Si riflette sulla questione relativa al controllo ... Leggi tutto

Si riflette sulla questione relativa al controllo del potere delegato e all’azione degli amministratori giudiziari dall’Antichità fino al medioevo. Sul tema della delega del potere si concentrano gli interventi dei seguenti studiosi: A. Becker, La délégation de pouvoir dans la diplomatie romano-barbare (Antiquité tardive); M. Gaillard (La délégation de l’autorité papale dans l’espace franc, de Grégoire le Grand à Nicolas I^er) si sofferma sulla trasformazione significativa nella delega del potere avvenuta nel periodo che va da Gregorio Magno a Nicola I; P. Montaubin (Un alter ego aux pouvoirs contenus: exemples de légats du pape dans le royaume de France au XIIIe siècle) riflette sul carattere pragmatico della politica papale in materia di delega del potere; C. Barralis (Evêques auxiliaires et vicaires épiscopaux dans la province de Trèves au XV siècle: la délégation de pouvoir entre normes et pratiques) si concentra su un fenomeno che si sviluppa a partire dall’Impero, ossia la delega del potere nelle province ecclesiastiche a vescovi ausiliari nominati dal papa. In Francia alla fine del medioevo la natura precisa della delega del potere ai beneficiari non era molto chiara, eccezione fatta per i luogotenenti del re, come spiega R. Telliez, «Sous ombre de son office»: délégation du pouvoir royal et responsabilité des officiers en France à la fin du Moyen Age; J. Peltzer (La dignité de l'office au Moyen Age) focalizza l’attenzione sulla questione del pubblico ufficio nel medioevo come forma di delega del potere. Una differente riflessione è condotta da M. Sève, Quelques réflexions autour de l'officium du gouverneur d'Asie au moment de la guerre contre Mithridate, il quale si interroga sulla pertinenza dell'idea dell'esistenza di autentici burocrati nelle società antiche. Per il periodo medievale la questione della nascita di una burocrazia si pone a partire dal XII secolo, come spiega J. Sabapathy, Accountables «rectores» in Comparative Perspective: The Theory and Practice of Holding Podestà and Bishops to Account during the High Middle Ages. J. McEwan, The Politics of Financial Accountability: Auditing the Chamberlain in London c. 1298-1349, si concentra sulla politica della responsabilità finanziaria a Londra. L'intervento di F. Bérenger (Le contrôle des officiers du royaume de Sicile dans le derniers tiers du XIIIe siècle) è volto ad analizzare la situazione del regno di Sicilia a partire dall’ultimo terzo del XIII secolo, mentre quello di F. Lachaud (Office et officiers chez Fortescue) si concentra sulla situazione dell’Inghilterra della seconda metà del XV secolo. F.-X. Romanacce, Le choix du successeur: l'évêque, le diacre et la gestion des biens dans l'Eglise (IIe-VIe siècles) illustra i criteri secondo i quali avveniva la scelta del successore tra il II e il IV secolo. Del convegno sono apparsi gli atti (Metz 2012).
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Confronti anche con i casi di Aosta, Grado, Boppard, ... Leggi tutto

Confronti anche con i casi di Aosta, Grado, Boppard, Tournai e Colonia.
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Presentazione della tesi di dottorato consultabile al sito HAL theses (https://tel.archives-ouvertes.fr/tel-02563091).
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Lo studio si divide in tre parti. La prima affronta le riscritture agiografiche di epoca carolingia nella diocesi di Noyon. Per sant'Eligio si hanno due riscritture: la prima, BHL 2477, attestata nei mss. Chartres, BM, ms. 27 (68), distrutto, e Bruxelles, KBR, 18018, e la seconda contenuta nel ms. Bruxelles, KBR, 5374-75. Per san Quintino si hanno la riscrittura della Passio et inventio sancti Quentini (BHL 7005-7007; ms. più antico Paris, BNF, n.a.lat. 2164) a partire da BHL 6999-70004 e un'ulteriore versione (BHL 7008-7009; ms. più antico Orléans, BM, 197), sicuramente posteriore alla prima copia (Paris, BNF, lat. 12598, VIII secolo) della Passio Fusciani et Victorici. Dello stesso santo si conservano due componimenti in versi (BHL 7010 e 7016). La seconda parte si concentra sui testi originali; in particolare, san Quintino è protagonista del Liber miraculorum (BHL 7017-7018), che ha punti di contatto con il carmen dedicato a Quintino (BHL 7016), e del Sermo in tumulatione ss. Quintini, Cassiani et Victorici (BHL 7020). Gli A. associano al culto di san Quintino anche la Vita in versi di san Cassiano (BHL 1633; ms. più antico Paris, BNF, lat. 12958). Per san Furso si conserva una Vita (BHL 3209-3210), ampliata