Il volume, che trae origine dalla tesi dottorale difesa nel 2005 a Parigi, offre uno studio approfondito della cattedrale di Monreale e della santità rappresentata al suo interno, testimone di un periodo storico e di un programma culturale ben definiti. Eretto per volere di Guglielmo II d'Altavilla alla fine del XII secolo, l'edificio ospitava anche una comunità di monaci benedettini di Cava dei Tirreni, forse aderenti alla riforma cluniacense. Il catalogo dei santi ritratti a Monreale è preceduto da uno studio preliminare diviso in quattro parti. Nella prima, dopo la presentazione storica e architettonica della cattedrale e una breve digressione sull'agiografia siciliana, l'A. descrive il programma agiografico di Monreale, che vede una successione ordinata di santi disposti gerarchicamente: i papi Clemente e Silvestro sono posti appena sotto la Vergine in trono circondata dagli arcangeli; san Paolo invece è attorniato dai Padri della chiesa i cui testi sono le
auctoritates di riferimento per i cattolici di Oriente e di Occidente (Ambrogio, Agostino, Giovanni Crisostomo e Gregorio di Nazianzo, ma anche Basilio di Cesarea e Gregorio Magno). Seguono alcuni importanti vescovi, fra i quali Pietro di Alessandria, Tommaso Becket, Martino di Tours, Nicola di Myra, Ilario di Poitiers, Biagio di Sebaste. Diaconi, monaci ed eremiti precedono in gruppi simmetrici i santi medici e i militari: Stefano, Lorenzo ed Euplo occupano l'abside centrale, mentre i Padri del deserto e i monaci occidentali occupano le arcate; Ciro sta di fronte a Giovanni, Cosma e Damiano fanno il pendant con Sergio e Bacco. Ma sono i martiri il gruppo più importante della cattedrale: i medaglioni ritraggono fra gli altri Pietro e Paolo, Giorgio, Saturnino, Cassiodoro e Senatore, Marciano e Nicandro, Nazario e Celso. Alcuni di essi non sono facilmente identificabili: il martire Alessandro infatti, compagno di Evenzio e Teodolo, è spesso identificato erroneamente dalla tradizione come il papa Alessandro I; mentre Claudiano è un santo persiano che rimane misterioso, e forse sdoppiato, ricordato dalla liturgia il 6 marzo e il 28 febbraio, né aiuta alla sua identificazione l'affiancamento a Severino, che è certamente il santo del Norico, nei medaglioni dell'abside della cattedrale. Fra le sante invece si trovano Agata e Maria Maddalena, Restituta e Margherita nelle posizioni di maggior lustro; Radegonda e Caterina, Giulitta e Scolastica, Susanna, Tecla e Giustina, Pudenziana ed Eulalia, Fede Speranza e Carità, Teodora e Cristina. Come si vede, il santorale di Monreale unisce tradizione latina e orientale. La seconda parte dello studio preliminare inserisce la cattedrale nel contesto storico e culturale del periodo della sua costruzione, ne analizza gli stili architettonici e decorativi e confronta l'edificio con altre costruzioni sacre siciliane. Anche il santorale viene messo sotto la lente di ingrandimento della liturgia locale (siciliana), regionale (dell'Italia meridionale), romana e bizantina, al fine di valutare le scelte iconografiche della cattedrale di Monreale in relazione alle idee di governo di Guglielmo d'Altavilla e ai rapporti con le altre istituzioni: i santi infatti significano non solo precise ideologie e valori politici, ma anche temi dottrinali e di fede, e testimoniano le relazioni culturali fra latini, bizantini e normanni, fra clero, potere politico e monaci. La terza e l'ultima sezione sono quindi dedicate a queste riflessioni, con riferimento rispettivamente alle decorazioni esterne e interne della cattedrale e all'organizzazione degli spazi. Un capitolo finale tratta della datazione e degli artisti responsabili delle decorazioni della cattedrale. L'appendice contempla una carta dell'Italia meridionale, alcune piante della cattedrale di Monreale e di altri edifici sacri siciliani, nonché tabelle riassuntive del santorale rappresentato a Monreale, in Sicilia e nel Mezzogiorno. Il catalogo dei santi è strutturato secondo schede alfabetiche che rendono conto dell'identificazione del personaggio, degli episodi essenziali della sua vita, della diffusione del culto e degli antecedenti iconografici più significativi. (Marianna Cerno)
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