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Archivio digitale della cultura medievale
Digital Archives for Medieval Culture

in Manoscritti
Trovati 1 records. Pagina 1 di 11


Descrizione diretta

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Conv. soppr. 599

Composito


membr.
ff. III, 179, III'; numerazione recente a matita nel margine superiore destro; guardie cart. coeve alla legatura (sec. XVIII), non numerate
dimensioni: 220 x 160 max.


Legatura moderna (sec. XVIII), in tela su assi e quarto di pelle, dorso a 2 nervature semplici con tre cartellini alquanto rovinati e per lo più illeggibili

Ente possessore Camaldoli (Arezzo), Eremo OSBCam (sec. XV ex. - XIX in.)
Nomi Martino de Bardi monaco OSBCam (fl. XVI), possessore (sec. XVI)
Precedenti segnature omega 65, Camaldoli (Arezzo), Eremo OSBCam (sec. XVII ultimo quarto); Q.II-24, Camaldoli (Arezzo), Eremo OSBCam (sec. XVII ex.)
Storia del manoscritto
Ai ff. 178v-179r, una mano forse assegnabile al sec. XV in littera antiqua aggiunge un breve testo, parzialmente eraso e dalla fisionomia non restituibile.
Al f. 179r (sec. XVI): Qui scripsit scribat et semper cum Domino vivat, vivat in celis benedictus nomine felix. Ora pro me scriptore. Amen; seguono, della stessa mano, una nota di possesso, cassata: Dominus Martinus de Bardi de Puppio, monachus de ordenis (sic) Camaldulensis, e una riflessione in volgare sull'importanza del ruolo sacerdotale; riflessione ribadita a f. 179v, fra alcune prove di penna, da altra mano corsiva cinquecentesca.
La mano del monaco Camaldolese Martino de Bardi costituisce un termine ca. quem per la presenza del manoscritto nel monastero ma niente di più significativo. 
A f. 1r la nota di possesso (sec. XV ex.): S. Camaldulensis Eremi, accompagnata in prossimità dell'angolo superiore esterno dalla segnatura dell'inventario C: Inscrip. Catal. Q.II-24 (cfr. Spoglio inventariale e Magheri Cataluccio-Fossa in bibl.); resta incerta l'individuazione nell'inventario B, dove compaiono due occorrenze utili (cfr. Magheri Cataluccio-Fossa, p. 467 nr. 65: «Quaedam opuscula s. Bernardi et quaedam alia spiritualia, in 8°»; p. 471 nr. 142: «Quaedam opuscula d. Bernardi in f.° parvo», quest'ultimo lemma meno probabile). A f. Ir, a matita, nel margine superiore (sec. XIX): Cass. 49; nel margine inferiore, di altra mano coeva: Camaldoli 139.49. Cassa C (il nr. 139 è ripetuto, a matita, nell'angolo inferiore interno di f. 178v, insieme al nr. 16).
Sul dorso nel primo quadrante il titolo ad inchiostro (sec. XIX: D. Bernar[di] abb. Opusc[ula] varia); nel secondo (sec. XIX): C[..]; nel terzo (sec. XIX), la segnatura attuale.
A f. 178v, nr. d'inventario: 207108.

Bibliografia Del Furia Supplementum (1858) vol. III ff. 287r-288r; Bernardi opera (1957) (fonte); Magheri Cataluccio-Fossa, Biblioteca (1979) p. 492 nr. 24 (ms. non identificato)

Spoglio inventariale
Camaldoli (Arezzo) - Eremo. [Inventario B]65- Quaedam Opuscula S. Bernardi, et quedam alia spiritualia. in 8°.
Camaldoli (Arezzo) - Eremo. [Inventario C]24- [Q.II] S. Bernardi Opuscula.

U.C. I (ff. 1-141) sec. XV primo quarto data stimata

Luogo di copia Italia settentrionale (?) (sec. XV primo quarto)
membr.
ff. 141; fascicoli 1-11 (10), 12 (12), 13 (10), 14 (9): il fascicolo 14 (ff. 133-141) è un quinterno, privo del foglio finale, ma senza apparenti lacune testuali; i fascicoli sono tutti quinterni regolari ad eccezione del fascicoli 12 (sesterno) e 14 (quinterno mutilo); presenti richiami orizzontali incorniciati, spostati al margine interno (ma ne sono privi i fascicoli 1, 3, 5, 12-14); tracce della numerazione interna dei fascicoli in cifre romane e della segnatura a registro, parzialmente rifilata ma ancora seguibile fino al fascicolo 9 (a1-h5, ad eccezione del primo fascicolo, numerato tuttavia internamente)
dimensioni: 220 x 156 (f. 21, var.); specchio di scrittura: 19 [160] 41 x 15 [104] 37 (f. 21r, var.); rr. 36/ll. 35 (f. 21r, var.: rr. 37-38/ll. 36-37), rigatura a colore

scritture e mani bastarda;
note generali sulla scrittura: scrittura bastarda di area settentrionale o non italiana; una mano diversa, di poco posteriore, aggiunge le otto linee di testo finali a f. 141v; annotazioni marginali di diverse mani corsive, tutte con caratteristiche settentrionali, oltre a quella dell'assemblatore (cfr. f. 105r) che presenta le stesse caratteristiche grafiche


