Descrizione diretta
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Conv. soppr. B.7.1249
Composito
cart. e membr. ff. III, 175, III'; la numerazione recente calcola III, 174, II' considerando come guardia (f. III) la carta iniziale del primo fascicolo (non calcolata neppure dalla cartulazione originale); F. I e I' di restauro non numerati; ff. I-II e I'-II' moderni. dimensioni: 288/295 x 205/210 (i fogli membr., specie negli ultimi fascicoli, tendono ad essere più piccoli. Presenza di noteLegatura moderna in cartone ricoperto di carta, dorso in pelle; restauro recente con consolidamento strutturale, inserimento di ff. di guardia e rifacimento del dorso.Ente possessore Firenze, SS. Annunziata, convento OSM (sec. XIV. 2 - XX in.)Nomi Basilius de Roncallis (ca. 1652), possessore (ca. 1652); Iohannes Georgii magister OSM (fl. XIV. 2), possessore (sec. XIV. 2)Storia del manoscritto Il manoscritto è identificabile nell'inventario del 1422 (vd. Taucci in bibl.) dove è specificato come: Adam abreviatus super libro sententiarum, qui fuit Iohannes Georgii de Florentia; in effetti la mano che a f. 174v verga prove di penna, una scritta crittografata con data 1380 e altre date coeve (1377, 1378, 1380) corrisponde a quella del Giorgi cui si deve il ms. Conv. Soppr. A.9.1582 (mss. datato: a. 1382). Il manoscritto deve arrivare in Italia già nell'assetto attuale in quanto ancora in pieno Trecento è utilizzato in tutte le sue parti da mani straniere (vd. a f. 78r l'invocazione Ave Maria gratia plena) A f. 143r, sotto un ovale che pare essere un'impresa non terminata, un tardo utilizzatore si sottoscrive: De Roncallis Basilius fecit anno 1652 . A f. IIIr in alto: N. 84 , corrispondente all'inventario settecentesco Donati (vd. Soulier in bibl.); in basso il timbro. All'interno del piatto sup. sono stati recuperati dal dorso precedente il cartellino e un frammento con il titoloBibliografia Hauréau , (fonte); Sackur Sibyllinische Texte pp. 59-96, (fonte); Grassi Conoscenza pp. 45, 51 e n. 43 , 84, 89; Wodeham Lectura secunda vol. I p. 33*; CALMA vol. I pp. 36-37, (fonte); Pomaro SS. Annunziata pp. 100-101; Courtenay Adam Wodeham pp. 203 sgg. e passim; Stegmüller Sent . (1947) pp. 13-15, n. 39 I-IV
U.C. I (f. III + 1-143) sec. XIV. 1 data stimataLuogo di copia Inghilterra (?) (sec. XIV. 1) Sono membr. i bifogli esterni e centrali dei fasc. 1 - 5, 8 (in più anche il 4°) -9; completamente membr. i fasc. 6-7, 10 175; numerazione originale in alto, che non calcola il f. III, appartenente al primo fascicolo; fascicoli 1-4 (16 = ff. III + 1- 63), 5 (14 = ff. 64-77), 6 - 7 (12 = ff. 78-101), 8 (16 = ff. 102-117), 9 (15 = ff. 118-132) , 10 (11 = ff.133-143): E'stato evidenziato il rapporto fascicolo/fogli per permettere una valutazione nel rapporto struttura/testo: il fasc. 8 era indipendente con il f. iniziale bianco e il f. 103, dove inizia il testo, segnato 1 al marg. inf. ; il fasc. 9 manca del foglio finale, membr.; il fasc. 10 presenta un riconsolidamento dovuto all'intervento di restauro che permette di accertare solo la compattezza dei tre bifogli centrali. dimensioni: 288/295 x 205 / 210; specchio di scrittura: 22 [226] 40 x 25 [70 (11) 72] 31; variabili: f. 25ra ll. 51; f. 25rb ll. 50: è visibile lo specchio di scrittura non la rigatura e il nr. di linee varia anche tra due colonne affiancatescritture e mani littera textualis semplificata; Inghilterra ; localizzazione propositiva decorato: Iniziali in blu e rosso a corpo fesso ad inizio dei libri; iniziali minori con limitata filigranatura; segni di paragrafo alternativamente in blu e rosso come titolo corrente. Nonostante la coerenza tipologica tra i lb. I-II e il lb. III si notano differenze sia di dimensioni che esecutive; vistosamente differente è la paragrafatura che in tutta questa sez. I comprende e segna anche