione moderna a inchiostro rosso, 1-117; presente un'antica numerazione 49-55, 58-64 ai ff. 56-69, probabilmente anteriore al loro utilizzo. Bianchi i ff. 110r, 111v-117v; a f. Ir si trova un'annotazione a lapis di Domenico De Robertis sull'identificazione del copista, datata 1971; a f. IIr: «Convito | di | Dante.» e sotto, di mano recenziore: «ed un Sonetto del medesimo | in fine.»; fascicoli I (8-1), II-IV (16), V (16-2), VI-VIII (16): manca l'ultimo foglio del primo fascicolo, nel V mancano i due centrali, ma senza perdita di testo; il «codice è comunque costituito per metà di fascicoli già paginati con numerazione» ancora visibile nell'attuale verso, nel margine inferiore esterno, dei ff. 1-55 «solidalmente utilizzati capovolti a ritroso in continuità da 201 a 145, col solo salto dei nn. 194-193», ovvero tra gli attuali ff. 7 e 8, ma senza perdita di testo (De Robertis, Dante. Rime, I*, p. 343, nota 1; cfr. anche De Robertis Convivio Manetti, p. 216, nota 5)
dimensioni: mm. 295 × 221
disposizione del testo: versi disposti in colonna (la seconda e terza canzone del Convivio su due colonne); i versi citati entro la prosa sono in inchiostro rosso

note generali sulla scrittura: Marabottino di Tuccio Manetti scrive i ff. 1r-17v, mentre il fratello Antonio copia i restanti fogli e appone varie correzioni alla prima parte


Presenza di note / correzioni
Numerose correzioni al testo, note in margine, maniculae. Nel margine superiore di f. 1r era stata incollata una striscia di carta, adesso quasi completamente asportata, ma di cui restano frammenti, dai quali possiamo leggere qualche parola, di mano del sec. XV, scritta sul lato dell'incollatura

Iniziali; Disegni a penna: iniziali alternativamente in rosso e azzurro. Ai ff. 110v-111r sono rappresentati due alberi genealogici delle famiglie 'Catoni' e 'Corneli Scipioni': ogni voce è racchiusa in due cerchi concentrici, a compasso, con all'interno alcune notizie biografiche sommarie; anche questi sono di mano di Antonio Manetti
rubricato: rubriche in inchiostro rosso


Legatura in assi e mezza pelle

Nomi Antonio di Tuccio Manetti (v. 1423-1497), copista; Marabottino di Tuccio Manetti, copista
Storia del manoscritto
A f. 13r, in margine alla canzone il copista scrive: «Ognuno diquesti uersj quj disotto elp(r)encipio | coe elp(r)imo uerso dicascuna ca(n)zone ch(e)gli | i(n)tendeua co(m)mentare ch(e) erano xiiij»; segue l'elenco degli incipit, da cfr. con la rubrica di f. 16v del codice II.IV.126 della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, anch'esso di mano di Manetti. Precedenti segnature: «O.I.26» (cfr. ff. Ir, IIr), «97» (cfr. cartellino sul contropiatto anteriore)

Convivio, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, ff. 1r-109r
Parole mie che per lo mondo siete, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 109v

Bibliografia Morpurgo, Mss. Riccardiana (1900) vol. I p. 38; De Robertis Censimento II (1961) p. 183 (n. 119) (con bibliografia precedente); De Robertis Altre notizie (1971); De Robertis Manetti copista (1978); De Robertis Convivio Manetti (1978); Ageno, Dante. Convivio (1995) vol. I* pp. 19-20; De Robertis, Dante. Rime (2002) vol. I* pp. 343-4 (con tavola); Arduini Ricc. 1044 (2007) pp. 70, 76-9 e passim; Arduini Implicazioni (2009) pp. 110-2; Dante e il suo tempo (2021) vol. I pp. 223-4 (tav. 114)

Note Fonte dei dati: mf. [18.10.2021]

Regesto ff. 1r-109v: Dante Alighieri, «Convivio» (in margine a f. 13r si leggono i 14 incipit che sarebbero stati previsti) - f. 109v: Dante Alighieri, «Parole mie che per lo mondo siete» - f. 110r: bianco - ff. 110v-111r: due alberi genealogici delle famiglie di Catone e Cornelio Scipione - ff. 111v-117v: bianchi.