Presenza di note
Presenti annotazioni marginali, maniculae e segni di nota

decorato
Iniziali semplici; Iniziali filigranate: iniziali fitomorfe a pennello su campo d'oro ai ff. 1r, 27r, 39v, 58r e 74v, poi sostituite negli spazi riservati da iniziali filigranate rosse e blu talora con fregio marginale fitomorfo (ff. 103v, 115r, 120v, 121v); letterine blu filigranate di rosso e rosse filigranate di bruno, spesso alternate (ff. 1r-141v, ma ai ff. 122v-141v la filigrana non è stata eseguita)
rubricato: maiuscole e incipit dei testi rilevati di rosso, titoli correnti e segni di paragrafo nel medesimo colore; rubriche


Ente possessore Camaldoli (Arezzo), Eremo OSBCam (sec. XV ex. - XIX in.)
Nomi Martino de Bardi monaco OSBCam (fl. XVI), possessore (sec. XVI)
Storia del manoscritto
Mancano segni di provenienza precisamente riferibili a questa unità.

Tractatus de quattuor gradibus vitae spiritualis, Bonaventura de Balneoregio pseudo, (ff. 1-141), ff. 115r-120v
De contemplando Deo, Guillelmus de Sancto Theodorico n. 1075/1085, m. 8-9-1147/1149, ff. 1r-8v
De natura et dignitate amoris, Guillelmus de Sancto Theodorico n. 1075/1085, m. 8-9-1147/1149, ff. 8v-27r
attr. Bernardus Claraevallensis
Liber ad milites Templi de laude novae militiae, Bernardus Claraevallensis abbas n. 1090 ca., m. 20-8-1153, ff. 27r-39v
Liber de gratia et libero arbitrio, Bernardus Claraevallensis abbas n. 1090 ca., m. 20-8-1153, ff. 39v-58r
Liber de diligendo Deo, Bernardus Claraevallensis abbas n. 1090 ca., m. 20-8-1153, ff. 58r-74v
Tractatus de interiori domo, Bernardus Claraevallensis abbas pseudo, ff. 74v-103v
De quattuor gradibus violentae caritatis, Richardus de Sancto Victore m. 10-3-1173, ff. 103v-115v
Epistola de vita contemplativa, Guigo II Carthusiensis prior v. 1173, m. 6-4-1193, ff. 115r-120v
Declamationes de colloquio Simonis cum Iesu, Gaufridus Autissiodorensis n. 1114/1120, m. post 1200, ff. 120v-141v

U.C. II (ff. 142-179) sec. XV in. data stimata

Luogo di copia Italia settentrionale (?) (sec. XV in.)
membr.
ff. 38; fascicoli 1-3 (10), 4 (8): richiami orizzontali spostati al margine interno

dimensioni: 219 x 157 (f. 157, var.); specchio di scrittura: specchio rigato: 19 [165] 35 x 20 [102] 35 (f. 157r); rr. 36/ll. 36 (f. 157r, var. con valori oscillanti per entrambe fra 36-37), rigatura a colore

note generali sulla scrittura: scrittura libraria disomogenea: il copista, inseribile  in ambiente grafico dell'Italia settentrionale, sperimenta, su una base moderna, una lavorazione tecnica e morfologica all'antica; note marginali di altre mani corsive, fra cui quella dell'assemblatore (cui si devono anche diverse rubriche e titoli correnti: cfr. f. 163r)



Presenza di note
Presenti note marginali, maniculae e notabilia; ai ff. 178v-179v, annotazioni e aggiunte di altre mani posteriori (sec. XV-XVI)

decorato
Iniziali filigranate: iniziali filigranate rosse e blu con fregio marginale fitomorfo (ff. 142r, 148r, 155v, 162r, 169r); iniziali minori rosse con filigrana blu alternate a letterine blu con filigrana rossa; maiuscole toccate di rosso e/o acquerellate di giallo
rubricato: segni di paragrafo rossi e blu; rubriche


Ente possessore Camaldoli (Arezzo), Eremo OSBCam (sec. XV ex. - XIX in.)
Nomi Martino de Bardi monaco OSBCam (fl. XVI), possessore (sec. XVI)
Storia del manoscritto
Mancano segni di provenienza precisamente riferibili a questa unità.

De consideratione ad Eugenium papam, Bernardus Claraevallensis abbas n. 1090 ca., m. 20-8-1153, ff. 142r-178v

Note Il manoscritto unisce due sezioni nettamente differenti sia sotto il profilo codicologico che sotto quello grafico; la compagine è stata assemblata da un possessore anonimo, grosso modo coevo (sec. XV med.), che rivede fortemente la seconda sezione (cfr. f. 177r), in misura nettamente minore la prima. Il codice entra probabilmente nella biblioteca camaldolese nel tardo Quattrocento, già nell'assetto attuale.

Responsabile scheda: Francesca Mazzanti

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