Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Conv. soppr. 300

Leggendario per l'intero anno, originario dell'Emilia-Romagna
orig. Firenze; prov. Sant' Ellero (Firenze), S. Ellero, abbazia CVUOSB; Vallombrosa (Firenze), S. Maria, abbazia CVUOSB
Il leggendario, di origine emiliano-romagnola come evidenziano progetto agiografico e decorazione, era in area fiorentina fin dal Duecento. Una nota nel margine superiore del f. 1 ricorda infatti una transazione economica che lo ha per oggetto da parte di persone di tale area: Domnus Vanni monachus et [[presbyter]] sancti Iohannis evangeliste mutuavit super hoc libro solidos LX florenos X quem accepit a ser Manecto notario Florentino Martini de Conio et hoc fuit in presentia fratris Iacobi et fratris Iohannis. S. Martino di Quona - se questo è il luogo menzionato - era una parrocchia soggetta dal 1220 al giurispatronato del monastero di S. Ellero in Alfiano, a sua volta legato a Vallombrosa dal 1268; confermerebbe tale ricostruzione il fatto che proprio a Vallombrosa si trovava il manoscritto.

I. ff. 370
Leggendario (11 novembre - 8 novembre)
ordinamento Per circulum anni
note All'interno del leggendario è inserita una più recente unità codicologica, contenente la passione di Margherita. Caratteristica della raccolta è l'aggiunta in chiusura di molti dei testi della formula sul martirio Martyrizatus/a/i est/sunt..., anche laddove non abitualmente presente nella tradizione manoscritta.

bibliografia Diventare Santo, 211; Les vies latines de sainte Pélagie, 18; Paolo Diacono, Vita sancti Gregorii Magni, xv-xvi; Baroffio, Codici liturgici vallombrosani, 575; Berg, Studies, 46; Castaldi, Nuovi testimoni, 113-6; Del Furia, Supplementum BML, III, 577-92; Garrison, Mediaeval Italian Painting, III, 140-3

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Pl. 35 sin. 9

Leggendario abbreviato, forse da attribuirsi a Jacopo da Tresanti, con diversi complementi
orig. Firenze; prov. Firenze, S. Croce, convento OFM; Guido de Leonardis frate OFM; Tedaldo della Casa da Pulicciano frate OFM
Il codice è il risultato dell'unione di nove diverse sezioni, avvenuta almeno in parte prima che esso giungesse in possesso di Tedaldo della Casa: oltre a un indice più recente e sommario dell'intero contenuto, stilato sul secondo foglio di guardia dopo l'ex libris Iste liber est conventus sancte Crucis de Florentia Ordinis Minorum, sullo stesso foglio (che era in origine capovolto) sopravvive anche la tabula della raccolta di base (il leggendario con il suo complemento, salvo i testi del fascicolo sostituito: cfr. infra) in ordine alfabetico, che Tedaldo ha poi integrato con i testi delle unità IV-IX. Inoltre al f. 204, entro l'unità VIII, è vergata sul margine superiore la nota di possesso di un altro confratello: fratris Guidonis de Leonardis Ordinis Minorum.

I. ff. 1-64v
Leggendario abbreviato
ordinamento Alfabetico
note Sono raccolte, in ordine alfabetico, leggende per lo più abbreviate o talvolta le voci del Martirologio relative al santo in questione: si indicheranno di volta in volta le voci BHL che appaiono più vicine alle versioni qui presenti, verosimilmente come testi di partenza per la riscrittura. Gamboso (cfr. bibliografia) avanza l'ipotesi che autore del leggendario sia Jacopo da Tresanti, frate nel convento di Castelfiorentino; in ogni caso l'area di origine è quella fiorentina e l'ambiente francescano, come mostra la composizione del santorale. Sulla base dei contenuti e della scelta dei santi, Antonella Del'Innocenti conferma l'origine della raccolta, mentre dalla menzione di un miracolo di Zenobi del 1294 ricava la datazione al XIV secolo. Questo primo nucleo (cui si aggiungono i complementi della seconda unità codicologica) constava di cinque sesterni, il secondo dei quali fu sostituito da un sesterno più un duerno - con conseguente sfasatura della cartulazione attuale rispetto alla precedente - probabilmente in seguito a un incidente che guastò l'originale.