i notabilia a margine. Ai margini inf. in più fogli sono state tratteggiate ad inchiostro, in periodo non molto posteriore al ms., scene molto belle ma non pertinenti al testo, illustranti la vita di S. Brandano (f. 4r, f. 10r, f. 12r, f. 26r, f. 32r; a f. 12r accanto al disegno è specificato Brand(an)us) ; al f. 132v è tratteggiata una Vergine con Bambino, s. Pietro e frate orante. A f. 101r un disegno raffigurante un notaio (dalla foggia del vestito assegnabile a periodo piuttosto avanzato, sec. XIV.2 ?) pare di altra mano, sicuramente italiana: difficile valutare se l'autore di questa sia il possessore fiorentino maestro Giovanni Giorgi (vd. STORIA) e se l'intervento sia successivo ai quelli sopracitati. Altrove manicule di nota di ampie dimensioni denunciano una spontanea e non incolta propensione al disegnoEnte possessore Firenze, SS. Annunziata, convento OSM (sec. XIV. 2 - XIX in.)Lectura super IV libros Sententiarum (Collectio brevis) , Adam de Wodeham n. 1259 ca., m. 1358 , f. IIIra, 1ra-99vb Lb. I, IIRevelationes pseudo-Methodii , ff. 100ra-101rb add.Lectura super IV libros Sententiarum (Collectio brevis) , Adam de Wodeham n. 1259 ca., m. 1358 , ff. 103ra-132rb Lb. IIITractatus de indivisibilibus , Adam de Wodeham n. 1259 ca., m. 1358 , ff. 133ra-143rb
U.C. II (ff. 144-174) sec. XIV secondo quarto data stimataNote datazione post 1334 in base a elementi testuali (vd. Nota complessiva al manoscritto)Luogo di copia Inghilterra (sec. XIV. 1) membr. ff. 31; fascicoli 11-12 (12), 13 (7): segnature alfanumeriche (non a registro); il fascicolo finale manca dell'ultimo foglio dimensioni: 288/295 x 205/210 var.; specchio di scrittura: 21 [230] 40 x 20 [74 (14) 74] 27 (f. 153); rr. 61 /ll. 60 (f. 153r)scritture e mani lettre batarde; Inghilterra ; localizzazione propositiva decorato: iniziale in rosso e blu a corpo fesso (diversa da quelle dei lb. I-II, III); segni di paragrafoEnte possessore Firenze, SS. Annunziata, convento OSM (sec. XIV. 2 - XIX in.)Lectura super IV libros Sententiarum (Collectio brevis) , Adam de Wodeham n. 1259 ca., m. 1358 , ff. 144ra-174rb Lb. IV
Note Il manoscritto è un corpus complesso e disomogeneo dove un antico organizzatore risistema i quattro libri della lettura sulle sentenze di Adam de Wodeham, opera ancora non perfettamente indagata, legata ad uno studio di Courtenay, che ne individua diversi stadi e riconosce nel testimone fiorentino una redactio brevis condivisa da altri manoscritti. Questa ricostruzione è stata successivamente messa in dubbio (Wodeham, Lectura secunda ; Grassi, Conoscenza in bibl.), ma la mancanza di una descrizione codicologica attendibile della tradizione manoscritta rende difficile avere un quadro della situazione e dei problemi esistenti. Il testimone fiorentino presenta natura composita e la sez. IV, che contiene l'elemento di databilità che lo porterebbe a post 1334 facendolo rientrare nel piccolo insieme dell'ipotesi Courtenay (vd. per questo anche anche Wodeham, Lectura secunda p. 33* e n. 13) è sicuramente indipendente dai lb. I-III. In realtà nel corpus parecchi sono i punti che evidenziano un assemblaggio di materiale relativamente sincrono (e in questo senso il prologo a f. IIIr sembrerebbe un completamento a fine lavoro più che un inizio ), ma solo la sezione finale, corrispondente al lb. IV si lascia descrivere in modo indipendente per autonomia della struttura. Nel corpus si seguono due momementi di risistemazione successivi: al primo si deve l'organizzazione dei lb. I-II (nucleo originario compatto) e III, con la stesura di un indice delle questioni che utilizza fogli bianchi di cerniera tra le due parti; in un secondo momento, maggiormente autonomo, si aggiunge il lb. IV.
Responsabile scheda: Gabriella PomaroScheda derivata da: MEL
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