Risorse esterne collegate
Teca Digitale Biblioteca Riccardiana

Responsabile scheda: Irene Tani

Scheda derivata da: MEL

Permalink: http://www.mirabileweb.it/manuscript/firenze-biblioteca-riccardiana-1044-manoscript/239869



Descrizione da mf. / desunta

Verona, Biblioteca Capitolare DCCCXX (DCCCXXIV)

Vr2
Composito

sec. XV data stimata
cart.
ff. II, 73 + 16 + 14 + 24, II'; numerazione complessiva a penna 1-127 (proseguita 128-129), ripassata da mano moderna; tracce di una numerazione antica completamente asportata dalla rifilatura nella prima unità; a f. Iv incollato un foglio recenziore di formato minore, su cui si legge un sommario (sec. XVIII, con giunte di altre mani); fascicoli: caduto un foglio nel primo fascicolo, che termina a f. 15 con il richiamo a quello seguente. Testi interrotti in fine dei ff. 29v e 117v. Bianchi i ff. 118, 126v, 127v.
dimensioni: mm. 278 x 215
disposizione del testo: versi in colonna; ai ff. 74r-103v su due colonne

note generali sulla scrittura: una mano principale, identificata con quella di Antonio di Tuccio Manetti (che verosimilmente mise insieme le varie sezioni del manoscritto), copia i ff. 1-73, 102v-127v, postilla ff. 47v-48r. Una seconda mano scrive i ff. 74r-89v e, in tempi diversi e con carattere più minuto, i ff. 90r-102r. Varie postille cinquecentesche e recenziori


Presenza di note
postille ai ff. 47v-48r di Antonio Tucci. Ai ff. 90r-102 postille di altra mano; e di mano del sec. XVI ai ff. 37v, 54r e di altra cinquecentesca a f. 55v e di altra a ff. 93v, 95v. Una postilla, forse di Dionisi, a f. 54v. A partire da f. 44v si trovano varie postille bibliografiche di mani dei secc. XVIII-XIX.

Iniziali: iniziali rosse e iniziali minori toccate di rosso a ff. 1r-39r, poi lasciate in bianco fino a f. 73; iniziali rosse d'altro tipo nella seconda e terza sezione
rubricato: rubriche rosse, di minio e inchiostro, apposte dalla mano principale nella prima sezione e dalla seconda mano nella sezione successiva


Legatura antica in cartone rivestito di pergamena
Stato di conservazione gore d'acqua nel quadrante superiore esterno

Sottoscritto
A f. Ir: «Comp(r)o da Aless(and)roguiduccj | f 1.10 -» e ripetuto a f. IIr («Comp(r)o da Aless(and)ro Guiducci, | f 1. 10 -») dove si legge di mano di Dionisi Gianjacopo: «Questo prezioso Codice mi fu regalato dal Sig. Can. Bandini nel Giugno 1789. | prima di partir da Firenze: mille grazie. | Gian Jacopo Dionisi Can. | morto ai primi d'Agosto 1803. Requiescat in pace.»
Nomi Antonio di Tuccio Manetti (v. 1423-1497), copista (sec. XV); Angelo Maria Bandini (n. 25 settembre 1726 - m. 10 agosto 1803), possessore (ante 1789); Gian Jacopo (Gian Iacopo, Gian Giacomo) Dionisi, possessore (post 1789)

Bibliografia Marchesini Un codice poco noto (1886) (tavola); Barbi Studi sul Canzoniere (1915) pp. 329-333 (tavola parziale); De Robertis Manetti copista (1974) pp. 381-4; De Robertis, Dante. Rime (2002) vol. I** pp. 823-5 (tavola parziale); Leporatti, Boccaccio. Rime (2013) pp. CLV-CLVI (tavola parziale)

Riproduzione disponibile SISMEL-FEF

U.C. 1 sec. XV
cart.
ff. 73


Acciò che si' a piacere, Garzo sec. XIII, ff. 41r-44v
Come per dritta linea l' occhio al sole, Simone Serdini, ff. 71r-73v
I' no spero che mai per mia salute, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, ff. 45v-46r
Io non posso celar lo mio dolore, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, ff. 44v-45v
L'alta speranza che mi reca Amore, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, ff. 46v-47v
Patrïa degna di trïumfal fama, ff. 47v-48v

