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Giancarlo Andenna Il concetto di Longobardo e di Lombardo in Italia meridionale tra IX e XII secolo. La complessità di una situazione territoriale «Nationes», «Gentes» und die Musik im Mittelalter cur. Frank Hentschel - Marie Winkelmüller , Berlin-Boston, MA, W. de Gruyter 2014 pp. X-472, 187-202
Abstract
Il saggio si apre sulla figura del monaco cassinese Erchemperto e sull'
Historia Langobardorum Beneventanorum , che contiene un carme di dedica al principe beneventano Aione. Tale composizione in versi è volta a celebrare la superiorità di Benevento sulle città rivali e a elogiare la figura di Aione, artefice della fortuna della città. L'A. prosegue spiegando come Benevento avesse cominciato ad assumere grande importanza al tempo di Arechi II, il primo ad attribuirsi il titolo di principe nei territori longobardi dell'Italia meridionale dopo il 774. Il saggio si concentra quindi sulla figura di Arechi, celebrata in un epitaffio incluso nel
Chronicon Salernitanum e nei
Versus de Arichi duce di Paolo Diacono. Arechi fece costruire a Benevento il monastero femminile di Santa Sofia, ispirandosi all'omonima basilica di Costantinopoli, e organizzò il trasferimento di alcune reliquie di martiri (l'A. fa riferimento, in particolare, alla
Translatio sancti Mercurii e alla
Translatio sancti Heliani [BHL 3799]). Un testo rappresentativo della coscienza cattolica della comunità beneventana è poi la
Vita Barbati : Barbato, vescovo di Benevento, ebbe un ruolo importante nell'estirpare gli ultimi residui di paganesimo nel popolo longobardo. L'A. prende quindi in esame la
Translatio sancti Ianuarii , sottolineando come il trasporto delle reliquie di san Gennaro a Benevento abbia contribuito a rafforzare l'identità della diocesi, processo consolidatosi ulteriormente con l'acquisizione delle reliquie di san Bartolomeo. Si venne così a creare un legame sempre più stretto con la chiesa di Roma e con la sua liturgia, anche se Benevento continuò fino all'XI secolo a definire «ambrosiano» il suo canto liturgico, per mantenere una continuità con la tradizione longobarda dell'Italia settentrionale. (Irene Malfatto)
Riduci
Argomenti e indici Storia dei regni e delle entità politiche territoriali Arechis Beneventanus princeps n. 734 ca., m. 26-8-787 Barbatus Beneventanus episcopus m. 19-2-682 Bartholomaeus apostolus Benevento, Benedettini Benevento, Storia delle chiese cattedrali e locali Benevento, Storia delle città e dei centri minori Chronicon Salernitanum Helianus Sebaste martyr Ianuarius Beneventanus episcopus et socii (Sosius, Festus, Proculus, Desiderius, Eutyches et Acutius) martyres Mercurius Caesareae Cappadociae martyr Erchempert m. post 889 ,
Historia Langobardorum Beneventanorum (Langobardorum seriem, egressum situmque regni, hoc est originem eorum, vel quomodo de Scandanavia insula egressi ad Pannoniam... ) Paulus Diaconus n. 720/730, m. 797 ca. ,
Carmina
Luoghi: Benevento Costantinopoli Italia Roma
Scheda N: 36 - 8330
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-il-concetto-di-longobardo-e-di-lombardo-in-italia/665478
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Anna Benvenuti Il topos agiografico della lotta col drago: da metafora del potere pubblico a tema folklorico Agiografia e culture popolari. Hagiography and Popular Cultures . Atti del Convegno internazionale di Verona (28-30 ottobre 2010). In ricordo di Pietro Boglioni cur. Paolo Golinelli , Bologna, CLUEB (Cooperativa Libraria Universitaria Editrice) 2012 (Biblioteca di storia agraria medievale 37) pp. 444, 155-92
Abstract
Sin dall'Antichità quella della lotta del santo contro il drago, evoluzione di quella col serpente, è una metafora molto frequentata negli scritti agiografici e più in generale cristiani, avendo come base il modello biblico. L'A. ripercorre i testi più significativi che testimoniano l'uso e l'evoluzione di questa immagine: gli
Actus Silvestri papae , l'
Historia Francorum di Gregorio di Tours (che ricorda la genesi della prassi liturgica con drago processionale, nata dopo la sconfitta miracolosa di una pandemia per merito dell'arcangelo Michele), i