successivamente con l'aggiunta delle Virtutes (BHL 3213). L'ultimo dossier agiografico preso in considerazione è dedicato a santa Unegonda di Homblières e comprende la Vita (BHL 4046), la Translatio prima (BHL 4047) e i Miracula (BHL 4048-4049), tutti di Bernero di Homblières. La terza parte lancia uno sguardo sulla fortuna dell'agiografia oltre l'epoca carolingia. Per san Quintino gli A. citano i Miracula s. Quentini in coenobio Insulensi patrata (BHL 7019) e il Sermo de elevatione gloriosissimi martyris Quintini (BHL 7021); per san Preiecto il Sermo de adventu sancti Praeiecti (BHL 6918); alcuni testi attribuiti a Radbodo II, vescovo di Noyon-Tournai, come la riscrittura della vita di san Medardo (BHL 5866) e la vita di santa Godeberta (BHL 3572); si cita poi la vita di san Montano (BHL 6010d), originario di Reims secondo la vita di san Remigio di Incmaro di Reims; infine si segnala la vita di san Godefredo (BHL 3573) di Nicola di Soisson. (Olena Davydova)
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L'articulation entre écriture, réécriture lecture et relecture permet aux abbayes de reconstituer leur passé dans un but politique. Par exemple les abbayes Saint-Victor de Marseille et de Saint-Gilles font remonter leur fondation dans des temps très lointains, oeuvres de saints ou de papes, afin de minimiser l'importance des fondations aristocratiques et de gagner en indépendance face aux tutelles épiscopales et laïques, tout cela dans le but d'apparaître comme les fers de lance de la réforme grégorienne. Les abbés de Cluny ont construit leur mémoire en jouant sur la confection des cartulaires, l'agencement des reliques et les aménagements artistiques. Contributions de N. Deflou-Leca, M.E. Henneau, M. Gaillard, A. Grélois, P. Demouy, S. Barret-M. Schürer, C. Lauranson-Rosaz, B. Sanial, M. de Framond, J. Pérez-Embid, D.-M. Dauzet, F. Mazel et D. Riche.
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Il volume raccoglie gli atti di un convegno organizzato nel febbraio 2006 contemporaneamente presso l'Université Paul-Verlaine di Metz, l'Université de Luxembourg e il Rheinisches Landesmuseum di Treviri, nel quadro di un vasto progetto europeo intitolato «Francia Media. Un voyage culturel de la mer du Nord à la Méditerranée (850-1050)». L'oggetto della ricerca, la Francia media appunto, nata dalla dissoluzione dell'impero carolingio nell'843 con il trattato di Verdun, e che trascina con sé anche i regni di Lotaringia, Borgogna, Germania, Italia e Provenza, viene analizzato da due punti di vista: uno strettamente storico, che calca la mano sui processi di costruzione e decontrazione dei regni, sul ruolo delle dinastie, sulle relazioni internazionali; e uno che cerca di ricostruire le molteplici sfaccettature dell'ambiente, da quelle linguistiche a quelle economiche, da quelle politiche a quelle archeologiche. Per il primo gruppo si segnalano a parte i saggi di J.L. Nelson, E. Screen, W. Hartmann, M. Gaillard, C. Lauranson-Rosaz, S. Airlie, T. Bauer, Ph. Depreux, M. Margue, L. Ripart, F. Mazel, F. Bougard, A. Dierkens; per il secondo gruppo quelli di M. Parisse, J.-L. Kupper, W. Haubrichs, S. Lebecq, O. Bruand, H.-W. Goetz, C. West, E. Peytremann, J.-P. Devroey e M. de Waha. (Marta Materni)
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Il fascicolo, che completa il volume XXXII, presenta nella seconda e quarta pagina di copertina un indice cumulativo delle voci trattate nei fascicoli che lo compongono (186, 187, 188-189a). Tra gli articoli qui pubblicati, si ricordano quelli relativi agli autori latini: «Colomban», (coll. 602-15, M. Gaillard), voce articolata, che comprende una biografia, notizie sulla sua influenza storica e sul suo culto come santo, informazioni sui suoi scritti e sulle fonti a lui relative, oltre a una bibliografia di studi; «Lolli de Mandestri (Anselmo)», generale agostiniano noto anche col nome di Antonio da Montefalco (coll. 756-7, R. Lazcano); ai santi: «Lily», santo fittizio gallese enumerato tra i discepoli di s. David o Dewy (coll. 732-4, F. Keygnaert) e «Méthode de Syracuse», (coll. 829-36, M. Stelladoro); all'arcivescovo di Amburgo-Brema «Liemar», (coll. 679-81, F. Keygnaert); alle città e diocesi di «Lille», (coll. 704-28, Ph. Guignet) e «Luçon», (coll. 777-86, Y. Chiron); all'abbazia cisterciense di «Lilienfeld» (coll. 697-702, F. Keygnaert). Di interesse medievistico anche la voce «Léproserie», (coll. 649-79, B. Tabuteau), che delinea la storia dei lazzaretti dal IV al XVII secolo. (Roberto Gamberini)
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