U.C. 2 sec. XV data stimata
cart.
ff. 16


U.C. 3 sec. XV data stimata
cart.
ff. 14


Benché si fosse, per la tuo partita, Giovanni Boccaccio giugno/luglio 1313 - 21 dicembre 1375, f. 103rb-va
Chi guarderà giammai sanza paura, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 102va
Com più vi fere Amor co' suo' vincastri, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 102vb
Infin che gli occhi miei non chiude Morte, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, f. 103ra
Io mi credea del tutto esser partito, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 103rb
Mirando fiso nella chiara luce, Sennuccio del Bene 1270/1275 - 1349, f. 103rb
Ne le man vostre, gentil donna mia, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 102va
No me poriano zamai far emenda, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 102vb
Parole mie che per lo mondo siete, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 103ra-b
Patrïa degna di trïumfal fama, ff. 47v-48v
Questa donna ch'andar mi fa pensoso, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 102va-b
Volgete gli occhi a veder chi mi tira, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 103ra

U.C. 4 data stimata
cart.
ff. 24


A ciascun' alma presa e gentil core, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 116r
A me stesso di me pietate vène, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 112r-v
A quella amorosetta foresella, Bernardo da Bologna sec. XIII, f. 112r
A·ssuon di trombe anzi che di corno, Guido Orlandi n. aq 1265 - m. 1333-1338, ff. 115v-116r
Ahi gentil triunfante e sacro alloro, Buonaccorso da Montemagno il Giovane, f. 122v
Amore e monna Lagia e Guido ed io, Dante Alighieri n. 1265 - m. 1321, f. 117r
Avete 'n vo' li fior' e la verdura, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, ff. 111v-112r
Biltà di donna e di saccente core, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 115r
Certe mie rime a·tte mandar vogliendo, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 116v
Certo non è de lo 'ntelletto acolto, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 111v
Chi è questa che vèn, ch'ogn'om la mira, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 114v
Ciascuna fresca e dolce fontanella, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 112v
Deh, spiriti miei, quando mi vedete, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 113r
Donna me prega, - per ch'eo voglio dire, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, ff. 105v-106v
Era in penser d'amor quand' i' trovai, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 104r-v
Erano e mia pensier ristretti al core, Buonaccorso da Montemagno il Vecchio, f. 123r
Forma gentile in cui dolci anni serba, Buonaccorso da Montemagno il Giovane, f. 125r
Freschi fior dolci e violette dove, Buonaccorso da Montemagno il Giovane, f. 121v
Fronde selvagge alcun vento trasporta, Buonaccorso da Montemagno il Giovane, f. 122r
Gli occhi di quella gentil foresetta, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 105r-v
Guata, Manetto, quella scrignutuzza, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 117r-v
I mei sospiri dollenti m' ànno istancho, Nuccio Piacente ...1280-1300..., f. 112r
I' no spero che mai per mia salute, Cino da Pistoia 1265/70? - 1336/37, ff. 45v-46r
I' prego voi che di dolor parlate, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, ff. 104v-105r
I' vegno 'l giorno a·tte 'nfinite volte, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 116v
In un boschetto trova' pasturella, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, ff. 107v-108r
Inclita Maestà felice e santa, Buonaccorso da Montemagno il Vecchio, f. 125v
Io non pensava che lo cor giammai, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, ff. 106v-107v
Io piango e 'l pianger m'è sì dolce e caro, Buonaccorso da Montemagno il Giovane, f. 119v
Io temo che la mia disaventura, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 113r
La bella donna dove Amor si mostra, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 115v
La forte e nova mia disaventura, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, ff. 108v-109r
Laurea dolce e gloriosa fronde, Buonaccorso da Montemagno il Giovane, f. 125v
Morte gentil, rimedio de' cattivi, Amico di Dante fl. sec. XIII ex., f. 113v
Non bisogna più filo o più lavoro, Buonaccorso da Montemagno il Giovane, f. 119v
Non cretti Amor sotto lo 'mperio tuo, Buonaccorso da Montemagno il Giovane, f. 126r
Non mai più bella luce o più bel sole, Buonaccorso da Montemagno il Giovane, f. 119r
Non perché spesso allontanar mi sogli, Buonaccorso da Montemagno il Giovane, f. 120v
Novelle ti so dire, odi, Nerone, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, ff. 113v-114r
O sacri lauri o verdeggianti mirti, Buonaccorso da Montemagno il Giovane, f. 122v
O tu, che porti nelli occhi sovente, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 117v
Pegli occhi fere un spirito sottile, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 111v
Perch'i' no spero di tornar giammai, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, ff. 109v-110r
Perché non fuoro a me gli occhi dispenti, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 114r
Pioggia di rose dal bel viso piove, Buonaccorso da Montemagno il Giovane, f. 123r
Poi ch' a questi occhi el gentil lume piacque, Buonaccorso da Montemagno il Giovane, f. 121v
Poi ch'alle liete vostre amate rive, Buonaccorso da Montemagno il Giovane, f. 125r
Poi che di doglia cor conven ch'i' porti, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 110v
Posso degli occhi miei novella dire, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 108r-v
Qual beato licor qual teste apliche, Buonaccorso da Montemagno il Giovane, f. 119r
Qual più dolce pensero o qual più fiero, Buonaccorso da Montemagno il Giovane, f. 126r
Quando di morte mi conven trar vita, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, ff. 110v-111r
Quando el pianeta occidental da sera, Buonaccorso da Montemagno il Giovane, f. 120r
Quando l'esca del nostro inclito core, Buonaccorso da Montemagno il Giovane, f. 121r
Quando salir fuor d'oriente suole, Buonaccorso da Montemagno il Giovane, f. 123v
Quel che più di madonna umìl desiro, Buonaccorso da Montemagno il Giovane, f. 123v
Se m'ha del tutto oblïato Merzede, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 108v
Se mentre quelle luce oneste e sante, Buonaccorso da Montemagno il Giovane, f. 124v
Se Mercé fosse amica a' miei disiri, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 117v
Se non ti caggia la tua santalena, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 115r-v
Se quella verde pianta e le sue foglie, Buonaccorso da Montemagno il Giovane, f. 124r
Se vedi Amore, assai ti priego, Dante, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 117r
Signor nelle cui mani ha posto Amore, Buonaccorso da Montemagno il Giovane, f. 121r
Signor poi che da voi stetti lontano, Buonaccorso da Montemagno il Giovane, f. 122r
Spirto gentil che nostra cieca etate, Buonaccorso da Montemagno il Giovane, f. 124v
Tornato è l'aspettato e sacro giorno, Buonaccorso da Montemagno il Giovane, f. 120r
Un amoroso sguardo spiritale, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 115r
Un pianger lieto un lagrimar soave, Buonaccorso da Montemagno il Giovane, f. 120v
Una giovane donna di Tolosa, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 113r-v
Veder poteste, quando v'inscontrai, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 114v
Vedeste, al mio parere, ogni valore, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 116r-v
Vedete ch'i' son un che vo piangendo, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 109r-v
Veggio negli occhi de la donna mia, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 110r-v
Virtù dal ciel sopra' vostri occhi piova, Buonaccorso da Montemagno il Giovane, f. 124r
Voi che per li occhi mi passaste 'l core, Guido Cavalcanti sec. XIII seconda metà, f. 114r-v