Dialogi di Gregorio Magno. La figura di Michele, strettamente legata all'immagine del drago, è connessa nel primo medioevo con i culti delle fonti idriche che in precedenza erano votati a divinità pagane (soprattutto femminili) e che la chiesa considerava importanti anche a livello di definizione territoriale e di compartecipazione al potere pubblico. Oggetto di venerazione particolare, il carattere «idrico» e «salutare» della devozione per Michele si sviluppa in età carolingia legando indissolubilmente l'arcangelo all'iconografia del mostro domato, grazie al tramite della purificazione dal veleno, del quale un esempio emblematico è offerto dall'omelia 93 di Beda. Nel delicato equilibrio politico della divisione dei poteri, inoltre, il drago assume connotazioni metaforiche, nuove e arcaiche nello stesso tempo: queste emergono con forza nell'agiografia di Farfa, veicolo dei culti del ducato longobardo di Spoleto, della Sabina e del territorio attraversato dalla via Salaria, tanto che il motivo del drago viene utilizzato anche nel mito di fondazione creato da Gregorio da Catino nel
Chronicon Farfense , con il quale l'immagine teratologica è investita di un significato completamente diverso rispetto all'originario. Gli esempi delle Passioni di Vittoria e Anatolia e del siro Mauro sono significative testimonianze di questa trasformazione e portano l'A. a trattare dell'uso del drago nei racconti di bonifica e popolamento di zone paludose e inabitate, simboli dello sviluppo o della rinascita della circolazione fluviale e marittima, che delineano una vera «geografia draconica» nella penisola italica sino al pieno medioevo (XI e XII secolo): si ricordano in particolare le narrazioni su Fruttuoso di Tarragona (i cui compagni giungono in Liguria) e sul ligure Venerio (traslato a Luni e a Reggio Emilia). Numerosi sono gli esempi, anche orientali, di sauromachia disseminati nella penisola italica: i santi Giusto e Clemente (la Vita è redatta dal monaco Blideranno), san Senzia di Blera, l'eremita Mamiliano di Montecristo (già Montegiove), il ligure Eugenio, papa Leone IV, il vescovo Siro, i santi Paride di Teano e Barbato di Benevento, i vescovi emiliani Mercuriale e Ruffillo, Leucio di Brindisi, Donato di Arezzo, Crescentino (o Crescenziano) di Città di Castello, Giulio e/o Giuliano di Novara, e santi «di importazione» come il pellegrino Verano di Cavaillon e Ilario di Poitiers. L'esame continua con gli esempi di santità che si sono evoluti in senso «cavalleresco» nel XII secolo a motivo delle spedizioni militari in Oriente: è il caso molto noto di san Giorgio, ma anche di Guglielmo Magno di Malavalle. Con questo santo si apre la discussione sui santuari posti a guardia delle zone liminari con funzione apotropaica, collegati con le consuetudini liturgiche delle rogazioni e delle litanie, che la tradizione riconosce come creazioni di Gregorio Magno. Lo studio si conclude con un excursus su tali celebrazioni, evocate da Gregorio di Tours (
Historiae ), Giovanni Beleth (
Rationale divinorum officiorum ) e Iacopo da Varazze (
Legenda aurea ), nonché nell'Ordinario della chiesa di Padova. (Marianna Cerno)
Riduci
Argomenti e indici Agiografia Anatolia et Audax in dioec. Reatina mart. Barbatus Beneventanus episcopus m. 19-2-682 Biblia sacra, FORTLEBEN Crescentinus (al. Crescentianus), Iustinus et soc. mart. Donatus episcopus et Hilarianus monachus, Aretii martyres Eugenius Nauli in Liguria episcopus saec. V Fructuosus Tarraconensis episcopus, Augurius et Eulogius diaconi martyres saec. III Georgius Cappadox martyr saec. III Guillelmus Magnus in Stabulo Rodis eremita m. 1157 Hilarius Pictavensis episcopus Iulius presbyter et Iulianus diaconus culti in dioecesi Novariensi saec. V in. Iustus et Clemens Afri, Volaterris culti saec. V Leo IV papa Leucius Brundusinus ep. Mamilianus (Panormitanus ep.?) et soc. Maurus Syrus abbas et Felix filius eius Mercurialis Foroliviensis ep. Michael archangelus Padova, Libri ordinarii, Libri liturgici Paris Teanensis ep. Rofillus Foropopiliensis ep. Senzius (Sensias) in Tuscia presbyter Silvester I papa m. 335 Syrus Ianuensis episcopus m. 29-6-381 Venerius in Tyro maiore insula erem. Veranus Cavallicensis episcopus m. 589 Victoria Romana virgo martyr Beda Venerabilis n. 672/673 ca., m. 26-5-735 ,