II. ff. 65-70
Complemento al leggendario abbreviato
note Il fascicolo, che consta di tre bifolii, è un'aggiunta coeva e di stessa mano al leggendario copiato nella prima unità, a scopo di integrazione: comprende leggende abbreviate con identiche modalità (ad esempio con la stessa formula finale ad laudem Christi) rispetto alla raccolta maggiore.

U.C. IV, ff. 71-93 bis; sec. XIV
III. ff. 71-93v - Marcilia pseudo, Vita sanctae Marthae v. hospitae Christi [interprete ps. Syntyche] (= BHL 5546)
Gloriosissime Marthe Christi hospite vita a beata Marcila eius famula et filiola in baptismo in ebreo prius edita et postea in latinum sermonem per Sinticen de ebreo traslata
prol.
prol. inc. Sancte ecclesie tipum beata Martha Christi discipula - expl. pie imitationis fiat exemplum
inc. Beatissima igitur et venerabilis hospita Christi Martha pago Iherossolymitano - expl. et ope sue intercessionis faciat nos consortes esse sue beatitudinis, prestante Domino nostro Iesu Christo Filio suo, qui vivit et regnat in saecula saeculorum
Martha hospita Christi virgo: Vita
note Il testo è suddiviso in due libri e in origine destinato a una divisione in lectiones che rimane accennata: l'inizio è contrassegnato dalla rubrica lectio I, ma non compaiono indicazioni a seguire. La sezione, composta da tre quaternioni, si conclude con un foglio interamente vuoto, numerato 93 bis.

U.C. V, ff. 94-105; sec. XIV
IV. ff. 94-104 - Passio sanctae Margaritae v. mart. (= BHL 5303)
inc. Post passionem et resurrectionem Domini nostri Iesu Christi et gloriosam ascensionem eius - expl. sanabantur a languoribus suis et credebant
epil. inc. Ego vero Theodimus tuli reliquias beate Margarite in scrineo - expl. ut in suis ipsa nos precibus memoretur ante Dominum nostrum Iesum Christum, cui est honor et gloria, virtus et potestas in saecula saeculorum
Margarita seu Marina Antiochiae virgo martyr: Passio
note L'epilogo non è distinto dalla narrazione. Si apre con questo testo una sezione formata da quattro quaternioni e un senione.

V. ff. 104-105v
Pericopi evangeliche
note Nella parte inferiore sinistra del f. 105v erano vergate tre righe ora erase, delle quali resta visibile l'attacco Reverendo in Christo patri.

U.C. VI, ff. 106-138 ter; sec. XIV
VI. ff. 106-133v - Legenda sancti Iohannis ap.
Qualiter beatus Iohannes de Effeso venit Romam
segni d'uso Lungo la narrazione sono apposte manicule e sigle di 'nota'.
inc. Auditis querimoniis, visis litteris et perlectis que mittebantur de Epheso contra sanctum Iohannem evocat post hec Domitianus imperator veredarios - expl. et dominatorem orbis diligentem diligit
Iohannes apostolus sec. I
note La titolatura subisce un'interpolazione interlineare e marginale, che aggiunge evangeliste dopo il nome del santo e et qualiter passus est in chiusura. Si tratta di un testo non identificabile, apparentemente, con quelli registrati in BHL.

VII. ff. 134-138
Cantico dei Cantici
note Rimangono vuoti al termine della sezione il verso del f. 138 e altri due fogli numerati 138 bis e ter.