Note Fonte dei dati: De Robertis 2002 + mf. [data revisione: 17.10.2017]

Regesto U. C. 1: ff. 1r-36v: libro di Sidrach - ff. 37r-39r: Lettera del Prete Gianni - ff. 39v-40v: Cornelio Tacito volgarizzato - ff. 41r-44v: Garzo, 'Acciò che si' a piacere' - ff. 44v-48v: canzoni attribuite a Dante Alighieri (ma, la maggior parte, di Cino da Pistoia) - ff. 49r-63v: 'Vita di Dante' di Boccaccio - ff. 64r-70v: due prose d'argomento politico - ff. 71r-73v: capitolo ternario di Simone Serdini. U. C. 2: ff. 74r-89v: Cicerone volgarizzato. U. C. 3: ff. 90r-102r: volgarizzamento del 'De Senectute' di Cicerone - ff. 102va-103va: rime di Dante, Cino da Pistoia, Sennuccio del Bene, Giovanni Boccaccio. U. C. 4: ff. 104r-117v: rime di Guido Cavalcanti e corrispondenti, Amico di Dante - f. 118r-v: bianco - ff. 119r-126r: sonetti di Buonaccorso da Montemagno il Giovane - f. 126v: bianco - f. 127r: orazione di San Tommaso - f. 127v: bianco.

Responsabile scheda: Irene Tani

Scheda derivata da: MEL

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