Homeliarum evangelii libri II Bliderannus saec. XI ,
Vita Iusti et Clementis (Ad honorem sanctae et individuae trinitatis loquendum est... ) Gregorius Catinensis n. 1060 ca., m. post 1130 ,
Chronicon Farfense Gregorius I papa n. 540 ca., m. 604 ,
Dialogorum libri IV Gregorius Turonensis episcopus n. 30-11-538/539, m. 594 ca. ,
Decem libri historiarum Iacobus de Varagine n. 1228/1229, m. 13/14-07-1298 ,
Legenda aurea Iohannes Beleth fl. 1135-1165 ,
Rationale divinorum officiorum
Luoghi: Emilia Farfa (Rieti) Liguria Luni (La Spezia) Padova Reggio Emilia Sabina Spoleto (Perugia)
Scheda N: 35 - 5376
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-il-topos-agiografico-della-lotta-col-drago-da-met/649789
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Gioia Bertelli - Giorgia Lepore - Marco Trotta - Angelofabio Attolico Sulle tracce dei Longobardi in Puglia: alcune testimonianze I Longobardi del Sud cur. Giuseppe Roma , Roma, G. Bretschneider 2010 pp. 485, 343-89
Abstract
Il saggio, concernente le testimonianze archeologiche longobarde in Puglia, è frutto della penna di diversi studiosi. G. Bertelli fornisce l'inquadramento storico e la situazione della viabilità; tra le sue fonti l'
Historia Langobardorum di Paolo Diacono, l'
Historia Langobardorum Beneventanorum di Erchemperto, la
Vita Barbati e documenti legali. Sulla struttura del santuario di S. Michele a Monte S. Angelo prima dell'XI secolo (descritta da G. Bertelli e M. Trotta), oltre ai dati dell'archeologia, la principale fonte scritta è l'
Apparitio . G. Lepore esamina una caratteristica architettonica tipica della presenza longobarda in Puglia, rappresentata da edifici a due cupole in asse. Tale tipo di pianta, fuori dalla Puglia, si trova solo nella chiesa di S. Ilario a Port'Aurea a Benevento. L'A. individua la committenza nella corte ducale longobarda, che svolgeva una politica edilizia con scopi politici oltre che devozionali, testimoniata anche dalla posizione strategica degli edifici che servivano a creare un legame tra le campagne e la corte di Benevento, con una triplice funzione di presidio territoriale, religioso e politico. Gli edifici in questione sono le chiese di S. Pietro a Crepacore presso Torre S. Susanna, di S. Apollinare a Rutigliano, di S. Pietro in Bevagna (Manduria), di S. Maria di Gallana, di S. Salvatore a Monte S. Angelo sul Gargano e il Tempietto della Masseria Seppannibale. Altri edifici riconducibili alla presenza longobarda sono la chiesa di Belmonte, S. Eufemia a Specchia Preti, la chiesa dei SS. Crisante e Daria a Oria e l'architettura rupestre della grotta del Peccato Originale presso Matera. G. Bertelli indaga poi le testimonianze pittoriche e scultoree; G. Lepore fa quindi il punto sulle indagini archeologiche alla Masseria Seppannibale Grande presso Fasano e infine A. Attolico illustra i corredi funerari rinvenuti in area pugliese in età longobarda. (Marusca Francini)
Riduci
Argomenti e indici Storia dei regni e delle entità politiche territoriali Barbatus Beneventanus episcopus m. 19-2-682 Michael archangelus Monte Sant'Angelo (Foggia), Storia delle chiese cattedrali e locali Revelatio ecclesiae sancti Michaelis archangeli in Monte qui dicitur Tumba [BHL 5951] (Postquam gens Francorum Christi gratia insignita longe lateque undique Apud beati vero basilicam archangeli, ipso opitulante Apud prefatam ecclesiam igitur archangeli Michalis, ipso opitulante, virtutes efficiuntur) Erchempert m. post 889 ,
Historia Langobardorum Beneventanorum (Langobardorum seriem, egressum situmque regni, hoc est originem eorum, vel quomodo de Scandanavia insula egressi ad Pannoniam... ) Paulus Diaconus n. 720/730, m. 797 ca. ,
Historia Langobardorum
Luoghi: Belmonte (Altamura, Bari) Benevento Lama di Seppannibale (Brindisi) Manduria (Taranto) Matera Monte Sant'Angelo (Foggia) Oria (Brindisi) Puglia Rutigliano (Bari) San Pietro di Crepacore (Torre Santa Susanna, Brindisi) Santa Maria di Gallana (Brindisi) Specchia Preti (Lecce)
Scheda N: 34 - 8182
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-sulle-tracce-dei-longobardi-in-puglia-alcune-test/622059