U.C. VII, ff. 139-150; sec. XIV
VIII. ff. 139-144 - Bonaventura de Balneoregio n. 1217/1221, m. 14/15-7-1274, Legenda sancti Francisci maior, et minor, estratti (= BHL 3107, 3109 e 3110)
De miraculis beati Francisci et de stigmatibus
inc. Fidelis revera famulus et minister Christi Franciscus biennio ante quam spiritum redderet celo - expl. ut deinceps huius infirmitatis molestiam non sentiret
Franciscus Assisiensis OFM n. 1182, m. 4-10-1226: Miracula
note Serie di miracoli estratti dalle due vitae: si susseguono dalla minor le lectiones 1 e 5 del cap. VI, dalla maior i capp. XIII 7,6,8, i miracoli post mortem I 3-6, II 1.4-5, III 6, VI 5, VII 1.5-6, infine i capp. XII 9-11.

U.C. VII, ff. 139-150; sec. XIV
IX. ff. 144-146 - Vita sancti Antonii de Padua, estratti (= BHL 587)
Miracula beati Antonii
inc. Puer quidam Albertus nomine - expl. et fideliter Christo adherens mirabilia eius constantissime predicavit
Antonius de Padua OFM n. 1195 ca., m. 13-6-1231: Miracula
note Sono raccolti miracoli del santo dai seguenti capitoli e paragrafi: XXXI 19-21.33-35.46-49.65-66, XXXII 3-4.10-15, XXXIII 1-4.8, XXXIV 1-2.4, XXXV 1.4, XXXVI 3-4, XXXIX 1-8, XXXVII 1-2, XL 1-4 (cfr. l'articolo di Palandri in bibliografia).

X. ff. 146-147
Legendae per la Settuagesima e la Quinquagesima
note La sezione (consistente in un sesterno) è completata, ai ff. 146v-150, da un indice analitico delle res praedicabiles reperibili nei testi precedenti, stilato a due riprese da due diverse mani.

U.C. VIII, ff. 151-211; sec. XIV
XI. ff. 151-211
Pericopi dai Vangeli e dalle Epistole per le Messe dalla prima domenica di Avvento alla XXIV dopo Pentecoste

U.C. IX, ff. 212-217; sec. XIV
XII. ff. 212-214
Sermone per la festività di S. Domenico
note La titolatura si presentava in festo beati Dominici vel sancti Francisci vel sancti Antonii, ma le due alternative sono state erase (e in effetti il santo citato all'interno è Domenico).

XIII. ff. 214-216
Sermone per la festività di S. Luca

U.C. VIII, ff. 151-211; sec. XIV
XIV. ff. 216-217v, mutilo
Sermone per la festività di S. Prosdocimo
note Al termine è aggiunto un foglio (218), di dimensione pari a quelli delle unità maggiori, interamente vuoto.

bibliografia Bandini, Catalogus, IV, 322-8; Degl'Innocenti, Agiografia toscana del XIV secolo; Degl'Innocenti, Un'inedita epitome della Vita di Giovanni Gualberto; Degl'Innocenti, Vita S. Zenobii; Gamboso, Tre panegirici di s. Antonio, 5; Palandri, La Leggenda fiorentina di S. Antonio

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Strozzi 4

Leggendario originario dell'Italia centrale
sec. XV in.; orig. Italia centrale
Come nei mss. 1 e 2 dello stesso fondo, tre cartule con la tabula dei contenuti sono inserite nel codice in età moderna, tra i fogli di guardia e il f. 1. La precedente costa, ora incollata alla fine del codice, lo data al XIV secolo.

I. ff. 275, acefalo
Leggendario
ordinamento Non si ravvisa un criterio organico di ordinamento né cronologico (benché i riferimenti alle date liturgiche siano quasi sempre dati nei titoli), né alfabetico, né per categorie di santi o tipologie letterarie: sono frammischiati capitoli della Legenda aurea, epitomi e legendae novae di altra provenienza, più di rado vite e passioni in forma integrale. Si incontrano talora piccoli gruppi o coppie di testi per i quali è riconoscibile un elemento di continuità cronologica oppure geografica.
note I primi 32 fogli sono perduti, come si evince dalla numerazione più antica.

bibliografia Bandini, Leopoldina, II, 285-304; Chiesa, Passio sanctae Febroniae, 60-1